Argentina, Patagonia, indimenticabile
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CONSIGLI E SUGGERIMENTI
Dopo aver tanto consultato questa rubrica (grazie a chi ci ha preceduto), siamo riusciti a programmare il tanto desiderato viaggio. Cercherò qui di seguito – per essere di aiuto a chi interessa – di dare tutti quei consigli e suggerimenti che aiutano chi, come noi, si vuole programmare da sé il viaggio (dà molta più soddisfazione che non andare in un’agenzia e farselo confezionare!)
Il nostro viaggio è stato fatto tra il 18 febbraio ed il 16 marzo.
VOLI : Milano Malpensa – San Paolo con TAM (linea di bandiera brasiliana)- 12 ore di volo e poi da San Paolo a Buenos Aires circa 3 ore di volo. Andata e ritorno :800 Euro a testa.
VOLI INTERNI: AEROLINEAS ARGENTINAS: devo dire che se da un lato non sono molto affidabili (scioperi improvvisi . Overbooking) dall’altro sono solerti a trovare un albergo e a rimborsa tutte le spese. Altra compagnia : LAN (per il tragitto a Iguazù)
TAXI: A Buenos Aires . Ce ne sono migliaia a ogni ora del giorno e della notte e non sono per niente cari
ALIMENTAZIONE: la carne argentina è buonissima e tenerissima ma io, che sono vegetariana, non ho mai avuto alcuna difficoltà per mangiare
Peso/Euro : dividere per 5 (all’incirca)
ABBIGLIAMENTO: dal piumino alla magliettina estiva, occhiali e crema solare
Ed ecco in sintesi il nostro viaggio
MILANO – BUENOS AIRES
Dall’aeroporto c’è un servizio che si chiama MANUEL TIENDA LEON che, prima con un pulman e poi con una macchina porta direttamente all’hotel. Non mi è sembrato particolarmente economico; il taxi costa più o meno così ma è molto più veloce. Buenos Aires. È una bella città piena di verde. In questo periodo il sole è ancora caldo ma si gira bene. Di particolare vi segnalo il BAR TORTONI Avenida de Mayo (il viale che dalla Casa Rosada va al Parlamento) bel bar di grande fascino ed atmosfera che risale al 1800, e la Biblioteca El Ateneo sulla Avenida Santa Fè che prima era una fabbrica, poi trasformata in teatro ed ora in una particolare biblioteca molto gradevole. Un giorno siamo andati a Colonia in Uruguay, prenotando il viaggio presso una della tante agenzie della città. Non mancate la domenica mattina di visitare il mercato di San Telmo e la sera di passeggiare per Florida, senza dimenticare la Boca, Recoleta, Porto Madero e, se vi resta il tempo, andate a vedere Floralis Generico (immenso fiore metallico)
BUENOS AIRES – TRELEW Trelew (cittadina di nessun interesse) dove è anche difficile trovare un ristorante. All’aeroporto abbiamo noleggiato una macchina e siamo partiti per andare a PUNTA TOMBO che dista circa 110 km di cui gli ultimi 20 sterrati per vedere i pinguini magellano (ce ne sono tantissimi) Siamo poi transitati per PUERTO MADRYN – cittadina molto turistica e carina – per arrivare a PUERTO PYRAMIDES paesino graziosissimo sull’oceano dove si trova una discreta gamma di pensioni e hotel; vi segnalo sulla strada principale Al Refugio dove abbiamo mangiato una pizza squisita. Conviene trovare una sistemazione qui per essere comodi a visitare la PENISOLA DI VALDES
PENISOLA DI VALDEZ (l’ingresso è a pagamento e dura una settimana): La penisola è molto selvaggia e completamente sterrata: per arrivare a PUNTA NORTE bisogna percorrere 70 km ma ne vale la pena: sulla spiaggia che si protende sul mare staziona una colonia di leoni marini, e di pinguini mentre nel parcheggio trotterellano gli armadilli. Lungo la strada si incontrano guanachi, pecore, cavalli e vari uccelli. Non vi consiglio di andare a PUNTA DELGADA perché per entrare e andare a vedere i leone marini bisogna pagare!! Interessante arrivare a l’Estancia Elvira da dove si fa un bel percorso a piedi lungo l’oceano (abbiamo visto le orche). A 5 km da Puerto Pyramides c’è Punta Pyramides ancora con tanti leoni marini (merita una visita). Per Punta Tombo e penisola di Valdez prevedere due giorni.
