Atene, le dritte

Atene caotica, corrotta e terribilmente umana. Atene cresciuta a casaccio, da un giorno all’altro. L’Atene degli Ateniesi e l’Atene della gente ai margini. Atene trasandata e inquinata. Atene antico e nuovo insieme. La città dei luoghi comuni, la città dove si mangia a tutte le ore del giorno e della notte. La città dove l’odore...
Scritto da: rajo81
atene, le dritte
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Atene caotica, corrotta e terribilmente umana. Atene cresciuta a casaccio, da un giorno all’altro. L’Atene degli Ateniesi e l’Atene della gente ai margini. Atene trasandata e inquinata. Atene antico e nuovo insieme. La città dei luoghi comuni, la città dove si mangia a tutte le ore del giorno e della notte. La città dove l’odore dei Souvlaki ti entra dalle narici ovunque tu sia. Atene così grigia, Atene dal cielo di un blu quasi irreale. Atene così difficile da scoprire. Atene che non dorme mai, Atene orgoglio e malinconia. Atene un po’ sogno e un po’ incubo. Atene, fondamentalmente come un parente stretto a cui si perdonano difetti e contraddizioni. Urbanistica E’ ormai da decenni che Atene conta quasi metà della popolazione dell’intera Grecia e più di metà delle automobili. Lo sviluppo della città moderna ebbe inizio nel 1834 quando la città, che allora contava non più di 8000 abitanti, fu designata quale capitale del nuovo Stato greco. L’abitato si ramificò in ogni direzione con la costruzione di estesi quartieri suburbani, dapprima verso nord, nella piana del Cefiso e verso nord-est, sulle pendici del Licabetto e oltre, e successivamente verso sud, fino a raggiungere il mare. Così Atene, che allora era poco più che un villaggio, per via di questo disordinato processo di urbanizzazione che ha prodotto una crescita talmente incredibile, è diventata oggi una colata informe di cemento che dal Pireo arriva sino alla baia di Maratona. La periferia di Atene è davvero sterminata ed impressionante. Un vero e proprio susseguirsi di casermoni di cemento armato contigui e dalle tinte chiare che, quasi senza soluzione di continuità, si estendono per decine di chilometri su tutta la pianura della regione. La città è delimitata su tre lati dal Monte Párnitha, dal Monte Pendéli e dal Monte Hymettos, e al suo interno si trovano non meno di otto colline, tra le quali spiccano l’Acropoli e Lykavitós. In realtà quasi tutti i luoghi di interesse per il semplice turista sono concentrati nella zona attorno a Piazza Sintagma, delimitata dai quartieri di Plaka a sud, Monastiraki a ovest, Kolonaki a est e Omonia a nord.

E meglio saperlo subito, secondo gli usuali canoni estetici Atene non può essere sicuramente considerata una città bella, anche se, probabilmente, avrà comunque lo straordinario potere di avvolgervi con i suoi tentacoli e di sedurvi con il suo spirito levantino. Il segreto per non rimanere delusi è quello di non visitare questa città col pensiero che il tempo si sia fermato ai libri di storia. La vita va avanti. Atene poi è profondamente cambiata negli ultimi anni. Il fenomeno migratorio che ha interessato quasi tutte le metropoli europee ha creato zone all’interno della città dove l’integrazione non è avvenuta facilmente e dentro i quartieri poveri si sono formati altri quartieri sempre più poveri, proprio mentre l’Atene bene cerca di rifarsi la facciata.

Se arrivate in aereo L’ aeroporto Eleftherios Venizelos è nuovo di zecca, costruito apposta per i giochi olimpici. Si trova a Spata ,dove ha aperto al pubblico nel marzo del 2001, rendendo l’arrivo in Grecia decisamente più piacevole rispetto al passato. Per piazzarlo lì, trenta chilometri ad est di Atene, hanno dovuto persino spostare una chiesa ortodossa del XV secolo. Dista circa 50 minuti di auto dal centro, non proprio vicinissimo insomma. Prendere un taxi per spostarsi non dovrebbe essere troppo dispendioso. Se il taxista è onesto una corsa per il centro di Atene dovrebbe costare tra i 20 e i 30 euro (si passa per un tratto di autostrada a 6 corsie denominata Attikì Odos). Il problema potrebbe essere appunto trovare un taxista onesto… perché molti, soprattutto dall’aeroporto, cercano di fare i furbi.

I taxi ad Atene, in generale, costano poco, basterebbe controllare sempre che il tassametro indichi la tariffa giusta e soprattutto che sia in funzione; ma spesso la cosa più difficile è proprio riuscire a fermarli in strada: provate a chiamarli dal marciapiede, urlando la vostra destinazione. Se il taxista è diretto nella medesima zona, può darsi che fermi anche se ha già dei passeggeri a bordo. Ma non contateci troppo. Altri mezzi per lasciare l’aeroporto Il mezzo più semplice e meno caro è comunque il bus. A parte la fatica di trascinarsi dietro le valigie, sono frequenti, efficienti, comodi e persino climatizzati. Ci sono parecchie linee di bus da e per l’aeroporto. Tutti i bus partono esattamente dalla zona degli arrivi, giusto appena fuori l’uscita . E là troverete pure una comodissima postazione per fare i biglietti.

La linea X94 collega la stazione del metro di Ethniki Amina con l’aeroporto. Il primo bus è alle 06.30, l’ultimo bus alle 20.55. La frequenza è ogni 10-20 minuti.

La linea per la piazza di sintagma, X95 funziona invece 24 ore al giorno con una frequenza che può variare dai 10 minuti fino alla mezz’ora.

La Linea X96 è per il Pireo. Come la precedente funziona 24 ore su 24, generalmente ogni venti minuti oppure ogni 40 minuti dopo la mezzanotte.

Per le linee espresse X94-X95-X96, il biglietto costa 3.20 Euro.

Le linee degli autobus e della metropolitana sono chiaramente indicati sulla cartina di Atene che è distribuita gratuitamente dall’Ufficio del Turismo di odòs Amerikis e in molti alberghi. Ultimamente anche il treno ha raggiunto l’aeroporto al costo di € 6,00 e va fino alla stazione della metro di Monastiraki; lì poi dovrete cambiare se state andando alla piazza di Sintagma o di Omonia. Il primo treno dall’aeroporto per Monastiraki è alle 06:30, l’ultimo dall’aeroporto per Monastiraki alle 20:30. Il primo treno da Monastiraki per l’aeroporto è alle 05:50. La frequenza degli itinerari è ogni 20 minuti e l’ultimo da Monastiraki per l’aeroporto è alle 19:20. La metropolitana Dopo che per anni la città ha dovuto convivere con estenuanti lavori in corso, oggi finalmente Atene ha una metropolitana con i controfiocchi. Forse la più efficiente e bella d’Europa. I lavori per la sua costruzione sono andati avanti molto a rilento nel tempo a causa di tutti i reperti archeologici che sono stati rinvenuti man mano: ogni volta che si scavava si finiva per trovare qualcosa di interessante. La cosa che colpisce, soprattutto per la differenza con le altre metropolitane del resto del mondo, è che nelle stazioni dell’Attikò Metrò (così si chiama la metropolitana di Atene) non si vedono graffiti, piastrelle sporche e disperati che dormono per terra. Niente odore di piscio insomma, ma solo candidi muri in marmo e pavimenti in granito. Pensate, non ci sono nemmeno le pubblicità alle pareti. La metropolitana di Atene è stata costruita decine di metri sotto terra , probabilmente per evitare di intaccare gli strati di interesse archeologico. Tutte le sue stazioni dispongono di ascensori che sbucano dal sottosuolo e che consentono di raggiungere direttamente ed in assoluta comodità il livello dei treni. La rete è costituita da 3 linee: la vecchia linea 1 che percorre la città da sud (partendo dal porto del Pireo) a nord (arrivando all’elegante sobborgo di Kifisià) e le nuove linee 2 e 3 che attraversando tutto il centro storico raggiungono a nord l’aeroporto internazionale e a sud il quartiere di Iliupoli. La linea 1 (verde) risale alla fine del 1800 ed è la più vecchia della città oltre ad essere tra le prime costruite in Europa. Nata inizialmente come linea suburbana (infatti per lunghi tratti è in superficie), negli ultimi anni ha subito un profondo restiling, con una serie di stazioni policrome assai originali caratterizzate tutte dalla presenza di opere d’arte contemporanea. Nelle linee 2-3, quelle nuove, efficientissime, le stazioni sono in stile minimalista e postmoderno e alcune di esse sembrano quasi dei musei. La metropolitana è senza alcun dubbio il mezzo ideale per raggiungere tutti i principali siti di Atene.

