Argentina, terra di emozioni e meraviglie indimenticabili

Dalla bella e vivace Buenos Aires all'incantevole Perito Moreno. Dalla linda Salta alle spettacolari cascate di Iguazù... diciotto giorni carichi di emozioni e colori
Scritto da: mary69
argentina, terra di emozioni e meraviglie indimenticabili
Partenza il: 31/07/2012
Ritorno il: 18/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Non ricordo nemmeno da quanto tempo all’interno del nostro cassetto dei desideri avevamo nascosto il viaggio in Argentina, nutrivamo sempre la speranza di poterlo realizzare, ma non sembrava mai il momento giusto. Poi alla fine ci siamo decisi, niente e nessuno tantomeno l’imu avrebbe potuto fermarci, ne eravamo certi, l’Argentina avrebbe saputo ripagarci di qualsiasi sacrifico, stupirci e farci innamorare. Partivamo alla scoperta di una terra magica e straordinaria.

Abbiamo iniziato a prendere informazioni sui luoghi da visitare, sulle tantissime cose da vedere ma, cavolo, quanto è grande l’Argentina?! Premetto che tutti i viaggi che abbiamo fatto ci siamo sempre organizzati da soli, ma questa volta, abbiamo deciso di affidarci ad Andrea di “Argentina con noi”, un italiano che vive in Argentina da moltissimo tempo, con il quale attraverso mail e skype abbiamo concordato tutti i luoghi da visitare. Andrea si è rivelata una persona molto competente e premurosa, l’organizzazione del viaggio è stata impeccabile, quindi, un ringraziamento speciale va proprio a lui.

Luoghi da visitare: Buenos Aires 3 gg , Puerto Piràmides 3 gg , El Calafate 3 gg, Salta 4 gg, Iguazù 2 gg Partenza il 31 Luglio ritorno il 19 Agosto.

In maggio abbiamo prenotato un volo con Alitalia, Verona Roma / Roma Buenos Aires a € 1350,00, purtroppo non siamo riusciti a trovare di meno, anzi,abbiamo verificato che i prezzi dei voli si alzavano più si avvicinava la data della partenza. Per impegni lavorativi siamo costretti a partire nel mese di Agosto , di certo non è il periodo migliore per visitare l’Argentina ,ma sicuramente quello dove c’è meno turismo, pertanto ci possiamo godere il viaggio in tutta tranquillità.

Veniamo ora al nostro viaggio.

1 Agosto

Sull’aereo ci attende una sorpresa inaspettata, i nostri posti sono in classica plus,comoda e spaziosa,con una scelta di 52 film. Dopo un volo di tredici ore arriviamo all’aeroporto di Buenos Aires , tiriamo indietro le lancette di 5 ore, sono le 7 di mattina. Ad attenderci troviamo un autista, che ci porta direttamente in Hotel dove facciamo conoscenza con Andrea di “Argentina con noi”, il quale ci consegna un sacco di voucher per i vari spostamenti in aereo e in pullman, noleggio macchine, escursioni, alberghi e tantissime informazioni che ci serviranno per tutta la nostra permanenza in Argentina. Inoltre ci rilascia una scheda telefonica argentina con la quale tenerci sempre in contatto, una scheda telefonica per chiamare l’Italia,una assicurazione sanitaria e un’altra per lo smarrimento bagagli, sempre comprese nel pacchetto. Anche se la stanchezza del viaggio si fa sentire, indossiamo un pile perchè la giornata è abbastanza bella ma fredda e partiamo con altre 4 persone per il city tour. Visitiamo praticamente tutti i quartieri di Buenos Aires ,iniziando da plaza de Majo dove si trova la Casa Rosada e la cattedrale, il quartiere Recoleta dove esploriamo il particolarissimo “Cementerio monumentale de la Recoleta”, l’Elegante quartiere Palermo, Puerto Madero con i suoi tantissimi ristoranti e per finire il caratteristico e senza dubbio unico quartiere Boca, dove si trovano molti negozi e ristorantini all’esterno dei quali è possibile godere delle esibizioni dei ballerini di tango argentino. Boca è un quartiere di immigrati italiani e spagnoli che arrivati in Argentina poveri e senza soldi, chiedevano in regalo il colore che i marinai avanzavano quando coloravano le barche per poter dipingere le loro case. Per questa ragione si passeggia tra case e palazzi coloratissimi. Inevitabile, sempre nel quartiere Boca, una visita allo stadio del Boca dove giocò per moltissimo tempo il grande Maradona.Torniamo al nostro hotel nel bel quartiere di San Telmo, l’America del Sur, personale gentilissimo ma la clientela , giovanissima ,per noi è risultata un pò troppo chiassosa, lo sconsigliamo. Alla sera abbiamo il nostro primo incontro ravvicinato con la carne Argentina,una cosa pazzesca!!!!! una meraviglia per il nostro palato, siamo al ristorante Desnivel ,al suo interno non è passato di certo inosservato il suo enorme grill che ritroveremo, per la nostra grande gioia ,praticamente in tutti i ristoranti dell’Argentina, lo consigliamo e raccomandiamo il chimichurri,una salsa gustosissima utilizzata per condire la carne,che diventerà per noi un vero e proprio tormentone.

