Argentina: Buenos Aires e Patagonia

viaggio di lavoro e di tango, poi Patagonia on the road
Scritto da: loredana pizzuto
argentina: buenos aires  e patagonia
Partenza il: 30/11/2008
Ritorno il: 31/12/2008
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Viaggio in argentina 30/11/08 -28/12/08

Questo viaggio è un po’ diverso dagli altri, perché nasce come viaggio di lavoro, pertanto partiamo il 30 novembre con il mio compagno per Buenos Aires con volo Alitalia, i primi giorni li trascorriamo a Buenos Aires, dove ho affittato un appartamento tramite internet, in zona Recoleta per circa 30 euro giornalieri. Recoleta è una zona residenziale, tranquilla e ben servita dai mezzi pubblici, anche se molto lontana dal mio posto di lavoro, circa un’ ora tra metropolitana e treno, ma ho preferito così, perché il pomeriggio possiamo visitare la città e soprattutto la sera uscire per ballare il tango!

Buenos Aires è una città europea, bei palazzi liberty , strade larghe tipo boulevar parigini, centro commerciale pedonale , dove ci sono tanti negozi, ma per fortuna non ci sono le marche presenti ormai ovunque in Europa: Max Mara, Gucci, Prada ecc…, molte persone, che incontro passeggiando, vestono abiti fuori moda, il consumismo non ha raggiunto i livelli europei! Ci sono poi anche delle sacche di miseria, bambini che chiedono l’elemosina in maniera insistente, sicuramente in una condizione di estrema indigenza!

Tra i monumenti che non bisogna perdere: il cimitero della Recoleta, un vero monumento nazionale, qui si trova la tomba di Evita, mi sembra di respirare aria neoclassica e mi vengono in mente “ Dei Sepolcri “di U. Foscolo; San Telmo, un luogo molto particolare direi bohemien, specialmente se si ha la possibilità di sedersi in qualche vecchio locale come il Bar Plaza Dorriego!; La Boca, un quartiere molto affascinate, ma come dice la nostra guida poco sicuro, tranne Caminito, dove ciò che disturba è l’eccessivo numero di turisti, anche se i tangheri di strada ti affascinano con la loro musica e la loro danza; poi chiaramente non perdetevi Plaza de Mayo, con La Casa Rosada, in cui una mostra fotografica ricordava i primi 25 anni di democrazia in Argentina!; anche Puerto Madero, merita una visita, un quartiere recentemente ristrutturato, in cui si può passeggiare lungo la darsen… Buenos Aires è i suoi locali, dove si ascolta musica tanghera, si mangia argentino e si balla tango, anche chi non è appassionato non può non rimanere fulminato dall’aria che si respira a Salon Canning o al Club Grace!

Dopo Buenos aires abbiamo preventivato di andare in Patagonia, in Italia ho comprato già i biglietti delle aereolines Argentinas e il 14/12/08 voliamo a Usuhaia, un posto assolutamente diverso, colori e luci indimenticabili, dove ho prenotato per 4 notti senza inviare caparra all’Hostal Malvinas (240 pesos), personale gentile, stanza piccola, ma accogliente, unico difetto: caldo terribile, perché il riscaldamento è a tutto gas! (fuori ci sono circa 10 gradi). Dopo notte un po’ insonne, perché qui a dicembre non fa quasi mai buio, estate australe, andiamo a visitare il parco terra del fuoco con tour organizzato acquistato in loco con agenzia Sur, mi sento un po’ intruppata, ma ho la possibilità di vedere per la prima volta il pane degli indios Yamana, che ormai si sono estinti ed i loro discendenti si sono integrati o quasi nel mondo moderno!! Mi riprometto il giorno dopo di ritornare prendendo un’auto collettiva che fa la spola tra Ushuaia ed il parco terra del fuoco, dove è possibile fare da soli passeggiate seguendo i percorsi già segnati e poi riprendere l’auto collettiva. Ma l’indomani piove a dirotto e tira vento per cui scegliamo di seguire i consigli del nostro oste e con un taxi, guidato da un italo-argentino ci dirigiamo verso lago Escondido e Fagnano, che guardiamo dall’alto, anche se alla fine riusciamo a fare una passeggiata a piedi, alla sera ceniamo al Botegon –fueghino, che cucina non so in quanti modi l’agnello e che pertanto è il miglior ristorante di Ushuaia….L’indomani finalmente siamo pronti per la navigazione sul canale di Beagle, il tour costa 250 pesos, comprende isola dei Lobos ovvero leoni marini con cormorani, doppiaggio del faro, isola dei pinguini e sbarco all’azienda Halberthon, rientro in autobus: è un’esperienza da non perdere, sembra di stare a contatto con la natura allo stato puro e nella sua grandiosità … Interessante la visita all’azienda Halberthon di una famiglia di pionieri che arrivarono qui nel 1854, l’unica nota negativa è la visita al ritorno in autobus all’allevamento di cani husky, molto triste… A cena andiamo al ristorante Mariscos a provare la zuppa di centolla ovvero di granchio gigante!

Il 18/12/08 partiamo in aereo per El Calafate , ci aspetta il Perito Moreno: che dire di El Calafate se non quello che si legge sulla Lonely planet, cioè che è un paese nato per il turismo e che non ha alcun fascino, nel pomeriggio inizia la nostra peregrinazione per le agenzie turistiche, cercando di trovare l’escursione più adatta alle nostre aspettative e alle nostre tasche, apprendiamo così che la capitale del trekking è El Chalten, a200 Km da El Calafate, noi acquistiamo una gita al Perito Moreno, siamo o non siamo venuti per vederlo! A cena mangiamo in un ristorante da raccomandare, La Tablita anche se un po’ caro, ma superiore a tutti gli altri ristoranti che proveremo in seguito, mangiamo una deliziosa parilla di lomo e vaca di chorizo, vino conto 175 pesos, ho dimenticato che ho prenotato per 4 giorni all’Hosteria Austral per 230 pesos.

