Aruba, one happy island!
Ci piacerebbe un posto caldo e dopo molte ricerche e attente valutazioni decidiamo per ARUBA (“One happy Island”…Recitano le targhe del posto)!!! Aruba è una piccola isola che si trova a una ventina di kilometri dalle coste del Venezuela, temperatura media in inverno 28 – 30 gradi, ottimo per le nostre vacanze! A fine settembre prenotiamo voli e hotel…Non resta che partire! Di seguito alcuni consigli e informazioni utili, poi il nostro diario di viaggio. VOLI: A fine settembre abbiamo trovato delle ottime offerte per New York con Lufthansa, 387 euro a testa, partenza il 31 dicembre e rientro il 10 gennaio. Compagnia eccellente, servizio a bordo impeccabile. L’aereo da Monaco a NYC era un Airbus 330 nuovo di zecca, oltretutto ci hanno dato l’upgrade gratuito in business class… Il volo di ritorno da NYC a Francoforte era un 747 un po’ più datato, economy class abbastanza comoda. Delta Airlines: ha voli diretti da New York ad Aruba, partenza 2 gennaio e rientro il 9, spendiamo 330 euro a testa. La compagnia non è delle migliori, aerei vecchiotti, servizio pari alle low cost europee.
HOTEL: 31 dicembre Monaco: hotel Motel One, prenotato tramite booking, 84 euro la doppia. E’ in una zona molto vicina al centro, comodissima alla metropolitana. È nuovo, camere non molto grandi, ma pulite. Ottimo per visitare la città.
1 gennaio New York: hotel Clarion Jamaica, prenotato su hotels.Com, 58 euro la doppia. Si trova su Jamaica Avenue, nella zona del JFK. Camere non molto grandi. E’ decisamente comodo sia per l’aeroporto (con una fermata di metropolitana si raggiunge l’AirTrain per l’aeroporto) che per Manhattan, infatti ha la fermata della metropolitana a due passi. 2-9 gennaio Aruba: Del Rey Apartments, prenotiamo un bilocale tramite il loro sito, 7 notti 500 dollari (350 euro circa). È una sorta di residence, ci sono diversi appartamenti, ha una piscina, una terrazza con tavolini, sdraio, ombrelloni e il barbecue a disposizione degli ospiti. Tutti i giorni passano a cambiare gli asciugamani e a pulire il bagno. La cucina è dotata di tutto il necessario. Il residence è stato costruito nel 2008 e una parte è ancora in costruzione, si trova in una zona residenziale, ma comunque nelle vicinanze di Palm e Eagle Beach. 9 gennaio New York: hotel Herald Square, prenotato tramite booking, 152 dollari (106 euro) la doppia. Si trova sulla 31a strada tra la 7a avenue e Broadway, a due passi dall’Empire State Building e da Macy’s. La camera era molto spaziosa e ben fornita, bagno grande e pulito. AUTO: ad Aruba ci sono molte agenzie di noleggio auto, quasi tutte vicino all’aeroporto. Dopo aver chiesto diversi preventivi, abbiamo prenotato con Payless Rent a Car. Un po’ più cara delle altre, ma l’unica che permetteva l’annullamento della franchigia. 7 giorni di noleggio per una Yaris, compreso l’annullamento franchigia, 450 USD (318 euro).
