Australia: bello, molto bello ma non bellissimo

Note generali. Viaggio bello, molto bello ma non bellissimo (la parola bellissimo la spendo solo per le isole Whitsunday con Whitheaven Beach e per le balene di Hervey Bay) ma mentre per altri viaggi del passato potremmo valutare di tornare in Australia non pensiamo. Ci aspettavamo molto di più ma alcuni siti o aree molto reclamizzate ci hanno...
Scritto da: amaderna
australia: bello, molto bello ma non bellissimo
Partenza il: 04/08/2007
Ritorno il: 31/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Note generali.

Viaggio bello, molto bello ma non bellissimo (la parola bellissimo la spendo solo per le isole Whitsunday con Whitheaven Beach e per le balene di Hervey Bay) ma mentre per altri viaggi del passato potremmo valutare di tornare in Australia non pensiamo. Ci aspettavamo molto di più ma alcuni siti o aree molto reclamizzate ci hanno un poco deluso. Spiego meglio questo concetto portando alcuni esempi (e consigli).La foresta pluviale di Cap Tribulation: bella ma niente a che vedere con la ricchezza di flora e fauna delle foreste pluviali del Centro-Sud America (Costarica, Panama, Venezuela etc). Le spiagge: belle ma vuoi mettere le Hawaii o Los Roques… Gli aborigeni e le loro tradizioni: uniche e interessanti (ma anche molto turistiche) ma niente in confronto alla cultura degli indios delle San Blas o di alcune regioni del Chiapas…Le città: belle, moderne, funzionali (a nostro giudizio meglio Brisbane di Sydney) ma senza nessuna storia e cultura. Animali: non pensate di vederne a centinaia come in altre parti del mondo (il costarica era uno zoo a cielo aperto) e come raccontano le guide. Di Wallaby e canguri ne vedrete pochi pochissimi, Koala solo negli zoo, serpenti zero (uno di sfuggita) molti uccelli questo si e al Kakadu molti coccodrilli. Unica eccezione le balene a Hervey Bay: spettacolo unico.

Inoltre è tutto molto turistico e badate bene noi abbiamo viaggiato in totale libertà (non intruppati in tour o gruppi numerosi) e scegliendo noi hotel e posti da visitare (turistifaidate). L’Australia si può girare in assoluta libertà e non comprendo come invece molti si facciano intruppare (e fregare) dai classici tour operator. Gente non vi è nessun pericolo a visitare questo paese da soli. Le strade sono generalmente in buono stato e il traffico quasi assente, la gente gentile e mai invadente.

Turistico spesso vuol dire ovviamente anche costoso; in questo gli australiani si sono fatti furbi per cui in molti posti turistici (come Ayer Rock-Uluru) ti “obbligano” a dormire e a mangiare dove dicono loro con prezzi esagerati rispetto al valore dato. Oppure come alle Whitsunday il ferry dall’aeroporto all’isola di destinazione (20 minuti) ha un prezzo esagerato (circa 80euro!!!! a persona); ma o così o a nuoto. Turistico vuol dire che molte guide (anche la Lonely e ovviamente le agenzie viaggi italiane e anche locali) indicano alvune strade e\o zone (come quelle del Kakadu) difficili da visitare da soli: FALSO. E’ solo un modo per farvi pagare una tassa aggiuntiva sulle prenotazioni o a utilizzare tour operator carissimi.

Infine segnalo la scarsa pulizia degli hotel (a parte un paio direi di tutti alcuni addirittura classificati 4 stelle) e in generale di alcuni servizi.

Se tornassimo cosa vedremmo di nuovo: Sydney (anche per riprendersi dal viaggio), Ayer Rock e dintorni (Olgas, King Cayon – qui basta un giorno), Darwin&Kakadu, Isole WhitSunday, Fraser Island (e le balene) e infine Brisbane Dove non torneremmo: Cap Tribulation (per i motivi di cui sopra) e la zona di Cairns (Kuranda, Green island noi non lo eravamo ma chi va in viaggio di nozze scelga un posto meno turistico e magari più romantico. E’ la zona più turistica (mai visti tanti giapponesi). Tanto la barriera è raggiungibile anche da altri posti come le Whitsunday che è stato anche l’unico posto del viaggio senza giapponesi e senza anche…Italiani.

