Assaggiando Cuba

L'Avana e dintorni
Scritto da: Laura Piana
assaggiando cuba
Partenza il: 12/04/2011
Ritorno il: 20/04/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Eccoci già seduti sul volo di ritorno, tristi come durante tutti i rientri, ma questa volta ci accompagna un bagaglio di interrogativi, a cui, probabilmente, non riusciremo mai a dare una risposta.

In otto giorni si può vedere solo una briciola della cultura cubana e comprenderne quasi nulla, ecco, questo è il sunto del nostro viaggio a L’Avana.

Partiamo alla volta di Cuba in quattro, due adulti e due bambine, atterriamo in un’Avana completamente oscura, avevamo letto di alcuni problemi all’elettricità, ma non ci saremmo mai immaginati che potesse essere così buio! Infatti, arrivati alla Casa Particular, Carmen, la padrona, ci spiega che a causa di una forte tempesta la luce si è spenta in tutta la città. Questo buio ci ha aiutato a riservare la sorpresa per il mattino dopo: aperta la porta di casa ci siamo ritrovati in un altro tempo e in un altro spazio, siamo rimasti letteralmente a bocca aperta!

LA CASA PARTICULAR DE CARMEN FERNANDEZ

Quest abitazione è stata una vera scoperta: Carmen e le sue collaboratrici ci hanno fatto sentire come a casa, ci hanno aiutato e supportato in tutti i modi, fornendoci anche oggetti necessari alle bambine, come ad esempio il bagnetto. La camera non è certo fancy (si trova all’Avana!), ma, come il resto della casa, è pulita e confortevole e questa è la cosa più importante. Le stanze sono abbastanza spaziose, hanno il bagno in camera e sono dotate sia di ventilatore, sia di aria condizionata. È presente una veranda, dove si consuma la colazione e si può gustare una deliziosa cena ad un prezzo veramente esiguo (l’aragosta è fantastica!). La padrona di casa ci ha messo a disposizione gratuitamente un garage privato, ci ha aiutato a pianificare le nostre giornate e ci ha rallegrati con una piccola lezione di salsa tenuta dalla cuoca. Questo tipo di soggiorno è una valida alternativa agli hotels, che sicuramente sono più costosi e non offrono la stessa possibilità di entrare a diretto contatto con la vita e la cultura locale; anche se non dispongono di tutti i conforts a cui siamo abituati, senza dubbi, se dovessi tornare all’Avana, sceglierei una Casa Particular.

L’AVANA E I SUOI ABITANTI

Prima di partire avevo immaginato più volte la capitale cubana, avevo letto, riletto e visto fotografie a riguardo, ma tutto ciò era una minima rappresentazione dell’Avana che ho vissuto; la forza e la caratteristica di questa città sono sia l’atmosfera che la circonda, sia l’energia e la pigrizia che emana al tempo stesso, le quali coinvolgono tutti ed enfatizzano la libertà dell’ultimo stato libero, che poi, molto liberalizzato non è.

Centro Habana

Il primo giorno abbiamo iniziato il nostro tour della capitale inconsciamente nel modo più affascinante, ma anche più crudo: camminando tra le vie meno “turistiche” e più trasandate della città. A naso in su e bocca aperta siamo letteralmente rimasti senza parole: il fascino del declino e la dignità della povertà ci hanno accompagnato tra case fatiscenti, chioschi circondati da cani randagi (o forse di tutti o di nessuno) e strade dissestate cavalcate da vecchie automobili americane e russe.

A dominare il Centro Habana c’è il Capitolio Nazionale (che, ironicamente, ricorda moltissimo quello americano di Washington…) uno dei principali simboli della capitale; sede del Consiglio Cubano fino al 1959 (anno della rivoluzione), oggi ospita l’Accademia Cubana delle Scienze e la Biblioteca Nazionale della Scienza e della Tecnica, purtroppo noi non siamo riusciti a visitarlo a causa dei lavori di ristrutturazione.

Vicino al Capitolio si trova il ricco Gran Teatro de La Habana e il Parque Central, dove, accanto ad una delle innumerevoli statue dedicate al martire José Martí, gruppi di uomini discutono molto accoratamente non di politica o di grandi ideali, ma…di baseball, lo sport nazionale: tutto il mondo è paese!