L’auto è essenziale per poter girare l’isola e raggiungere le spiagge. MONETA: Aruba ha la propria moneta, il fiorino di Aruba (AWG), che vale 1,77 USD. I dollari americani vengono accettati ovunque, nei supermercati, nei ristoranti e anche nelle bancarelle del mercato! Quindi non è necessario cambiare soldi, però a volte non tutti accettano i biglietti da 50 o 100 USD. LINGUA: la lingua ufficiale è l’olandese, il papamiento è parlato dai locali, diffusissimi l’inglese, lo spagnolo e il portoghese. NEGOZI: I negozi chiudono tra le 18 e le 18,30. Restano aperti fino a tardi i supermercati (21-22), in questi si trova un po’ di tutto, alcuni prodotti italiani, frutta, carne e tutto il necessario per sopravvivere. I prezzi non sono molto diversi dai nostri. Per i souvenir conviene cercare nelle bancarelle a Oranjestad (vicino al porto) oppure al mercato che fanno il sabato e la domenica nel piazzale vicino a Superfood e Supercenter (Oranjestad). I francobolli per le cartoline si devono acquistare in posta, gli uffici postali chiudono tra le 17 e le 17,30, se ne trovano alcuni ad Oranjestad, basta chiedere e vi daranno le indicazioni. RISTORANTI: Non possiamo consigliare molti posti, noi abbiamo provato il pesce fresco al Driftwood a Oranjestad. SPIAGGE: sulla costa occidentale ci sono le spiagge più grandi con mare calmo. La costa orientale invece è molto frastagliata, sferzata da forti venti e il mare è molto mosso, infatti alcuni posti sono ideali per windsurf, kitesurf, ecc. Le spiagge sono tutte pubbliche. Caratteristica comune è il vento, continuo e implacabile. Non si trovano punti di ristoro in tutte le spiagge quindi è meglio portarsi dietro acqua e qualche snack. Di seguito tutte le spiagge (che abbiamo visto) partendo da nord: – Arashi Beach. Si trova nei pressi del California Lighthouse, ha un parcheggio ampio e comodo, non ci sono servizi bar. La spiaggia è abbastanza grande, ci sono diversi ombrelloni fissi disponibili a tutti, il fondale si abbassa gradualmente. – Boca Catalina. Tra Arashi e Malmok, ci sono diversi punti di barriera corallina, si può fare snorkeling, acque molto calme, fondali bassi.
– Malmok Beach. Non è una spiaggia vera e propria, ci sono in realtà delle piccole insenature. – Moomba Beach. È la parte più a nord di Palm Beach, ha un parcheggio abbastanza grande al fondo della strada che passa sul retro del Marriott, spiaggia non molto grande, attrezzata, disponibili servizi bar, ristorante, negozi. Ha un molo da cui partono diverse escursioni. – Palm Beach. È la spiaggia dei grossi hotel di Aruba, ciascuno ha la sua parte di spiaggia, si trovano tutti i servizi possibili. Superaffollata. Non ci sono parcheggi, abbiamo lasciato l’auto vicino al Radisson e abbiamo camminato fino alla spiaggia attraverso i parcheggi degli hotel.
– Eagle Beach. Spiaggia lunga 3 km di sabbia candida e soffice, non è mai troppo affollata, ci sono diversi ombrelloni fissi e qualche bar. Sono praticabili diversi sport acquatici. Il mare è sfumato di turchese, blu, verde… bellissimo. All’inizio della spiaggia ci sono i Divi Divi Trees, simbolo dell’isola. Molto suggestive le foto al tramonto. Parcheggi disponibili a bordo strada. – Manchebo Beach. Questa spiaggia è la continuazione di Eagle Beach. Noi abbiamo lasciato l’auto dietro l’Holiday Inn e siamo passati attraverso la spiaggia dell’hotel. Bellissima, sabbia bianca e mare fantastico, solo più mosso rispetto a Eagle. – Mangel Halto. Questa spiaggia si trova a Pos Chiquito, abbiamo faticato a trovarla! Buon punto per lo snorkeling, accesso all’acqua attraverso le mangrovie. Ci sono alcuni ombrelloni a disposizione di tutti, c’è un negozietto nel parcheggio vicino alla strada. – Rodger’s Beach. Spiaggia abbastanza grande, poco frequentata e anche bella se non fosse per l’orribile raffineria della Valero che sorge lì vicino, uno spettacolo terribile, peccato. Non ci sono servizi di alcun genere. – Baby Beach. La più bella insieme a Eagle. L’unico neo è la vista della raffineria in lontananza. Ha un parcheggio molto grande, attrezzata con ombrelloni e sdraio (in affitto), 2 piccoli bar. La spiaggia è molto grande, la laguna è protetta da scogliere e barriera corallina al di là di queste il mare è molto mosso. Acqua turchese, spiaggia rosata, fondali bassi. E’ possibile fare snorkeling (nel bar noleggiano anche l’attrezzatura), c’è parecchia corrente che spinge verso l’interno della laguna ma con i fondali bassi non è assolutamente un problema.
