Ascoli Piceno, che meraviglia!
Mio marito ed io ci andiamo in auto: da casa nostra, in provincia di Brescia, si devono prevedere almeno quattro ore e trenta di viaggio, che però saranno molte di più al ritorno, domenica.
Ascoli Piceno è a 30 km dal mare e si raggiunge attraverso una comoda superstrada.
Noi usciamo dall’autostrada a Grottammare e ci fermiamo qualche ora a pranzo allo CHALET VIAREGGIO, sulla spiaggia, che consigliamo per la bontà dei prodotti serviti e per la cordialità dei gestori.
Dopo la breve pausa marina, arriviamo ad Ascoli Piceno, entrando dalla magnifica PORTA ROMANA, di cui rimangono pochi ma interessanti resti.
Il nostro bed & breakfast – prenotato attraverso booking – dista pochi metri dal centro città, esattamente da Piazza Arringo, che si vede alla fine della via. E’ CASA MALENA (http://www.casamalena.it/), al civico 64 di Via Dino Angelini. Dalla nostra camera è possibile ammirare Ascoli Piceno dall’alto: che emozione!
Sotto il palazzo, il parcheggio è a pagamento, ma ad un chilometro di distanza (verso Porta Romana) è disponibile un’ampia zona di parcheggio libero.
Lasciati i bagagli, usciamo per cena e per un primo assaggio della città che – nella luce notturna – è molto suggestiva.
Ceniamo benissimo in Piazza della Viola, al ristorante Vittoria (http://www.vittoriaristorante.it).
Ascoli Piceno – detta LA CITTA’ DELLE CENTO TORRI – offre una enogastronomia eccezionale.
Consiglio di assaggiare la famosa Anisetta Meletti, nonché la frittura ascolana. Le celeberrime olive ascolane fanno parte di qualsiasi menù, così come gli spiedini di carne.
Il turista non potrà fare a meno di mangiare e bere divinamente e di notare perché la città sia soprannominata “delle cento torri”: quasi dappertutto si notano i resti delle oltre duecento torri gentilizie. Molte di queste torri sono ora inglobate all’interno di altri monumenti o di palazzi privati.
Le origini della città risalgono all’epoca preromana, ma è il Rinascimento – attraverso la superba Piazza del Popolo – che ne ha plasmato il volto odierno.
Durante la nostra breve ma intensa permanenza, costeggiamo anche le sue acque, dalle pittoresche anse del fiume Castellano, al più imponente fiume Tronto.
Venerdì mattina ci alziamo presto per spostare l’auto nella zona di Porta Romana, dove sono presenti anche i resti del Teatro Romano (attualmente utilizzato per spettacoli estivi).
Nelle vicinanze, percorriamo la famosa RUA DELLE STELLE, che costeggia il fiume Tronto. Siamo in città, ma siamo immersi in un paesaggio assolutamente bucolico. Da lì, attraverso il ponte romano di epoca augusta – altissimo sul fiume – esploriamo la zona più barocca del centro. E’ particolarmente splendido il LAVATOIO DI PORTA CAPPUCCINA, gioiello di edilizia secentesca, vasto ambiente in pietra.
All’ora di pranzo ci fermiamo al RISTORANTE LA TORRE, costruito dentro una delle torri gentilizie, appunto. Sito in Via delle Torri 45, offre ottimi piatti serviti in un contesto davvero gradevole.
Terminata la nostra rigenerante pausa pranzo, continuiamo l’esplorazione della città. Dopo una sosta alla fontana del cane, attraversiamo la medievale PORTA TUFILLA e – costeggiando il Castellano – arriviamo alla nostra meta: è il rinascimentale FORTE MALATESTA, utilizzato nel Novecento come prigione, oggi sede museale, che visitiamo con attenzione sia all’esterno che all’interno. Nelle vicinanze, sorge lo splendido PONTE DI CECCO, attualmente non transitabile, ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale come da disegni originari
Ritornando in centro, ci fermiamo in Piazza Arringo, che ospita per qualche giorno una interessante sagra dell’oliva ascolana. Affacciata su questa piazza, visitiamo la Basilica di Sant’Emidio –la cui cripta racchiude un ampio colonnato – e ci fermiamo in Piazza del Popolo, al Caffè Meletti.