Infine le prenotazioni: noi a parte il biglietto andata e ritorno le abbiamo fatte tutte o via internet (esempio i voli interni e alcuni hotel) o attraverso una agenzia di Hervey Bay trovata sempre su Internet: efficienti e precisi. I voli (per avere le tariffe basse) e alcuni posti come Ayer Rock o King Cayons o Whitsunday sono necessariamente da prenotare con largo anticipo. Altri come Sydney, Brisbane no.

4 agosto 2007 Si parte per il viaggio più distante effettuato in questi anni. Due scali e 22 ore effettive di aereo. Da Milano Malpensa andiamo a Francoforte dove in orario parte il volo FrancoforteSingapore (scalo tecnico)Sydney con Qantas compagnia abbastanza deludente e scadente tra le tante utilizzate in questi anni (Emirates, Air France, Delta e anche Taca sono di un altro pianeta). Volo pienissimo. 6-7 agosto 2007 Dopo apppunto 22 ore e lo scalo a Singapore atterriamo abbastanza stravolti a Sydney dove scopriamo, insieme a molta altra gente, che un nostro bagaglio(1 su 2) è rimasto probabilmente a Francoforte. Allo sportello Qantas ci garantiscono che in 2 giorni comunque lo riceveremo al nostro hotel. Come avevamo letto su molte guide compriamo il Sydney Pass che permette l’utilizzo di tutti i mezzi pubblici di Sydney (tra cui il treno-navetta da\per l’aeroporto, 2 linee di bus turistici e anche i ferries della baia): consigliamo vivamente tale Pass in quanto consente di muoversi in libertà e sicuramente di risparmiare molti soldi. Raggiungiamo il nostro hotel vicino alla Central Station (The Marquee Hotel) abbastanza anonimo e non troppo pulito (la poca pulizia degli australiani sarà una costante di tutto il viaggio).

Riposiamo un paio di ore e poi usciamo per una prima presa di contatto di Sydney. Scendiamo verso il centro a piedi attraversando Chinatown e raggiungiamo l’Harbour dove mangiamo il nostro primo Fish&Chips (ne avremo a nausea al termine delle vacanze). La stanchezza del viaggio si fa però sentire e quindi decidiamo di vedere una parte della città dai finestrini del bus turistico (linea rossa) e con esso raggiungiamo l’hotel dove crolliamo a letto senza cena.

La lunga dormita ci toglie la stanchezza e anche l’effetto-fuso (da oggi mai patito). Di prima mattina quindi usciamo e sempre a piedi raggiungiamo Circular Quay dove finalmente vediamo l’OperaHouse e il famoso HarbourBridge. Prenotiamo la visita all’Opera House e nell’attesa facciamo una passeggiata nei giardini botanici dove si incontrano numerosi tipi di uccelli tra cui i famosi pappagalli bianchi e quelli multicolori. Sugli alberi invece ci sono centinaia di volpi volanti. La visita all’OperaHouse è abbastanza deludente (la nostra Scala è un vero teatro non questo). Al termine seguendo le indicazioni di molti turstipercaso e non solo decidiamo di andare a pranzare al mercato del pesce… Una vera delusione… Evidentemente chi scrive che si mangia del buon pesce non ha mai mangiato del pesce cucinato come si deve. E’ vero costa abbastanza poco (ma dipende dai piatti) ma cucinato in modo veramente dozzinale (essenzialmente fritto in olio penoso) e mal cucinato. Per rientrare a Circular Quay utilizziamo un ferry e bisogna dire che la vista della baia è veramente molto bella. Nel pomeriggio prendiamo il bus turistico (linea blu) e raggiungiamo Bondi la famosa spiaggia di Sydney. Ta le altre cose il bus percorre una bella strada panoramica e quindi il percorso è molto piacevole. Bondi è una bellissima spiaggia con onde dove decina di surfisti cavalcano le onde. Vi è inoltre una Scenic Walk che da Bondi va verso nord per un paio di kilometri. Bella e con bei paesaggi.

E’ ormai sera e rientriamo in hotel. Riposo e poi cena all’Harbour dopo aver ovviamente osservato l’OperaHouse in versione notturna. Ceniamo in un buon ristorante all’Harbour (The Angus – AUS35 a testa). Al ritorno sorpresa. È arrivata la nostra valigia.

Ultimo giorno a Sydney: decidiamo di fare una gita a Mainly. Da Circular Quay un ferry ci porta in circa 30 minuti di navigazione con scorci panoramici splendidi a Mainly sobborgo di Sydney. Ci rilassiamo con una lunga passeggiata (Mainly Scenic Walk) nella baia di questa cittadina e all’ora di pranzo ci spostiamo sulla lunga spiaggia di Maily. E’ una spelndida giornata di sole e dopo avere acquistato il solito Fish&Chips ci sediamo in spiaggia a mangiare. Poi passeggiata lungo il mare e rientro a Sydney. Visitiamo The Rock (nulla di speciale) e ci rechiamo a visitare l’acquario (anche questo nulla di particolare). Infine ceniamo stanchi di tanto camminare sempre all’Harbour (spendendo sempre circa 35 AUS a testa) in un ristorante di pesce.

9 agosto 2006 Raggiungiamo l’aeroporto e in perfetto orario parte il volo per Ayer Rock (sembra un volo Alitalia tanti sono gli italiani). In 3 ore raggiungiamo il piccolo aeroporto dove ritiriamo l’auto a noleggio. Un consiglio: non sottoscrivete assicurazioni aggiuntive, il traffico è inesistente e non vi sono pericoli di incidenti o altro.

La giornata è splendida. Raggiungiamo l’hotel (Lost Camel, molto caro per il servizio dato), lasciamo i bagagli e in auto ci avventuriamo nel deserto per raggiungere le Olgas. (l’ingresso al parco costa 25AUS a persona, validità 3 giorni). Paesaggio molto molto bello come la camminata di 8 km che facciamo (Valley of the Winds Treaking). Si godono panorami molto originali. Al tramonto ci fermiamo al Sunset ad osservare queste montagne che cambiano colore al scendere del sole. Rientrati in hotel scopriamo che per cenare vi sono solo 3 ristoranti (tutti gestiti come gli hotel dalla medesima organizzazione) e per ben AUS 52 a testa mangiamo al Bough House Restaurant (buffet) direi in modo abbastanza ordinario e con poco qualità e scelta.

Nota. Anche la colazione è carissima (a differenza di Sydney) per cui da oggi essendo le camere sempre dotate di bollitore e tazze, ci compriamo al supermercato cioccolata e biscotti. Lo stesso per il pranzo da oggi quasi sempre panini.

10 agosto 2007 Giornata dedicata a Uluru. Dopo colazione raggiungiamo Uluru e parcheggiata l’auto optiamo per fare l’intera passeggiata intorno al monolite (10 km). La giornata è limpida ma non caldissima. Dopo una prima parte (Mala Walk) con molta gente (i tour organizzati fanno fare una breve walk di 2 km) dove osserviamo i primi dipinti aborigeni restiamo in pochissimi a fare il giro completo nel quale si puoi ammirare da tutte le angolazioni il famoso monolite. Il cotrasto tra il rosso del monolite, il blu del cielo e il verde di alcune macchie di alberi è spettacolare. Compiano l’intero giro in circa 3 ore. Per pranzare raggiungiamo l’area attrezzata al Cultural Center (l’austrialia è piena di tali aree con tavoli, sedie e anche barbecue) e aver fatto qualche compera torniamo in hotel e trascorriamo il resto della giornata alla piscina dell’hotel. Questa sera ci aspetta l’unica vera fregata di questa vacanza: la “Desert Dinner Sound of Silence”. NON FATELA: costosa, cibo appena decente e tramonto su Uluru, super-pubblicizzato ma visto da lontasissimo. 11 agosto 2007 Non avendo visto il tramonto decidiamo di vedere l’alba a Uluru. Sveglia all’alba, corsa al Sunrise Point e… Spettacolo indimenticabile. Poi colazione e partenza per la lunga trasferta a Kings Cayon (400 km di deserto. La strada è bella senza rischi e vi sono alcuni lookout sul deserto molto belli. Arrivati allìhotel (Kings Cayon Resort, l’unico della zona, anche questo caro e senza nessuna particolarità) andiamo subito a vedere il Kings Cayon. Ci accorgiamo subito che il paesaggio è molto bello ma restarci 2 notti come avevamo previsto è eccessivo. Per cui decidiamo di stare solo 1 notte. Nel pomeriggio facciamo la passeggiata più breve sul fondo del Cayon (niente di particolare). La sera ceniamo al Outback BBQ and Grill del resort molto simpatico con musica e balli (però anche abbastanza caro AUS 40 a testa ma e l’unico). 12 agosto 2006 Sveglia alla mattina e raggiungiamo nuovamente Kings Cayon dove ci avventuriamo nel Rim Walk il trekking più impegnativo (circa 7Km con alcune parti di dura salita). Però il paesaggio merita e la stranezza del luogo affascina. Bello.

