Atene. 3 giorni per 3 trentenni

Periodo 22-25 febbraio 2009-02-28 PRIMO GIORNO Io e due amici scegliamo la capitale greca per una breve pausa dal lavoro/studio. Volo Alitalia Verona-Atene con scalo Roma Fiumicino. Costo 101 euro a/r. Partenza la mattina presto il che, all’andata, garantisce una mezza giornata buona di visita alla città; in realtà stremati dal viaggio non...
Scritto da: marcologica
atene. 3 giorni per 3 trentenni
Partenza il: 22/02/2009
Ritorno il: 25/02/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Periodo 22-25 febbraio 2009-02-28 PRIMO GIORNO Io e due amici scegliamo la capitale greca per una breve pausa dal lavoro/studio.

Volo Alitalia Verona-Atene con scalo Roma Fiumicino. Costo 101 euro a/r.

Partenza la mattina presto il che, all’andata, garantisce una mezza giornata buona di visita alla città; in realtà stremati dal viaggio non possiamo esimerci da una sana pennichella prima di inoltrarci nelle vie del centro.

Arrivo ad Atene alle 12. Il bus X95 (costo 3,20€) che parte proprio dal marciapiede appena usciti dell’aeroporto ci conduce in 40 min in piazza Syntagma, centro della città; qui infatti si trova il palazzo del parlamento e lo snodo principale dei mezzi pubblici.

Raggiungiamo a piedi, passando per la trafficatissima via commerciale Ermou, l’Hotel Carolina che consiglio vivamente (198€ totali di una tripla per 3 notti colazione inclusa, pulito e centralissimo con internet point a 1,50€ per mezzora). Il tempo di una rinfrescata e siamo in strada. Ci dirigiamo un po’ a naso nella piazza Monastiraki attraversando le strette vie costellate di negozi di souvenir e ristoranti + o – tipici.

Purtroppo il mercatino delle pulci domenicale ha già chiuso alle 14, ci accontentiamo di quello giornaliero che vende un po’ di tutto…Tipo rigattiere. Niente di particolare sia chiaro, ne ho visti di identici anche a Bruxelles e Parigi e Budapest. In + la stanchezza ci toglie ogni velleità di contrattare con i venditori (necessario se volete spuntare qualcosa di carino a un prezzo ragionevole).

Ci dileguiamo in fretta. Io e Dodo ci accorgiamo che nella via adiacente al mercatino c’è un vero e proprio distretto del disco. Cd nuovi e usati ma soprattutto vinili. Tantissimi vinili a prezzi + che ragionevoli. Contiamo almeno 6 negozi e con la promessa di ritornare all’ultimo giorno entriamo in un negozio di strumenti musicali. Dodo, che di recente ha riscoperto Creuza De Ma di De Andrè, vuole acquistare un Bouzouki, acquisto che verrà rimandato di solo 2 giorni.

Sono le 17 e non abbiamo ancora pranzato; torniamo in piazza Monastiraki e con piacere notiamo che i ristoranti sono ancora gremiti e le cucine a pieno regime. Entriamo nell’unico locale che oltre alla cucina offre anche un po’ di musica tradizionale dal vivo, il che non guasta mai.

Mescolarsi con gli indigeni è il modo migliore per farsi un’idea della cultura di un posto.

Da non perdere ovviamente l’insalata greca, la feta, pita, souvlaki, tzatziny, moussaka.

Questa sarà in gran parte la nostra alimentazione per i 3 giorni. Formaggio, carne d’agnello, salsicce e verdura fritta e una specie di parmigiana (moussaka) come unico “primo piatto”, oltre all’immancabile pita o kebab consumato per le strade. Spesa media al ristorante 20-25 € bevande incluse. Spendere di + significa avere fame insaziabile o essere capitati nel ristorante sbagliato… Spesa media on the road…3€.

Dopo una sosta necessaria in albergo siamo di nuovo a Monastiraki.

Proseguiamo la passeggiata nel quartiere adiacente di Psiri dove si trovano i ristoranti e negozi un po’ + carini, ceniamo e prima delle 24 siamo già in branda. Come primo giorno può bastare.

SECONDO GIORNO La scaletta prevista è: agorà antica, agorà romana, acropoli, museo archeologico.

Rispettare il programma ci permetterebbe di avere un’intera giornata domani per (tempo permettendo) una gita fuori porta, al mare preferibilmente, e ovviamente per l’acquisto di bouzouki e vinili.

L’entrata ai siti, così come per tutti i musei, è gratuita per gli studenti. È sufficiente esibire il tesserino universitario.