ESCURSIONI: da fare un’escursione organizzata nel parco dell’Arikok e alla Natural Pool. Esistono diverse agenzie che organizzano tour in jeep o in bus. Noi abbiamo fatto un jeep safari di mezza giornata con ABC tours (69 USD a persona, circa 50 euro). Abbiamo visitato: – Rovine di Bushiribana (raggiungibili anche con l’auto normale, vicino al Natural Bridge) – Natural Pool (raggiungibile soltanto con jeep e moto quad) – Parco Nazionale dell’Arikok (raggiungibile, nei punti che abbiamo visto noi, anche con auto normale) – Fontein Cave (raggiungibile anche con auto normale) – Ayo Rock Formation (raggiungibile anche con auto normale) Escursione in barca per lo snorkeling, abbiamo scelto Jolly Pirates, 3 fermate di snorkeling, open bar a bordo e pranzo incluso (51,50 USD, circa 36 euro a testa): – Antilla Wreck, nave tedesca della seconda guerra mondiale (si può raggiungere solo in barca) – Boca Catalina (raggiungibile anche tramite la spiaggia Arashi) – Malmok (raggiungibile dalla omonima spiaggia) Da vedere anche senza appoggiarsi a tour organizzati: – California Lighthouse – Alto Vista Chapel – Oranjestad – Natural Bridge – Seroe Colorado – Tutte le spiagge della costa occidentale
Il nostro diario 31 dicembre Partenza alle 6,50 dall’aeroporto di Torino, arrivo puntuale a Monaco. Ritiriamo il nostro bagaglio e prendiamo la metropolitana per il centro della città. Il volo per New York è il 1 gennaio quindi passiamo la serata di Capodanno nella città bavarese. Abbiamo prenotato l’hotel Motel One, si trova in una zona molto vicina al centro, tranquilla ed è vicino alla fermata della metropolitana. L’hotel è carino, le camere, non molto grandi, sono arredate con cura, lo staff è molto disponibile. Ottimo rapporto qualità/ prezzo. Abbiamo avuto modo di visitare Monaco altre volte, per piacere e per lavoro, così, lasciati i bagagli in hotel, decidiamo di andare al campo di concentramento di Dachau. Il campo si raggiunge direttamente dal centro con il treno S2. Appena fuori dalla stazione di Dachau prendiamo un autobus che porta all’ingresso del campo. Con le audioguide (3 euro) ci avviamo verso l’entrata. Sul portone di ingresso c’è la terribile frase “Arbeit macht frei”. Superato il cancello, ci ritroviamo in un enorme cortile, qui facevano l’appello e venivano radunati tutti i prigionieri. Sulla destra c’è un grande edificio. All’interno un percorso tra fotografie, giornali, manifesti e racconti illustra il funzionamento e lo scopo del primo campo di concentramento realizzato dai Nazisti. Molto utile l’audioguida (in italiano) che aiuta a comprendere quanto esposto e fornisce testimonianze di persone sopravvissute. Sul grande cortile si affacciano due baracche, sono delle ricostruzioni. All’interno l’arredo così come si presentava durante le varie fasi di funzionamento del campo. Queste baracche erano dimensionate per una sessantina di persone. Erano costantemente sovraffollate, in centinaia dovevano stiparsi all’interno di ciascuna. Ci incamminiamo lungo un viale che porta verso il fondo del campo, tutte le baracche sono andate distrutte. Al loro posto solo pietre, che ne disegnano la forma sul terreno ai due lati del viale. Al fondo del campo ci sono alcuni monumenti, poi, proseguendo verso la sinistra, si arriva al crematorio. Questa è la parte più straziante, ci sono le camere a gas, i magazzini dove venivano accumulati i corpi e poi i forni crematori… ci sono anche alcune foto dei cumuli di corpi che sono stati ritrovati alla liberazione del campo. Non ci sono parole, non esistono spiegazioni, si rimane ammutoliti a riflettere e a sperare che non si dimentichi mai.
Finita la visita usciamo dal campo, riprendiamo l’autobus fino alla stazione poi il treno e torniamo a Monaco. Facciamo un giro in centro e intanto si avvicina l’ora di cena, troveremo posto da qualche parte visto che è la vigilia di Capodanno? Su Neuhauser Strasse (che collega Karlsplatz e Marienplatz) ci fermiamo nel ristorante Augustiner, è enorme, troviamo posto e mangiamo due ottime Wienerschnitzel. Finita la cena facciamo ancora una passeggiata e poi ci avviamo verso Marienplatz dove aspettiamo la mezzanotte, la piazza è gremita e già prima della mezzanotte decine di persone iniziano a sparare botti e lanciare petardi. Finiti i festeggiamenti rientriamo in hotel. 1 gennaio Ci svegliamo piuttosto presto, abbiamo il volo per New York alle 11,40, ma, visto che hanno intensificato i controlli in aeroporto, preferiamo arrivare con un po’ di anticipo.