Per cena ritorniamo in Piazza della Viola, cuore enogastronomico della città, per il ristorante Mangiafuoco (http://bottegaemangiafuoco.it).
Rientrando verso il nostro alloggio, percorriamo la VIA PRETORIANA, antica via dei mestieri in epoca romana, che sale dolcemente verso una piccola collina. Le soffuse luci notturne ci convincono a ritornare il mattino dopo, per ammirare questa lunga via anche alla luce diurna.
E’ sabato ed il nostro soggiorno alla scoperta di Ascoli Piceno si concentra nel pomeriggio sul suo gioiello più famoso: PIAZZA DEL POPOLO.
Il mattino, invece, torniamo ad ammirare la splendida Porta Romana ed il lavatoio dello stesso periodo, sito nelle sue vicinanze.
Dopo aver ripercorso la Via Pretoriana di giorno, ci fermiamo sulla cima della collina, al Parco dell’Annunziata, sede universitaria. Il bar dell’università – ricavato nel chiostro – è chiuso, ma il gestore gentilmente ce lo lascia visitare. Che emozione!
Rientrando verso il centro, finalmente ci concediamo di assaggiare i famosi stratosferici spiedini di Ascoli Piceno. Lo facciamo fermandoci in uno dei chioschetti – dal simpatico nome di JOHNNY SPIEDINO – che vendono cartocci da asporto e che ne servono anche qualche tavolino esterno.
Dopo pranzo, partiamo dalla CHIESA DI SAN FRANCESCO, dal mirabile chiostro, che chiude sul fondo Piazza del Popolo.
Entriamo poi nel PALAZZO DEI CAPITANI, la cui merlata torre medievale svetta nel cuore del centro cittadino. Ci restiamo più di tre ore: un affabile impiegato comunale, a disposizione del turista, ci porta a visitare la Sala dei Savi, la Sala Consiliare (dal cui balconcino si ammira la piazza dall’alto) e gli scavi archeologici romani siti sotto il palazzo. E’ stato gratificante vedere il suo orgoglio nel presentarci i gioielli del palazzo dove lavora e – dopo aver visitato la mostra al piano superiore – prima di andarcene andiamo a salutarlo. E’ infatti in corso la splendida mostra “La Ricerca della Bellezza – La Collezione Cavallini Sgarbi – Da Lotto a Morandi”, che ci gustiamo con l’accompagnamento dell’audioguida cui presta la voce lo stesso Sgarbi.
E’ oramai sera e domani mattina ci rimetteremo in viaggio: Ascoli Piceno già ci manca, per cui ci accodiamo al gruppo di turisti che sta per montare sul trenino turistico. Per un’oretta, ripercorriamo da seduti le lunghe passeggiate di questi due giorni così intensi.
Per la terza sera di seguito, ritorniamo in Piazza della Viola. Questa volta ceniamo all’osteria NONNA NINA (http://www.osterianonnanina.com) che conferma – anzi migliora – l’altissima qualità dell’offerta enogastronomica dei locali affacciati su questa piazza.
Un’ultima passeggiata fra i vicoli del centro ci portano alla gelateria Gioelia, molto curata sia nell’aspetto che nei contenuti.
Domenica mattina ci alziamo pigramente ed ahimè – causa le annose problematiche delle autostrade italiane – ci impiegheremo sette ore a rientrare!
Proprio per spezzare la fatica, ci fermiamo a pranzo a Riccione, al ristorante Trampolines (https://www.trampolines.it), che ci regala un paio d’ore di tregua sul lungomare.
Sono quasi le 19:00 quando rientriamo a casa ed abbiamo già nostalgia del meraviglioso paesaggio marchigiano e della splendida Ascoli Piceno. Ci sono ancora tanti luoghi da visitare, sia in città che nelle vicine località marine e non: torneremo, consigliando a tutti gli amanti dell’arte e del buon cibo di seguirci!