Tornati a valle per mezzogiorno ci attende la lunga trasferta verso Alice Springs; non avendo un 4×4 percorriamo l’Highway e dopo circa 5 ore di strada noiosa e monotona arriviamo a Alice Springs cittadina anonima e insignificante. Soggiorniamo al Alice Springs Resort (stessa catena del Kings Cayon avendo fatto lo swicth delle notti però molto meno caro – la doppia cira 80 euro è decente) e con un ristorante Barra On Todd dove abbiamo mangiato veramente bene (barramundi cucinato in mille modi). Qui conosciamo una coppia di spagnoli che ritroveremo spesso nel ns. Viaggio 13 agosto 2007 Abbiamo circa 2 ore libere prima del check-in per Darwin e le utilizziamo per visitare Alice Spring dove c’è veramente poco se non una serie di negozi carini di arte aborigena. Raggiungiamo l’aeroporto, lasciamo l’auto e prendiamo il volo per Darwin anche questo in perfetto orario (anche questo sembra un volo Alitalia tanti sono gli italiani e purtroppo ri-incontriamo anche un gruppo superorganizzato,di cui non scrivo il nome del tour operator, con guida dall’italia antipaticissima e ci chiediamo come si possa viaggiare in questo modo: intruppati come soldatini e agli ordini di una demente. Va beh!!!! Ognuno sceglie di passare le ferie como meglio crede).

Arrivati a Darwin raggiungiamo l’Hotel con un comodo servizio di bus (Airport Link). I biglietti si acquistano al terminal dell’aeroporto. Soggiorniamo al Novotel Atrium e nonostante il costo presenta i soliti difetti di poca pulizia e poca attenzione. Gironzoliamo tutto il pomeriggio per Darwin (Mitchell Street, il parco) che non ha nulla di speciale. E’ solo il punto di partenza delle escursioni al Kakadu e agli altri parchi della zona. La sera ceniamo aa Shenannigans (pub irlandese, non male, non costosissimo e con piatti abbondanti) . A Darwin vi è un pò di vita ma come altre città australiane fino a circa le 11.

14-15-16 agosto 2007 Ci aspetta la gita di n.3 giorni al Kakadu Park. Incomincio con il dire che noi abbiamo prenotato questo tour organizzato in quanto su molte guide (compresa la Lonely) avevamo letto che la zona era difficile da raggiungere, le strade malmesse, i luoghi da visitare non facili, etc. Tutto falso. Infatti la visita a queste zone si può fare da soli in tutta tranquillità e senza problemi di orari, regole o altro. La strada è bella, i posti da visitare molto ben indicati e organizzati e naturalmente da soli si spende di meno. I tour (noi abbbiamo scelto a caso APT Australia), come il nostro, sono costosi, obbligano a fermate magari non indispensabili e a seguire percorsi obbligati. Comunque partenza alle 6:30 da Darwin con pulman e guida (che non è stata zitta un secondo). In 4 ore (il paesaggio è abbastanza noioso) raggiungiamo l’ingresso del parco. Prima tappa un tour in barca sul river Yellow Water per vedere i coccodrilli. Il luogo è molto bello, colori bellissimi. Vediamo tantissime specie di uccelli anche particolari e qualche coccodrillo (uno veramente grosso). Nel pomeriggio ci portano a vedere il sito di Nourlangie Rock dove vediamo i dipinti aborigeni. Infine alle 15:30 con nostra delusione ci scaricano già al ns. Hotel a Jabiru (Gagudju Crocodile Holiday Inn) dove non possiamo far altro che dormicchiare (a Jabiru non vi è nulla). Cena obbligata al ristorante dell’ hotel come al solito cara (AUS 45 a testa) ma almeno di buona qualità.

Il giorno successivo ci aspetta il tour nell’Arnhem Land. Questo è un tour per fortuna molto ristretto (siamo in 12) e quindi più interessante. Con un 4×4 una guida ci porta nell’Arnhem land (è necessario un permesso speciale) conducendoci sulla strada per Oenpelli. Durante il viaggio facciamo alcune soste vicino a un billabong e la guida ci spiega in modo dettagliato la vita aborigena (cibo, usanze e costumi). Ci porta a vedere un paio di siti di arte arborigena molto belli (e senza alcun altro turista nei dintorni) e al villaggio di Oenpelli dove acquistiamo un manufatto dipinto molto bello. Pranziamo nel bush e nel pomeriggio raggiungiamo con una strada sterrata la Mikinj Valley (paesaggio splendido: monti, cielo e acqua) dove dai bordi di un billabong osserviamo alcuni coccodrilli (anche qui siamo solo noi, niente turisti rumorosi). Alle 16:30 torniamo in hotel e stanchi delle camminate cadiamo in un lungo riposo fino all’ora di cena. Ceniamo purtroppo ancora in hotel.