2 Agosto

Sveglia tranquillissima, finalmente siamo riusciti a dormire, dopo colazione con 2,50 pesos facciamo il biglietto per la metropolitana,al suo interno,durante il percorso, veniamo allietati da un gruppo di giovani musicisti. Prima tappa Giardino Botanico, non siamo amanti dei giardini botanici ma è stata praticamente una tappa obbligata per il mio povero marito, da quando ho saputo che al suo interno vivono una quantità incredibile di gatti. Infatti gironzoliamo sempre accompagnati da tantissimi micini che ci seguono ovunque. Purtroppo inizia a piovere, quindi decidiamo di visitare la libreria El Ateneo, considerata una delle librerie più belle del mondo, veniamo subito rapiti dall’atmosfera che regna al suo interno. Lo spazio che occupa, 2 mila metri quadrati su tre piani e rimasto originale a quello che era l’antico teatro, nella zona del palco è stata allestita una caffetteria dove ci fermiamo a bere un the e a leggere in assoluta tranquillità nella speranza che smetta di piovere. Purtroppo, il tempo non migliora,decidiamo di consolarci in un ristorantino dove ordiniamo empanadas e pizza. Alla sera, tentiamo di raggiungere Porto Madero ma veniamo nuovamente colti da un’ acquazzone improvviso, con tanto di temporale. Non ci scoraggiamo, anzi,decidiamo di fare una deviazione, siamo nuovamente al Desnivel dove Bife de Chorizo e Bife de lomo ci fanno tornare il buonumore. Andiamo a letto nella speranza di svegliarci con il sole.

3 Agosto

Sole? praticamente mai visto nelle giornate passate a Buenos Aires, nella notte non ha mai smesso di piovere, al mattino addirittura veniamo svegliati da una forte tempesta, siamo un pò tristi, salta l’escursione al Delta Del tigre alla quale tenevamo tantissimo, optiamo per la visita della casa Rosada. Si tratta di un monumento nazionale, al suo interno hanno sede gli uffici del presidente della repubblica Argentina, inoltre, ospita il museo De la casa de Gobierno. Una guardia ci informa che le visite all’interno della casa sono consentite solo nei fine settimana, vabbè, pazienza,ci dirigiamo a piedi nella zona di Puerto Madero, purtroppo però non smette di piovere un attimo. Decidiamo di prendere la metro per andare un pò in giro per il quartiere Palermo Soho famoso per i suoi negozi di tendenza, ci fermiamo in un ristorantino a mangiare. Fin dai primi giorni ci siamo resi conto che il popolo Argentino è molto caloroso, non perdono mai l’occasione di regalare un saluto, un semplice sorriso, se ci vedevano con la cartina in mano ci chiedevano se potevano aiutarci, se vedevano la macchina fotografica ci consigliavano i posti migliori dove poter fare le foto, insomma un popolo straordinario! In tutti i paesi, ne siamo consapevoli,cè povertà, anche a Buenos Aires una città grande cinque volte Roma, si trovano quartieri con bellissime case con piscina ed altri con le barracopoli. Abbiamo notato tantissime persone che vivono per strada sotto i portici ,e ci si spezzava il cuore ogni volta che vedevamo intere famiglie con bambini piccoli dormire al freddo protetti solo dai cartoni.

4 Agosto

Sono le quattro del mattino, siamo già pronti, salutiamo Buenos Aires, abbiamo il volo alle 6,25. Partiamo con un ritardo di mezzora, poco importa, alle otto arriviamo a Trelew, rimaniamo per qualche minuti esterrefatti nel vedere l’alba che ci accoglie, Ci rechiamo alla postazione Alamo per ritirare la nostra compagna di viaggio per i prossimi giorni, una Ford Ka. Partiamo alla volta di Puerto Piràmides dove ci avevano assicurato che avremmo visto le balene addirittura dalla spiaggia. La strada che percorriamo è immensa e praticamente deserta, incontriamo solamente pecore cavalli e guanachi . Dopo circa 170 km arriviamo a Puerto Piràmides e ci fermiamo in un punto, da dove, si riesce a vedere il piccolissimo villaggio che sorge direttamente in riva all’oceano Atlantico dall’alto. È incantevole, d’un tratto il silenzio viene interrotto dalle mie grida, vedo le balene vicinissime alla riva. In tutta fretta risaliamo in macchina è in pochi minuti siamo al nostro alloggio cabanas En El Mar , lo consigliamo veramente , il nostro mini appartamento, pulitissimo e molto spazioso, ha le vetrate con tanto di terrazzino con vista oceano. Il tempo di lasciare le valige e siamo già con la sabbia sotto i piedi, è vero, le balene sono ovunque posiamo lo sguardo , il tempo è bellissimo, la pioggia di Buenos Aires è solo un ricordo, ci facciamo incantare dal bellissimo paesaggio che ci circonda. Alle 14 siamo sul gommone per l’avvistamento delle balene, 243,00 pesos ( 50 € ) a testa, da dove riusciamo a vedere una quantità incredibile di enormi e meravigliosi mammiferi.

