Aria di primavera tra Civita di Bagnoregio e Orvieto
Ormai nel borgo sono rimasti davvero pochi abitanti. Si pensa che siano solo 7 o 10 circa. Anche per questo si chiama la città che muore. Gli abitanti piano piano si sono spostati nel vicino paese di Bagnoregio, dovuto al fatto che il borgo sorge su un terreno precario e dunque rischia il crollo perché i banchi d’argilla che la sorreggono sono soggetti a continue erosioni. Ci fermiamo a pranzo e torniamo a riprendere la macchina per raggiungere Orvieto. Il tragitto è corto, in mezz’ora arriviamo. Troviamo un parcheggio (a pagamento) proprio dietro il Duomo di Orvieto. La prima visita la dedichiamo proprio a lui. Uno dei principali siti di interesse di questa città. Bello da ogni angolazione. Entriamo a visitarlo dentro, il biglietto costa 5 euro a testa. All’interno si trovano le cappelle di San Brizio, Santo vescovo protettore di Orvieto e del Corporale, che fa riferimento al miracolo del corporale. Uscendo, notiamo di fronte al duomo un punto informazioni. Lo raggiungiamo per prenotare la visita di Orvieto sotterranea per le ore 16:00 al costo di 6 euro a persona. Le visite di Orvieto underground avvengono a determinati orari prestabiliti e si può accedere soltanto con guide esperte. Abbiamo un’ora di tempo, così decidiamo di inoltrarci per le vie della città, soffermandoci di tanto in tanto in qualche negozietto. Troviamo la chiesa di Sant’Andrea ed entriamo. Si Tratta della chiesa più antica del centro. Il tempo passa veloce e decidiamo così di ritornare verso il Duomo essendo quasi le 16:00. Il luogo di ritrovo è davanti al punto informazioni. Presto arriva la guida e iniziamo la visita di “Orvieto underground”. Uno straordinario viaggio nel tempo, nel cuore di orvieto, dove vi sono un incredibile numero di cavità, (si dice siano 1200) che si estendono e si intersecano al di sotto della città, creando grotte e passaggi creati dall’uomo nel corso del tempo. I primi a scavare furono gli etruschi, che a caccia di acqua costruirono cisterne. Poi ancora gli abitanti nel medioevo e nel rinascimento. Venne scavato per 2500 anni. Una delle prime cose che troviamo sono i resti di un ampio frantoio, tra cui, ben conservata vi è la pressa e altri luoghi dove veniva conservato l’olio. Tutto intorno una serie di ambienti funzionali al mulino come vasche, un focolare, la condotta per l’acqua. Durante la visita vediamo anche un grande pozzo alto all’incirca 40 metri da cima a fondo. Il percorso è molto agevole. Passiamo solo in un punto un po’ più stretto dove, salendo delle scalette strette, si arriva a delle colombaie poste su vari livelli dove venivano allevati i piccioni per fini alimentari. In seguito, il papa ordinò di smettere di allevarli tramite una bolla papale. Tra i vari cunicoli troviamo anche un rifugio sotterraneo antiaereo della seconda guerra mondiale, anche se la città di Orvieto non fu mai bombardata. La visita alla città sotterranea dura all’incirca un’ora, ma passa così velocemente tanto è interessante. A mio avviso una visita imperdibile che ti riporta all’età degli etruschi. Usciamo entusiasti di questa visita e proseguiamo fino ad arrivare al pozzo di San Patrizio. L’ingresso costa 5 euro a testa. Il pozzo è profondo 50 metri circa ed è possibile scendere fino in basso. Esso serviva all’approvigionamento idrico della città di Orvieto e fu voluto dal papa clemente VII. E’ impressionante scendere tutti quei gradini e arrivare così in profondità. Abbiamo poi avuto la fortuna di visitarlo quasi completamente soli. Scattiamo un bel po’ di foto e ci mettiamo a risalire i ben 248 gradini.
Sta già facendo sera, oggi abbiamo fatto una bella scorpacciata di storia e soddisfatti torniamo al parcheggio per riprendere la macchina e tornare a Firenze.