Cominciamo con l’agorà antica ma poco dopo essere entrati nel sito comincia a piovere, prima qualche goccia, poi insistentemente. Cambio programma; andremo subito al museo con la metro passando per un negozio di strumenti lì vicino e poi…All’uscita si vedrà.

Il negozio non regala grandi emozioni e ben presto siamo nel museo.

Il museo archeologico è interessante e suona familiare. Per chi ha studiato un minimo d’educazione artistica alla scuole medie sono immagini già presenti nella memoria.

I servizi del museo però lasciano parecchio a desiderare, le stanze non sono numerate, non vi sono indicazioni su un percorso da seguire e all’entrata non c’è traccia di guide o mappe del museo.

Senza una guida la visita diventa praticamente un giro random nella culla della cultura classica.

Ci concediamo un the al bar del museo, tralasciamo il negozio adicente che delude abbastanza e usciamo.

Ha smesso di piovere ma sono le già le 16; andare all’acropoli adesso avrebbe poco senso.

Dopo una veloce stima tempo/distanza/energie residue decidiamo di tornare a Monastiraki ma a piedi. Sarà una camminata di mezzora ma piacevole e interessante. Incrociamo il mercato alimentare della città, semideserto a quell’ora. Ci facciamo un’idea dell’Atene che lavora, dei viali, degli uffici, della città al di fuori delle guide. Ci perdiamo ancora un po’ tra le vie di Psiri e Monastiraki, spulciamo tra i bancali dei vinili ed è già sera. Sosta in Hotel e poi cena in un ristorantino arroccato sulla collina dell’acropoli.

Mangiamo bene, ascoltiamo un po’ di musica tradizionale del solito duo chitarra/bouzouki che alla lunga…Vabbè. Assaggiamo la loro sambuca il Louzo e ci viene offerto pure un piatto di frutta che sortisce l’effetto di un miraggio.

Passeggiamo di nuovo per i quartieri intorno all’agorà (ogni sito e monumento è ben illuminato di notte) ed è già finita la seconda giornata.

TERZO GIORNO Il tempo è dalla nostra parte ma prima della visita all’acropoli decidiamo di ultimare l’acquisto del bouzoki. Io e dodo torniamo a monastiraki e perdiamo la mattina tra strumenti musicali e vinili, Madda invece preferisce un centro commerciale tipo corte inglès ma molto + fico.

Ci ritroviamo per pranzo e poi saliamo a piedi per l’acropoli. Poco prima dell’entrata del sito c’è una piccola montagnetta rocciosa che offre un discreto panorama della città, tuttavia completamente inutile se siete intenzionati a entrare nel sito che ne offre uno molto migliore e a 360°.

L’acropoli è un cantiere a cielo aperto, pieno di impalcature e gru, persino il tempio di Atena Nike e chiuso per lavori così come il museo. Fa sorridere però che di operai all’interno del cantiere non c’è nemmeno l’ombra…Boh forse il martedì pomeriggio è festivo in Grecia.

La giornata è fredda ma limpida e si può godere di un notevole panorama della città, si vede persino il Pireo, il porto e il mare. Il colpo d’occhio è impressionante; migliaia di case ovunque si perda lo sguardo, tutte appiccicate e perlopiù tutte fatiscenti a osservarle con attenzione ma nell’insieme offrono all’occhio uno spettacolo gradevole.

Lasciamo l’acropoli incrociando gli ennesimi cani collassati a terra (è tipico trovare i cani che accompagnano a lavoro i padroni e aspettano tutto il giorno plasmati sull’asfalto il momento di tornare a casa) e passando di nuovo per l’agorà antica torniamo in albergo.

Ci restano poche ore di luce e optiamo per una visita alla collina del Licabetto da cui si possono scattare ottime foto dell’acropoli di fronte.

La scalinata che porta dalla fermata metro alla funicolare è devastante, infinita e mette a dura prova il fiato di noi 3 cialtroni. C’è anche un bus che porta davanti alla stazione della funicolare ma ce ne accorgiamo solo arrivati là ormai privi di sentimenti.

La funicolare (6€ a/r) parte ogni 30 min nel periodo invernale (10min d’estate).

Arrivati in cima è già buio, ci siamo persi il tramonto. Peccato.

Riusciamo comunque a fare qualche buono scatto del partendone illuminato ma il freddo pungente e il vento ci fanno desistere dal fermarci oltre.

Per cena scegliamo un ristorantino particolare consigliato dalla guida in zona Psiri che ci lascia ben soddisfatti, si chiama Oinea.

Lì finisce la nostra piccola vacanza. La sveglia è fissata per le 4.00 e ci resta il tempo giusto per tornare in albergo, fare le borse e dormire un paio d’ore.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche