Aspettando il Natale a Berlino
La nostra tappa iniziale è Bernauerstrasse, dove uno straziante museo all’aperto ha preso il posto di quello che una volta era la zona di sicurezza del muro. Qui è rimasto un pezzo di muro a ricordo di quel periodo nero, insieme alla torre di guardia. Visitiamo la moderna chiesa della conciliazione, che ha sostituito la precedente chiesa del 1894 distrutta durante la guerra fredda perchè rimasta intrappolata in quella che si chiama “terra di nessuno”, cioè in mezzo ai due muri che separavano l’est dall’ovest. Il ricordo di quel tragico periodo è tutto documentato nel museo sorto lì vicino: nei giorni seguenti ci renderemo conto che i tedeschi non vogliono dimenticare, perchè un po’ ovunque in città si trovano testimonianze più o meno evidenti di quegli anni di guerra fredda. Ci spostiamo rapidamente con la metro ed andiamo a vedere la Neue Synagoge, cioè la Nuova Sinagoga, sorta sulle macerie della precedente che andò distrutta dai bombardamenti della guerra. Una bella passeggiata a piedi ci porta alla Sophienstrasse, e precisamente al numero 18, dove tutt’ora si può ammirare un portico neorinascimentale in terracotta che faceva parte di antiche case di artigiani di fine ‘800. Camminiamo ancora, quindi decidiamo di concederci un po’ di riposo in hotel, prima di andare a cena: questa sera decidiamo per il BBQ Kitchen, vicino alla stazione di Alexander Platz. Ceniamo veramente bene, con carne e patatine, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di birra, naturalmente.
La mattina seguente il cielo è coperto e fa Freddo. Andiamo a vedere il municipio di mattoni rossi, il Rotes Rathaus: la piazza è per buona parte chiusa dai lavori della metro, ma riusciamo lo stesso a scattare un po’ di foto interessanti. Poi comincia a piovere molto forte, per cui ci rifugiamo dentro il duomo. Durante la guerra, la città è stata quasi totalmente distrutta: monumenti, chiese, palazzi, niente si è salvato, ed ora quello che ammiriamo è ricostruito sui resti antichi. Anche il duomo non scappa a questa triste tradizione ed il suo restauro risale al 1973. La pioggia non ci dà tregua, ma decidiamo di andare verso la famosa Porta di Brandeburgo, che raggiungiamo in breve: il servizio di metropolitana è veloce e puntuale. Ci rendiamo conto con stupore che al contrario di quello che accade in Italia, l’accesso è sprovvisto di tornelli e sorveglianza, perchè qui nessuno si permetterebbe mai di viaggiare senza biglietto. Dunque raggiungiamo quello che è un po’ il simbolo della città. Questo famoso monumento, la Porta di Brandeburgo, risale al 1788 ed è un’imitazione dei Propilei di Atene. Anche qui la guerra ha creato profonde ferite risanate tra il 1956-1958. La porta è il coronamente di un lungo ed importante viale, Unter den Linden, ed era l’ingresso principale della città. In compagnia del nostro ombrello, ci spostiamo a Potsdamer Platz, che già negli anni ’30 era un punto d’incontro con i suoi caffè, cinema ed hotel di lusso. Distrutta dai bombardamenti, conobbe un periodo di ulteriore decadenza durante la “guerra fredda” e le sue fermate della metro furono chiamate “ stazioni fantasma”. Caduto il muro, anche con l’intervento del grande Renzo Piano, assunse l’attuale aspetto futurista, con i suoi grattacieli ed ora, a qualsiasi ora del giorno e della notte la piazza e viva e frequentata da tedeschi e turisti. La Kaiser Wilheim Gedachtniskirche o chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo, è una chiesa di fine ‘800, gravemente danneggiata dai bombardamenti. Non fu più ricostruita e le sue rovine sono un monito agli orrori della guerra. A fianco sorge la nuova chiesa ed un moderno grattacielo stride accanto al rudere. Torniamo alla Porta di Brandeburgo: non piove e così possiamo ammirarla in tutto il suo splendore di luce assieme all’albero natalizio che l’affianca. Tra poco, alle 18.45 abbiamo prenotato la visita al Bundestag, cioè il parlamento tedesco. I nostri nomi sono registrati all’ingresso e così, dopo gli opportuni controlli, entriamo. Ci forniscono di audioguida ed iniziamo il percorso attorno alla famosa cupola di vetro. Anche se è buio, riusciamo a distinguere i vari quartieri con i palazzi e le chiese importanti che sentiamo spiegati esaurientemente. Chiudiamo questo secondo giorno con un mercatino natalizio: dal 24 novembre e fino al 5 gennaio circa 60 mercatini colorano la città e noi cercheremo di visitarne una buona parte. Che meravigliosa aria natalizia!