Fatto il check-in superiamo il primo metal detector, poi il controllo passaporto e poi un altro metal detector dove veniamo controllati nuovamente e finalmente siamo nell’area dei gate per i voli diretti negli USA. Ci mettiamo in fila per imbarcarci, il volo non è molto pieno, così arrivato il nostro turno l’hostess ci guarda e ci dice “free upgrade for business class”… Noi, che abbiamo pagato i biglietti 387,00 euro a persona, facciamo il volo Monaco – New York nella comodissima business class di Lufthansa! Volo eccezionale! Arriviamo al JFK, AirTrain fino a Jamaica Station, qui prendiamo la metropolitana E (che porta fino a Manhattan) e scendiamo alla prima fermata, dove si trova l’hotel Clarion Jamaica. Essenziale ma pulito, molto comodo per l’aeroporto e vicino alla fermata della metro. Lasciati i bagagli ripartiamo alla volta di Manhattan, scendiamo alla 53a per andare al MoMA, ci siamo già stati lo scorso anno ma non avevamo visto la “Notte Stellata” di Van Gogh, così decidiamo di ritornarci! L’entrata al museo è gratuita, ci sono centinaia di persone in coda!!…Comunque in mezzora ce la sbrighiamo. Facendoci largo tra la folla di visitatori riusciamo a vedere il magnifico Van Gogh. Usciamo il più in fretta possibile…Troppo caos! Andiamo verso il Rockfeller Center, anche qui c’è una folla incredibile! Dopo la foto di rito ci avviamo verso Times Square. Per cena ci fermiamo in un ristorante cubano, l’Havana, vicino Times Square, non male… Torniamo in hotel.
2 gennaio Sveglia alle 5 e partenza per l’aeroporto. Abbiamo il volo della Delta Airlines. Check-in, controlli di rito e siamo nell’area dei gate. Il volo parte con più di un’ora di ritardo a causa del traffico aereo del JFK. Lasciamo finalmente New York…Tra qualche fiocco di neve.
L’aereo della Delta è piuttosto vecchio e il servizio a bordo lascia parecchio a desiderare (visto il costo del biglietto…), in un volo di oltre 5 ore offrono a mala pena uno snack, tutto il resto è a pagamento. Atterriamo finalmente nella ventosa isola di Aruba! Timbro sul passaporto, ritiro dei bagagli e fuori…30 gradi e un gran sole!! Agli arrivi c’è l’agente della Payless Rent a Car che ci aspetta, ci accompagna all’agenzia dove ritiriamo la nostra Yaris (con cambio automatico) che ci scarrozzerà per tutta l’isola. Sulle targhe delle auto c’è scritto “ARUBA…ONE HAPPY ISLAND”! Ci avviamo verso l’appartamento che abbiamo affittato, attraversiamo Oranjestad, caratteristica capitale dell’isola, ci dirigiamo verso Noord, vicino alla zona di Palm Beach, la zona turistica. Che spettacolo vedere le decorazioni natalizie e la gente che gira in infradito sotto il sole cocente! Dopo aver girato un po’ raggiungiamo il Del Rey Apartments, è un edificio tutto colorato con una parte ancora in costruzione (si stanno ingrandendo), davanti c’è un grande piazzale dove si può tranquillamente parcheggiare l’auto, c’è un’area attrezzata con piscina, ombrelloni, sdraio, tavoli e barbecue. Il residence è gestito da una coppia di signori molto gentili e disponibili, lui è un olandese e lei è colombiana. Il nostro appartamento è composto da camera, bagno e soggiorno con angolo cottura. È molto semplice ma c’è tutto quello di cui si ha bisogno: lenzuola pulite, asciugamani in bagno (che vengono cambiati TUTTI i giorni), cucina attrezzata con pentole, piatti, bicchieri, posate, fornello, frigo… insomma tutto l’indispensabile. Lasciamo i bagagli nel nostro piccolo appartamento e andiamo a fare la spesa per la settimana. Aruba è piena di supermercati, quasi tutti gestiti da cinesi, quelli più grandi si trovano nei pressi di Oranjestad (a 10 minuti di auto dalla zona dove ci troviamo). Compriamo un po’ provviste, i prezzi non sono molto diversi dai nostri. Torniamo in appartamento e ci prepariamo qualcosa per cena, distrutti ce ne andiamo a dormire. 