5 Agosto

Veniamo svegliati dal canto del gallo, un gran lusso di questi tempi, ci vestiamo per bene, non fa molto freddo, anche oggi la giornata è bellissima il cielo limpidissimo, ci avviamo per fare una passeggiata lungo la spiaggia, da dove ascoltiamo i richiami e i respiri delle balene. Dopo colazione prendiamo la macchina e partiamo alla scoperta della penisola Valdes dichiarata dall’ Unesco patrimonio dell’umanità, direzione punta Delgada, la strada è completamente sterrata e deserta, si percorre a velocità moderata perchè continuamente attraversata da tantissimi animali, pecore, cavalli asini struzzi guanaco e armadilli. Arriviamo a Punta Delgada e facciamo conoscenza con la simpatica e carinissima proprietaria che ci consiglia di salire sopra il faro per goderci uno splendido panorama. Ci fermiamo a pranzare nel bel ristorante ,dove assaporiamo il pesce del giorno, per poi percorrere una piccola stradina che ci porta ad un incontro ravvicinato con i leoni e elefanti marini. Riprendiamo nuovamente la macchina e dopo 45 km siamo a caletta Valdes da dove è possibile osservare i leoni marini. Nonostante il periodo per l’avvistamento di questi giganti non sia dei migliori, riusciamo a vedere una colonia abbastanza numerosa. Si è fatto decisamente tardi, decidiamo di riprendere la strada del ritorno, ma quasi a destinazione facciamo una deviazione di 5 km a Punta Piramides , veniamo nuovamente rapiti dall’avvistamento di balene e di moltissimi leoni marini spaparanzati al sole che di tanto in tanto si tuffano nell’oceano. Alla sera ceniamo al bellissimo ristorantino alla fine del villaggio la Estacion dove decidiamo di mangiare la pizza, per niente male. Prima di andare a dormire facciamo una piccola sosta sulla spiaggia, giusto il tempo di sentire il respiro delle balene,e di rimanere senza parole davanti ad una distesa incredibile di stelle che brillavano nel cielo sopra di noi.

6 Agosto

Questa mattina ci possiamo permettere di dormire un pò di più ma il canto dei galli non da tregua, siamo un pò tristi, dobbiamo salutare questo piccolo e meraviglioso pezzo di paradiso. Lasciamo a malincuore la nostra cabanas, prendiamo la macchina e iniziamo il rientro verso Trelew. A 5 km da Puerto Madryn prendiamo una stradina sterrata che ci porta a Playa El Doradillo. Questa spiaggia è un luogo eccezionale per osservare le balene a pochi metri dalla riva, infatti ci sediamo e rimaniamo in silenzio a goderci la grande quantità di balene piccole e grandi che si avvicinano tantissimo. Il tempo stringe, dobbiamo salutare definitivamente le balene. Ripartiamo per Puerto Madryn ,che oltre ad essere il punto di accesso alla penisola Valdes ,è anche un centro turistico balneare, il lungomare pedonale è molto bello ,la spiaggia è larga una trentina di metri. Sarebbe bello potersi fermare un pò ma abbiamo giusto il tempo per pranzare al Nautilus, dove ordiniamo nuovamente bife de chorizo e bife de lomo con purè che solo la mia mamma sa fare così buono,220 pesos lo consigliamo. Proseguiamo alla volta di Trelew dove riconsegniamo la macchina e nell’attesa dell’arrivo dell’autobus iniziamo a gironzolare per la bella cittadina. Alle 21,15 con un’ora di ritardo parte il nostro pullman dell’Andesmar diretto a Rio Gallegos.

7 Agosto

Nonostante i nostri posti siano in prima classe, la notte è interminabile, il pullman tra l’altro non è pulitissimo, arriviamo a Rio Gallegos quasi allo stretto di Magellano alle 14 appena in tempo per prendere l’altro pullman che dopo altre interminabili quattro ore arriva finalmente a El Calafate. Il tragitto per noi si è rilevato massacrante. Al nostro arrivo troviamo ad attenderci l’assistente dell’agenzia tiempo libre che ci consegna i voucher per le escursioni dei giorni seguenti. EL Calafate è una bellissima e caratteristica cittadina che vive di turismo perché è situata sulla riva meridionale del lago argentino ed è punto di partenza per la visita del parco nazionale Los Glaciares.Lasciamo i bagagli nel nostro hotel America del Sur, ci vestiamo per bene dal momento che le temperature si sono abbassate notevolmente, e raggiungiamo il supermercato in centro per fare una piccola spesa per il pranzo di domani. Anche se siamo stanchissimi la fame si fa sentire perciò decidiamo di andare al Don Pichon, da dove, grazie ad una enorme vetrata, si gode di una bellissima vista panoramica sul lago argentino. Ordiniamo Bife de chorizo e cordero patagonico,260 pesos. Finalmente andiamo a letto, il meteo da brutto tempo per la giornata di domani, cerchiamo di essere ottimisti, ci aspetta un appuntamento che attendiamo da tempo, l’incontro ravvicinato con sua maestà Perito Moreno.