TRELEW – USHUAIA (volo carissimo) Vi auguro di arrivare al tramonto come è successo a noi. Ushuaia ci è piaciuta tantissimo. Avevamo prenotato dall’Italia l’Hotel Terrazas del Beagle molto confortevole e carino, dista 4 km dal centro ma il taxi costa 3 – 4 Euro ed è in mezzo ad un bosco praticamente sul canale di Beagle. Qui abbiamo fatto la navigazione sul canale x vedere il faro, i cormorani ancora i leoni marini ma molto più vicini che a Valdez e per visitare l’isola dove hanno vissuto fino al secolo scorso gli Yàmana. Il TREN DEL FIN DEL MUNDO: vi consiglio di prenderlo alla mattina così avete modo, arrivati al capolinea, di visitare il parco e di ritornare nel pomeriggio: così pagate una volta sola l’ingresso nel parco (130 pesos il treno + 65 per il parco a testa). Noi abbiamo preso il treno nel pomeriggio e siccome ritornava subito indietro non abbiamo potuto visitare il parco: così l’indomani abbiamo dovuto ripagare i 65 pesos per l’ingresso al parco. Abbiamo poi noleggiato una macchina per visitare i laghi Escondido e Fagnano (niente di eccezionale) e per andare a vedere un relitto a Cabo San Pablo decisamente più interessante. L’ultimo giorno a Ushuaia siamo andati all’estancia Haberton: gestita da giovani studenti si può mangiare o prendere un thè con torte fatte da loro. E’ previsto poi il tour guidato dell’estancia e la visita ad un isola con pinguini. Interessanti da visitare i musei degli Yàmana (con un filmato storico girato da Alberto De Agostini negli anni 20) ed il museo della prigione di Ushuaia (nei primi decenni del secolo scorso la città era fondamentalmente una colonia penale). Ad Ushuaia abbiamo passato 4 giorni
USHUAIA – EL CALAFATE El Calafate è praticamente una strada lunga 2 km costruita molto recentemente, con costruzioni molto gradevoli, con bei negozi e tanti turisti. Il nome del paese deriva da un arbusto locale dal quale si producono marmellate e liquori. Noi avevamo prenotato l’ hotel Hosteria Meulen a laguna Nimez . Anche questo è piuttosto lontano dal paese ed i taxi non mi sono sembrati molti (noi avevamo noleggiato una macchina per spostarci autonomamente al Perito Moreno e poi a El Chalten). Il ghiacciaio più famoso del mondo è a 80 km: ci sono vari mezzi che portano là, e naturalmente bisogna pagare l’ingresso al parco. Devo dire che tanto è grandioso lo spettacolo del ghiacciaio altrettanto ammirevole è l’opera dell’uomo nel costruire qualche chilometro di passerelle che consentono una visione da varie prospettive , e comunque non ci si stanca mai di rimirarlo. Non abbiamo visto grandi crolli di ghiaccio ma anche piccole cadute vengono amplificate dall’eco e sono molto suggestive. Oltre la passeggiata sulle passerelle, si può vedere il ghiacciaio dall’acqua con una piccola barca oppure si può fare trekking ,con una guida, sopra il ghiacciaio. Un giorno intero l’abbiamo dedicato alla Navigazione ai Ghiacciai. . Abbiamo navigato con un catamarano partito alle 8,30 da Punta Banderas e, navigando sul Brazo Norte del Lago Argentino costellato da iceberg azzurri abbiamo raggiunto i Ghiacciai Upsala e Spegazzini e naturalmente il Perito Moreno.Se potete e se il tempo è bello non perdetevi questa naviagazione!! A El Calafate abbiamo trascorso 2 giorni e mezzo. Con una strada di 200 km tracciata nel deserto più completo siamo andati a EL CHALTEN. Il sole splendido ci ha regalato una visione spettacolare del Fiz Roy mitica montagna insieme al Cerro Torre che attirano un sacco di gente amante della montagna spettacolare. Il paesino è veramente piccolo e sferzato da un vento testo. E’ frequentatissimo da giovani. Abbiamo trovato un’ottima sistemazione all’ Hosteria Lunajuim. Nel pomeriggio del giorno di arrivo siamo andati a vedere il Lago del Desierto(attraverso il quale si può andare in Cile). Non l’abbiamo trovato particolarmente attraente e oltrettutto per raggiungerlo bisogna percorrere 35 km di strada sterrata. Il giorno successivo siamo andati alla Laguna Torre bella scarpinata che porta alla base del Cerro Torre (quasi sempre con la cima nascosta dalle nuvole). L’ultimo giorno al El Chalten con un vento terribile siamo andati con un’altra bella scarpinata alla Laguna Capri: bellissima la visione sul Fiz Roy.
Permanenza a El Chalten : 2 giorni e mezzo
EL CALAFATE – PORT IGUAZU’ (Via Buenos Aires) Port Iguazù è una cittadina poco interessante, sempre con la via principale animata e con le stradine laterali quasi buie e con l’acciotolato. Ma anche di sera è assolutamente sicura. Siamo arrivati a Port Iguazù nel pomeriggio, siccome per overbooking eravamo arrivati con mezza giornata di ritardo sul nostro programma, abbiamo accettato la proposta del taxista che ci ha portati prima in albergo (La Strada – prenotato dall’Italia – che potrei tranquillamente consigliarvi) e poi, passaporti alla mano, in Brasile – la frontiera dista pochi km – per vedere le cascate dal lato brasiliano. Un pulman porta alla GARGANTA DEL DIABLO: è uno spettacolo che toglie il fiato!! Si è avvolti sia dal fragore sia dalle migliaia di goccioline che la potenza della cascata “spara” nell’aria. L’indomani abbiamo invece visto le cascate lato argentina: con un autobus di linea chiamato El Practico si arriva direttamente all’ingresso. Prima abbiamo percorso il sentiero verde in mezzo ad una natura lussureggiante e poi abbiamo preso un trenino che ci ha portati fino all’inizio di una passerella di 2,5 km che arrivava fino alla Garganta del Diablo si fanno poi due percorsi che portano a varie cascate tutte spettacolari. Non potevamo non prendere il gommone che ci ha portati fin sotto le cascate e lì veramente eravamo senza fiato in senso fisico.
IGUAZU – BUENOS AIRES
Siamo tornati ancora qualche giorno a Buenos Aires prima di tornare molto soddisfatti in Italia