3 gennaio Prima giornata di mare! Prendiamo la nostra macchina e in 10 minuti siamo a Eagle Beach! La spiaggia è una distesa meravigliosa di sabbia bianca lunga 3 kilometri. All’inizio della spiaggia, arrivando da Palm Beach, si trovano subito i Divi Divi trees, simbolo dell’isola. Proseguendo lungo la strada si può parcheggiare a bordo spiaggia, ci sono alcuni ombrelloni (soprattutto di fronte agli hotel), si possono affittare le sdraio e si possono fare diversi sport acquatici (moto d’acqua, windsurf…). È una favola… È il 3 gennaio e noi siamo a mollo nell’acqua cristallina!! Verso l’ora di pranzo ci spostiamo e poco dopo raggiungiamo Manchebo Beach, parcheggiamo l’auto dietro all’Holiday Inn e andiamo in spiaggia. Anche questa spiaggia è meravigliosa, la sabbia bianchissima quasi accecante, il mare è un po’ più mosso rispetto a Eagle Beach. Nel tardo pomeriggio decidiamo di andar via, mentre raggiungiamo l’auto scorgiamo due iguane arrampicarsi sugli alberi! Con l’auto ci fermiamo vicino ai supermercati che si incontrano prima di entrare ad Oranjestad, qui vicino, il sabato e la domenica, c’è un mercatino di souvenir e prodotti locali. Facciamo un giro tra le bancarelle e compriamo un po’ di cosine da riportare in Italia (ottimi prezzi). Si sta avvicinando l’ora del tramonto, andiamo fino al California Lighthouse e tornando indietro ci fermiamo nei pressi di Arashi Beach e Boca Catalina ad aspettare che il sole se ne vada a dormire… il cielo diventa rosso e sull’acqua si riflettono milioni di scintille, è un vero spettacolo, come tutti i tramonti che vedremo su quest’isola! La nostra prima giornata ci ha entusiasmato! 4 gennaio Ci informiamo con la signora alla reception su un po’ di escursioni che vorremmo fare. NE scegliamo una di snorkeling: l’escursione di Jolly Pirates. Andiamo a Moomba Beach (vicino Palm Beach) e qui c’è il negozietto dove possiamo prenotare la gita. Moomba beach è decisamente più attrezzata rispetto a Eagle beach, ci sono bar, ristoranti, negozietti… d’altronde siamo vicini ai grandi hotel. In tarda mattinata decidiamo di avventurarci verso la parte sud dell’isola, vicino a Pos Chiquito ci fermiamo a Mangel Halto, per entrare in acqua si deve passare attraverso le mangrovie, non c’è la classica spiaggia bianca attrezzata, molto carina…Vediamo anche qualche timida iguana nascondersi tra le piante! Proseguiamo ancora verso sud, superiamo Savaneta, San Nicolas e la sua orribile raffineria e arriviamo a Baby Beach. Questa spiaggia è una piccola laguna protetta dalla barriera corallina (qui si riesce a fare un po’ di snorkeling), il mare ha colori meravigliosi, azzurri, verdi e blu… la sabbia è quasi rosa, peccato la raffineria sullo sfondo. Ci sono “parecchi” turisti (ovviamente nulla di paragonabile alle spiagge della Liguria!), sembra più affollata di Eagle Beach, solo perchè è più piccola e meno dispersiva. Nel tardo pomeriggio ritorniamo verso nord e ci fermiamo all’amata Eagle Beach per fotografare il tramonto. Ci fermiamo ai Divi Divi Trees per fare un po’ di reportage… c’è anche una coppia che si è sposata e sta facendo le foto con la famiglia! Dopo cena andiamo a fare una passeggiata a Palm Beach, qui ci sono diversi locali (soprattutto ristoranti), negozi, bar e tanti tanti turisti! Camminiamo un po’, arriviamo fino all’Hard Rock Cafè e torniamo indietro verso la macchina. Ci rendiamo conto come questa zona sia stata costruita appositamente per i turisti (in prevalenza americani), non ha quasi nulla di caraibico e di caratteristico…Decidiamo di tornare al nostro appartamento, variopinto come la maggior parte delle case abitate da chi su quest’isola ci vive.
5 gennaio La giornata è un po’ nuvolosa, ma soffia tanto vento, come al solito. Le nuvole non si fermano mai sopra quest’isola!! Decidiamo di andare di nuovo a Baby Beach, ci dedichiamo allo snorkeling… noi abbiamo le nostre maschere, niente pinne. La corrente è molto forte, ma spinge verso l’interno della laguna dove l’acqua è bassa, quindi anche senza pinne si possono andare a vedere un po’ di pesci. Comunque, per chi ne avesse bisogno, nel piccolo bar della spiaggia affittano tutto il necessario Lo snorkeling è piuttosto breve…Non c’è molto da vedere, pochi coralli morti…Ma per lo meno incontriamo un discreto numero di pesci.