8 Agosto

Ore 6,30, suona la sveglia, fuori è buio pesto, partiamo in pullman e dopo meno di un’ora siamo all’interno del Parco Nazionale El Glaciares che ci dà il benvenuto con un grandissimo e splendente arcobaleno. Purtroppo inizia a piovere, giungiamo al piccolo molo dove prendiamo un’imbarcazione per attraversare il tratto di lago che separa la terra ferma dal Perito Moreno. Ed eccolo, lo vediamo, è davanti a noi, più ci avviciniamo più i nostri occhi si riempiono di meraviglia, è maestoso, di un incredibile e intenso colore azzurro. Arrivati al rifugio lasciamo gli zaini e con una guida iniziamo a percorrere la stradina che ci porta direttamente sotto la parete del ghiacciaio, mettiamo i ramponi e iniziamo il trekking ,un’ incredibile avventura proprio nel cuore del Perito. All’inizio, non avendo mai usato i ramponi, ho qualche difficoltà tra crepacci e continui saliscendi ma piano piano riesco a camminare circondata dal ghiaccio e da tutte le sue strane formazioni. Ad un tratto, la nostra attenzione viene catturata da una creatura alquanto insolita da trovare a gironzolare sui ghiacciai, un micio tutto nero che affrontando mille peripezie davanti ai nostri occhi increduli, non smette di seguirci e arriva addirittura sulle vette più alte. Alla fine di questa incredibile avventura resa piuttosto ardua dalla pioggia incessante,la nostra guida ci fa trovare un baule con all’interno dolcetti, bicchieri e una bottiglia di buon whisky, di certo non manca il ghiaccio per un memorabile brindisi sul Perito Moreno! Lasciati i ramponi torniamo nel rifugio, dove davanti ad un accogliente camino pranziamo con dei panini imbottiti. Rientriamo al porto dove ci attende l’autobus che in pochissimo tempo ci porta alle passerelle panoramiche, che consentono di passeggiare a pochi metri dal fronte del ghiacciaio . Iniziamo la nostra esplorazione girando in lungo e in largo per vedere il Perito da ogni angolazione e rimaniamo per moltissimo tempo a contemplare l’incredibile e straordinario spettacolo consapevoli che rimarrà perennemente impresso nella nostra memoria. Torniamo all’ hotel America del Sur il tempo necessario per fare una doccia e usciamo per cena, andiamo alla Tablita dove ci imponiamo di mangiare pasta, buona, (160 pesos) consigliamo.

9 Agosto

Anche oggi levataccia, ci attende l’escursione “Todo glaciares”. Alle 7,15 siamo già sull’autobus, fuori è ancora buio, ci imbarchiamo sul catamarano in perfetto orario per ammirare i mille bagliori del sole che sorge davanti a noi. I nostri posti sono nel settore vip, cavolo, siamo davanti con il capitano e abbiamo un sacco di spazio tutto per noi. Iniziamo la navigazione del Lago Argentino dichiarato dall’Unesco patrimonio naturale dell’umanità, dal canal de Los Tèmpanos, che porta ai ghiacciai Spegazzini, Onelli, Upsula e per ultimo il Perito Moreno. Navighiamo attraverso lastre di ghiaccio che galleggiano sul lago. La visione dal catamarano è un’esperienza suggestiva, incontriamo piccoli e grossi iceberg di un’ azzurro incredibile. Purtroppo l’incessante e intensa pioggia mista a neve ha limitato notevolmente la visibilità, e sicuramente ci ha fatto apprezzare un pò meno questa escursione. Rientriamo al porto dove un condor ci saluta volteggiando sopra al catamarano. Riprendiamo l’autobus e rientriamo a El Calafate dove ovviamente il sole splende, dovete sapere che spesso nei nostri viaggi portiamo con noi una nuvoletta che ci accompagna di tanto in tanto soprattutto quando la nostra speranza di trovare il sole è moltissima. Torniamo in hotel il tempo di fare una doccia e poi via per il centro di El Calafate, dove decidiamo di fare un salto al casinò, secondo voi abbiamo avuto fortuna?