Dopo una buona ed abbondante colazione, la mattinata successiva inizia al Checkpoint Charlie, un noto posto di blocco in funzione dal 1945 al 1990. Oggi è un punto di memoria con i suoi musei sia al chiuso che all’aperto, mentre accanto ad una ricostruzione della baracca di guardia, è possibile fare foto con dei figuranti in uniforme. Una bella passeggiata a piedi, ci porta al luogo dove un tempo sorgeva il quartier generale della polizia segreta tedesca, cioè la Geheime Staatpolizei Gestapo, di cui non rimane nulla, ma dove invece è sorto un progetto che documenta il terrore instaurato al tempo di guerra: un museo raccoglie immagini, proietta film e documentari sulla cosiddetta Topographie des Terrors. La Topografia del Terrore si sviluppa lungo il perimetro di quegli scavi che, alla fine degli anni Ottanta, portarono alla luce le celle sotterranee della Gestapo, dove i prigionieri politici venivano interrogati, torturati ed infine uccisi. Questa giornata dedicata ai ricordi di guerra ci porta ad Holocaust Mahnmal, cioè al memoriale dell’olocausto, che commemora le vittime della Shoah. Si tratta di un grande campo dove un tempo sorgeva il palazzo di un feroce gerarca fascista: oggi è occupato da 2711 stele che ricordano lo sterminio degli ebrei, dove è possibile addentrarsi come a perdersi in un vortice di angoscia e solitudine. Ora però vogliamo concederci un po’ di distrazione e sicuramente il modo migliore e quello di fare un tuffo nel cioccolato! Proprio così, quindi andiamo in quella che è la più antica cioccolateria della città: Fassbender & Rausch. Entriamo…. un profumo intenso di cioccolato ci manda in estasi. Ci aggiriamo tra gli scaffali pieni di ogni leccornìa, arricchiti anche da cioccolatini a tema natalizio, mentre ammiriamo un castello ed una chiesa interamente di cioccolato! Usciamo con la nostra bella borsetta piena di cioccolatini vari: alcuni li porteremo a casa, ma molti li mangeremo qui, perchè è impossibile resistere! Terminiamo la serata con un bel giro al mercatino di Alexander Platz, tra colori, luci, suoni e tanta, tanta gente allegra. Che meraviglia! Ogni sera torniamo in hotel con l’impressione di essere stati protagonisti di una favola.
Penultimo giorno a Berlino: la meta di questa mattina è il castello di Charlottenburg, il più grande palazzo storico rimasto intatto dopo la guerra. Prende il nome dalla Regina Sofia Carlotta, moglie di Federico III di Prussia. Fu un luogo di grande cultura, dove si incontrarono le menti più grandi del tempo. Anche qui ci accoglie il tipico mercatino natalizio, su cui veglia la statua in bronzo di Federico Guglielmo II. Vorremmo visitare lo splendido giardino del castello, ma il tempo non ci invita: fa troppo freddo e la pioggia può cadere da un momento all’altro. Girando per il mercatino, ci imbattiamo in un suonatore di Organino, di quelli antichi di una volta, con tanto di manovella. Chi lo suona è un ragazzo dal volto gentile, che ci concede una foto. Trascorriamo buona parte della mattinata in questa zona della città, per poi riprendere la metro e spostarci nuovamente in centro. Gendarmenmarkt, questa famosa piazza di Berlino, ci accoglie con le due splendide chiese gemelle e naturalmente il suo mercatino. Per entrare qui si paga la modica cifra di un euro, perchè oltre ai prodotti artigianali, c’è l’esibizione di un coro. Mentre ascoltiamo questi bei canti, gustiamo un tipico strudel caldo molto buono che ci rifocilla e ci dà un po’ di calore: piove e fa freddo. Con l’autobus numero 100, ci spostiamo ancora ammirando la città e riuscendo addirittura a fotografare al volo la Colonna della Vittoria al centro di Tiergarten. Rientriamo in hotel per scaldarci un po’, ma subito dopo siamo pronti per uscire di nuovo per la cena che gustiamo ad una delle tante bancarelle al mercato di Alexanderplatz, insieme a due meravigliosi cartocci di patate fritte!
Siamo arrivati al giorno della partenza, ma abbiamo ancora la mattina per gli ultimi acquisti: non abbiamo dimenticato nessuno, al rientro i nostri cari avranno un pensierino natalizio tedesco! Ci concediamo un giro sulla ruota panoramica della piazza per uno sguardo dall’alto sulla città. Salutiamo la nostra camera, recuperiamo le valige e ci dirigiamo alla stazione per il treno di ritorno verso l’aeroporto. L’aereo è puntuale, e non poteva essere altrimenti, così eccoci nuovamente in volo per Fiumicino, un po’ tristi, ma anche felici di questi splendidi giorni in una città in cui abbiamo respirato tanta aria natalizia!