Il 19/12/08 arriviamo al Perito Moreno, ma lo osserviamo da lontano in maniera asettica, certo è bellissimo, con il suo inconfondibile colore blu, ma è troppo lontano, così prendiamo un tour sul braccio rico del lago Argentino e abbiamo la possibilità di osservarlo più da vicino e abbiamo la possibilità di vedere i ghiacci che si staccano in continuazione e cadono in acqua…al ritorno andiamo in una delle tante agenzie che si trovano sull’unica strada o meglio stradone di El Calafate e prenotiamo una gita per l’indomani al balcone di El calafate 200 pesos con pranzo!

Il 20/12/08 alle 10 del mattino ci vengono a prendere con una 4×4 ed insieme a 2 ricchi cinesini e a 2 madrileni saliamo al cosiddetto balcone, panorama splendido , un po’ meno il ballo sulla 4×4, la zona ricorda l’arizona , per il tipo di sedimentazione e di pietre presenti, gita interessante ma non imperdibile, sicuramente sarebbero state più stimolanti le gite al Glaciar Upsala e Onelli, molto costose, ma da farsi….

Il 21/12/08 a causa di problemi di salute del mio compagno trascorriamo la giornata riposando, l’indomani ci aspettano circa 3000 Km in bus per Porto Madryn, abbiamo fatto questa scelta per risparmiare, ma anche per provare l’ebbrezza del viaggiare lentamente, difatti nonostante il viaggio lo facciamo in I classe con cama, una poltrona grandissima dove si possono stendere le gambe, è un’avventura anche perché dobbiamo cambiare autobus a Rio Gallego e poi l’indomani a Trelew, il viaggio inizia alle 12 del 22/12/08 e termina alle 17 del 23/12/08 31 ore… un’impresa, ma ho potuto osservare la pampas di giorno e le stelle nel cielo di notte…

23/12/08 Puerto Madryn si trova sulla costa atlantica, ha una lunghissima spiaggia, ma soprattutto è nota per la sua riserva naturale della penisula Valdes dove vivono pinguini magellano, leoni e elefanti marini e a largo è possibile avvistare in certi periodi dell’anno la balena franca, a cui è dedicato un museo nella cittadina. Abbiamo prenotato anche qua 4 notti senza caparra all’Hotel Muelle Vejo, buon rapporto qualità prezzo 219 pesos, semplice ma con materassi eccezionali!.

24/12/08 ho prenotato tramite internet la gita per la penisola Valdes, temevo di non trovarne dato che ci siamo arrivati la vigilia di Natale, ma non ce ne sarebbe stato bisogno, comunque alle 8.45 ci viene a prendere la nostra guida insieme ad altri 2 turisti olandesi, che più olandesi non si può; la gita prevedeva anche un’uscita in barca ma la nostra guida non so che imbroglia e così non la facciamo! Ci fermiamo a Puerto Piramidès, che è un porticciolo molto tranquillo… Pur con locali alternativi chic. La sera di speciale troveremo che a Puerto Madryn a Natale tutti i ristoranti sono chiusi, in quanto gli argentini non sono travolti dalla frenesia del commercio e preferiscono prendere la vita comoda… buon per loro… così riusciamo a trovare solo un bar e mangiamo come cena natalizia: frittata, insalata, vino ed acqua (50 pesos) sicuramente siamo stati risparmiosi, altro che tavole imbandite…

25/12/08 è Natale ma il nostro autista con gli olandesi ci viene a prendere alle 8 per andare a punta Tombo: una riserva che ospita una colonia di 1 milione o poco meno di pinguini magellano, ce ne sono tantissimi, più di quanto si può immaginare e soprattutto si scopre che i maschi ragliano, tanto che io all’inizio cercavo un asino! Qui a Punta Tombo i pinguini vivono nelle tane che hanno scavato, ogni pinguina fa 2 uova, ma solo un pinguino sopravvive, perché la madre non riesce a nutrirne due, difatti li deve lasciare per andare a procurare il cibo e per lei è molto gravoso…

26/12/08 giornata dedicata al relax sulla spiaggia, il sole è caldo, ma l’acqua è fredda!

27/12/08 giornata dedicata al lungo trasferimento in bus a Buenos aires, partenza ore 16 arrivo il 28/12/09 intorno alle 13, il viaggio questa volta è stato più breve…si fa per dire!

28/12/08 a Buenos Aires dormiamo in casa di una nostra amica conosciuta in Sicilia e alla sera andiamo a cena dai ragazzi che io avevo conosciuto alcuni giorni prima sul lavoro, che ci fanno gustare le empanade ed una pasta al pesto!

29/12/09 partiamo per l’Italia, ma durante il volo c’è una sorpresa: l’aereo della nostra compagnia di bandiera ha un guasto e deve scendere a San Paulo del Brasile…con un solo biglietto visitiamo 2 paesi, penso, ma non è stato proprio così dato che non possiamo uscire dall’ albergo che l’ alitalia ha messo a disposizione di tutti i passeggeri compresa cena e pranzo dell’indomani… Morale della favola: in Italia arriviamo il 31/12/08…

Considerazioni e consigli sul viaggio in Patagonia: Ushuaia merita, El calafate un po’ meno, escluso il Perito Moreno, prevedete di fare la Ruta 40 che si può organizzare da El calafate tranquillamente, visitare El Chalten e poi continuare per Los Antiguos e Bariloque e procuratevi la Lonely Planet Patagonia trekking!

L’argentina è un paese affascinante da non perdere: tango e natura ancora selvaggia



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