Abbiamo subito notato la rinomata cordialità dei cubani, anche se alcuni di loro considerano noi “ricchi capitalisti” dei polli stupidotti pronti per essere spennati attraverso una serie di più o meno tragiche favolette riguardanti la vita a Cuba (ad esempio un ragazzo per intenerirci è arrivato a raccontarci che i cubani muoiono di fame…), la politica di Castro e la tipica famiglia cubana. Questo atteggiamento, come molti altri del resto, non è di facile ed immediata comprensione, anzi, rappresenta proprio uno dei punti interrogativi che mi porto a casa. Perché screditare in quel modo un così bel paese, che sicuramente ha lati negativi, ma che permette a tutti i suoi abitanti di avere una vita molto più dignitosa di altre nazioni vicine? Quindi, attenzione coloro che, magari creando una storia commovente, vogliono portarvi in fantomatiche casas particulares dove, a detta loro, vengono prodotti sigari di ottima qualità a prezzi bassi: probabilmente sono fatti di foglie di banano!

Fabbrica del tabacco

Una visita molto interessante (non solo per mio marito, fan dei sigari) è stata quella alla Real Fabrica de Tabacos Partagas, la più antica fabbrica di sigari dell’Avana. Comprensibilmente non è permesso documentare il procedimento e il faticoso lavoro degli operai, per la maggior parte donne, che per produrre i famosi Cohiba, Montecristo e Romeo y Julieta, a volte lavorano addirittura per 12 ore al giorno, al caldo e in un ambiente apparentemente non proprio salutare. Nonostante il duro lavoro di pulizia, selezione, pressa, taglio, rullaggio e confezionamento del tabacco, gli impiegati, che lavorano anche a cottimo e vengono continuamente disturbati da orde di turisti curiosi e a volte pure un po’ maleducati, hanno sempre pronto un sorriso: sicuramente ammirevoli!

La Habana Vieja

La Habana Vieja è semplicemente meravigliosa! Una perla, che piano piano, grazie al restauro, sta ritornando a splendere. Da non perdere Plaza della Catedral con la bellissima Catedral de San Cristobal de La Habana e i meravigliosi palazzi che la circondano; qui, grazie anche alla musica, alle “santone” seguaci della Regla de Ocha addobbate con abiti e pizzi bianchi e agli splendidi edifici, l’aria che si respira è leggera e fresca (purtroppo non nel senso letterale del termine).

Non lontano si trova un altro gioiellino, Plaza de Armas, che per 400 anni ospitò nei suoi palazzi autorità e potere politico e che oggi ospita sulle sue strade un lunghissimo mercato di libri celebranti la rivoluzione e i suoi protagonisti; qualunque sia la propria fede politica, questo mercatino cubano è un must!

Ancora da vedere Calle Mercaderes, Plaza Vieja e Plaza de San Francisco de Asis.

Vedado

Vedado è il quartiere in cui abbiamo abitato, una zona tranquilla, lontana dal rumore del traffico e dalle urla della gente. Vedado è ricco di ristoranti, di locali per il prima e il dopo cena e di spazi verdi.

In questa zona si trovano l’Università, il cimitero e l’imperdibile Plaza de la Rivolucion con le famose immagini di Che Guevara, Camilo Cienfuegos e l’altissimo memoriale a José Martí; questa piazza merita assolutamente una visita, se non altro per quello che rappresenta…

Malecon

Il Malecon, immancabile in ogni cartolina dell’Avana, è il lungomare che costeggia quasi tutta la città: 8Km di muro con annessa “passeggiata al mare” che si snoda dal Castillo de la Punta al Castillo de Santa Dorotea de Luna de Chorrea e interessa i quartieri di La Habana Centro, La Habana Vieja e Vedado.

Un po’ troppo assolato durante il giorno, la sera si popola di giovani festanti, di innamorati, di trovadores e di turisti in attesa di un rosso tramonto da fotografare.

Noi siamo stati fortunati, perché, durante una giornata particolarmente ventosa, abbiamo assistito al violento spettacolo che le onde regalano infrangendosi e scavalcando il muro: emozionante!

