Arrivederci, Cuba
4-3-2010 Italia-Cuba Partenza da Malpensa alle 13.30 con un’ora di ritardo e arrivo a L’Avana alle 20.30 ora locale. Siamo un po’ stanchi perche’ per noi in realta’ sarebbero le 3.00 di mattina ma dobbiamo confrontarci col primo disguido: allo sbarco manca una valigia dei nostri amici.Dopo una mezz’oretta di attesa e ricerche, rassegnati alla perdita(che si rivelera’ non tanto grave perche’ Annamaria previdente ha diviso la biancheria e i vestiti di tutta la famiglia nei vari bagagli) prendiamo il taxi per la casa particular aiutati da funzionari dell’aereoporto che ci indicano dove cambiare i primi soldi in cuc , chiamano il taxi, contrattano la spesa (30 cuc),e ci fanno passare per primi davanti a una ressa di persone in attesa.
L’impressione e’ che vogliano “compensare”in qualche modo col loro aiuto il piccolo dispiacere dovuto alla perdita della valigia. Veramente gentili. Sistemati i bagagli nelle due case particulares (essendo 6 persone dovremo sempre dividerci in due casas perchè per motivi fiscali dei cubani non ci sono mai piu’ di due stanze da affittare nella stessa casa) che si trovano al Vedado in Calle 23, usciamo per fare una passeggiatina e mangiare qualcosa. C’e’ piu’ freddo di quanto ci aspettassimo ma il primo impatto con la citta’ e’ bellissimo e l’euforia e’ grande nonostante la stanchezza.
5-3-2010 La Habana I ragazzi hanno dormito a casa di Pedro (il nostro primo contatto) e noi “veci”di fronte nello spazioso appartamento al dodicesimo piano di una sua amica che si chiama Magali. Da qui la vista su L’Avana e’ strepitosa e la mattina e’ pronta una mega colazione per tutti e sei. Latte, caffe’,pane,burro ,marmellata,uova fritte e tortillas ma soprattutto piatti di frutta tropicale come banane ananas papaja pompelmo( gia’ puliti e tagliati a pezzi) e frullati di frutta fatti al momento. Aiutati dal cambio di fuso orario (per noi sarebbe ora di pranzo) “spazzoliamo” tutto e partiamo a piedi per visitare la citta’. Habana Viejia è bellissima! La raggiungiamo facendo il Malecon a piedi, spruzzati dalle onde del mare che raggiungono la strada, osservando le vecchie auto americane anni ’50 e ’60 che ci passano accanto. In Plaza de Armas facciamo i primi acquisti al mercatino dei libri vecchi che c’è tutti i giorni. Mentre girovaghiamo godendoci l’atmosfera della città un ragazzo di colore di nome Thomas “aggancia” i ragazzi e ci accompagna in un bar al primo piano di una bellissima casa coloniale dove gli uomini bevono il loro primo mojito o cuba libre mentre noi signore ci limitiamo al caffè. Il conto è un po’ salato (circa 30 cuc) Evidentemente Thomas è uno dei famosi jineteros di cui avevamo letto sulle guide, ma la prendiamo bene perchè la casa coloniale dove ci ha condotti è veramente bella e da soli non l’avremmo mai vista! Ora però “occhio”, ragazzi, se vi agganciano cercate di essere più svegli perchè qui c’è una quantità di persone che campa lucrando sulla maggiorazione dei prezzi nei locali dove accompagna i turisti. Pranziamo in Plaza de la Catedral con ottimo pescado, riso, fagioli, insalata e birra Bucanero. Al pomeriggio gli uomini si fanno un ulteriore mojito alla Bodeguita del Medio, famosa perchè già frequentata da Ernest Hemingway. A questo punto i ragazzi si separano da noi .Incontreranno dei coetanei cubani e alla sera usciranno con loro a cena e alla Casa della Musica. Per noi è una notte di leggera apprensione attenuata dall’impressione che tutti abbiamo avuto di trovarci in una citta’ abbastanza sicura per i turisti.
Alla mattina i nostri figli arrivano puntuali alla colazione da Magali: tutto è andato bene si sono divertiti ma sono rammaricati dal fatto di non saper ballare il latino-americano! Poco male, siete giovani, imparerete! Ci raccontano di essere stati fermati da alcuni poliziotti che vedendoli accompagnati da cubani volevano sapere se questi ultimi li stavano importunando e ottenuta risposta negativa si sono allontanati. Evidentemente il fenomeno dei jineteros non piace alle Autorità!
6/03/2010 – La Habana-Vinales Dopo aver fatto colazione salutiamo Magali e Pedro che ci ha aiutato ad affittare un carro (caro), un monovolume Hyundai da 9 posti, e partiamo diretti verso Alamar dove dobbiamo consegnare un pacco alla mamma della vicina cubana di Annamaria. Capiamo subito che abbiamo fatto bene a non prendere due macchine piccole per risparmiare perchè qui le indicazioni stradali sono un ”optional” quasi sempre assente ed essere divisi nel viaggio sarebbe stato un incubo.
