Auckland-City of Sails?
1° giorno Stravolto dall’aereo sono fermato da un poliziotto troppo zelante che mi fa entrare in un corridoietto, mi mette le valigie su un tavolo da obitorio e mi controlla tutto, leggendomi tutti i fogliettini, controllandomi anche dentro i calzini, per 2 ore di perquisizione… Esco dallo spazio doganale e vedo il mio nome su un cartello, avendo in Italia prenotato un pullmino che porta gli studeti dell’LSI alle rispettive abitazioni. Per tutta una serie di ragioni, scarto l’alloggio in famiglia (scelta rivelatasi poi sbagliata) e raggiungo quello che avevo prenotato come college per studenti e che invece si rivela il più sporco dei residence per immigrati orientali di tutta l’oceania. Non accettano carte di credito per cui alle 2 del pomeriggio di sabato mi tocca andare a cercare una banca, cosa impossibile, e mi rivolgo ad un ufficio di cambio che mi spolpa a dire poco. Facendo tutta la via principale sino al porto alla ricerca di una banca, mi accorgo di un particolare, a dire il vero non troppo particolare. Ma i neozelandesi dove sono? ebbene si, oggigiorno, nel centro di Auckland, i neozelandesi sono 1 su 3 (io stimo) e i maori 1 su 10. Queen Street è tutta cinesi, giapponesi, coreani, tailandesi, malesi: hanno monopolizzato tutto il centro con i loro ristoranti e i loro market. Primo shock.
2° giorno. Mi accorgo che ad Auckland, le distanze sono veramente tali, avevo letto da qualche parte che per estensione è la 3a città del mondo e in effetti i primi giorni li passo a camminare. Decido di andare a vedere l’Americas cup village e, sorpresa delle sorprese è meglio dotarsi di un binocolo. Entrando nel porto c’è un museo dell’america’s cup, uno store con l’abbigliamento ufficiale dei team (non prada che non ha uno store ufficiale e il cui abbiggliamento non si può comprare da nessuna parte). Gli stand sono quale più quale meno tutti inaccessibili. Il team nz, nel retro ha uno store ufficiale, gli altri niente, e prada si ditingue per lo stando più grande e con il più alto numero di misure di sicurezza. Auckland nel complesso è una bella città, accogliente, piena di bellissimi parchi, con degli scorci paesaggistici incantevoli. Per credere salite sulla skytower, una visione da sogno. Rimango ad Auckland 15 giorni andando a scuola la mattina, girando per locali la sera. La gente del luogo, che si può incontrare, appena spostandosi dal centro o nei locali del porto (che però sono abbastanza cari) è molto semplice ed ospitale, con un equilibrio interiore invidiabile. Penso che l’unica cosa che non si potrà importare in questa terra vergine è lo stress, perchè veramente tutti prendono le cose con calma (anche troppa direi) e filosofia. Il popolo non ha una storia e si vede, questo traspare nello stile della popolazione che è del tutto assente, in quanto in pratica è una miscellanea di usanze asiatiche, europee ed americane (in gran voga queste ultime tra i giovani maori). Per il resto come detto tutti molto gentili, anche gli asiatici che hanno un po’ assorbito la mentalità neozelandese, ma il cui inglese è veramente orripilante in quanto a pronuncia. L’inglese dei neozelandesi d’altro canto è anch’esso abbastanza incomprensibile, tuttavia spesso di sforzano di farsi capire con ottimi risultati. Il mare ad Auckland fa veramente schifo, per me che vengo dalla Sardegna forse ancora di più. Ciò è comprensibile per il fatto che comunque si tratta di un porto commerciale…
