ARUBA: una piccola isola tutta da scoprire

Alessia e Diego ARUBA: UNA PICCOLA ISOLA NEL MARE DEI CARAIBI TUTTA DA SCOPRIRE Dal 26 settembre al 07 ottobre Abbiamo raggiunto Aruba con volo diretto American Airlines da Miami in quanto i primi 5 giorni lì abbiamo trascorsi nella splendida città americana e un giorno alle Key West. NOTIZIE GENERALI: Aruba è un ex colonia olandese. Aruba,...
Scritto da: Alessia 79
aruba: una piccola isola tutta da scoprire
Partenza il: 26/09/2006
Ritorno il: 06/10/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Alessia e Diego ARUBA: UNA PICCOLA ISOLA NEL MARE DEI CARAIBI TUTTA DA SCOPRIRE Dal 26 settembre al 07 ottobre Abbiamo raggiunto Aruba con volo diretto American Airlines da Miami in quanto i primi 5 giorni lì abbiamo trascorsi nella splendida città americana e un giorno alle Key West.

NOTIZIE GENERALI: Aruba è un ex colonia olandese.

Aruba, dista 24 km dalle coste del Venezuela e si estende per 30 km di lunghezza per 9 km di larghezza nel mar dei carabi, percorrere l’isola nella sua lunghezza bastano 35 minuti.

La capitale: Oranjestad le lingue ufficiali: olandese, inglese, spagnolo e il papiamento (mix delle 3) la moneta: il fiorino olandese e il dollaro accettato ovunque.

Aruba non è molto conosciuta dai turisti Italiani in quanto se si entra in un agenzia per il momento l’unico tour operator che si occupa di quest’isola è solo Hotelplan proponendo solo 2 hotel, per questo motivo la cosa migliore è navigare in internet dove si possono trovare molte offerte e informazioni utili.

Siamo rimasti 12 giorni di cui 3 abbiamo noleggiato la macchina per poter visitare l’entroterra.

– 1 giorno dedicato alla visita del:  California Light House  Oranjestad  Natural Bridge  Ayo Rock –Casibari Rock  Alto vista Chapel Noi abbiamo girato con una macchina piccola ma facendo molta attenzione in quanto certi punti erano un po’ rischiosi per i pneumatici (rischio forature) – 1 giorno dedicato esclusivamente al Arikok National Park (wildlife Park). Esclusivamente da girare con una jeep.

– 1 giorno dedicato alla visita di alcune spiagge che ci avevano colpito nei piccoli tour precedenti:  Arashi Beach (nord direzione California Light house)  Baby Beach (sud, meravigliosa).

Spiagge che si raggiungono con strade asfaltate: macchina normale Primo mini tour Ore 9.30 circa Usciti dall’hotel ***no pubblicità***in direzione nord prendiamo l’unica strada principale Lloyd G. Smith Blvd e costeggiamo la costa, da lontano vediamo gia’ il ns primo obiettivo il California Light house. Il nome deriva da un vecchio relitto di nave naufragata che si chiamava California. Il panorama attorno e’ meraviglioso, ma la cosa che piu’ ci incuriosisce sono le dune di sabbia che si vedono in lontananza e naturalmente a piedi le abbiamo raggiunte. L’impresa non e’ stata molto facile, il tutto aumentato dal caldo e dalla sete ma sicuramente le emozioni che abbiamo provato, noi due li’ soli tra dune e massi e poi trovarci sopra una roccia ad ammirare le onde infrangersi, non sono facili da trasmettere in un foglio di carta ma l’importante e’ che rimangano nei ns. Ricordi…

Dopo questa prima mini avventura, siamo ripartiti verso Oranjestad: con i suoi vecchi edifici con muri ridipinti con colori vivaci e una schiera di negozi bar e gioiellerie (tutto cio’ a misura di croceristi). Dopo aver trovato parcheggio difronte ad un supermercato ci incamminiamo verso Royal Plaza per poi raggiungere il Fort Zoutman del XVIII sec con la torre Willem III eretta allo scopo di avvertire dell’ eventuale avvicinamento dei pirati. Nelle vicinanze ammiriamo la Casa del Dr. Ahrends elegante dimora del 1922 con spesse mura dipinte di verde, attualmente fa parte del congresso comunale. La ns. Visita è proseguita verso il molo, dove in un angolo di prato abbiamo visto piu’ di 20 iguane stese un po’ al sole e altre all’ombra. Per il momento la ns. Visita ad Oranjestad la riteniamo conclusa;di conseguenza partiamo in direzione Paradera.