Effettuata la commissione ci mettiamo in strada alla volta di Vinales ma siamo costretti a chiedere spesso indicazioni alla gente. Ad un certo punto due persone , un ragazzo ed un uomo di mezz’età , si offrono di accompagnarci a predere l’autopista per Vinales. Quando scendono dall’auto,dopo circa 15 minuti, alla nostra offerta di ricompensa si dimostrano un po’ esagerati: pretendono più di 100 cuc. Dopo breve discussione Gianni gli molla 80 cuc (cucco!): veramente troppi! E ripartiamo un po’ incazzati con i cubani in generale. Decidiamo di seguire il consiglio che ci aveva dato Pedro alla partenza dall’Avana: “non caricate autostoppisti perchè è successo che qualche turista in questo modo sia stato derubato”. Ma l’uomo propone e… (Cuba?) dispone! Dopo solo 500 m ci ferma con fare perentorio una persona che scambiamo per un poliziotto e ci chiede se possiamo accompagnare due persone a cui si è rotta la macchina a Vinales. Prendiamo a bordo due ragazzi anche se siamo colti dal panico per i discorsi appena fatti. Alla fine però familiariziamo con Miguel e il suo amico che giunti nei pressi di Vinales ci portano alla piantagione di tabacco dove lavorano, qui visitiamo un secador dove una signora sta infilando le foglie e le mette a seccare aiutata da alcuni bambini, Miguel ci spiega come viene coltivato il tabacco e ci offre dei sigari. Trovandoli buoni ne acquistiamo altri 20 da portare a casa agli amici. Nel tardo pomeriggio arriviamo a Vinales dove ci aspetta l’amica che Pedro aveva contattato per il nostro alloggio la quale comunicandoci di non avere posto ci accompagna a casa della signora Mirtha dove possiamo stare tutti perchè lei ha due stanze piu’ una, di proprieta’ della figlia Mildred, che si affaccia sullo stesso giardino. Siamo stanchi e ci mettiamo d’accordo per farci preparare la cena da Mirtha . Scopriamo cosi’ che a casa dei cubani si mangia benissimo. Ci abbuffiamo con il solito riso e fagioli, pescado, insalata, patate dolci fritte, radice di yucca lessata e una specie di polentina molto soda fatta col mais (entrambe ottime ), e tanta frutta buonissima. Peccato che io e Annamaria siamo completamente “ciucche” per via di un daiquiri bevuto a un baretto del paese come aperitivo. Durante la cena siamo in preda a una folle “ridarola” che Mirtha cortesemente finge di non vedere.
07-03-2010 Valle di Vinales La mattina solita buonissima colazione a cui aggiungiamo ottima marmellata e frullato di guayaba . Alle ore 9.00 partiamo a piedi per fare una escursione naturalistica organizzata da Mirtha. Ci accompagna un ragazzo del posto. Tra andata e ritorno camminiamo circa sei ore raggiungendo una zona che loro chiamano la valle e la cueva (grotta) “del silenzio”perche’ era sede di un piccolo paese che e’ stato completamente distrutto da un uragano.Durante il tragitto la nostra guida ci illustra la la fauna e soprattutto la flora del posto. Osserviamo vari campesinos che arano con l’aratro trainato dai buoi seguiti da piccoli cortei di garzette bianche che tranquillamente si cibano dei lombrichi portati alla luce dall’aratro.. Molte delle piante ornamentali che adornano i nostri appartamenti qui si trovano allo stato naturale in proporzioni gigantesche; ma sono colpita soprattutto dall’ imponenza di enormi alberi spogli (siamo in inverno) dalla corteccia bianca e i rami protesi verso il cielo che appartengono alla famiglia dei baobab. Ci fermiamo due volte per riposarci:la prima volta in un secador di tabacco dove ci viene offerto del succo ottenuto spremendo “seduta stante” della canna da zucchero e la seconda volta a una capanna dove beviamo del succo di ananas pure “espresso” entrambi buonissimi!Unico momento critico e’ quando affrontiamo una salita molto ripida per raggiungere una seconda cueva che e’ stata anche nascondiglio dei guerriglieri durante la revolution. Alla fine della passeggiata siamo tutti (giovani e “veci”)molto contenti. L’iniziale disappunto provato la mattina rendendoci conto che la nostra guida non ci avrebbe accompagnati tra i mogotes piu’ belli e alla piu’ famosa “cueva de l’indio” e’ passato. E’ stato molto piu’ bello essere qui, lontano da pullman e da orde di turisti, a camminare tranquilli chiacchierendo con questo ragazzo gentile, sensibile ed intelligente. Grazie,Jasel!