L’ultima mattina risaliamo sull’autobus di lusso di APT alle 8 che ci fa visitare prima il Cultural center e poi a fare un giro inutile fino alle 10 perchè dobbiamo attendere un gruppo che arrivava da Darwin (mi chiedo perchè non ci hanno lasciato dormire 2 ore in più). Oggi è anche il primo giorno di maltempo (è nuvoloso e minaccia pioggia) da quando siamo in Australia. Insomma alle 10 finalmente il bus ci accompagna a Ubirr dove ci sganciamo dal gruppo e visitiamo per i fatti nostri i famosi dipinti, raggiungiamo il lookout (il paesaggio è molto bello e l’occhio spazia per kilometri) e vediamo finalmente i primi wallaby della nostra vacanza.

Pranzo al sacco e nel pomeriggio ci aspetta la crociera sull’East Alligator River (Guluyambi Cruise) dove vediamo dei bei coccodrilli e ascoltiamo alcune spiegazioni su usi e costumi aborigeni (un bigino in 10 minuti di quello appreso il giorno prima). Alle 16 risaliamo sull’autobus e in 4 ore torniamo a Darwin con un paio di soste: la prima per vedere degli enormi termitai e la seconda per bere un aperitivo da una terrazza panoramica (Window on the Wetlands) A Darwin ceniamo al Ducks Nuts (buono e poco costoso) e poi a letto (sempre al Novotel) dato che al mattino abbiamo il volo per Cairns alle 5:00!!!!!! 17-18 agosto 2006 Check-In alle 4 , decollo alle 5 e arrivo a Cairns alle 9 (con scalo nella sperduta Gove). Sul volo il solito gruppo di italiani imbranato (ma allora ci perseguitano!!!!!). A Cairns ci accoglie l’acqua che sarà quasi una costante per i successivi 4 giorni. A Cairns ritiriamo l’auto (Sugarland Cars – servizi ottimo con buonissimi prezzi). Partiamo destinazione Cap Tribulation. La strada dal punto di vista panoramico è molto bella sul mare fino a Port Douglas, tra verdi pianure fino al Daintree River e poi nella foresta pluviale fino Cap Tribulation. Foresta come ho detto bella ma quella del centro-sud america è tutta un’altra cosa. Lasciamo i bagagli in hotel (Fertree Rainforest Hotel – rapporto qualità-prezzo scadente, camere immerse nella foresta ma sporche). Per ambientarci facciamo una passeggiata sulla spiaggia e poi in auto fino a un river. Infine prenotiamo (Cape Tribulation Pharmacy) i tour per il giorno successivo (hiking ad alle cascate e nightwalk). Ceniamo al Cassowary Cafè (pessima qualità) e a letto.

Al mattino (purtroppo piove) facciamo una bella camminata nella foresta con una guida. Siamo solo in 3 ed è piacevole. La guida è gentile, prodiga di spiegazioni sulla flora e sulla fauna (non abbiamo visto nessun animale… È una costante delle guide dire “ieri qui ho visto un pitone, 2 giorni fa 3 cassovary… Boh sarà vero). Comunque bello. Nel pomeriggio esce un raggio di sole e quindi decidiamo di esplorare un poco la zona. Raggiungiamo Cow Bay dove facciamo piknic in riva al mare (spiaggia splendida) e poi ci fermiano alla famosa gelateria del Daintree dove mangiano un ottimo gelato fatto con frutti esotici mai sentiti. Lungo la strada finalmente vediamo la prima e unica coppia di cassovary che ci attraversa la strada e un gruppo di maialini selvatici. Raggiungiamo la MARDJA BOTANICAL WALK dove facciamo una passeggiata tra le mangrovie. C’è il sole e quindi terminiamo la giornata con una camminata sulla spaiggia di Cap Tribulation.

