Argentario: week end subacqueo
Ci accomodiamo nelle nostre camere e poi ci ritroviamo tutti a cena all’interno del residence. Qui conosciamo il resto del gruppo e poi arrivano anche David, il titolare del Diving Pèlagos di Porto Ercole, Stefano e Nunzio suoi collaboratori.
Venerdì 2 La sveglia suona presto e il primo pensiero è vedere che tempo fa: l’aria è frizzante ma c’è uno splendido sole che sta sorgendo. Subito facciamo colazione e poi via verso Porto Ercole, che dista una ventina di chilometri da dove alloggiamo. Ai lati della strada ci sono distese di arbusti e pini marittimi, poi in vicinanza del Monte Argentario, ci sono anche molti camping. Questo promontorio in passato era un’isola che poi venne collegata alla terraferma da due strette bande di terra, dune accresciute dall’accumulo progressivo di sabbia. Queste delimitano anche uno spazio di mare intermedio, la laguna di Orbetello.
L’Argentario è quasi interamente coperto dalla macchia mediterranea, ma si possono scorgere delle zone dedicate all’agricoltura dell’olivo, della vite e degli alberi da frutta.
Raggiungiamo Porto Ercole, che si trova nella parte meridionale del promontorio, e costeggiamo gran parte del porto in direzione del molo. Qui ci sono le due barche, Donzella e Pashà, che porteranno i sub ad esplorare il Tirreno. Mentre Andrea e gli altri caricano le loro attrezzature io mi godo il paesaggio. Mi guardo intorno e cerco di definire le mie prossime mete. Eh sì, in questa vacanzina non farò immersioni e così ne approfitto per rilassarmi un po’ e respirare questa fresca brezza di mare…Aah, che piacere! Al porto ci sono molte barche a vela, lussuosi motoscafi e imbarcazioni di pescatori. I subacquei salpano e io sono pronta ad imprimere nuovi paesaggi e nuove emozioni nella mente e nel cuore. Sono elettrizzata, questo posto e quest’aria mi trasmettono molta positività ed energia.
Faccio due passi al molo da dove godo un’ampia visuale del porto, delle case che si affacciano sulle sue acque, del promontorio dietrostante, della rocca antica e infine del mare aperto colore blu intenso. In lontananza si vede una lunga lingua di sabbia dorata costeggiata da una rigogliosa vegetazione. Qui i colori sono molto intensi e brillanti ed è facile perdere la cognizione del tempo guardandoli.
Costeggiando il porto osservo le case: tutte colorate e ben tenute, alcune hanno l’intera facciata ricoperta d’edera, altre hanno piccole terrazzine con fiori e poltroncine bianche. Incrocio parecchia gente che passeggia e come me approfitta di questa splendida giornata per stare all’aria aperta e farsi scaldare dal sole. E tu amoriello, che stai facendo? Sei già sott’acqua?
Eh si..Praticamente sì! Che voglia di immersioni!!! Poco prima di partire per l’Argentario ero molto titubante…E se non avessi prenotato già ai primi di settembre diciamo che non mi sarei mai sognato di fare una vacanza subacquea a novembre: da noi ormai era quasi inverno!! Invece mi sono subito ricreduto: abbiamo trovato 4 giornate di sole stupendo, faceva discretamente caldo per essere novembre (circa 22 gradi la temperatura dell’aria, e circa 19/20 gradi la temperatura dell’acqua), e nonostante io abbia solo la muta umida 5mm + 5mm sono stato proprio bene in acqua…Che fortuna!
Siamo partiti da Porto Ercole, divisi in due gruppi…Io fortunatamente sono a bordo del Pashà, la barca più lussuosa, assieme ad altre 7/8 persone…Gli altri erano sulla Donzella, una tipica imbarcazione per sub, con gli spazi per l’attrezzatura e le bombole e un ampio sundeck. In tutto siamo 23 subacquei…Proprio un bel gruppo. Ci dirigiamo verso l’isola di Giannutri, che si trova a circa mezz’ora di navigazione da Porto Ercole. La nostra meta è Punta Ischiaiola, e precisamente ci fermiamo a Cala Ischiaiola per la prima immersione; pochi metri più in la si trova il Parco Marino, la riserva integrale di Giannutri, dove le imbarcazioni non possono passare.