Miramar

Miramar è il quartiere che si trova ad ovest di Vedado e fa parte della municipalità di Playa y Marianao. È una zona rilassantissima, molto più curata e pulita del resto della città, è la sede delle ambasciate e dei grandi hotels di lusso. Le case sono per la maggior parte bei palazzi d’epoca restaurati, anche se talvolta, per non farci dimenticare dove siamo, fanno capolino rustici che forse si potrebbero definire ruderi. Sulla quinta strada ci sono due piccoli parchi, dove è possibile ammirare dei ficus giganti semplicemente meravigliosi!

L’AVANA PER I BAMBINI

L’Avana, come del resto tutta l’isola, è relativamente sicura, i criminali sono puniti in modo molto severo e la numerosissima policia pattuglia in modo costante tutta la città; quindi, a parte qualche furtarello e qualche fregatura, si può stare davvero tranquilli. Per questo motivo Cuba è perfetta anche per i più piccoli. La capitale offre molte attrazioni per i bambini, tra cui diversi parchi giochi sparsi per la città (sempre molto assolati, perché spesso privi di alberi), un grosso Luna Park a Marianao e due acquari, noi abbiamo visitato l’Acuario Nacional a Miramar. Quest’ultimo può essere divertente ed interessante per i bambini, ma le vasche dove nuotano pesci, tartarughe e mammiferi marini come delfini, foche ed elefanti marini, sono un po’ troppo piccole, vecchie e non molto pulite, quindi quelle bestiole fanno parecchio pena.

Fuori città si trova il grande Parque Lenin (dove è stata collocata una scultura di marmo bianco dedicata, appunto, al rivoluzionario russo), qui si possono cavalcare pony e fare lunghe passeggiate; si può visitare un acquario, un giardino botanico (enorme), uno zoo-safari (dove gli animali scorrazzano in semi-libertà), un luna park e l’Expocuba (un’esposizione permanente dei risultati raggiunti in campo scientifico ed economico).

Noi ci siamo recati al Parque Lenin di domenica e abbiamo avuto il piacere di assistere ad un grande pick nick collettivo: centinaia di persone, armate di coperta, cestino, stereo e accompagnate dalle tipiche automobili cubane, mangiavano, ballavano e si rilassavano all’ombra degli alberi. Mio marito, russo di nascita, era letteralmente elettrizzato, poiché gli sembrava di rivivere alcuni momenti della sua infanzia in Unione Sovietica, molto molto simile alla Cuba odierna; appena ci siamo avvicinati, però, riconoscendoci come turisti, ci hanno assaliti i soliti traffichini cercando di rifilarci qualunque cosa e costringendoci ad allontanarci presto.

RISTORANTI E BAR

La città pullula di ristoranti, bar e locali di vario genere. Noi abbiamo seguito un po’ il nostro istinto e un po’ le indicazioni della guida.

Innanzitutto una grande ovazione alla frutta tropicale, che sinceramente non avevo mai voluto assaggiare, ma che devo ammettere è buonissima, in particolare la papaia!

Il cibo tipico è quello creolo “comida criolla” e il piatto che servono quasi ovunque è il “congrì”, ovvero il riso con i fagioli, buono, solitamente accompagnato da pollo fritto, pesce o crostacei: l’aragosta è deliziosa! I desserts più buoni sono le bananine fritte (sono dolcissime e mi ricordano l’adorato fritto misto piemontese…) e i gelati (al Bim Bom gustosi, ma carissimi).

Oltre alla ottima cena che abbiamo mangiato alla Casa Particular, i migliori ristoranti che abbiamo provato sono stati:

Paladar Vistamar, una terrazza sul mare, a Miramar. El Alijibe, ambiente curato e cibo buono, a Miramar. La Cecilia, situato in un bel giardino tropicale, dove, durante il fine settimana, si esibiscono gruppi musicali locali, a Cubanacan. El Tocororo, musica dal vivo ed un piccolo giardino interno, ma un po’ troppo caro rispetto alla qualità del cibo, a Miramar.

Per quanto riguarda i drinks alcolici c’è solo l’imbarazzo della scelta: cuba libres, daiquiris, cubanitos, mojitos; la birra locale Cristal è dissetante e molto leggera; i succhi di frutta analcolici sono perfetti per rinfrescarsi.

Da non perdere i bars simboli dell’Avana, ovvero la Bodeguita del Medio e El Floridita,

VALLE DE VINALES

La Valle de Vinales è una depressione carsica nella provincia di Pinar del Rio. Il migliore punto di osservazione si trova accanto all’Hotel Los Jazmines, da dove sembra un vero paradiso terrestre: una valle verde, puntinata di palme e dominata dai “mogotes”, le grandi formazioni rocciose che s’innalzano qua e là come isole.