Prezzi dei biglietti: Euro 0,70 corsa semplice (zone 1 & 2) – Euro 0,80 valido 90min su un qualunque mezzo di trasporto pubblico in tutte le zone (escluse la zona 3 & Aeroporto) – Euro 2.90 valico 24ore in tutte le zone (escluso l’Aeroporto) e su tutti i mezzi pubblici – Euro 6.00 valido per un viaggio da/per l’Aeroporto.

Atene racchiusa in poche strade e Atene moderna Il cuore pulsante di Atene è l’area racchiusa dalle due piazze principali della città, Piazza Sintagma e Piazza Omonia. In queste strade i ritmi frenetici della vita ateniese sono bilanciati in qualche maniera dalla lentezza dei tempi che furono. Qui troverete tanti negozi: quelli moderni, vero e proprio inno al consumismo, e quelli tradizionali come, ad esempio, i mercanti di tessuti, in prevalenza ebrei, legati alla tradizione: a volte proprio uno accanto all’altro nella stessa strada. E poi, soprattutto, una infinità di gente… tanta tanta gente, a tutte le ore del giorno e della notte. Se volete invece capire cosa la Grecia stia diventando prendete un taxi, un autobus o la metropolitana e dirigetevi a nord verso Kifisia oppure a sud, imboccando la litoranea Leoforos Poseidonos, raggiungete Glyfada… E’ qui che si respira una nuova aria internazionale, dove il lusso è visibile a tutti e inarrivabile per molti. Questi sono i nuovi quartieri residenziali, il nuovo capitalismo greco vive qui. Negozi lussuosi, bar e discoteche alla moda, alta concentrazione di aziende, società del terziario avanzato, banche e locali modaioli strapieni di gioventù bella e dorata. Acropoli Iniziamo con le note dolenti. Il biglietto per visitare l’Acropoli costa 12 €. Può sembrare un prezzo un po’ alto. E in effetti lo è. Esso, tuttavia, comprende anche l’accesso ad alcuni dei maggiori monumenti archeologici della città. Tra l’altro, la visita può essere fatta in più giorni: basta conservare il biglietto, ovviamente. Sono cinque i monumenti che si possono visitare con il biglietto per l’Acropoli: l’Antica Agorà, il Teatro di Dioniso, il Ceramico, l’Agorà romana, e il Tempio di Zeus Olimpo. Tutti, ovviamente, hanno orari di chiusura anticipati di almeno un paio d’ore rispetto a quello che è previsto nelle vostre guide! Vi è poi un modo veramente poco costoso per visitare l’Acropoli, ed è quello di farlo di domenica, poiché, inspiegabilmente, in questo giorno non si paga affatto.

Fatta questa doverosa premessa, poche parole riguardo i monumenti che troverete, di cui saprete già tutto. Centro religioso, sociale e politico dell’antica Atene, l’Acropoli conserva ancora oggi un fascino immenso, nonostante le numerose devastazioni che ha subito. Il Partenone e l’Eretteo sono, in pratica, gli unici monumenti rimasti sulla spianata. Sono opere che risalgono all’epoca classica: si ritiene che siano stati eretti nel periodo tra il 447 ed il 406 a.C. L’artefice di tutto ciò può considerarsi Pericle che, con il suo ambizioso programma edilizio, aveva chiaramente lo scopo di promuovere l’immagine dello stato ateniese. Sulla cima della sacra rupe gli ateniesi eressero quindi una delle più perfette creazioni del genio umano, simbolo universale della bellezza classica. Personalmente considero il Partenone il metro stesso del mondo. La sua vista è una delle cose che è più profondamente penetrata in me in tutta la vita. Sgombriamo subito il campo da un luogo comune: non sono solo le proporzioni tra le parti e le simmetrie, come si legge nei libri d’arte, a catturare i sensi e l’anima di chi si trova ad ammirare il Partenone. Sono a mio parere piuttosto le lievissime curvature nei profili delle membrature, le deviazioni dall’appiombo delle verticali, le continue seppur minime variazioni degli interassi tra colonna e colonna, a creare la sensazione dell’esistenza di un moto sempre in atto nelle parti più visibili del tempio. Il cervello poi attribuisce a tutto ciò una espressione di vita che pervade le forme, benché queste rimangano, ovviamente, perfettamente immobili. Non bastano le proporzioni o le simmetrie… perché non vi può essere espressione di bellezza piena senza espressione di vita e non c’è espressione di vita qualora non si coglie nell’immagine, colonna o corpo umano che sia, un empito della mente. Infondere vita e vera bellezza a un edificio fu il merito inarrivabile degli architetti greci. E allora neppure dopo aver visto mille fotografie si è preparati ad affrontare l’emozione che si prova davanti all’immensità di questo edificio che peraltro è probabilmente la struttura più riconoscibile nel mondo, insieme agli archi dorati di McDonald’s, naturalmente! Verso il 1450 i turchi lo trasformarono in una moschea e successivamente in un deposito di polvere da sparo. Per cacciarli un generale veneziano non esitò a sparare cannonate sull’Acropoli: una di queste fece saltare in aria il Partenone. Gran parte del Partenone è stato quindi smontato ed è stato rimesso insieme alle parti che sono state sostituite per rimediare all’usura, alle cannonate e all’inquinamento atmosferico. Le numerose impalcature presenti attualmente vi rovineranno decisamente le foto. Ultimo consiglio: scarpe da tennis per non scivolare.