Verso le 11.00 facciamo il primo tuffo: finalmente sono in acqua…Che bene che si sta! 43 minuti di immersione molto carina, con profondità massima sui 35 metri. I miei compagni sono Nicola Fishdog, Marco e la Serena. Appena entrati in acqua, ad una profondità di circa 10 metri, c’è una statua con due delfini incrociati, dove alcuni sub fanno le prime foto. La zona è molto ricca di vita e già dalle prime rocce sotto costa sino a circa 14 metri, è incontriamo castagnole, scorfani e tutto un ricco substrato di organismi marini, tra cui grandi spirografi molto belli per fotosub. Nuotando verso il mare aperto siamo passati sopra un pianoro sabbioso con macchie sparse di posidonia, ricco di pinne nobilis, i grandi bivalvi detti anche nacchere, che spuntano in verticale dal fondo. Poi ci siamo spostati verso una cigliata rocciosa che cade perpendicolarmente sino ad oltre 50 metri, con spaccature e tettoie orizzontali ricche di gorgonie; è una bellissima parete colorata; anche qui c’è molta vegetazione, moltissime stelle di mare, scorfani e molto altro.
Come al solito non si riesce a descrivere la bellezza della vita marina sott’acqua e le sensazioni che si provano durante un’immersione…Bisogna provare!!! Appena riemersi ci togliamo tutta l’attrezzatura, ci asciughiamo e ci prepariamo per il pranzo a bordo della Donzella: che fameeeeeeee!! Pare che David sia anche un ottimo cuoco…Nfatti ci mangiamo un bel piatto di pastasciutta e degli affettati. Poi prendiamo un po’ di sole…Si sta benissimo in maniche corte…Ed è novembre; siamo in Toscana, non ai Caraibi!! Temperatura primaverile…Che fortuna veramente… La seconda immersione è sempre a Cala Ischiaiola, in un punto diverso e più protetto, denominato “Le Cernie” (ovviamente non ne abbiamo vista neanche una!!). Anche qui molti scorfani, molte stelle marine, grande vegetazione e addirittura una murena. Ci sono grandi massi in mezzo alla vegetazione sommersa, e moltissime spaccature nelle rocce. I compagni di immersione sono sempre gli stessi; l’idea dell’immersione al pomeriggio non è delle migliori, forse era meglio farla al mattino, subito dopo la prima, ma è andata bene anche così, dato che la giornata è calda e il sole è ancora alto.
Siamo stati in acqua 51 minuti, ad una profondità massima di 28,4 metri. La temperatura dell’acqua sul fondo è di 19 gradi, e con le mute 5+5 si sta bene…Solo un po’ di fatica a mettersi la muta bagnata (e fredda) per fare la seconda immersione, ma è questione di pochi secondi…Poi in acqua si sta benone. Anche in questa seconda immersione la visibilità è ottima.
Rientriamo in porto verso le 17.00; lungo il tragitto faccio un po’ di foto: il tramonto è veramente bello.
Il mio giretto prosegue per le strade in salita di Porto Ercole, piccole e strette viuzze medievali che si sviluppano tra le case addossate l’una all’altra, ma ogni tanto si apre qualche scorcio sul porto e vi posso assicurare che la vista del mare è semplicemente meravigliosa. Trovo pure degli alberi di mandarini dal profumo fortissimo e poco più avanti anche degli olivi. Poi il sentiero muore davanti all’entrata di una torre antica, torno indietro e raggiungo piazzetta Santa Barbara che domina il porto e su cui si affaccia il Palazzo del Governatore, che ha conservato la facciata rinascimentale. C’è una piccola piazzetta che dà sul porto, scatto qualche foto e poi mi avventuro per altre viuzze sconosciute. Questa cittadina mi piace molto, è intima, trasmette calore e familiarità.
Verso pranzo decido di spostarmi, salgo in macchina (quella di Andrea che gentilmente mi ha affidato) e dopo una serie di tornanti, curve, salite e discese eccomi a Porto Santo Stefano, località che si trova sulla parte settentrionale dell’Argentario. Da subito questa località si mostra più caotica della precedente e ci sono molte auto. Fortunatamente trovo parcheggio quasi subito e mi dirigo sul lungomare. Da qui ogni giorno partono i ferry della Maregiglio e della Tirrena per l’isola del Giglio.
Passeggio sul lungomare firmato Giugiaro che spazia sul mare aperto e poi mi addentro per le vie interne fino a raggiungere la Fortezza Spagnola. È un edificio militare del XVI secolo completamente restaurato ed ora del Museo dei Maestri D’Ascia e della Mostra Memorie Sommerse, che comprende reperti archeologici rinvenuti nei fondali dell’Argentario e dintorni. Purtroppo in questi giorni di festa è chiuso.
Qui le case sono più nuove e sulle pendici del promontorio si scorgono delle ville signorili.
Riprendo “Luigi” ( è così che Andrea chiama la sua auto) e, prima di ritornare a porto Ercole a prendere i sub, mi fermo ad Orbetello. Il sole sta ormai calando e io sento un po’ di stanchezza dopo l’intera giornata passata a camminare. Esistono ancora le antichissime mura perimetrali, di epoca etrusca e romana, ma forse ancor più antiche. Mi faccio l’ultima passeggiata in relax. Chiacchiero con un vecchietto che mi racconta un po’ di cose sul posto, mi mostra che da dove siamo si vedono la città di Cosa e poi il faro di Porto Ercole e mi dà delle dritte per l’isola del Giglio.