08-03-2010 Cayo Jutias Finalmente al mare!L’isoletta, che si raggiunge in auto trmite un terrapieno,e’ stupenda.La spiaggia e’ quella tropicale dei nostri sogni: mare cristallino, sabbia finissima come zucchero a velo, mangrovie che sorgono dall’acqua. C’e’ anche un baretto dove bere o eventualmente mangiare pesce o aragosta ai ferri.Gente ce n’e molto poca e facciamo una passeggiata che ci da l’illusione di essere su un’isola deserta. Tornando a Vinales ci fermiamoa un mirador (belvedere) segnalato dalla guida vicino ad un hotel e da qui ci gustiamo il panorama stupendo dei mogotes alla luce del tramonto.. Stasera ci attende l’aragosta ai ferri preparata da Mirta. La cena è ottima come al solito. Ci siamo fermati per tre notti a Vinales anzichè le due preventivate perchè qui si sta propio bene e tutti percepiamo un’atmosfera ….. speciale… Si capisce che in paese la gente è molto solidale e che i proprietari delle casas particulares dividono il proprio guadagno con varie persone,soprattutto vicini di casa, da cui si fanno aiutare.
09-03-2010 Vinales-Playa Giron Dopo la colazione salutiamo Mirtha e la figlia Mildred che ho scoperto essere una mia collega dentista. Partiamo in mattinata diretti a Playa Giron con una sosta all’aereoporto dell’Avana per vedere di recuperare il bagaglio smarrito. Visita , nella peninsula de Zabata, al centro Boca de Guamà dove una moltitudine di coccodrilli vive in vasche attorniate da un bel giardino tropicale. C’è anche un ristorante dove volendo si può mangiare coccodrillo ai ferri !!! Durante il percorso a lato di una strada vediamo alcuni operai intenti a produrre carbone di legna come si faceva sulle nostre montagne molto tempo fa. Raggiunto il paese di Giron sulla strada principale veniamofermati da una bella ragazza che chiama Adriano per nome !! Il nostro stupore e’ di breve durata poiche’ la stessa ci spiega subito di essere: la propietaria della casa particular contattata per noi da Mirtha e …. finalmente siamo arrivati ….ci sta aspettando dal mattino! Facciamo una passeggiata per vedere la spiaggia ma siamo costretti ad una veloce ritirata perchè questa sera si sono scatenati i mosquitos! La cena nella casa particular è memorabile tanto è buona: camarrones (gamberoni), zuppa di fagioli, riso, banane fritte, patate bollite condite con uno strano soffritto, platano fritto, insalata e tantissima buona frutta. Domani andremo al mare in una vicina spiaggia dove è possibile fare snorkeling: Caleta Buena.
10-03-2010 Playa Giron-Cienfuegos-Trinidad Oggi c’è il sole ma tira un forte vento e il mare è molto mosso. Rinunciamo alla spiaggia ma prima di partire andiamo a visitare la Caleta che sembra veramente “buena”. Partiamo per Cienfuegos città coloniale fondata dai francesi. Passengiando per la città che è molto bella convinciamo Gianni ad andare dal barbiere e lo ritroviamo dopo una mezzoretta con un taglio un pò “cubano” ma contento perchè ha speso solo 4 cuc. In Parque Jose Marti’, piazza principale della citta’, acquisto i souvenir per i figli che sono rimasti a casa: due maschere in cartapesta dai colori sgargianti una delle quali molto bella e un dipinto a tempera raffigurante una specie di dirigibile. Per il dipinto ho speso solo 30 cuc ma la commessa insiste per farmi una ricevuta e applicare dei bolli dietro il dipinto perchè altrimenti, mi spiega, potrei avere problemi alla dogana dato che sto esportando un bene artistico di Cuba. In direzione di Trinidad percorriamo un tratto di autopista (autostrada) dove ci diverte il contrasto tra la larghezza della strada (quattro corsie per senso di marcia) e la varieta’ dei mezzi che la percorrono : campesinos a cavallo con tanto di machete, carri trainati da animali, camion sgangherati col cassone pieno di persone di ogni eta’,oltre alle a una grande varieta’ di auto americane anni’50 dai colori sgargianti. Le auto moderne come la nostra sono soprattutto quelle affittate dai turisti che si riconoscono perche’ dotate di una targa di colore rosso. Sotto i cavalcavia grandi gruppi di autostoppisti attendono un passaggio ed e’ normale che le auto dei cubani facciano il pieno, oltre che di benzina, di passeggeri. Alle 16.00 arriviamo a Trinidad che ci colpisce subito per la sua originalita’, le case basse e le strade strette pavimentate con