10 Agosto

Salutiamo El Calafate, per noi oggi è una giornata di trasferimenti, ci attende il volo El Calafate-Buenos Aires-Salta con Austral Lineas Aereas, una compagnia aerea che fa parte del gruppo Aerolineas Argentina. Aerei nuovissimi, personale gentile, buono il servizio a terra e ottimo il trattamento a bordo. Arriviamo a Salta in perfetto orario, ritiriamo il fuoristrada e iniziamo la nostra nuova avventura nel Nord-Ovest Argentino. L’aria che si respira ci indica chiaramente che abbiamo abbandonato il clima della Patagonia, siamo felici ci sono 28 gradi, quanto ci è mancato il caldo! Iniziamo la conoscenza con le strade caotiche di Salta per arrivare al nostro Hotel il Bloomers, un incanto, al suo interno, oltre alla stanza spaziosa e pulita, un bellissimo giardino ci permette di godere di un pò di relax. Verso sera ci incamminiamo per le stradine di Salta e in pochi minuti siamo nella piazza principale Plaza 9 De Julio. Basta un colpo d’occhio per capire perchè questa città viene soprannominata La Linda. Infatti è veramente bella vivace e piena di vita, è circondata da portici, gallerie negozi ristoranti e edifici imponenti , spunta tra tutti la bellissima cattedrale in stile coloniale. Dicevamo ristoranti? Siamo affamati, qui a Salta, come in tutta l’Argentina, veniamo continuamente travolti dal profumo intenso di carne alla brace. Già abbiamo l’acquolina in bocca nel vedere un mega grill che occupa gran parte della vetrata del ristorante alla Posta. Entriamo e riusciamo con difficoltà a trovare due posticini, ci guardiamo attorno, è strapieno, vabbè… è venerdì sera, notiamo che la clientela è prevalentemente costituita da persone anziane. Dove siamo capitati? Solamente più tardi e chiedendo spiegazioni ad alcuni vicini di tavolo scopriamo il motivo di tutto ciò. A 10 minuti da Salta, sulla collina, si trova il santuario La Virgen Del Cerro, dove la madonna sarebbe apparsa ad una donna del posto. Si parla di guarigioni miracolose durante gli incontri di preghiera con la veggente che avvengono solo al Sabato pomeriggio e coinvolgono migliaia di persone .Lasciamo il ristorante soddisfatti per il prezzo e l’ottima carne (167 pesos) e naturalmente con un santino della Virgen del Cerro.

11 Agosto

E’ mattina presto, dopo un’abbondante colazione partiamo verso nord direzione Tilcara. Iniziamo percorrendo il Camino de Cornisa, una strada molto stretta piena di curve in mezzo ad una foltissima vegetazione. Cominciamo a salire e i paesaggi cambiano notevolmente, dal verde dei boschi a rocce e distese infinite di cactus. Proseguiamo attraversando la magnifica Quebrada de Humahuaca, una splendida valle caratterizzata da imponenti montagne dai molteplici colori intensi che sembrano pennellate a mano, uno spettacolo incredibile, siamo continuamente fermi a fotografare. Dopo Purmamarca arriviamo a Tilcara, un piccolissimo e splendido paesino, iniziamo a girare tra le sue strette viuzze non asfaltate e case di mattoni rossi. Nell’attesa del rientro della proprietaria della nostra posada che non poteva declinare un’ invito ad una festa, così si è giustificata più tardi, facciamo una piccola sosta in un localino per gustarci qualche empanadas di carne e di pollo. Raggiungiamo la nostra caratteristica posada Quinta la Pacena, pulita, confortevole, e con un grande giardino direttamente fuori dalla nostra stanza, rimaniamo giusto il tempo di lasciare i bagagli e riprendiamo nuovamente la macchina per percorrere 43 km e arrivare a Humahuaca, siamo a 2936 metri. Anche questo paesino è uno spettacolo, ovunque regna il silenzio e la tranquillità, arriviamo alla piazza principale e percorriamo la scalinata che porta al monumento dedicato agli eroi della indipendenza e ci godiamo la vista dall’alto, io non voglio farmi mancare niente, devo assolutamente fare una foto con un gigantesco cactus, purtroppo mi rendo conto troppo tardi di essermi avvicinata troppo, ne esco con una piccola ferita sulla testa, forse non è stata una buona idea,ovviamente sconsiglio l’esperienza! Torniamo a Tilcara e tra i tantissimi invitanti ristorantini, ne scegliamo uno vicino alla Posada dove assaporiamo una gustosa carne di lama, decidiamo di andare a dormire ma prima rimaniamo un tempo infinito col naso puntato all’insù per ammirare il cielo trapuntato da una miriade di stelle in tutto il loro splendore.