Ceniamo presto perchè ci aspetta la nightwalk con Mason; una delusione (non fatele)… Animali zero assoluto (secondo la guida però la sera prima c’erano) compresi i coccodrilli…Solo freddo e niente più. Nota: a Cap Tribulation non starei più di una notte (e non 2 come noi). 19-20-21 agosto 2006 Partiamo la mattina presto per rientrare a Cairns. Ci fermiamo a Port Douglas in quanto ci era stato detto che la domenica vi è un mercato artigianale molto carino e infatti è così e ci lanciamo a comperare i regali per la famiglia (boomerang e altre cose tipiche). La cittadinà è carina, pranziamo molto bene in un bistrot in centro e partiamo. A Cairns abbiamo deciso di scegliere un Resort nello stile americano. Ossia piccolo appartamento dotato di camera sala, cucina e tutti i confort (la lavatrice ci permette di lavare tutto): the Lake’s Resort (anche il prezzo per quello che ci viene dato non è esorbitante, circa 110 euro).

Abbandoniamo i bagagli, ci riposiamo e poi raggiungiamo la città sono scopriamo che cenando (basta ordinare) prima delle 18:30 si risparmia da un minimo del 15% a un massimo del 25%. Noi scegliamo un ottimo ristorante (The Raw Prawn), dove con lo sconto 25% facciamo una delle migliori cene delle vacanze a base di Moreton Bugs e gamberoni. Poi visitiamo la cittadina completamente diversa dalle altre: piena di giapponesi e cinesi all’inverosimile, con una quantità di locali impressionante e abbastanza a buon prezzo però in generale troppo turistica: e’ il primo posto in Australia che ha la parvenza della nostra Rimini. Comunque ha anche una bellissima Esplanade a mare che percorriamo interamente per tornare all’hotel.

