Atene d’inverno
Dato il poco tempo a disposizione, abbiamo prenotato un taxi con un simpatico autista che ci ha atteso nella sala degli arrivi in aeroporto con tanto di cartello con i nostri nomi. Per 35 euro ci ha portati a tutta velocità davanti all’ingresso della magnifica Acropoli. Nel tragitto, durato circa 40 minuti, ci ha raccontato, in inglese, alcune curiose informazioni sulla città, mostrandoci alcuni monumenti quali lo stadio di arrivo della maratona (quella originale), lo Zapellion, l’arco di Adriano ed il museo di Giove…
Arrivati all’Acropoli abbiamo acquistato i biglietti d’ingresso: 12 euro per gli adulti, ma per i ragazzi è gratuito: basta dimostrare con carta di identità di essere minorenne o studenti universitari: non male.
Si accede attraverso la porta Beulé, antico ingresso, o dai Propilei, nuovo ingresso monumentale del 430 a.C circa. Siamo entrati nel cuore del grande spazio aperto dove si erge il Partenone, iniziato nel 447 a.C. e dedicato alla dea Atena Parthenos. Molte parti sono andate distrutte dal tempo, dalle incurie e persino dalle esplosioni, come quella del 1687 che vide il tempio demolito per buona parte dalle cannonate dei Veneziani contro i Turchi che qui avevano il loro arsenale. Il timpano è custodito invece al British Museum di Londra. L’eretteo, noto per la loggetta delle cariatidi, in realtà copie degli originali che si trovano nel nuovo museo dell’Acropoli, si erge sul luogo più sacro dell’acropoli, là dove Poseidone lasciò il segno del suo tridente e dove germogliò l’ulivo di Atena. I magnifici teatri di Erode Attico, ancora oggi utilizzato per concerti estivi, e il teatro di Dioniso, videro la rappresentazione delle prime tragedie greche.
Ovunque si volga lo sguardo, si rimane sbalorditi dalla vista sull’immensa città.
L’omino dell’acropoli ci ha ricordato con un chiaro segno sull’orologio, che l’ora dell’apertura era ormai terminata e lentamente ci siamo avviati verso l’uscita, non prima di aver dato l’ultimo sguardo alla magnificenza dell’antica città, immaginando di vedere qua e là qualche famoso personaggio greco, tipo Socrate, non uno a caso, intento a filosofeggiare.
Il biglietto dà la possibilità di entrare sia al museo che all’antica Agorà, ma ahimè le elezioni hanno fatto chiudere quasi tutto alle tre del pomeriggio. Ci siamo così accontentati di passeggiare nei dintorni e godere comunque della vista delle antiche rovine.
Il sabato sera ad Atene c’era abbastanza movimento, nonostante la pioggia a intermittenza che ci ha costretti a limitare la nostra passeggiata serale, alla ricerca di un ristorantino tipico per la cena. Uno sguardo veloce a piazza Syntàgma nella speranza di vedere il cambio della guardia dei militari in gonnella e zoccoli ma, forse a causa della pioggia, la cerimonia non si è svolta e ce ne siamo andati. Intanto il cuore della movida ateniese era in placa Monastiràki, in effetti abbastanza affollata forse anche per la presenza di alcuni giornalisti in diretta per le tv straniere per seguire la notte prima delle elezioni che si preannunciavano storiche.
E’ stata una visita lampo ma per lo meno ci siamo fatti un’idea della città culla della democrazia.
La mattina successiva, dopo un’abbondante colazione dove non potevano mancare yogurt greco e feta, abbiamo preso la comodissima metropolitana (costo totale per 4 persone 22 euro) che ci ha portati fino all’aeroporto in perfetto orario per il volo di ritorno.Che dire, con poco più di 50 Euro a persona tutto compreso abbiamo visitato una bellissima città.