Vado a prendere Andrea e nel frattempo mi godo un bellissimo tramonto.
Torniamo al residence per la doccia e per prepararci per la serata…Saremo a cena a Porto Ercole, in un ristorante sulla scalinata che si affaccia sul porto; stasera si mangia pesce! Abbiamo mangiato molto bene, pagando il giusto; eravamo una bella tavolata, circa 30 persone (oltre a noi c’erano anche i titolari del diving con le famiglie). Dopo cena torniamo in camera…Siamo cotti…Ma ne valeva la pena, e siamo già pronti per la giornata di domani.
Sabato 3 Sveglia presto anche questa mattina…Il ritrovo è a colazione con gli altri sub, per poi partire direttamente verso Porto Ercole. Anche oggi è una splendida giornata di sole; alle 8 di mattina l’aria è ancora frizzate, ma si preannuncia una giornata ancora più calda di quella di ieri. Appena arrivati al porto, aspettiamo il resto del gruppo e David, che arriva un po’ in ritardo con la sua Ape Piaggio carica di attrezzatura, pentole e spesa per il pranzo. Carichiamo tutti l’attrezzatura sulla Donzella e prendiamo posto in barca (noi due saliamo sul Pashà). Eh sì, pagando un piccolo sovrapprezzo, oggi i sub mi lasciano salire a bordo e mi faccio un’intera giornata di mare con loro, anche se io non farò immersioni. Partiamo alla volta di Giannutri; anche oggi giornata splendida, mare piatto e già alle 9 di mattina il sole è alto e si sente che scalda…Saranno circa 20 gradi, ma il clima è secco e si sta bene all’aria aperta.
Dopo circa mezz’oretta di navigazione arriviamo a Giannutri, precisamente a Cala Maestra.
Subito i subacquei, già divisi per gruppi, si preparano l’attrezzatura, e in rapida successione si tuffano in acqua…Beati loro!!! Io nel frattempo faccio un po’ di foto e mi godo il sole in relax, comodamente distesa in barca.
Io invece sono già in acqua!! L’immersione sarà sul parcheggio delle “macchine”, di fianco al relitto del Nasim.
“Il Nasim II, costruito alla fine degli anni ’50 in Inghilterra, era una nave mercantile di oltre 70 metri di lunghezza, battente bandiera panamense. Alle 11:30 dell’11 febbraio 1976 mollò gli ormeggi dal porto di Livorno, diretto ad Alessandria d’Egitto con un carico di 49 automobili (12 Fiat, 35 Peugeot e 2 Mercedes), 16 rimorchi e 3 carrelli elevatori destinati al mercato nordafricano. Ma giunta all’altezza dell’isola di Giannutri nell’Arcipelago Toscano, alle 4:30 del 12 febbraio 1976 la nave, spinta da un forte vento di libeccio, e in mezzo a una fitta pioggia che rendeva quasi nulla la visibilità, cozzò contro gli scogli di Punta Pennello, al largo del porticciolo di Cala Maestra. Il Nasim colò a picco in pochi istanti, e si adagiò poi con la murata di sinistra sul fondo a circa 60 metri di profondità, dopo aver disperso nella sua discesa le 23 automobili che si trovavano sul ponte. Fortunatamente tutti i 17 membri dell’equipaggio si salvarono e non ci furono vittime.
Un’alternativa all’immersione del relitto della nave, che oltre a consentirci di raggiungere quote minori, è molto meno difficoltosa anche da un punto di vista tecnico e organizzativo, è quella sulle macchine che si sono sparpagliate sul fondo durante l’affondamento. Pur essendo meno impegnativa, non è comunque da sottovalutare, e potrà assere affrontata da subacquei con la necessaria preparazione per immersioni a -40 mt. Troveremo i rottami della prima auto, in bilico sulla scarpata a 33 metri di profondità; poco più avanti, a -36 metri, troveremo la seconda. Sporgendosi al disotto di essa, ci apparirà una fila di automobili disposte su un fondo di sabbia bianca a -45 metri, il cosiddetto “parcheggio”.
È stata un’immersione molto bella, e ho fatto il mio record di profondità (48,2 metri); siamo discesi lungo la cima, nel fondale sabbioso ricco di posidonie, per poi proseguire fino alle macchine. I miei compagni erano Nicola, la Serena, Oreste e Marco. Ho visto moltissimi scorfani, alcuni barracuda, un sacco di selle marine e alcune murene. All’interno delle numerose spaccature nella roccia c’erano aragoste e gamberetti. Dopo 44 minuti siamo riemersi…Purtroppo… Una volta tornati in barca ci siamo preparati per il pranzo…Ci voleva proprio la pastasciutta di David! In barca si stava proprio bene, il sole scottava…Eh si, abbiamo fatto proprio bene a regalarci questo mini week end. Ho perfino fatto il bagno (solo qualche tuffo!! L’acqua era freschina…Ma appena risalito in barca il sole scaldava subito).