Insieme all’Acropoli e con lo stesso biglietto si visita il Museo dove sono custoditi tutti pezzi che non sono interessati a Lord Elgin. Senza dubbio avrete sentito parlare della polemica che circonda i marmi di Elgin. Si tratta dei fregi del Partenone, e di molti altri manufatti, che sono stati venduti al signore britannico Elgin dai Turchi che stavano occupando la Grecia. Sono ora conservati al British Museum benchè il governo greco, la gente greca e chiunque altro al mondo, con l’eccezione del governo britannico, creda che queste opere debbano essere restituite. A nord del Partenone si erge l’Eretteo, il secondo tempio dell’Acropoli per grandezza, risalente ad un periodo posteriore. Si tratta di una costruzione parecchio originale. Quello che salta subito agli occhi, a sud della costruzione, è la loggetta con le cariatidi, le sei statue delle korai, le leggiadre fanciulle che sostengono con grazia la trabeazione. Le statue in realtà sono state sostituite da calchi e le originali si trovano al museo dell’Acropoli, tranne una che invece si trova al British Museum . Sotto l’Acropoli c’è il teatro di Erode Attico costruito dai romani ed ancora oggi usato per i concerti classici, il balletti, le manifestazioni di alto valore culturale Plaka Plaka è la parte più vecchia di Atene. La maggior parte delle vie sono chiuse alla circolazione dei veicoli. E’ soprattutto la zona dei ristoranti, dei negozi turistici e dei caffè. La quasi totalità dei ristoranti sono acchiappa turisti, in alcuni la qualità del cibo non è poi così malvagia, ma attenzione perché in certi posti, piuttosto, servono spiedini duri come i marmi del Partenone… Io sinceramente non vi consiglieri mai di mangiare qui. Per quanto riguarda i negozi la maggior parte di essi ha paccottiglia orribile, un vero invito a nozze per gli amanti del kitsch, ma può capitare anche di trovare qualche articolo interessante. Quasi tutti i negozi vendono le stesse cose e agli stessi prezzi, solo alcuni si diversificano e vendono oggetti d’antiquariato, icone verniciate a mano, sculture in legno e pitture. Inoltre ci sono parecchi musei per la descrizione dei quali vi rimando alle guide tradizionali.

I caffè sono generalmente carissimi se sono sulle strade principali (Kydatheneon, Adrianou) ed intorno alle piazze, ma molto spesso eccezionali per la vista che offrono. Se vi sedete in uno di questi caffè abbastanza a lungo potrete capire molto della Grecia osservando chi cammina per queste vie. La gente è pur sempre il più grande spettacolo del mondo! Potrete notare che ci sono parecchi ristoranti con i menu esposti nella strada. In effetti sarà difficile da non notare perché ogni volta che passerete qualcuno del locale proverà a convincervi ad entrare dentro per vedere il menu. Ma se desiderate mangiare qualcosa velocemente mentre girate è bene che sappiate che ad Atene, in ogni piazza e a qualsiasi ora ci sono dei piccoli chioschi (peripteri) che vendono di tutto, cibo, bevande e quant’altro, dalla gomma alle cartoline, compresi i giornali di lingua italiana e l’altra stampa internazionale. Piazza Sintagma Al centro della città, è il posto migliore per orientarsi. La piazza di Sintagma ha una storia lunga. Sembra che ogni evento principale nella storia moderna della Grecia si sia celebrato qui. Il suo nome significa “della costituzione” ed è qui che si trova il grande ed imponente palazzo neoclassico, ex palazzo reale, e sede oggi del parlamento. Qui si trova anche il monumento al milite ignoto dove si svolge quotidianamente il famoso cambio della guardia con gli Evzoni, quei ragazzotti alti e grossi vestiti in tutù che vigilano sul monumento giorno e notte… i soldati peggio vestiti al mondo…Nello spettacolo fornito gratuitamente dal governo greco e molto apprezzato da bambini e turisti! Dalla parte opposta del Parlamento inizia via Ermou, centralissima via commerciale interamente pedonalizzata e ricca di negozi e grandi magazzini di marca, posto principale dello shopping ateniese. Qui i prezzi sono analoghi a quelli italiani, ci sono tantissimi bar caffè con tavolini all’aperto. Lo stile classico di architettura, conosciuto come neoclassico, è lo stile dominante di tutti le vecchie costruzioni, case e edifici pubblici di Atene. Alla sinistra della piazza c’è il Grande Bretagne, un hotel straordinariamente elegante. Considerato il posto migliore per alloggiare ad Atene, è stato costruito nel 1862 per ricevere i capi di Stato, scopo per il quale è ancora usato. Del resto è uno degli hotel più noti nel mondo. Se volete togliervi uno sfizio prendete un drink (o fate la colazione, meglio ancora) in questo scintillante albergo extra-lusso appena restaurato, tutto stucchi, specchi e camerieri in livrea. Nella parte inferiore della piazza c’è invece il McDonald’s. Se vi trovate per strada e avete necessità di un bagno pulito, è il primo posto che mi viene in mente di consigliarvi. Troverete sapone e carta igienica. E comunque non è necessario consumare, anche perché per mangiare c’è sicuramente di meglio. In questa piazza c’è la stazione della metropolitana, snodo principale, e da qui partono anche i bus per l’aeroporto e per le località balneari della costa.

Il Giardino Nazionale Il giardino nazionale era riservato in precedenza esclusivamente alla famiglia reale. Ora è aperto al pubblico ma tenuto davvero malissimo. L’entrata è proprio di fronte alla Piazza Sintagma. E’ un’orgia di piante lussureggianti! Ci sono aiuole, viali alberati, alberi altissimi, laghetti, ponticelli, statue ed innumerevoli panchine. Nel giardino c’è anche un Museo Botanico (martedì-domenica 9-15; ingresso libero).

Uscendo dal Giardino ci si può immettere in viale Vassilissis Sofias, una delle arterie principali di Atene, costeggiata da Ambasciate. Al n° 91 c’è quella americana del 1960, opera di Gropius. Adiacente al Giardino c’è lo Zappeio, un centro per congressi ed esposizioni in stile neoclassico. Le colonne doriche della sua facciata, l’imponente atrio, le scalinate dell’ingresso principale sono incorniciati da verdissimi viali alberati che servono a mettere in risalto la magnificenza dell’edificio. Questa zona è molto amata dagli ateniesi per farci le passeggiate.

Il mercato delle pulci intorno a Monastiraki Monastiraki è stato, durante i 400 anni di dominio ottomano, il centro commerciale della città. E’ per questo che, fino ai giorni nostri, ha mantenuto ancora molto di quel suo caratteristico stile orientale . Si tratta sicuramente di un quartiere molto folcloristico e animato, quasi come un bazar. Ed è anche qui che si svolge, tutte le domeniche, il famoso mercatino delle pulci. Questo è decisamente il luogo ideale per gli amanti dei posti rumorosi, animati e ricchi di bancarelle. Il mercato è dislocato tra le viuzze intorno alla chiesetta di Agios Filippos, tra le stazioni di metropolitana di Thissio e Monastiraki, proprio nella stessa area dove in tempi remoti si tenevano i commerci al dettaglio. La domenica mattina è il momento di essere qui. Tuffatevi tra la gente. Avrete l’occasione di rovistare tra la mercanzia più incredibile: sigari cubani, caviale iraniano di contrabbando, porcellane di Limoges appena sbeccate, cellulari di ultima generazione e di dubbia provenienza, salami ungheresi in mezzo a frullatori usati, scarpe risuolate più volte e spesso spaiate, videocassette porno e ferri da stiro senza manico, accatastati sull’asfalto da bulgari, zingari, crimeani, transiberiani, transdanubiani. Un esercito cencioso che il naufragio di ideologie, rivoluzioni e controrivoluzioni ha arenato nelle vie di Monastiraki e che vende qui tutto quello che ha trascinato con sé nell’esodo. Forse percorrendo certe vie strette vi capiterà di storcere un po’ il naso o di spaventarvi e tornare indietro. Bè, questo se volete è uno dei pochi posti rimasti non ancora contaminato dalla sindrome del villaggio globale che ormai infetta con l’ardore di una febbre malarica buona parte della città. I Mercati Generali Percorrendo la via Athinas, dalla piazza di Monistiraki giù verso Omonia, vi troverete al mercato di Atene. Questo è il mio posto preferito! E’ un edificio bianco sporco, una specie di scatolone con la tettoia in ferro e vetro da stazione ferroviaria fin de siècle, esposizione perfetta delle delizie che giorno dopo giorno danno sollievo alla fame insaziabile di Atene. Il mercato del pesce e quello della carne si trovano proprio sotto questo gigantesco fabbricato: una vera e propria esposizione felliniana di ogni tipologia umana! Ultimamente il comune ha avuto la stravagante idea di piazzarci degli schermi al plasma collegati con tv satellitari musicali: assolutamente fuori luogo! La mattina è comunque il momento di essere qui. È una scena da film. Alcuni dei macellai provengono dalle generazioni dei macellai che hanno avuto stalle nel mercato per un secolo. Poi c’è la parte dei pesci. Straordinarie anche le bancarelle che vendono le olive. Da vedere!… Assaggiatele tutte. Se amate le olive questo è il vostro paradiso. Ci sono inoltre negozi di spezie, negozi di formaggio, merci inscatolate, merci asciutte, polli vivi. Bè, se desiderate essere creativi con il vostro shopping e fare dei regali originali date pure un’occhiata qui intorno. Se poi vi dovesse venir fame… I miei punti di riferimento per mangiare si trovano qui. Una taverna proprio all’interno del mercato, dietro alle bancarelle della carne, piena zeppa di tutti i negozianti del quartiere… Questo posto a tarda notte peraltro è un “must”. Si può mangiare a qualsiasi ora. E infatti molti ateniesi,verso le 4 del mattino si ritrovano qui per aiutare l’organismo a smaltire l’alcol ingurgitato facendo una bella mangiata in compagnia. Si mangia decentemente, cibi parecchio unti in bella mostra nello scaldavivande, si spende poco e si incontra gente di ogni tipo e livello sociale. Magari ecco giusto un consiglio, date una pulitina ai bicchieri, prima. Un’altra taverna da me amata è invece in un seminterrato là vicino (la porta si vede appena, è in quello che viene chiamato il “palazzo delle olive”), una saletta fumosa con le tipiche botti di retsina alle pareti… menù inesistente e unica lingua parlata… il greco. La cosa migliore è quella di avvicinarsi alle pentole e indicare quello che si vuole mangiare. In queste bettole la clientela è quasi sempre greca, più qualche turista capitatoci per caso. Certo, posticini non adatti ad animi troppo sensibili, ma dove perlomeno si può, oltre che mangiare bene e spendere pochissimo, cogliere la vera essenza di questa gente. Se non fosse per queste cose, tutte da godersi, bisogna ammetterlo, Atene non sarebbe altro che un ipertrofico mostro di cemento. No, ecco la vera Atene, quella bulimica e insonne che seduce e stordisce con una overdose di sapori suoni e linguaggi. Piazza Omonia Se continuate a camminare giù per la via Athinas finalmente arriverete alla piazza Omonia, centro cardinale della città oltre che punto di transito quasi obbligato. Questa piazza, fino a poco tempo fa, era davvero un disastro. Per anni infatti questo spazio si presentava completamente recintato da lamiere e quindi inaccessibile, ma ora è stata finalmente riqualificata. In realtà questo “disegno” per molti è ancora un mistero, o meglio definiamolo come un vero tributo all’architettura minimalista! Davvero bizzarra poi la scultura in metallo che si trova in mezzo alla piazza. Personalmente io avrei visto bene meno cemento e più alberi, sarà per questo che molti ateniesi si chiedono ancora se i lavori siano effettivamente terminati… La piazza oggi si presenta con un duplice volto, quello mattutino composto da un via vai di ateniesi occupati a far shopping e quello serale, composto dagli immigrati che la hanno adibita a luogo di ritrovo. Di notte, per molti, è diventato un posto da evitare. La piazza è circondata da fast-food. Ci sono parecchi hotel, molti dei quali sono stati rinnovati di recente. In questa piazza comunque dovrete per forza passarci visto che da qui iniziano o terminano tutte le principali arterie stradali della città. In Via Panepistimiou ci sono uno di seguito all’altro molti edifici storici di epoca ottocentesca: la sede del Museo numismatico opera di Ernest Ziller, la Chiesa cattolica di Aghios Dionisios, la Banca di Grecia e, in stile ionico, l’edificio denominato Accademia con un corpo centrale e due ali. L’Università (Panepistimio) è l’edificio che si trova nella parte centrale della strada. La sala delle cerimonie è davvero maestosa. La Biblioteca Nazionale è il terzo palazzo dopo l’università ed è in stile dorico: raccoglie oltre un milione di volumi! Al di qua di via Panepistimiou si trova Via Stadiou che inizia da Piazza Sintagma ed è una delle principali arterie tracciate nell’ambito del progetto urbanistico del 1832. Nella Via denominata 28 Oktovriou troverete molti negozi ed altri edifici pubblici tra cui il Politecnico, altro edificio neoclassico del XIX secolo. Le dimostrazioni studentesche, avvenute in questo edificio nel novembre del 1973, determinarono la fine della dittatura. Non sarà proprio una meta turistica insomma, ma questo edificio rappresenta sicuramente un simbolo di resistenza. Camminando nelle vicinanze del Politecnico potrete raggiungere facilmente il quartiere di Exarchia con la relativa piazza, rumorosa e frequentatissima, luogo di ritrovo degli studenti universitari, con una intensa vita notturna. I palazzi che si affacciano sui tre grandi viali del centro sono in maggior parte “attraversabili” grazie ad una moltitudine di gallerie commerciali. Questa è una delle caratteristiche più interessanti della così detta zona “nuova” del centro storico della città, costituita da un vero e proprio labirinto di porticati ricchi di negozi e caffè che si insinuano nei pianterreni di questi grandi palazzi. Nelle zone residenziali inoltre le strade di Atene sono alberate da piante di arance piccole e particolarmente dure; non buone da mangiare quindi e utilizzate prevalentemente nelle manifestazioni contro la polizia… Monte Lycattivos In antichità questa collina era circondata dalla campagna ed i relativi pendii ricoperti dai pini e abitati dai lupi (Lykavittos significa appunto “la collina dei lupi”). Attualmente, di campagna e di lupi neanche l’ombra, in compenso vi troverete davanti ad una distesa infinita di edifici, tanto da non riuscire ad abbracciarli tutti con lo sguardo… ma anche di fronte ad una vista assai significativa di Atene. E’ uno spuntone roccioso alto 273 metri, e vale la pena salire fino a quassù per fare delle fotografie incredibili della vostra vacanza. Il panorama insomma è assicurato! Da qui potrete ammirare l’intera città, dalle zone del centro fino a quelle lungo la costa e alle montagne circostanti. In cima al monte si trova la chiesa di San Giorgio. Nelle giornate limpide si vedono in lontananza l’isola di Egina e il Peloponneso, e sicuramente inizierete chiedervi come sia possibile che si impiega tanto tempo a raggiungere la spiaggia mentre non è poi così lontana. Ci sono dei sentieri tra i cipressi e le pinete,e vi si può arrivare camminando a piedi, ma si suda parecchio, oppure con un funzionale servizio di funivia che parte dal quartiere di Kolonaki e che percorre il tragitto in due minuti al costo di € 5,00, biglietto di andata e ritorno. In cima troverete anche un carissimo ristorante, che monopolizza i posti a sedere con panorama, e un caffè altrettanto caro.