12 Agosto

Il gallo canta, si parte! Salutiamo la bellissima Tilcara, ci rimettiamo in marcia, dopo pochi km facciamo una sosta, non possiamo fare a meno di fermarci ad esplorare lo scenografico cimitero de Maimarà, che sorge su una collina circondato dalle montagne, passiamo dalla bella Purmamarca che sorge ai piedi del Cerro de los Siete Colores, una montagna spettacolare per le sue diverse sfumature di colore. Iniziamo a salire lungo la Cuesta del lipan, un tratto di strada lungo 33 km della Ruta National 52, tra un tornante e l’altro raggiungiamo i 4170 metri. Il percorso è sicuramente impegnativo ma la vista meravigliosa ci ripaga di tutto, anche della mancanza di ossigeno che si fa notevolmente sentire. Ad un tratto il paesaggio cambia, davanti a noi un’immensa distesa di sale che sembra non avere mai fine, siamo alla Salinas Grande, un deserto completamente bianco, lo strato compatto di sale ci permette di camminarci sopra, una meraviglia che noi non avevamo mai visto prima. Ci rimettiamo in marcia, il tempo corre e la strada da fare è ancora molta, prendiamo la mitica Route 40, una delle strade più famose al mondo, completamente sterrata, a volte si ha la sensazione di essere completamente soli, incrociamo solamente tantissimi animali soprattutto guanaco asini e lama. Tra sobbalzi e polvere arriviamo a San Antonio de Los Cobres da dove, passando dalla famosa Quebrada del toro, seguiamo lo stesso percorso del treno delle nuvole, una delle ferrovia più alte al mondo, così chiamato perchè raggiunge i 4200 metri di altitudine e in alcuni punti si possono vedere le nuvole sotto i ponti o i pendii. Tra le vertiginose scarpate si aprono paesaggi spettacolari, li stessi che ammiriamo noi durante tutto il percorso fino ad arrivare a Salta. Siamo nuovamente al Bloomers, alla sera dopo un aperitivo in piazza torniamo a cenare alla Posta dove ci gustiamo un ottimo Bife de lomo 128 pesos. Andiamo a letto stanchissimi ma con gli occhi carichi di gioia.

13 Agosto

Ci alziamo con calma, siamo un pò stanchi, la destinazione di oggi è Cachi. Partiamo e dopo pochi km ci fermiamo in un negozietto per comprare con 5 pesos un sacchetto di foglie di coca che in Argentina è legale ed è l’abitudine del luogo e viene usata per contrastare gli effetti dell’altitudine, mah, vedremo! Ci rimettiamo in marcia e iniziamo a salire attraverso la Cuesta del obispo, e tra pezzi di strada asfaltata e lunghi sterrati entriamo nel parco Nazionale los cardones, che deve il suo nome all’infinita distesa di cactus secolari disseminati ovunque. Le aquile dal cielo ci conducono alla retta del tin tin, 18 km di strada asfaltata, una linea retta perfetta, il silenzio e la pace che caratterizzano questi paesaggi sono parte integrante del nostro indimenticabile viaggio. Arriviamo a Cachi, un villaggio piccolissimo ma incantevole, anche qui, come in tutti i villaggi che abbiamo visitato, l’atmosfera che regna è di altri tempi, c’è qualcosa di magico. Le chiesette, una più incantevole dell’altra, le piazze, il cielo, i tramonti, le stelle ma soprattutto i colori sembrano talmente irreali che si ha l’impressione di trovarsi all’interno di un set cinematografico di film western. Alloggiamo all’Hosteria Aca. Andiamo a letto presto, domani ci aspetta una giornata impegnativa, anche se poco importa, sarà sicuramente un’altra giornata indimenticabile.

14 Agosto

Siamo nuovamente sulla Route 40, il tratto di strada che ci attende è completamente sterrato e molto lungo, impieghiamo circa 5 ore per arrivare a Cafayate, davanti a noi la strada e un susseguirsi di incantevoli paesaggi, montagne colorate, dune di sabbia, canyon e tantissimi piccoli villaggi che sorgono in mezzo al nulla con le case fatte di mattoni e paglia e l’immancabile chiesetta. In prossimità di Cafayate attraversiamo estese piantagioni di vigneti, infatti questa cittadina deve la sua notorietà alla produzione di vino. Arriviamo a Cafayate, cittadina molto turistica, pulita ed accogliente, la nostra macchina è coperta di polvere e a dire il vero lo siamo anche noi. La giornata è molto bella, decidiamo di fermarci a pranzare all’aperto, notiamo un grande grill all’interno del ristorante De la Plaza, nessuna incertezza, mangiamo carne e… che carne! Ripartiamo alla volta di Salta, questa volta prendiamo la ruta 68, la strada è asfaltata ma i paesaggi ugualmente incantevoli. Passiamo dalla Quebrada de las Conchas, dove le spettacolari formazioni di rocce sono di un colore rosso intenso, tra tutte spicca la garganta del Diablo un vero e proprio monumento naturale. Quasi a destinazione, diamo un passaggio ad una ragazzina costretta a fare l’autostop ogni qualvolta decide di andare a trovare la nonna. Arriviamo a quella che per noi è diventata la nostra casa, l’Hotel Bloomers dove ci attende, oltre alla nostra bella stanza, la cordialità e la simpatia della titolare e di tutto il personale, lo consigliamo vivamente. Alla sera usciamo per le vie di Salta, in giro c’è moltissima gente, i negozi sono pieni e aperti fino a tardi, la vetrina di un negozio di calzature con tacchi vertiginosi attira la mia attenzione. Il pensiero va subito al mio Cenerentola che tra qualche giorno dovrò riaprire, difatti, purtroppo, sta quasi per finire il nostro tempo in questa incredibile terra. Sono le 21,30 la cattedrale è strapiena di gente, si sta svolgendo una messa, incuriositi da tanta partecipazione chiediamo informazioni in merito ad una vigilessa che ci ricorda che l’indomani è ferragosto e che proprio per questo motivo si svolge la processione della madonna del miracolo. Nel frattempo sentiamo in lontananza l’eco dei fuochi d’artificio. Cosa possiamo chiedere di meglio che passare il ferragosto in Argentina? Domani partiamo per raggiungere un’altra incredibile destinazione,l’ennesima meraviglia, le cascate di Iguazù.