Dopo poco ci siamo trovati nella vera Aruba fatta di poche strade e con poche indicazioni ma, la cosa piu’ bella il paesaggio: cactus ovunque, piccoli arbusti e case di piccole dimensioni ma tutte tenute con cura. Il ns commento: se non si gira Aruba non si vede la vera Aruba!!!! Prima tappa: fattoria di struzzi (visite solo organizzate, esclusivamente turisitca), poi siamo proseguiti in direzione sud lungo la costa nord-orientale e qui il paesaggio e’ completamente cambiato; non ci sono piu’ strade asfaltate ma strade sterrate segnate nella sabbia rossa e bellissime insenature formate dai flutti dell’oceano. Dopo aver ammirato tutto cio’ siamo giunti al Natural Bridge: ponte naturale crollato a settembre ’05, quindi abbiamo visto solo quello che resta del Natural Bridge; in ogni caso se ne sta formando un altro vicino. Punto della situazione: abbiamo visto molto ma non ci basta quindi con cartina e guida in mano raggiungiamo Ayo Rock: un enorme roccia levigata con delle antiche raffigurazioni pittoriche, poi seguiamo le indicazioni per Donkey Sanctuary,io avevo gia’ intuito, una strada tortuosa piena si sassi e buche per vedere…Un misero allevamento di asini…Naturalmente ci mettiamo a ridere, qui ad Aruba non bisogna aspettarsi grandi cose! Ripercorriamo la stessa strada e arriviamo a Casibari Rock, dove una gradinata ci conduce in cima a questo masso e possiamo ammirare la veduta dell’isola. La giornata e’ molto calda e noi anche se non abbiamo fatto moltissimi km siamo visibilmente stanchi quindi decidiamo l’ultimo obiettivo della giornata: Alto Vista Chapel. La strada che conduce al luogo sacro e’ fiancheggiata da croci e, alla fine della salita si puo’ ammirare una piccola e remota chiesa degli anni ’50 eretta sul sito dove in precedenza ne sorgeva una nel 1750. Da questo punto invece di ritornare per la solita strada asfaltata prendiamo la “scorciatoia”; giu’ per un’altra strada sterrata piena di buche e sassi pungenti fino a fiancheggiare la costa per poi arrivare al punto di partenza: California Lighthouse.

Dopo circa 85 km e 8$ di benzina spesi alle 17.30 eravamo in hotel alquanto stanchi per la ns giornata avventurosa.

Secondo mini tour Ore 9.30 Obiettivo : Arikok National Park (wildlife Park). Prendiamo direzione Santa Cruz e San Fuego e dopo mezz’ora circa ci troviamo all’ingresso del parco, dove il Ranger ci da delle info e una cartina del parco. La prima tappa il giardino subito dopo l’ingresso: Cunucu Arikok; gia’ da qui ci rendiamo conto delle difficoltà che incontreremo oggi: strade sterrate, piene di buche e avvallamenti rocciosi.

Nel Cunucu Arikok c’è un piccolo sentiero percorribile a piedi che ti porta all’interno del parco, qui si possono ammirare le tre principali piante: l’emblematico, bizzarro e tortuoso DIVI-DIVI, il Kwihi con gustosi lunghi fagioli gialli dal sapore agrodolce, e l’hubada, che ha robuste spine aguzze; inoltre, numerose piante di aloe e cactus di vario tipo, naturalmente questa vegetazione ci accompagnerà per tutta la giornata.