L’ultimo fine settimana mi rivolgo ad una agenzia e compro per 220 dollari nz un pacchetto di tre giorni al nord della nuova zelanda. Il primo giorno andiamo a Bay of Island, posto denso di storia in quanto pare che qui sia stato firmato il primo trattato tra maori e governo inglese nel 1840. Il paesaggio è tale quale il lago di garda. In NZ manca la barriera corallina e il mare assomigilia molto al mediterraneo. Arriviamo la sera, quindi andiamo a dormire. Il secondo giorno usciamo presto in barca con una escursione organizzata dal titolo: swimming whit the dolphins. La giornata è uggiosa, ci fermiamo in una baia con tutti i delfini che ci nuotano intorno, ma c’è vento (in nuova zelanda c’è sempre vento, non cala mai) e non c’è il sole, quindi non ci permettono di tuffarci. La sera andiamo a vedere l’isola di Russel, di fronte alla baia, famosa in antichità per i suoi bordelli…Oggi luogo per pensionati ( a dire poco) La mattina del giorno dopo raggiungiamo il fiordo di hokianga, forse il posto più bello che ho visto nel mio viaggio. Con un battello passiamo dalla parte all’altra e facciamo surf sulle dune di sabbia…Divertentissimo. La sera andiamo a vedere una foresta e un lago nelle vicinanze, posti incantevoli dei quali , scusate ma non ricordo il nome, ma sono a mezzora di macchina, quindi penso che sia facile scoprirlo da soli. Il lago in particolare bellissimo per la temperatura dell’acqua e per i colori, del tutto simili alle maldive, a cominciare dalla spiaggia, bianchissima.
La sera torno ad Auckland. Il giorno dopo prendo una macchina a noleggio con degli amici e vado a vedere la famosa spiaggia di Piha, famosa perchè Jane Champion vi ha girato lezioni di piano. Faccio il bagno, l’acqua non è fredda, ma ci sono onde belle grosse, surfisti in quantità e ho paura degli squali, anche se i bagnini mi rassicurano (ma non troppo).La spiaggia è incantevole, ma vulcanica, quindi la sabbia è scura. Cmq un posto da non perdere. Mi spiace di non avere in pratica altro di interessante da raccontare, ma come detto era una vacanza-studio e non ho avuto modo di girare più di tanto. informazioni utili io ho trovato praticamente sempre un tempo abbastanza bello, purtrppo peggiorava nel week-end, unici momenti in cui potevo muovermi da auckland. per cui Marzo è ancora estate, pantaloncini e maglietta quasi tutti i giorni, quando andava male, maglietta a maniche lunghe. Auckland come tutto il paese è una città ventosa, e il tempo cambia da un momento all’altro. Mi hanno detto che quest’anno ha fatto un’estate brutta, quindi il rischio di andare per 2 settimane e trovare sempre tempo brutto è tangibile.
Se amate la vita notturna, i locali, le mille cose da fare, la nuova zelanda non è certo posto per voi. La vita è scandita (?) da una calma tutta inglese, l’unico eccesso il giovedì quando tutta la popolazione locale si dedica al suo hobby preferito: il vino.
Se amate la natura incontaminata, i paesaggi da cartolina, il trekking, lo sci, gli sport estremi (queenstown, nell’isola del sud è la località più famosa al mondo per questo) la bicicletta, la tranquillità, non potete, una volta nella vostra vita non andare in NZ.
La durata del volo è variabile tra le 22 e le 24 ore totali più le soste (in genere honk hong, singapore, kuala lumpur, e qualche volta anche melbourne o sidney) Il mio biglietto aereo in classe economica è costato 1010 euro, cmq so che attualmente la qantas ha i prezzi migliori (attorno al milione otto e cinquanta).
Il periodo migliore per andare è ovviamente da dicembre a marzo, con gli inconvenienti già spiegati. Il vento, sempre presente tuttavia non è umido nè freddo. Munirsi di creme solari, perchè a quanto pare il buco dell’ozono è proprio sopra la nuova zelanda.
Qualsiasi informazione scrivetemi, sarò lietissimo di rispondervi e dare, se posso qualche consiglio.
Questo paese mi rimmarrà per sempre nel cuore.
Alessio Loffredo