15 Agosto

Buon Ferragosto! Il volo per Iguazù è alle 16,30, decidiamo di passare la mattinata nel centro di Salta, le scuole sono chiuse perciò la piazza è piena di ragazzini che scorrazzano ovunque e si divertono a dare da mangiare ai piccioni. Anche oggi la Cattedrale è strapiena, c’è la messa e file lunghissime di bambini per fare la confessione e comunione. Verso le 14 ci mettiamo in marcia per raggiungere l’aeroporto dove riconsegniamo il fuoristrada completamente ricoperto di polvere. Dopo un breve volo arriviamo a Iguazù e purtroppo è già buio, ad attenderci il nostro autista. Usciamo dall’aeroporto e rimaniamo un attimo spiazzati nel vedere intorno a noi tantissima vegetazione, dopo giorni passati in mezzo a rocce rosse e polvere ritrovarsi immersi in un verde intenso è indubbiamente un’ impatto molto forte .In poco meno di 40 minuti siamo al nostro hotel il Si Mi Capitan, molto bello, camera pulita e spaziosa che da direttamente sul giardino. Usciamo per cena, Puerto Iguazù è una cittadina molto turistica , piena di negozi e ristorantini, tutto ovviamente ruota intorno alle cascate. Siamo stanchi e decidiamo di andare a dormire, durante la notte veniamo svegliati dall’abbaiare continuo di moltissimi cani che in tutta l’Argentina girano numerosissimi liberi in ogni strada. Di lì a poco arriva un acquazzone fortissimo che durerà tutta la notte e che ci mette subito di malumore perchè tra poche ore ci attendono le tante osannate cascate.

16 Agosto

Ci alziamo con una pioggia leggera, il cielo è nuvolo, che cavolo, non può piovere proprio oggi! Ci avviamo con gli impermeabili e andiamo al terminal dell’autobus dove prendiamo il biglietto per le cascate versante argentino 50 pesos andata e ritorno, in 40 minuti circa siamo all’ingresso del Parque National Iguazù, paghiamo i 130 pesos per l’ingresso e ci incamminiamo all’interno del parco. Smette di piovere, siamo felicissimi, prendiamo il trenino aperto che passa nella foresta e scendiamo all’ultima fermata, quella della Garganta del diablo e ci incamminiamo su un sentiero attraversando diversi ponti che sovrastano il fiume. Da lontano iniziamo a sentire il fragore dell’acqua e la nebbia di goccioline che sale altissima, arriviamo a circa 2 metri dalla massa d’acqua della Garganta del diablo,sicuramente la cascata più spettacolare e impressionante. Difficile descriverne la bellezza e lo stupore che ci ha lasciati a bocca aperta e occhi sgranati per un lunghissimo tempo, ci bagniamo tantissimo. Siamo fortunati, non c’è molta gente, decidiamo di proseguire e lasciare la cascata ma a metà pontile torniamo indietro, ci spostiamo in continuazione per guardarla nuovamente da ogni angolazione, la maestosità e la potenza della montagna di acqua che scende da 70 metri di altezza sotto i nostri piedi ci da una carica, una gioia, un’energia incredibile, che spettacolo! Torniamo alla fermata del trenino e raggiungiamo la Estacion Cataratas da dove partono due percorsi che portano ai vari punti di osservazione da dove si contemplano le cascate in tutte le sfaccettature, il circuito inferiore e quello superiore. Ovviamente percorriamo entrambi per riuscire ad ammirare le 275 impressionanti cascate affiancate l’una a l’altra in tutta la loro estensione, è impossibile osservarle con un solo colpo d’occhio, spesso arriviamo talmente vicini da poterle toccare, siamo bagnati dalla testa ai piedi, a malapena riusciamo a contenere l’emozione, siamo dinnanzi ad uno dei spettacoli più sconvolgenti della natura. Noi abbiamo visto anche le cascate del Niagara, ma nulla in confronto alle cascate di Iguazù giustamente dichiarate dall’Unesco patrimonio naturale dell’umanità. Le cascate sono circondate da una incredibile e lussureggiante foresta tropicale, nella quale vivono una numerosa varietà di animali che si incontrano facilmente passeggiando all’interno del parco. Noi abbiamo visto tartarughe, caimani e tantissime specie di uccelli coloratissimi, decine di coati che cercano di rubare cibo ai turisti di continuo, enormi pesci e una quantità incredibile di farfalle dai mille colori che svolazzano ovunque. A parere mio, l’unica nota negativa del parco è l’hotel costruito nel suo interno, un vero peccato, la natura che ci circonda ci regala meraviglie incredibili che lasciano completamente senza fiato, è un tesoro inestimabile che tutti dovremmo rispettare e preservare. Siamo stanchi, diamo l’ultimo sguardo, è difficile lasciare questo paradiso, ci avviamo a prendere l’autobus che ci riporta al terminal di Puerto Iguazù dove prendiamo informazioni per raggiungere domani le cascate versante brasiliano. Ci viene un tonfo al cuore, ci dicono che cè uno sciopero in corso e che per tutto il giorno il parco è rimasto chiuso e non ci assicurano che domani le cose possano cambiare. Sconvolti dalla notizia, raggiungiamo l’hotel e dopo un riposino usciamo a cenare al ristorante A Piacere, dove ordiniamo un meraviglioso asado de tira con tanto di caipirinha.

17 Agosto

Il sole splende, L’hotel ci informa che lo sciopero all’interno del parco di Iguazù versante Brasiliano è terminato. Siamo Euforici, oggi è il nostro ultimo giorno in questa magica terra. Ci rechiamo al terminal per prendere l’autobus, dove veniamo informati che effettivamente lo sciopero è terminato ma ci sono delle file lunghissime per raggiungere l’entrata e tempi di attesa incalcolabili. Visto che nel primo pomeriggio ci attende il trasferimento all’aeroporto per raggiungere Buenos Aires, ci viene apertamente sconsigliato anche solo tentare di raggiungere l’entrata del parco. Mi viene da piangere, non è possibile, non riesco a crederci, che sfortuna,ma proprio adesso dovevano fare uno sciopero? Dopo un bel pò di tempo dove nessuno di noi due azzarda una parola, decidiamo di tornare al Parco delle cascate versante Argentino, dove ripaghiamo l’entrata intera visto che nessuno di noi ha pensato anche solo per un momento di far timbrare il biglietto che permette di avere la riduzione per il giorno successivo. Arriviamo al trenino dove notiamo che a differenza di ieri oggi c’è moltissima gente,decidiamo di fare il percorso inferiore per fermarci a pranzare davanti alle cascate. Oggi splende il sole e le cascate sono avvolte da giganteschi arcobaleni che fanno da cornice a questa incredibile meraviglia. Il malumore sta passando, cerchiamo di riempire i nostri occhi e il nostro cuore di tanta bellezza, finchè non arriva il momento di tornare all’Hotel dove troviamo l’autista con il quale raggiungiamo l’aeroporto di Iguazù dove ci attende il volo per Buenos Aires. Partiamo con un’ora di ritardo e dopo venti minuti di volo tranquillo inizia per me una vera e propria agonia. Dobbiamo affrontare una turbolenza piuttosto forte, ci informano che per tutto il giorno i voli per Buenos Aires sono stati difficili, l’aeroporto è stato chiuso per visibilità scarsa e tormenta per alcune ore, per cui ci fanno atterrare a Rosario per far salire alcuni passeggeri che per le avverse condizioni meteo non hanno potuto raggiungere l’aeroporto di Buenos Aires . In aereo la confusione è molta, io che non amo particolarmente volare sono terrorizzata ,nel panico totale,non penso neanche lontanamente di prendere giostre così movimentate quando vado a Gardaland, figuriamoci come stavo sull’aereo!!! Il volo di un’ora e cinquanta minuti, alla fine è atterrato dopo più di tre ore. Arriviamo e incontriamo il nostro povero autista esausto per la lunga attesa,che sotto un tempaccio incredibile ci accompagna all’hotel de las luces. Io arrivo in camera sconvolta e già con il pensiero per il volo che devo prendere domani che ci riporterà in Italia,ovviamente salta la nostra ultima serata nella città di Buenos Aires. Io non sono superstiziosa ma di certo questo. Venerdì 17 lo ricorderò per moltissimo tempo.

18 Agosto

Siamo pronti per partire, salutiamo Andrea di “Argentina con Noi” riuscito, malgrado un forte acquazzone, ad arrivare all’hotel in tempo per salutarci. Ci dice che a Buenos Aires non ne possono più del brutto tempo che persiste da circa 15 giorni, noi lo rassicuriamo, uno volta decollato il nostro volo sarebbe di certo tornato il bel tempo. L’aereo parte in perfetto orario, destinazione finale Verona. Salutiamo l’Argentina, terra di emozioni colori e meraviglie indimenticabili. Questo racconto lo dedico a chi, come me, sa ancora emozionarsi semplicemente davanti a un tramonto o a un cielo stellato. La natura ci regala spettacoli mozzafiato, indimenticabili. Se vi sembra che talvolta abbia esagerato nel descriverli, vi consiglio di andare a vedere con i vostri occhi. Ne sono certa, anche voi, come me, lascerete in Argentina un pezzetto di cuore.



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