La mattina del 20, dopo aver riconsegnato l’auto ci aspetta il tour a Kuranda. Abbiamo riservato con una agenzia locale ma con il senno di poi il tour si può fare in totale autononia. Il giorno non è bellissimo. Un bus ci porta prima al Tjapukai Aboriginal Cultural Park dove assistiamo ad alcuni show (finti) sulla vita degli aborigeni abbastanza deludenti e troppo turistici (decisamente è meglio sentire usi e costuni da un aborigeno reale come quello del Kakadu). Poi prendiamo la Skytrail una funivia lunga 12 km che in circa 1 ora ti porta a Kuranda. Il viaggio è bello, il paesaggio dall’alto della baia di Cairns e la visione sempre dall’alto della foresta (peccato però per le nubi) Vi sono un paio di soste dove si fanno delle brevi camminate nella foresta (in una vediamo il nostro primo e unico serpente austrialiano) . Kuranda invece è una vera delusione. Un paesino super-turistico dove è tutto nuovo e con nulla di originale. Anche i famosi mercatini sono molto molto deludenti (quello di Port Douglas era tutto un altra cosa …E non parlo del Chiapas in Messico). Abbiamo il rientro in treno alle 15:30 e non sapendo più come passare il tempo ci rechiamo al piccolo zoo locale per vedere Koala e canguri in recinti…Triste. Il rientro e in treno sul famoso Kuranda Scenic train e almeno questo salva in parte la giornata. Infatti il treno passa in zone molto belle, sopra cascate (in questa stagione non con molta acqua) comunque scenografiche e con scorci della pianura di Cairns abbastanza belli. Arriviamo a Cairns che è quasi ora di cena, per cui raggiungiamo il centro e ceniamo ancora al Raw Prawn (circa AUS 74 in due) a base di gamberoni e poi a letto Il giorno dopo ci attende la gita alla Barriera Corallina. Purtroppo la giornata inizialmente soleggiata diviene molto brutta. Per cui la gita diventa abbastanza noiosa. Oltretutto come quella del giorno prima è molto turistica anche se organizzata molto bene (Great Adventure). Un autobus ci viene a prendere in hotel, ci imbarcano su un bel catamarano e via verso Green island. Il mare è mosso e vi è molta gente che soffre. Green island ci delude molto (avevavmo letto di una specie di paradiso dove passare qualche giorno)… Invece l’isola è un resort turistico dove ogni giorno sbarcano per qualche ora frotte di giapponesi scatenati che rovinano la tranquillità del luogo e che riempiono le poche spiagge coralline… Ragazzi (soprattutto a chi va in viaggio di nozze… Scartate questo posto è una vera fregatura)…Dopo circa 2 ore si parte da Green island e si raggiunge con un altra ora di navigazione un Poonton appoggiato su un reef. Qui si possono fare tutte le attività tipiche marina (snorkel, dive, barca sottomarino, etc)… Ma il tempo è brutto quindi noi ci accontentiamo di un giro nella barca sottomarina dove onestamente vediamo poco (vi era poca luce)… Si pranza sul Poonton e alle 14 si riparte per Cairns (2 ore). Rientriamo infreddolliti a Cairns per poi uscire e cenare al Barnaclee Bill (non buono e caro) NOTA: Cairns è abbastanza deludente. Tipico posto turistico con attrazioni da turisti giapponesi, ben organizzate ma abbastanza finte…Per gite alla barriera si possono scegliere come località di partenza meno note dove si viene anche trattati decisamente meglio. 22-23-24-25 agosto 2006 Alla mattina presto raggiungiamo l’aeroporto e partenza per le Whitsunday sicuramente il posto più bello che abbiamo visto e stranamente non molto battuto dal turismo non australiano (nessun giapponese e niente italiani!!!!). L’aereo arriva all’unico aeroporto dell’arcipelago a Hamilton Island che è l’isola più grande. Da qui partono i ferry per le 3 o 4 isole che dispongono di resort; noi abbiamo scelto Daydream Island (sconsigliamo di soggiornare a Hamilton, visitarla si ma non soggiornarvi). Il ferry (compagnia Fantasea) è abbastanza caro (euro 35 a persona solo per l’andata ma… O così o a nuoto.) Comunque il tragitto da Hamilton a Daydream è bellissimo: mare blu piatto come un lago, cielo azzurrissimo e isole verdissime. Daydream è un isola resort nel senso che l’isola è intera proprieta del resort (onestamente non di grande dimensione circa 200 camere) con diverse spiagge e una vegetazione tropicale. In libertà vi sono molti canguri e altri animali che si riescono a vedere soprattutto di notte. Il resort è bello, con 3 ristoranti (ottimo il Mermaids dove bisogna prenotare, mediocre il Waterfalls a buffet, a self-service e non male il the Fish Bowl) La prima giornata la passiamo al sole in riva al mare; alle 5 del pomeriggio invece abbiamo la Sunset Cruise: molto bella, su un catamarano a vela, poche persone, tempo splendido e un tramonto spettacolare (costa 35 AUS a testa). Al rientro ceniamo al Fish Bowl (buono e non carissimo AUS 30 a testa). Il secondo giorno abbiamo la gita a Whitheaven Beach prenotata con Fantasea. Partenza alle 8:30 breve stop a Hamilton e poi navigazione verso la spaiggia più famosa d’Austrialia. La fama è vera: è uno spettacolo. Acque azzurre e cristalline e questa immensa spiaggia bianca di oltre 6 chilometri. Purtroppo tutti i tour ti permettono di restare su questa spiaggia solo 2 ore al massimo 3 ore. Noi ci facciamo una lunga passeggiata godendoci il sole e il mare. Per pranzo si rientra a Hamilton e qui ci fermiamo a visitare il paesino e a pranzare in riva al mare con il solito… Fish&chips. Nel secondo pomeriggio rientriamo a Daydream in tempo per assistere a un altro tramonto spettacolare. Questa sera ceniamo al Mermaids (molto buono). La voglia però di vedere Whitheaven come si vede sulle cartoline ci fa decidere la mattina seguente di prenotare il tour in elicottero (240 AUS a testa). Caro ma NE VALE LA PENA. Il volo fatto nel pomeriggio, dopo una mattinata passata ad abbronzarci, è spettacolare e si gode di uno di quegli spettacoli di cui non ci si scorderà mai……STUPEFACENTE. Con gli occhi illuminati da questo spettacolo, rientriamo in hotel e ceniamo al Waterfalls (buffet abbastanza deludente).

Infine l’ultimo giorno lo passiamo spaparanzati tra piscina, spiaggia e sole… Riposo assoluto ma sempre con davanti agli occhi lo spettacolo di colori di queste isole. La sera ceniamo ancora a The Fish Bowl e a letto presto.

26-27-28 agosto 2007 Trasferimento a Hamilton e partenza per Brisbane con volo JetStar molto efficiente. A Brisbane ritiriamo l’auto a noleggio e ci dirigiamo verso Hervey Bay. La strada, molto bella, scorre tra colline e praterie con una natura bellissima. Arriviamo ad Hervey bay che è già sera e raggiungiamo il molo dove parte la navetta per Fraser Island Abbiamo prenotato al Kingfish Resort acquistando un pacchetto di 3 notti con incluso i trasferimenti, il tour per vedere le balene e il tour per visitare l’isola.