La parte basse della valle è caratterizzata da campi di tabacco coltivati ancora in maniera tradizionale, percorrendo la zona, infatti, si incontrano molti carri trainati da cavalli e buoi; le case dei campesinos sono semplici, ma abbastanza curate e le immancabili sedie a dondolo sotto i porticati, vicino agli usci, trasmettono un gran senso di accoglienza e rilassatezza….

Noi abbiamo percorso in macchine le due strade principali della Valle de Vinales, siamo giunti alla Cueva del Indio, ma avendo letto che è una trappola per turisti, non siamo entrati, poi, abbiamo visto il Mural de la Prehistoria, un enorme dipinto realizzato negli anni ’60 da 15 artisti, purtroppo niente di speciale.

SPIAGGE

Avendo due bambine, di cui una ancora piccolina, abbiamo deciso di non passare più di due giorni in spiaggia, perché, anche se ad aprile il calore si tollera bene, il sole dei Caraibi rimane sempre molto forte.

Un pomeriggio ci siamo recati a Playa de l’Este, la spiaggia dell’Avana, una lunga striscia di sabbia bianca e palme, mare un pochino mosso e caldo; consiglierei di evitare l’ultima parte della playa Santa Maria del Mar, per non incorrere in incontri spiacevoli, com è successo a noi.

Una giornata intera l’abbiamo trascorsa a Varadero dove, secondo copione, il mare è cristallino e la spiaggia stupenda, ma per quanto riguarda il resto, non ha nulla a che vedere con la vera Cuba. Nota positiva, c’è un lungo mercatino di souvenirs fatti ad hoc per i turisti che all’Avana non si possono trovare.

GUIDARE A CUBA

Inizialmente, visti gli elevati prezzi di noleggio, avevamo deciso di non affittare alcuna macchina e di muoverci con i taxi, dopo il primo giorno, però, ci siamo ricreduti ed abbiamo affittato un catorcio cinese (le auto a Cuba sono principalmente vecchie auto americane degli anni ’50, auto russe o cinesi).

Siamo stati molto soddisfatti della nostra scelta, essere indipendenti si è rivelato veramente utile.

Guidare a Cuba, però, è tutt’altro che facile: la segnaletica è quasi inesistente, gli indirizzi sono difficili da decifrare e da trovare, le strade sono in condizioni pessime e l’autopista è popolata da mucche, cavalli e centinaia di autostoppisti (riguardo quest’ultimi, Carmen, la padrona di casa, ci ha assolutamente sconsigliato di caricarli, perché, come dice lei: “a Cuba non succede mai niente di brutto, ma se dovesse succedere, sarebbe meglio che non succedesse a noi!”). È stato anche difficile abituarsi a non usare i seggiolini per i bambini (sembra ironico, ma è vero) e avere le pupe saltellanti sui sedili posteriori…

Non è stato nemmeno facile muoverci a piedi con il passeggino: i marciapiedi sono in gran parte distrutti, hanno dei gran buchi e non sono presenti le rampe; inoltre abbiamo notato che non esistono ascensori (o, perlomeno, non son affatto numerosi), quindi, se per noi con un passeggino non è stato facile, posso immaginare quante difficoltà si incontrino con una sedia a rotelle.

Questo viaggio a Cuba è stato per me un viaggio nello spazio, nel tempo, ma anche un viaggio in me stessa: il confronto con un mondo e con uno stile di vita così differenti dai miei, mi hanno fatto scoprire un poco diversa da quello che credevo.

Quello che mi chiedo ora è cosa succederà quando il socialismo finirà, personalmente credo che Cuba si stia avvicinando a quel momento, ma, come sostengono anche i cubani più anziani, che vissero il periodo pre-rivoluzione, temo che sarà una grande delusione soprattutto per i giovani, i quali si aspettano grandi cose dal capitalismo e che, probabilmente, rimpiangeranno l’attuale organizzazione; certo, per noi turisti giudicare è difficile, se non impossibile, non ci resta che attendere e sperare che, qualunque cosa succeda, il popolo cubano sia felice come ora o anche di più.



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