E’ d’obbligo inoltre una passeggiata nelle strade di Kolonaki ai piedi del monte, il quartiere modaiolo della classe dirigente ateniese: luogo d’incontro di tutta la gioventù dorata, per vedere ed essere visti! Un vero festival di look modaioli e abiti firmati. E’ qui che troverete le vetrine più a la page, le grandes maisons e le petites boutiques alternate a palestre di fitness e istituti di estetica. Sono riunite in queste strade praticamente tutte le boutiques e i negozi di firma, gli stilisti ellenici di grido e quelli che strizzano l’occhio all’occidente; Prada e Gucci vanno forte anche qui. Attenzione piuttosto a cosa consumate nei bar, perché da queste parti vi spennano. Pireo Conosciuto esclusivamente come il porto di Atene in realtà è una vera propria città, malgrado costituisca con Atene un unico agglomerato urbano, raggiungibile facilmente con la metro. Da qui partono quasi tutte le imbarcazioni che fanno rotta nelle isole. Il Pireo è trafficato ed incasinato, a pianta romana, composto da vie perpendicolari tra loro; è un agglomerato di fabbriche, magazzini e condomini di cemento ed è il quartiere popolare e operaio di Atene.

La zona est è il quartiere di Mikrolimano, dove c’è il porto per le imbarcazioni private, ha un bel lungomare dove si susseguono ristoranti di pesce piuttosto cari, bar e locali notturni.

Dietro la stazione della metro (Plateia Ippodamias) la domenica mattina si svolge il mercato delle pulci, che non ha molto da invidiare a quello di Atene.

Alcuni musei da non perdere Atene è anche città di musei prestigiosi, molti rinnovati di recente, tappe irrinunciabili di un tour della Grecia classica e bizantina da programmare passo dopo passo. Ma per questo ci sono le guide tradizionali. Permettetemi però di citarne giusto qualcuno. Ricordatevi inoltre che stranamente, i musei chiudono quasi tutti alle 17, se non prima, e non solo d’inverno: un orario molto poco mediterraneo! Il Museo Archeologico Nazionale è uno dei più importanti musei al mondo, in un tipico edificio dell’Atene neoclassica (Odos Oktovriou Patissìon). Nonostante tutte le spoliazioni subite dalla Grecia da parte degli archeologi stranieri dell’Ottocento, questo museo vanta tuttora la più bella collezione al mondo di antichità greche. L’edificio, che aveva ancora le sbiadite didascalie quasi incomprensibili e non aggiornate da anni, è stato rimodernato per le Olimpiadi del 2004. Per visitarlo bene tutto ci vorrebbe almeno una giornata intera. La documentazione presente tocca tutta la produzione artistica dell’antica Grecia, dai periodi cicladico, minoico e miceneo a quello classico. Tra le attrazioni principali spiccano gli ori micenei ritrovati dall’archeologo Heinrich Schliemann tra cui la famosissima maschera di Agamennone! In altre sale del Museo sono interessantissime da vedere le statue dei kouros, rivelatrici della venerazione che i greci antichi avevano per la bellezza maschile e le statue in bronzo del cavallo con fantino e del Poisedon di Artemisio. C’è poi una sala con diversi piccoli idoli di marmo tra cui uno raffigurante un suonatore di arpa e un altro che si cimenta col flauto… sembrano opere di Picasso, ma risalgono al 2800-2200 a.C. Ingresso 7 euro, chiuso il lunedì mattina.

Il Museo Benaki è a due passi da piazza Sintagma, all’angolo tra leoforos Vassillissis Sofias e odòs Koumbari, ospita reperti donati dal suo fondatore, collezionista di testimonianze della storia greca, e donazioni successive. Un museo che permette di farsi un’idea della storia greca, in meno di due ore. L’esposizione dei reperti segue il criterio cronologico, consentendo di conoscere la storia greca dalla Preistoria alla fine dell’Ottocento. La parte del museo a mio parere più interessante è la sezione etnografica con meravigliosi abiti, gioielli e tessuti antichi. Le teche hanno un aspetto vissuto ma le didascalie fortunatamente sono anche in inglese. E’ chiuso il martedì e il biglietto costa 6 euro. Con la carta internazionale dello studente si entra gratis, come in tutti gli altri musei e siti archeologici ateniesi. L’altro modo per entrare gratis è andarci il Giovedì, quando non si paga il biglietto.

Altro Museo assolutamente da non perdere è quello di Arte Cicladica e Greca Antica, tappa fondamentale per i cultori di quella particolarissima arte fiorita nell’arcipelago delle Cicladi dal III al I millennio a.C.: le figurine di marmo dalle linee essenziali, i cosiddetti idoli, straordinariamente godibili grazie anche ad un allestimento finalmente accurato e ad una illuminazione mirata. Vi consiglio di entrare dalla sontuosa residenza dei Goulandris, situata all’angolo di Leoforos Vassilissis Sofias e odos Irodòtou.

Infine, pur se ingiustamente lasciato in secondo piano rispetto ai più famosi musei archeologici ateniesi, il Museo Archeologico del Pireo ospita alcuni importanti reperti rinvenuti sia nella zona del porto sia nel territorio circostante, risalenti all’epoca classica, ellenistica e romana e costituiti essenzialmente da bassorilievi, marmi e da alcuni splendidi rilievi tombali di un periodo compreso fra il IV e il II sec. A.C., quando il porto era collegato al sistema difensivo ateniese mediante le Lunghe Mura. Il più noto di questi tesori ritrovati e vanto del Museo è la magnifica statua di Apollo, nota come Kouros del Pireo: si tratta della più antica statua in bronzo cavo mai rinvenuta realizzata con la “fusione a cera persa” del bronzo e ha dimensioni superiori al reale.

Mangiare ad Atene Parliamo subito di prezzi. Nella Grecia continentale si mangia sempre spendendo relativamente poco e le porzioni sono abbondanti; la spesa mediamente si aggira sui 12-15 euro a pasto. In alcune taverne, decisamente non turistiche, un pranzo può costare intorno agli 8 euro. I camerieri però sono spesso scorbutici e frettolosi, nessun sorriso, e nei posti più malfamati ovviamente non parlano nemmeno l’inglese. In compenso si possono scoprire cibi deliziosi. Inoltre, vista l’abbondanza dei piatti, si possono ordinare più cose per poi dividerle. Trovare di che sfamarsi ad Atene comunque non è assolutamente un problema, basterà infatti guardarsi attorno. L’unico vero problema sarà riuscire a trovare quei locali effettivamente meno turistici dove si possono davvero gustare i piatti della cucina greca. Il mio consiglio è quello di consumare i pasti nelle taverne. Soprattutto in quelle non frequentate da turisti (evitate allora i locali troppo coreografici) dove le influenze del cibo americano ed europeo non sono ancora arrivate… e nel caso non si riuscisse a decifrare il menu si va direttamente in cucina a scegliere il proprio piatto. Vedrete, la cucina è ottima anche se non sempre varia. Tutto sta nel trovare i posti giusti! Meglio intendersi, quella che vi consiglio io è una cucina casereccia e i posti da me indicati non li troverete mai in nessuna guida Michelin… quindi non cercateli lì. Il più tipico dei ristoranti greci ad Atene che ho incontrato per ora durante i miei viaggi è la taverna Dafni in Odos Loulianou 65, non lontano da Sintagma e Omonia. Cucina tradizionale in un ambiente rilassante. Altro indirizzo interessante è l’Ouzeri di Odos Themistokleus al numero 11, inutile cercare l’insegna che non c’è. La clientela è greca, gente che vive o lavora nei paraggi, tutti all’assalto di uno degli ultimi caffè – mezedopolio veraci ancora rimasti. E i gatti fanno altrettanto, stufi pure loro di raccattare solo avanzi di Big Mac o pollo al curry o maiale in agrodolce nei sacchi di immondizia lasciati a notte fonda dai ristoranti etnici, fusion e post moderni che ormai, inesorabilmente, guadagnano sempre più spazio. Sushi e manicaretti thailandesi, si sa, non sono trippa per gatti!! Se non potete permettervi la taverna, potete mangiare lungo le strade spendendo pochissimo, ordinando souvlaki me pita (carne allo spiedo di maiale farcita con cipolla, pomodoro e salsa e racchiusa in una sorta di piadina piuttosto unta). Tutto ciò è molto gustoso, certamente più delle pizze industriali, e costa 1,70 euro. Il souvlaki è l’alimento principe per i greci, come l’hamburger per gli americani. Almeno lo era, fino a quando gli hamburger hanno preso il sopravvento anche qui, soprattutto tra i giovani. I negozi di souvlaki si sono così trasformati in posti di alimenti a rapida preparazione (i Goodis e i Mc Donald’s ora impazzano!) più limitati e più globalizzanti. Comunque, per fortuna, non avrete troppa difficoltà a trovare un souvlaki se ne desiderate uno. Che cosa è un souvlaki? È solitamente carne di una certa specie, manzo, agnello, porco o pollo cucinata su uno spiedo verticale gigante. Il “cuoco” affetta fuori della carne, quando è cotta, e la mette su un pane rotondo e unto chiamato pita con dentro lattuga, pomodoro, cipolle ed il tzaziki, una salsa con cetriolo-yogurt-aglio che poi, a mio parere, è la cosa che rende i souvlakia sfiziosi.

In Grecia tutto sommato si mangia bene. Non per niente quando nel resto d’Europa si mangiava ancora la carne cruda o cibi cotti alla brace, qui si cominciavano già ad utilizzare le spezie, per ottenere sapori che rendevano il cibo più gustoso. Piatti semplici, per carità, ma gustosi, composti principalmente da melanzane, cetrioli, peperoni, pomodori, zucchine, carne, in particolare l’agnello, formaggi, prodotti ittici, in particolare molluschi, e pesci conditi invariabilmente con dell’ottimo olio extravergine di oliva, dalle spezie del luogo e con un uso spropositato di limone. Per via del clima la frutta e la verdura sono strepitose per sapore e dimensioni.

In Grecia non esistono i primi piatti anche se recentemente i ristoranti di Atene iniziano a inserire nei menù anche la pastasciutta. Non vi consiglio però di ordinarla! Gli antipasti rappresentano invece un momento importante del pasto alla greca. I mezedes spesso costituiscono l’intero pranzo e sono costituiti da una o diverse portate: di solito non mancano mai le olive, la feta o qualche altro formaggio, peperoni grigliati, acciughe o piccoli pesciolini, l’immancabile polpo, i dolmades e una infinità di salse come la taramosalata, il tzatzichi, la melitzanosalata oppure le gustosissime tiropitakias, formaggio fuso al forno in piccoli triangoli di pasta sfoglia. Per chi ama le verdure vi è anche la variante spanakopita dove al posto del formaggio ci sono gli spinaci. Fra i formaggi oltre alla onnipresente féta ( formaggio salato con numerose e diverse stagionature), da assaggiare la mizithra (di pecora, molle e saporito) e il kaséri (tipo pecorino stagionato). Il moussaka invece è uno dei must della cucina greca, ricorda molto le lasagne, a base di ragù e salsa di pomodoro, mentre la pasta è sostituita da melanzane e patate, farcito dall’immancabile besciamella e cotto al forno. Quel che non ti aspetti sono le patatine fritte (patates tiganites). In Grecia hanno conservato la sana abitudine, nei locali, di usare patate fresche e non surgelate, tagliate a mano e molto, molto gustose. Il modo più usuale di cuocere la carne è senz’altro alla brace, con un frequente uso dello spiedo. L’agnello e il maiale sono spesso cucinati infilzati in grossi spiedi sopra i carboni ardenti. Ciò non toglie che esista anche una grossa varietà di pietanze di carne cucinate al forno. Un piatto molto particolare è rappresentato dal kokoretsi, a base di interiora di agnello, cotte alla brace. Nel periodo di Pasqua non sarà difficile da trovare. Un piatto invece apprezzato particolarmente dai turisti, in particolare dai bambini, è senz’altro il bifteki, carne macinata tipo svizzera con un sapore un po’ particolare dato dalle spezie locali e poi la classica brizola, bisteccona di maiale. Nei locali spesso i secondi vengono serviti nello stile piatto unico e quindi arrivano guarniti a piacimento, di solito con riso, patate o verdure cotte. Per quanto riguarda il pesce, soprattutto in estate molto diffusi sono i piatti di calamaretti (kalamarakia) rigorosamente fritti, il sublime polpo cucinato in vari modi, i gamberetti e poi il pesce vero: la frittura di pesciolini piccoli (maridas) spesso offerti tra gli antipasti e altre varietà di pesci in tutte le forme e dimensioni cucinati splendidamente al cartoccio, al forno, alla griglia.

I greci solitamente bevono l’acqua che sgorga dal rubinetto e quindi nelle taverne, se non specificate che volete acqua minerale oppure se non avete troppo la faccia da turisti, vi porteranno da bere acqua del rubinetto in caraffa. Attenzione perché è bevibile ma vi abbonda il cloro, quindi se avete un palato delicato siete avvisati! Si può trovare facilmente ogni tipo di birra. Per accompagnare i pasti quelle più diffuse sono senz’altro le bottiglie da mezzo litro prodotte localmente a partire dalla Heineken e dalla Amstel su licenza olandese e dalla Mythos. La birra alla spina invece non è diffusa come in Italia. Per quanto riguarda i vini la retsina è il vino prodotto più in larga scala: è ottenuto principalmente dai vigneti dell’Attica secondo un antico procedimento che prevedeva l’utilizzo della resina di pino per conservare più a lungo il prodotto. Io non sono un intenditore ma personalmente lo ritengo poco adatto ai nostri palati. Ma i vitigni delle varie regioni elleniche producono vini di varie qualità sia bianchi che rossi ma anche rosati fino ai vini moscati o liquorosi di ottima fattura. In Grecia, come in molti paesi mediterranei, si usa bere un liquore a base di anice, l’ouzo: può essere un aperitivo, allungato con l’acqua, ma viene servito anche liscio. Attenzione perché è gradevole ma picchia parecchio. Una sua variante poi è il tsipouro, prodotto soprattutto nella regione della Macedonia, dai connotati più simili alle nostre grappe anche se il sapore di anice continua a prevalere. Un altro liquore tipico è certamente il brandy, che ha legato la sua notorietà al marchio Metaxa, le cui stellette indicano gli anni di invecchiamento.

I dolci sono quasi tutti di origine turca quindi estremamente dolci, a volte con un sapore a dir poco sconcertante: meritano comunque un assaggio la baklavá (noci, pasta e miele), il kataifi (noci e miele avvolti in pasta) e il rizógalo (budino di riso con cannella). In compenso se entrate in una pasticceria per regalare dei dolci a qualcuno le confezioni che vi faranno saranno sempre impeccabili! Ad Atene, e in Grecia più in generale, sappiate che si può scegliere tra diverse tipologie di locali per mangiare: l’Estiatorion è l’equivalente del nostro ristorante, locale elegante, dove anche la forma ha un suo valore e i piatti a disposizione sono vari e numerosi, con una cucina che guarda oltre i confini nazionali. I camerieri sono (o almeno dovrebbero essere) discreti e ossequiosi e magari ti versano anche il vino, rigorosamente in bottiglia! La Taverna è il locale tipico dove si mangia e si beve. Il proprietario e i membri della sua famiglia spesso preparano e servono i pasti e i prezzi sono molto moderati rispetto a quelli dei ristoranti. Diciamo che è l’equivalente delle nostre osterie di paese con tavoli e sedie in legno, spesso traballanti, tovaglie di carta fissate al tavolo alla bell’e meglio. Di solito le posate vengono portate insieme ai bicchieri e al pane e il compito di apparecchiare è tutto dell’avventore! Il vino, sfuso, viene servito in caraffa. Nelle zone meno turistiche o nelle taverne più “malfamate” non si usa neanche il menù, l’informazione sui piatti disponibili è data direttamente dal cameriere. Alcuni piatti sono esposti in bella mostra nello scaldavivande del locale. Se insistete comunque uno straccio di menù ve lo trovano… Le portate a disposizione non sono moltissime e comunque rigorosamente appartenenti alla tradizione della cucina greca! Allora, cosa c’è di più romantico di una bella cenetta in una taverna greca, con cibo buono, i tavoli che traballano, le sedie impagliate, i bicchieri da cucina e la sensazione di sentirsi quasi a casa propria? La Psistaria è una taverna specializzata in cottura alla griglia e allo spiedo mentre nelle Psarotaverna (fish taverna) si preparano buoni piatti di pesce, generalmente pescato vicino alla spiaggia o al porto.

Nella zona centrale di Atene e anche nei rioni più popolari ormai spuntano come funghi nuovi caffè alla moda, bar vasti come portaerei, locali con arredi minimalisti e vibrazioni techno, ristoranti di charme frequentati dal bel mondo ateniese e pronti a soddisfare i turisti più esigenti, nel caso voi lo siate. Se dopo pranzo volete rilassarvi seduti al tavolino di un bar ricordatevi che il caffè greco è quello che una volta veniva definito turkikò caffè. Personalmente non riesco ad apprezzarlo: è diluito ed amaro. La parola chiave per avere un caffè un po’ più simile al nostro è nescafé! Ricordatevi: sketos è il caffè amaro; metrios è quello che contiene una o due bustine di zucchero; glykos è quello decisamente dolce. E infine due paroline per la famosa insalata greca: è proverbiale e abbastanza nutriente da poter sostituire un pasto intero. Dentro vi sono, in misura più o meno marcata, pomodori, cetrioli, cipolle, peperoni verdi, formaggio feta, olio e origano. Non partite senza averla mai ordinata! Infine ricordatevi che gli ateniesi pranzano dalle due alle quattro del pomeriggio e la cena non inizia mai prima delle ventidue. Hotel: i costi La Grecia è non più così economica come era un tempo: l’euro infatti è arrivato anche qui. La spesa per l’hotel varia enormemente secondo la stagione (si può risparmiare ad esempio almeno il 30% delle tariffe ufficiali se si viaggia fuori dall’alta stagione che va da metà-giugno fino alla fine di agosto). Per un albergo scadente a due stelle si può spendere da 35 fino ad un massimo di 90 euro per una stanza doppia. Per una categoria “B” che sarebbe invece un tre stelle con aria climatizzata, televisore, asciugamani cambiati tutti i giorni e uno standard di igiene e pulizia più consono a quello a cui siamo abituati in Italia dovrete preventivare non meno di 60 – 70 euro per una stanza doppia. Per risparmiare veramente il mio consiglio è quello di prenotare su internet e magari di scegliere un Hotel nei pressi di piazza Omonia; qui sono più a buon mercato. Ho sempre sentito parlare della pericolosità di piazza Omonia, ma ci sono stato diverse volte, anche negli ultimi anni e non mi è sembrata più pericolosa di una qualsiasi stazione centrale delle nostre città italiane! Io vi posso piuttosto sconsigliare vivamente alcuni hotel di categoria troppo infima, evitate quelli ad una stella insomma, alcuni sicuramente economici e relativamente ospitali, ma non troppo puliti e soprattutto con camere veramente squallide e con l’arredamento fatiscente. Ad Atene vale la pena cercare qualcosa di meglio, spendendo un po’ di più.

Comunque di hotel ad Atene ce ne sono di tutte le scelte, da quelli extra-lusso a quelli più malfamati… riconoscibili subito. Naturalmente anche i prezzi sono adeguati: insomma lo Sheraton di Atene non crediate che costi molto meno di quello di Roma! Per i più squattrinati qualche consiglio su dove cercare da dormire e da mangiare a poco prezzo: si trovano molti alberghetti nel quartiere della Plaka, in quello di Monastiraki e a Psiri . Potrebbe essere una buona idea anche alloggiare nel quartiere della stazione di Larissis dove si trova l’Ostello della gioventù, l’alloggio con il miglior rapporto qualità-prezzo della città. Del resto gli alberghi economici ad Atene sono tutti un po’ tristanzuoli e soprattutto sul vetusto andante… diciamo che molti sarebbero piaciuti sicuramente ad Henry Miller! Una cosa su cui non è proprio il caso di risparmiare in estate è comunque l’aria condizionata o perlomeno dei ventilatori sul soffitto! Al Pireo poi gli alberghi sono più economici che ad Atene ed è anche più semplice trovarli: sono quasi tutti sul lungomare e intorno alla piazza del porto. Chi non intendesse spendere affatto può sempre dormire sul porto, al Gate 6, dove ci sono i bagni pubblici, non decisamente puliti, una fontanella e la polizia. Per mangiare durante il giorno si può ricorrere ai classici baracchini di gyros, pitta e souvlaki (ma potrebbero bastare anche un paio di yogurt Fage comprati al supermercato per riempirvi la pancia) e alle bevande che vendono anche ai chioschi-edicola. La sera, invece, fate comunque una puntatina in taverna! Quelle della Plaka sono molto acchiappa-turisti, vi consiglio piuttosto qualche bettola nei pressi di Psiri e nella zona dei mercati generali. Quelle giuste hanno i neon smorti e la televisione a tutto volume… Menu consigliato: la classica insalata greca e la carne allo spiedo, con le patatine naturalmente! Il pesce è abbastanza caro, anche se sicuramente meno che in Italia.

Quasi tutti i negozi, i ristoranti e gli hotel accettano le carte di credito. La maggior parte delle banche ha i bancomat dove si può accedere al conto che si ha in Italia. I prezzi, nella maggior parte dei negozi, sono chiaramente indicati e non negoziabili, ma l’arte di mercanteggiare potrà invece tornare utile nei mercati. È sempre consigliabile inoltre contrattare il prezzo delle stanze di hotel, soprattutto se si intende prolungare il soggiorno per alcuni giorni.