sassi. Abbiamo l’indirizzo fornitoci da Pedro e Mirtha di una casa particular che raggiungiamo con una carta difficolta’ date le dimensioni del nostro mezzo. Ma come al solito la signora non ha posto e gentilmente ci fa accompagnare dal figlio presso due casas particulares vicine . La casa di Romelia ci piace subito per la presenza di un piccolo terrazzo sopra il tetto che sara’ la nostra “sala da pranzo”. Trascorriamo il pomeriggio girovagando tra le caratteristiche case coloniali del centro, traccia dei lussuosi fasti del passato. Ci sono molti negozi di souvenir e sono caratteristici soprattutto i pizzi a “punto Trinidad “. Spesso sulle stradine incrociamo persone a cavallo o su carretti trainati da cavalli che veramente appaiono piu’ adatti al luogo delle moderne o vecchie automobili. Ovunque siamo raggiunti dal suono di ritmi afro-cubani per la presenza di molti gruppi musicali che suonano nei locali e nelle piazze. La cena e’,come al solito, ottima e incantevole il panorama vista tetti-mare-montagne che si gode dal terrazzo . La sera usciamo alla ricerca del complesso dei “Los Pinos”che sappiamo essere uno dai migliori del posto. Non lo troviamo ma siamo attirati da una musica poveniente da un rustico cortile dove tra rottami d’auto, una vecchie vasca da bagno abbandonata e galline ruspanti, suona e canta con grande maestria un altro gruppo. Non sappiamo chi siano questi artisti ma la loro esecuzione del pezzo “Che Comandante “ a cui assistiamo unici spettatori seduti su una rozza panca di legno restera’ uno dei ricordi piu’ belli del viaggio.
11-03-2010 Trinidad Il programmadi oggi prevede mare a Playa Ancon ma prima meglio fare un altro giretto tra queste stimolanti stradine su cui affacciano negozietti e piccole botteghe di artigiani: Alla Casa della Santeria ,coi muri dipinti con strani simboli, acquistiamo delle belle collane fatte coi semi da una ragazza super-spettinata che sembra proprio una santona. Ma all’improvviso una musica ci attrae : entriamo in una grande casa coloniale e …. Sorpresa!!! ecco i “ Los Pinos “ gruppo di ottuagenari che suona e canta ancora con grande affiatamento. Quando li salutiamo chiedendo dove si esibiranno quella sera ci rispondono che loro smettono di suonare 16.00! Non c’e’ di che stupirsi…. Data la loro veneranda eta’. Ma Playa Ancon ci aspetta e trascorriamo una giornata bellissima al mare,riparati da ombrelloni di paglia ; riusciamo anche a fare snorkeling alla barriera corallina accopagnati dal bagnino con un piccolo catamarano. Alla sera ulteriore ottima cena (camarrones cioe’ gamberoni) sul terrazzo della casa.
12-03-2010 Trinidad – La Habana Si parte per tornare a L’Habana con tappa obbligatoria a Santa Clara per visitare il Monumento a la Toma del Tren Blindado ( con il treno fatto deragliare da Che Guevara durante la drammatica battaglia di Santa Clara che fu decisiva per il successo della Rivoluzione ) e il Memorial al Che. dove riposano le ceneri dell’eroe accanto a quelle dei compagni morti con lui in Bolivia. La sera siamo ancora al Vedado e riconsegnamo l’auto in tempo tile. Stanotte i ragazzi dormiranno da Pedro e noi vecchi nella bella villetta coloniale della signora Carmen dove tutti assieme consumiamo l’ultima cena a Cuba.
13-03-2010 La mattina visita a Plaza de la Revolution e soprattutto al Museo de la Revolution che non avevamo fatto in tempo a visitare nei primi giorni. Ultima “toccata e fuga” a La Habana Vieja e veloce ritorno in coco-taxi alla casa particular dove gia’ ci aspetta il taxi che ci deve accompagnare all’Aereoporto. .E’ giunta l’ora di ritornare in Italia ed e’ inevitabile che siamo un po’ tristi perche’ qua a Cuba, e’ strano,ma…ci sentivamo a casa ! Sicuramente, se possibile, ritorneremo…..arrivederci Cuba ! Buon viaggio a tutti da Elanacorri Alcuni indirizzi di casas particulares. Dr. PedroGil Gonzalez – Calle 23 (Rampa) n. 668 entre D y E. – La Habana – Tel. (7) 832-3775
Carmen Serano Coello – Calle 25 n. 813 entre B y C, Vedado – La Habana – Tel. (537) 832-3424 Sra Mirtha Azcny – Calle Rafael Trejo n. 106 – Vinales (Pinar del Rio) – Tel. 048 793278 / 793164 Franci Hernandez – Romelia Chaviano – Calle Pablo Pichs Giron n. 215A Trinidad – T. 53(41) 992139 Prezzo camera per due persone a notte 25 – 35 cuc. Colazione 4-5 cuc Cena 8-12 cuc