Dopo la prima tappa proseguiamo per una strada in salita per trovarci nuovamente noi due soli e la natura circostante, l’unico rumore che si sente in continuazione è il vento che soffia costantemente. Qui il panorama è un meraviglia, sembra di essere nel bel mezzo dell’isola; in quanto da un lato si può ammirare l’oceano e la capitale e dall’altro invece si vede la costa desertica e le dune sabbiose. Per proseguire la visita del parco, giriamo la jeep e prendiamo in direzione Dos playa, e anche qui una pessima strada ci conduce a 2 piccole spiagge di sabbia bianchissima divise che si affacciano entrambi ad un’ampia insenatura poi Boca Prins una spiaggia spettacolare e pericolosa serrata in una stretta insenatura che da’ origine a frangenti impetuosi. Paesaggi mozzafiato ma, per il mare a nostro parere impetuoso e pericoloso non abbiamo fatto nessun bagno. La giornata si rivela al quanto pesante e impegnativa infatti erano solo 2 ore che stavamo in car ma la stanchezza si faceva già sentire! Senza arrenderci proseguiamo in direzione Fontein Caves, una meravigliosa caverna con stalattiti stalagmiti e pitture rupestri. All’ingresso di questa grotta abbiamo trovato una guida locale che ci ha raccontato un po’ di storia e ci ha fatto notare che certe rocce assomigliavano ad un elefante, leone…E invece nei disegni rupestri erano raffigurati pesci …La visita è stata molto interessante anche perché alla fine “la guida” ci ha mostrato dei serpenti molto velenosi che raramente si possono trovare in mezzo alle dune. Soddisfatti abbiamo dato 2 dollari al tipo e siamo proseguiti verso un’ altra grotta Guadirikiri Caves, decisamente più piccola e meno spettacolare. La visita del parco stava per concludersi, ci siamo diretti in direzione San Nicolas. Non abbiamo fatto nessuna sosta in questa piccola cittadina, in ogni caso ci ha molto colpito la mega raffineria che c’è all’ingresso della città e che si trova vicina alle spiagge di Coco Beach e Baby Beach (bellissima ma troppo affollata) Decisamente un vero tour de force su e giù dalla macchina per poter vedere il più possibile. Non ci resta che ritornare all’interno del parco per poter raggiungere l’ultimo obiettivo: Natural pool. Premetto che è uno dei punti più difficili da raggiungere in quanto la “strada” è in brutte condizioni, ripida e in salita ma, la cosa peggiore, ci sono dei mega avvallamenti molto pericolosi e la maggior parte dei turisti vanno con tour organizzati, con persone esperte e jeep molto rialzate da terra oppure con cavalli. Noi volevamo provarci quindi verso Sud per Casibari e iniziamo a salire su per una strada pessima piena di buche. Una delle esperienze più avventurose e pericolose, da parte mia molta ansia, paura di rotolare giù…Alla fine ci siamo arresi quando in lontananza e con il zoom della videocamera abbiamo visto la Natural pool. In quel momento eravamo in un punto critico e molto pericoloso e di conseguenza abbiamo presa una saggia decisione: ritornare indietro anche se il ritorno si è rivelato un’altra volta avventuroso e ci è rimasta un po’ di ammarezza per non essere arrivati fino alla fine. Circa 17.30 giornata conclusa 16 $ per circa 110 km.

Uno dei giorni più “pesanti”, ci siamo sentiti tutto il giorno in un frullatore, sbatti di qua e sbatti di la…Ma tutto ciò come sempre ne è valsa veramente la pena.

Terzo mini tour : spiagge meravigliose tutte raggiungibili tramite strade asfaltate Naturalmente non racconto gli altri giorni trascorsi nella splendida spiaggia Palm Beach. Abbiamo trovato dei giorni meravigliosi di sole l’unica cosa: gli alisei soffiano costantemente a volte anche troppo!!! SE NON SI GIRA NON SI SCOPRE LA VERA ARUBA



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