Il resort è molto bello, immerso nella natura e con belle camere e un buon ristorante a buffet The Maheno. Ceniamo e al letto, l’indomani ci aspettano le balene.

Sveglia alle 8 cielo azzurro e mare splendido ci accolgono per la gita a vedere le balene. Il Kingfish ha un suo catamarano molto comodo e spazioso (oltretutto eravamo in pochi) con una biologa che ti spiega di tutto e di più sulle balene. Dopo circa 1 ora di navigazione ci segnalano che sono in vista due balene… Che dire…Uno spettacolo incredibile… E incredibile anche il fatto che, forse prevenuti da altre promesse avute in australia e non mantenute, restiamo stupiti dal gran numero di balene avvistate: forse 100 e anche più… Alcune a gruppi di 3 o 4 , alcune distanti che nuotavano tranquille, altre molto vicine quasi da toccare, altre che saltano sollevando mille spruzzi o che giocano agiatndo la coda e giocano nell’acqua…Incredibile… Avvistiamo anche molti delfini . Lo spettacolo di natura più bello di questa vacanza.

Rientriamo per le 13 e passiamo il resto della giornata spaparanzati in piscina. Poi cena al ristorante dell’hotel (non vi è altro) e a letto.

Il secondo giorno a Fraser Island è dedicato alla sua esplorazione. Sempre con una buona organizzazione del resort si parte alla mattina presto con un camion 4×4 (eravamo 15 persone) e si attraversa l’isola, tutta sabbiosa ma nello stesso tempo verdissima. La mattina facciamo una prima sosta al Lago Mc Kenzie splendido specchio d’acqua dolce con una spiaggia di sabbia bianca. L’acqua è fredda ma qualche ardimentoso si butta a fare un bagno. Poi proseguiamo per Central Station dove ci attende una passeggiata di circa 1 ora all’interno della foresta pluviale dove tra le altre cose avvistiamo i coloratissimi Kingfish (uccellini azzurri-arancioni). Infine la mattinata termina con un pranzo a buffet sulla riva della famosa 75 Mile Beach. Dopo pranzo il ns. 4×4 percorre questa famosissima infinita spiaggia per una ventina di miglia con 3 soste: il relitto del Maheno, vecchia nave che desta un certo fascino, poi a Coloured Sands (nulla di particolare) e infine a Eli Creek dove si puoi risalire il Creek a piedi. Riientrando verso il resort infine sosta per vedere la zona delle dune sove sembra di essere nel deserto. Al rientro si riposa, si cena e a letto 29-30-31 agosto 2007 Partenza alle 7:30 da Fraser Island e arrivati a Hervey Bay ci rechiamo a conoscere la gentilissina Angie dell’agenzia OZ Horizonts (www.Ozhorizons.Com.Au) che ci aiutato via mail a organizzare tutto il nostro viaggio. Poi in auto raggiungiamo Brisbane dove arriviamo nel primo pomeriggio. Qui soggiorniamo al Saville SouthBank hotel di ottimo livello sul Brisbane River. Lasciate le valigie prendiamo il primo contatto con Brisbane, città molto bella disposta sulla rive del Brisbane River. A noi è piaciuta di più di Sydney. Belle vie commerciali, molti begli edifici d’epoca, un parco favoloso e bellissime passeggiate lungo le rive del river. Per spostarsi si possono anche usare gli efficientissimi ferry dove si può godere (soprattutto di notte di una vista splendida della città). La sera ceniamo ai SouthBank in un simpatico ristorante turco (Ahmed) dove mangiamo veramente molto bene.

Il giorno seguente, ultimo della nostra vacanza, raggiungiamo in autobus con un bel tragitto sulle colline di Brisbane il Koala Sanctuary un posto a metà strada tra lo zoo e un centro di conservazione studio dei koala. C’è ne sono oltre 150 bellissimi e curiosissimi oltre a canguri, emu e ogni altro animale tipico dell’australia. Il pomeriggio lo passiamo invece in centro città ad acquistare i classici souvenir da portare a parenti e amici. Ceniamo in riva al River in un ristorante lussoso festeggiando la fine di questo viaggio. Non bellissimo ma solo… Molto bello.

Il 31 partenza e rientro da incubo con ritardi assortiti… Arriviamo a Malpensa con 12 ore di ritardo!!!!!!!!



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