Lasciamo Baby beach e ci fermiamo a Rodger’s Beach, vicinissima. La spiaggia è praticamente deserta, a parte tre ragazze che prendono il sole… il mare è calmo e l’acqua calda… purtroppo vicino alla spiaggia c’è la raffineria che deturpa completamente il paesaggio. Dopo aver visto questo mostro per la prima volta ci siamo informati un po’ con la signora del Del Rey sull’inquinamento che provoca. Le acque lì nei dintorni sono cristalline e pulite…Possibile? Questa è la domanda che ci eravamo posti. La risposta sta nell’altro lato dell’isola, quello più selvaggio, col mare impetuoso, a est, dove i turisti non vedono. Qui c’è un tratto di mare completamente inquinato dagli scarichi della raffineria. Come sempre l’uomo è in grado di rovinare dei veri e propri paradisi. Rimanianmo giusto per rinfrescarci un po’ in acqua, quindi ripartiamo e andiamo a vedere la spiaggia di Punta Basora, ideale per il windsurf e altri sport, ma non per la balneazione, i venti sono troppo forti e il mare troppo mosso. Ci rimettiamo in viaggio e torniamo verso nord. Per strada vediamo le indicazioni per il Natural Bridge, abbiamo una Yaris… ma decidiamo di tentare comunque e così ci addentriamo nell’isola per raggiungere la costa est. Quasi tutto il tragitto è asfaltato, solo l’ultimo pezzo è strada sterrata… ma dopo aver percorso la Monument Valley con una Cobalt, possiamo dire che questa è decisamente più semplice! Arriviamo così al famoso Natural Bridge. Ci sono alcuni pullman delle escursioni organizzate e diverse auto. Il mare è impetuoro e si infrange contro la costa rocciosa che prosegue in lontananza verso sud. Molto bello. Foto di rito e di nuovo in auto. Prima di rientrare, ci fermiamo nuovamente a Eagle beach per il fantastico tramonto. 6 gennaio Per oggi abbiamo prenotato un jeep safari di mezza giornata, così potremo vedere posti che con la nostra macchina non potremmo raggiungere! Abbiamo prenotato con ABC Tours, ci vengono a prendere puntuali alle 8,30, partenza alle 9. La nostra guida è Gabriel, un ragazzo imponente e molto simpatico. Saremo due jeep, una guidata da Gabriel e una da un ragazzo americano…I nostri compagni di gita sono tutti americani della East Coast. Prima tappa le Rovine di Bushiribana, un piccolo edificio diroccato sulla costa vicino alla miniera di oro, da qui venivano avvistati i pirati. Tutto intorno ci sono migliaia di pietre accatastate una sull’altra a creare tante piccole torri, opera dei turisti…”monkey do what monkey see”, dice Gabriel!.
Ripartiamo con la jeep e via verso la Natural Pool! in questo caso è praticamente impossibile arrivarci senza un mezzo adeguato, la strada è completamente dissestata, si balla parecchio nella jeep! Botte da tutte le parti…Uno spasso!! La Natural Pool è l’unico punto della costa est in cui si riesce a fare il bagno senza grossi problemi. E’ una piccola conca protetta dagli scogli, molto carina e suggestiva. Per raggiungerla bisogna scendere una lunga scalinata ricavata tra le rocce. E’ possibile stare in questa “vasca” ad ammirare i tanti pesci colorati che vi si rifugiano. L’unico problema è che c’è parecchia gente. Risaliamo in jeep e ripercorriamo la strada di prima!! Entriamo nel Parco Nazionale dell’Arikok, la prima tappa sono delle grotte, Fontein Cave. Sono grotte minuscole, in realtà si tratta di barriera corallina emersa dal mare. All’interno alcune formazioni rocciose, stalattiti, stalagmiti e alcune pitture rupestri, purtroppo però ci sono anche molte scritte di persone che sono passate di là…Come sempre, ci viene da dire, ci sono quelli che non sanno dove mettersi le mani! Prima di spostarci ci fanno notare come i primi “vandali” a lasciare autografi sono stati alcuni tra i primi comandanti olandesi giunti sull’isola. Dopo la caverna andiamo a visitare alcune formazioni rocciose particolari, Ayo Rock Formation. Si tratta di rocce tondeggianti dalle quali è possibile ammirare il panorama di tutta l’isola. Ci sono molti turisti, quindi è molto difficile riuscire a salire in vetta. Finisce così la nostra escursione, ci riaccompagnano alla nostra macchina. È primo pomeriggio, troppo caldo per andare subito in spiaggia così decidiamo di andare a vedere Alto Vista Chapel. È una chiesetta che si trova in mezzo a una distesa di cactus e gode di una splendida vista sulla costa. Lungo la strada che percorriamo vediamo tutte le stazioni della via crucis.