Subito dopo pranzo le nostre due barchette si sono spostate verso la Secca dei Piemontesi per la seconda immersione. Siamo scesi lungo la cima, fino alla secca posizionata sui 20 metri. In teora l’immersione avrebbe dovuto svolgersi solo sulla secca, ma negli altri gruppi qualcuno si sarebbe spostato anche verso la parete. Allora ho chiesto a Nicola se potevamo farlo anche noi: inizialmente non ha voluto, dato che già la prima immersione è stata fin troppo profonda, ma poi ho insistito e quando siamo riemersi ha detto “sarebbe stato un peccato non fare la parete”!!! Questa parete scendeva fino ad oltre 50 metri; abbiamo visto i soliti onnipresenti scorfani e le pinnis nobilis, moltissimi gamberi e aragoste. Anche in questa immersione ho superato i 36 metri; sono stato sott’acqua 42 minuti…Le immersioni di oggi sono state molto più belle di quelle di ieri.
Dopo la loro seconda immersione siamo tornati in porto, abbiamo preso le macchine e siamo tornati al residence. Il programma della serata prevedeva una super cena di carne in località Vallerana…Quanto abbiamo mangiato!!!abbiamo speso circa 30 euro a testa, ma abbiamo mangiato tantissimo: affettati a volontà, fiorentine e buttere…E anche il dolce! Una cena cosi dalle nostre parti sarebbe costata molto di più. Dopo cena faceva freschino, anche perché eravamo in mezzo alla Maremma, e siamo tornati a dormire…Stanchi ma veramente contenti per la giornata di mare appena trascorsa.
Domenica 4 Giorno di partenza…Solita tristezza…Siamo partiti presto anche stamattina verso Porto Ercole: i ragazzi avevano l’ultima immersione in programma, mentre io sono andata a fare due spese e una passeggiata in paese intanto che li aspettavo. Già qualcuno degli altri sub era partito la sera prima, altri la mattina presto.
Io sono già salito a bordo della Donzella (visto che siamo di meno oggi esce solo una barca); per ridurre i tempi rimaniamo a fare un’immersione sotto costa sull’Argentario; stiamo andando a Punta Finestra, nella Secca dello Scoglio Sommerso, a circa 20 minuti di navigazione da Porto Ercole. Anche oggi sole caldo, cielo terso e mare piatto: che fortuna!! Non poteva andarci meglio questa settimana…Il punto dell’immersione è chiamato così perché sulla costa, con la montagna a strapiombo sul mare, in alto si vede un piccolo arco a forma di finestra.
Ci siamo velocemente preparati l’attrezzatura e ci siamo tuffati in acqua, praticamente tutti insieme. Siamo scesi lungo la cima verso il pianoro roccioso sui 25-30 metri, La visibilità era buona, anche se un po’ meno rispetto a Giannutri, dato il fondale prettamente sabbioso. Sul fondale c’era un’enorme varietà di coralli e gorgonie; corallo rosso e gorgonie giale erano predominanti. Abbiamo visto molte murene, anche fuori dalle loro tane; dopo 52 minuti sono uscito dall’acqua (la mia prossima immersione sarà in primavera!!).
Siamo rientrati in porto verso le 11.30, pronti per tornare al residence, farsi una doccia veloce e partire per Treviso…Di sicuro troveremo traffico…
Infatti, così è stato!!! Siamo partiti da Albinia verso l’una…Senza aver mangiato (ma noi avevamo fatto un po’ di spesa al supermercato, e in macchina avevamo tutto l’occorrente per uno spuntino!)…Dopo circa un’oretta di autostrada verso Firenze eravamo già fermi…Abbiamo fatto un paio di ore di coda prima di uscire dall’autostrada a Barberino del Mugello (come all’andata) per fare il pranzo di metà pomeriggio…Eh sì, si mangia proprio bene in Toscana. Eravamo noi due, Nicola e la Daniela, Pedagno e la Cinzia. Gli altri erano partiti prima di noi.
Da lì in poi il traffico è stato un po’ più scorrevole, ma sempre intenso…Effettivamente era previsto che andasse così, ma ne è veramente valsa la pena.
Siamo arrivati a casa in tarda serata, stanchissimi ma contenti.
E adesso tocca aspettare aprile per la prossima vacanza!!! Cominciamo a fare il conto alla rovescia va la… andreamarty2006@libero.It foto su: http://andreamarty2006.Spaces.Live.Com/ (nel blog su msn ci sono anche le foto di messico 2006, sharm 2006, thailandia 2007, sharm 2007 e argentario 2007)… Alla prossima!