Altre informazioni utili Per visitare questa città sarà bene evitare i mesi di luglio e agosto sia per il fatto che la moltitudine di turisti di passaggio fa lievitare i prezzi e appesantisce la macchina turistica ateniese, ma soprattutto per evitare di sciogliersi sotto un sole implacabile: non fate diventare una specie di incubo la vostra vacanza! Meglio maggio, giugno e settembre quindi, ma anche il periodo di Pasqua e soprattutto tra Natale e Capodanno quando la città riserva apprezzabili appuntamenti. Il mese di maggio è comunque il periodo migliore per vivere questa città nella sua pienezza. Quando girate a piedi per le vie più trafficate tenete gli occhi aperti. Fare i pedoni ad Atene è un lavoro rischioso. Prima di attraversare non è sufficiente guardare che il semaforo pedonale sia verde, meglio controllare che non arrivi nessuno e muoversi velocemente! La lingua potrebbe essere un problema, ma se parlate un po’ di inglese potete stare tranquilli. Dai trent’anni in giù tutti parlano praticamente l’inglese e molti anche l’italiano. I greci comunque solitamente sono cortesi con gli italiani, specie i giovani, molti dei quali studiano o hanno studiato presso le nostre università. Capita anche di incontrare gestori di negozi, soprattutto quelli turistici, che parlano correttamente una infinità di lingue. Vi avverto però, gli ateniesi non sono tutti così aperti e ospitali, vi potrà capitare non raramente di incontrare persone scorbutiche, un po’ rozze e per niente cordiali, anche quando si tratterà di dare solo semplici informazioni… Per quanto riguarda gli acquisti, la maggior parte dei negozi sono nella zona di Piazza Sintagma e nelle sue adiacenze: sono senz’altro interessanti gli articoli di artigianato in marmo e alabastro, in ottone lavorato e smaltato, monete e medaglie, icone, libri antichi oltre alle specialità alimentari locali. Molto interessanti anche i monili, ciondoli e gioielli in oro e argento, ma prestate molta attenzione all’oro: non fatevi attrarre dal prezzo, ma controllate il titolo che spesso non è 18 kt ma 14 ed a volte anche 12 kt. Se poi vi dovesse servire un elmetto o una maschera antigas, la merce più strampalata è sempre in vendita la domenica mattina al mercatino di Monastiraki! Per quanto riguarda l’abbigliamento, i negozi non sono granché, almeno per chi è abituato a quelli di una città italiana medio-grande. I negozi di souvenir poi sono decisamente monotoni e pacchiani.

Se volete vivere la notte, la movida ateniese si chiama glentie ed in quanto ad intensità non ha niente da invidiare a quella di Barcellona. A Gazi, lungo la Pireos e la Iera Odos nell’ex area industriale intorno alla centrale municipale del gas, ci sono i locali più cool del momento, ma gli ateniesi non hanno paura di spararsi chilometri e si muovono incessantemente da nord a sud come palline impazzite di flipper. Allora i locali più chic e cosmopoliti sono a Kifissia, nella cintura nord, ma d’estate molto movimento soprattutto nella zona di Glyfada, sul mare, dove gli ateniesi si concentrano per sfuggire il caldo afoso della città. Qui una serie di locali si alternano costeggiando il mare e pompando musica fino a notte fonda. Per i discobar più in voga bisogna andare su Odos Vouliagmenis. I nomi è inutile farli, perché si sa, le mode cambiano in fretta. Molti ateniesi concludono poi le serate nei pressi del mercato della carne in Odos Athinas dove si può mangiare qualcosa all’interno del mercato. Chi cercasse serate più culturali, da giugno a settembre il festival di Atene propone tutta una serie di concerti e spettacoli in teatri dall’eccezionale acustica e dall’atmosfera magica. Informatevi prima.

Il caffè in Grecia è un vero e proprio rito; ma mentre in Italia viene bevuto molto velocemente e spesso in piedi, in Grecia invece può anche durare qualche decina di minuti, può diventare l’aperitivo, o la bevanda che ti accompagna la giornata, il lavoro, e sorseggiato di tanto in tanto. Il caffè greco è uguale a quello turco, cioè prima di bere lo devi lasciar decantare. Se no ti sembra di berti della sabbia. L’espresso Illy è fatto all’italiana e costicchia parecchio, ma i greci prendono sempre il Caffè shakerato con ghiaccio in grandi bicchieri: un beverone fatto con caffè solubile, zucchero, acqua e ghiaccio abbondante al costo di 2,00 euro circa se non di più. Le bevande analcoliche sono anch’esse sui 2 euro. Una curiosità, la fanta sa più di aranciata rispetto a quella in vendita da noi, e la birra straniera in bottiglia vi viene servita al tavolo ad un prezzo compreso tra i 2,50 e i 3 euro. Le birre però sono belle grosse, più grandi di una media italiana. Questi sono i prezzi dei bar eleganti e puliti nel centro di Atene; nel caso abbiate il portafogli sgonfio, però rimangono pur sempre le bettole. Ovviamente si fuma ovunque. Comunque fate attenzione a dove vi fermate, perché se è vero che si può facilmente mangiare con poco – o pochissimo – quasi ovunque, prendere un caffè in certi posti può costare metà della cena.

I chioschi – edicola sono dappertutto e vendono di tutto: dalle sigarette (Marlboro 2,80 euro, corriere della sera 1,60) ai sandwich, ed alcune aperte anche di notte come anche i bar della catena Everest dove potete bere o mangiare salato e dolce a prezzi moderati. Acqua minerale una bottiglietta costa 50 cent, un litro e mezzo 80 centesimi.

Se siete arrivati in Grecia con un vostro mezzo o avete intenzione di noleggiarlo vi consiglio uno stile di guida prudente. L’asfalto greco infatti è molto diverso dal nostro, viene aggiunta sabbia all’impasto di catrame e questo rende la superficie decisamente poco aderente. Atene non è comunque il posto più adatto da visitare con l’auto. Nelle sue strade vige l’anarchia e bisogna entrare nella mentalità folle degli ateniesi per riuscire a muoversi in sicurezza. Come turisti sarebbe meglio utilizzare la metro o i taxi. Il traffico è troppo frenetico e sostenuto, memorizzare le strade non è semplice, le indicazioni stradali non sono affatto chiare, i parcheggi scarseggiano e inoltre i greci hanno scarsa propensione a rispettare semafori e precedenze. Fate attenzione anche ai numerosi taxi che sfrecciano a tutta velocità e inchiodano all’improvviso per caricare passeggeri. Automobilisti e motociclisti hanno poi la pessima abitudine di partire a razzo appena il semaforo si fa verde come se fosse stato sparato un colpo di pistola per dar via a una gara. In tutta la città la sosta è comunque gratuita e permessa a tutti (non ci sono parcheggi per residenti). Costo del diesel ad Atene: € 0,93 – benzina verde € ,098.

I taxi ad Atene sono fondamentalmente economici – insomma sarà sufficiente tenere d’occhio il tassametro – ma se lo prendete dal centro, soprattutto in determinate occasioni, la cosa più complicata potrebbe essere proprio riuscire a salirci! In effetti per fermare un taxi basta fare un cenno di mano dalla strada, anche se a bordo vi sono già passeggeri, però tenete bene presente che non sempre all’autista potrebbe piacere la vostra destinazione e quindi la possibilità di vederlo sgommare via non è affatto remota. Insomma, non contateci molto. Se assolutamente dovete essere in qualche luogo in tempo, un radiotaxi, sicuramente più costoso, vi eviterà questo tipo di problemi.

Se dovete soggiornare in questa città per lungo tempo, considerate che il centro di Atene non ha abitazioni di lusso, perché i quartieri bene sono in periferia e sappiate che un’abitazione in centro, in affitto, costa 500 euro al mese per 100 metri quadri, mentre nei quartieri della periferia nord e a Glyfada la stessa tipologia può costare tra i 1500 euro e i 2000 euro. Inoltre i palazzi in centro spesso sono fatiscenti senza terrazzi e con facciate mal ridotte. I marciapiedi sono quasi ovunque sconnessi seppur, incredibilmente, vi è un’ammirevole attenzione per i non vedenti, con una quantità notevole di percorsi appositi.



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