La chiesa è piccolina e molto semplice, all’esterno ci sono panchine per accogliere i fedeli durante le celebrazioni. Lasciamo Alto Vista Chapel e in dieci minuti arriviamo a Palm Beach, parcheggiamo nei pressi del Radisson e andiamo in spiaggia… Diamo una rapida occhiata… non fa per noi! Troppe persone, troppi hotel, troppo di tutto, ci giriamo e torniamo indietro! Arriviamo ad Arashi Beach, questa zona (vicina al California Lighthouse) è davvero bella, case enormi e fantastiche con il loro pezzetto di spiaggia di fronte… un sogno! La spiaggia è abbastanza grande e nemmeno troppo frequentata. Passiamo il pomeriggio a mollo… Sognando una casa come quelle…
Per cena abbiamo prenotato (tramite la signora dell’appartamento) il Driftwood, a Oranjestad. Questo ristorante è rinomato per il pesce, organizza uscite di pesca durante la giornata e la sera si può gustare il pesce fresco. Avevamo chiesto alla reception del Del Rey dove si poteva comprare del buon pesce, ma la risposta è stata scoraggiante. Il pesce viene venduto tutto ai grossi hotel, quindi ai locali, a meno di conoscere qualche pescatore amico, non rimane che rifornirsi nel reparto surgelati dei supermercati!…Optiamo quindi per il ristorante.
Arriviamo ad Oranjestad un po’ in anticipo, ma i negozi sono già tutti chiusi! Facciamo un giro per Mainstreet e il lungo mare. Arriva l’ora di cena. Il pesce è fresco, cucinato in modo particolare (con aglio) uno e impanato l’altro… Insomma non ci fa impazzire. Purtroppo quando andiamo in giro per il mondo abbiamo spesso “problemi” con la cucina locale… Dopo cena facciamo ancora un giro a piedi, quindi prendiamo la macchina per raggiungere la zona dei supermercati, dove avevamo visto un palco montato. Ad Aruba inizia il carnevale. Sul palco gruppi caraibici. Alcune ragazze ballano di fronte alle telecamere della TV locale. Troppo divertente! Il ritmo è coinvolgente…E la gente si diverte! Volevamo vedere qualcosa di veramente caraibico…L’abbiamo trovata! 7 gennaio Oggi abbiamo deciso di poltrire in spiaggia! Andiamo a Eagle Beach e affittiamo due sdraio, ci piazziamo sotto un ombrellone e tra un bagno e un po’ di sole passa la mattinata…Nel primo pomeriggio ci rendiamo di esserci arrostiti! Siamo rossi come due gamberi!! Forse è meglio tornare a casa… Dopo una doccia rinfrescante e un barattolo di crema idratante usciamo per andare a visitare Oranjestad. La cittadina è in stile coloniale, ci sono case con la tipica architettura olandese tutte colorate! Facciamo un giro per i negozi, compriamo ancora qualche souvenir e qualche cartolina. Rientrando ci fermiamo ovviamente per il tramonto. 8 gennaio Oggi abbiamo un’altra escursione! Lo snorkeling con Jolly Pirates. Ci imbarchiamo sulla nave “dei pirati” a Moomba Beach, a bordo sono tutti americani. L’escursione consiste in 3 tappe di snorkeling, è incluso l’open bar e il pranzo. La prima tappa è l’Antilla Wreck, è il relitto di una fregata tedesca della seconda guerra mondiale. Il relitto è molto vicino alla costa, infatti è in fondali abbastanza bassi e quindi si riesce a vedere qualcosa anche non facendo immersioni. È obbligatorio indossare i giubbini di salvataggio poiché le correnti sono molto forti. Vediamo la nave adagiata sul fondo, ci sono tantissimi pesci e riusciamo a vedere anche una tartaruga! Molto bello.
Torniamo in barca, si riparte alla volta di Boca Catalina. Ci fermiamo e di nuovo tutti in acqua, qui c’è un po’ di barriera e qualche pesce che ci nuota in mezzo, facciamo la nostra nuotata in pieno relax. Terza e ultima tappa Malmok Beach, qui lo snorkeling è meno interessante degli altri due punti, è comunque un punto bello in cui si può fare un bagno rilassante. Qui ci servono anche il pranzo: riso, pollo e melone. Non male… Intorno alle 14 rientriamo a Moomba Beach e andiamo alla solita spiaggia… Eagle beach, per il tramonto, ovviamente. Dopo cena decidiamo di fare un giro a Palm Beach. Passeggiamo parecchio tra locali e bancarelle e ci fermiamo a bere un ottimo Mojito (se non lo sanno fare qui…) 9 gennaio Purtroppo questo è l’ultimo giorno sulla “Happy Island”, sveglia presto per poter andare a fare l’ultimo bagno. Decidiamo di andare ad Arashi Beach, la giornata è parecchio nuvolosa. La spiaggia inizialmente è deserta…Che bello! Torniamo al nostro appartamento, doccia, chiudiamo le valigie e facciamo il check out. Il volo per New York parte intorno alle 15, consegniamo l’auto a mezzogiorno e ci accompagnano alle partenze. È consigliabile essere in aeroporto 2/3 ore prima del volo per le partenze verso gli Stati Uniti. Infatti ci sono code lunghissime ai check in (noi facciamo in fretta perché siamo arrivati con largo anticipo), superati i controlli si devono recuperare le valigie e passare attraverso la dogana americana (le procedure di entrata negli USA vengono effettuate direttamente ad Aruba, una volta a New York usciremo direttamente senza passare altri controlli!), dopo aver superato tutto si rispedisce il bagaglio. Il terminal è piccolino ma ben strutturato. Finalmente arriva l’ora dell’imbarco, saliamo a bordo dell’aereo (dopo essere stati perquisiti, come prevedono i controlli). Per fortuna questo aereo è un po’ più nuovo di quello dell’andata, ogni sedile ha il suo video, si possono vedere film, tv, giocare… insomma passano 5 ore. Arriviamo a JFK intorno alle 20. Usciti dall’aeroporto con AirTrain e metro arriviamo a Manhattan. Abbiamo prenotato l’hotel Herald Square sulla 31a strada, praticamente dietro l’Empire State Building, comodissimo per girare la città e per fare shopping! Stanchi morti riusciamo ad andare a mangiare qualcosa intorno alle 22,30… troviamo un Kentacky Fried Chicken (non è il massimo…Ma ci fermiamo lo stesso) ancora aperto… mangiamo qualcosa di simile ad ali di pollo e patate… tutto sommato poteva andarci peggio! 10 gennaio Ultimo giorno di vacanza… Abbiamo visitato New York lo scorso anno… così, visto che abbiamo una giornata, ci dedichiamo allo shopping! Lasciamo la camera (abbiamo il volo alla sera) e lasciamo i bagagli nelle cassette chiuse dell’hotel. Usciamo e andiamo a fare colazione. Su Herald Square c’è una specie di self service dove avevamo mangiato anche lo scorso anno, si trova all’angolo tra Broadway e la 32a strada, “Speedys”. Qui si può mangiare qualcosa di “fresco”, sia per colazione che per pranzo, per lo meno si trovano brioche e biscotti per la colazione e della frutta, pollo arrosto, patate al forno per il pranzo… infatti nella giornata facciamo due tappe qui dentro! Macy’s è la nostra meta (dall’altra parte della strada) ma apre alle 11 (è domenica) così passeggiamo fino a Times Square, entriamo in qualche negozietto e poi dentro gli M&M’s. È una bella giornata, ma fa freddissimo! Alle 11 entriamo da Macy’s al caldo! Dopo qualche ora di shopping usciamo per andare a sgranocchiare qualcosa (Speedys). Torniamo in hotel, sistemiamo i nuovi acquisti (riempiendo anche il nuovo trolley) e andiamo in aeroporto. Il volo di ritorno parte in orario per Francoforte… il volo è pieno… quindi stavolta niente free upgrade!! Arriviamo a Francoforte, dove scopriamo che, causa neve, il giorno prima sono stati cancellati 200 voli!! Per fortuna la nostra coincidenza per Torino parte solo con un paio di ore di ritardo… Eccoci a Torino…Al freddo! “One happy island” nel cuore…Un nuovo viaggio in testa! Cristina e Enzo