Aprile in andalusia

Dal 16 al 25 aprile ci siamo concessi una bella vacanza in Andalusia. L’organizzazione “fai da te” ha preso un po’ di tempo, ma il risultato è stato ottimo. Abbiamo prenotato il volo, gli alberghi, l’auto e i ticket per l’Alhambra, (per fortuna perché senza prenotazione non si entra) su internet con carta di credito prepagata....
Scritto da: piero59
aprile in andalusia
Partenza il: 16/04/2009
Ritorno il: 25/04/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Dal 16 al 25 aprile ci siamo concessi una bella vacanza in Andalusia. L’organizzazione “fai da te” ha preso un po’ di tempo, ma il risultato è stato ottimo. Abbiamo prenotato il volo, gli alberghi, l’auto e i ticket per l’Alhambra, (per fortuna perché senza prenotazione non si entra) su internet con carta di credito prepagata. L’acquisto di un navigatore ha chiuso i preparativi. Il 16 aprile ritrovo a Malpensa, partenza ore 8 e arrivo puntuale alle 10 e 30 a Malaga. Dopo il ritiro bagagli, individuiamo la ragazza col cartello, ci indica il luogo dove troviamo la navetta che ci porterà all’autonoleggio. La prenotazione è stata fatta sul sito “enoleggioauto.It”. Questo sito offre le migliori condizioni per il noleggio dell’auto tramite convenzioni con i vari autonoloeggi nei principali aeroporti o città turistiche. L’organizzazione, abbiamo constatato, è stata ottima e dopo un’ora siamo già in viaggio con una comodissima Peugeot 308 SW, (il costo è stato di 285 euro tutto compreso per nove giorni) verso Ronda, la prima tappa del nostro giro. Alle 14 arriviamo in albergo. Il paesaggio che ci accompagna lungo la strada è magnifico. In particolare lo è il tratto di strada che, dopo aver seguito la costa in direzione ovest, sale verso Ronda, in alcuni punti ricorda le Alpi.

A Ronda abbiamo soggiornato al “Parador di Ronda”. I Parador sono edifici storici riconvertiti ad alberghi. Non sono molto economici, ma sono veramente belli, questo, tra l’altro è anche in posizione strategica a ridosso del “New Bridge” che insieme all’Arena sono i simboli di questa cittadina. Al pomeriggio abbiamo visitato l’Arena, il museo al suo interno e una zona dove si allenavano dei cavalli, poi scendendo da una comoda stradina sul lato destro della gola, abbiamo raggiunto un ottimo punto da cui si ammirava il ponte in tutta la sua maestosità. Una cosa che ci ha un po’ sorpresi è stato il tempo che ci aspettavamo più caldo, per fortuna un maglione l’avevamo portato. Alla sera in una taverna vicino all’albergo abbiamo mangiato un’ottima paella, degna chiusura della prima giornata spagnola. Il 17 aprile dopo una magnifica colazione partiamo per Siviglia, seconda tappa del nostro giro, dove soggiorneremo per tre giorni. Saldando il conto apprendiamo che all’arena si tiene un solo spettacolo l’anno, a settembre, che è anche la festa della cittadina, che toreare in questa arena è una cosa molto ambita in quanto è la prima arena costruita in Spagna, lo spettacolo deve essere sicuramente fantastico quanto difficile trovare biglietti.

Molto bello il paesaggio che ci accompagna da Ronda a Siviglia, autostrade poco trafficate circondate da campi appena arati e da coltivazioni di ulivi che creano un bellissimo effetto cromatico. Avvicinandoci alla città il traffico aumenta, le ampie autostrade si trasformano in stretti sensi unici, con auto parcheggiate su entrambi i lati, ci si deve augurare di non sbagliare strada e raggiungere al più presto l’albergo. Grazie all’aiuto del navigatore, raggiungiamo l’Hotel America – Jesus del Gran Poder, 2 – Sevilla, buona l’accoglienza, e dopo le indicazioni per il parcheggio convenzionato, dove riponiamo l’auto per riprenderla solo alla partenza, cominciamo a scorazzare per Siviglia, senza obbiettivi, dalle sponde del Guadalquivir al centro. Il centro è tutta zona pedonale, dove si possono ammirare oltre ai vari palazzi storici, gruppi di ragazzi che ballano al suono della sevigliana, mimi, e artisti vari. Il giorno dopo, di buon ora per evitare la folla, iniziamo la visita della città dall’Alcazar, meraviglioso, passiamo poi alla Cattedrale e alla Giralda e terminato la giornata nel Barrio de Santa Cruz con un’ottima Sangria. L’ultimo giorno a Siviglia decidiamo di iniziarlo con un bel giro col battello sul Guadalquivir proseguendo per Piazza Espana e il parco di Maria Luisa. Abbiamo avuto anche la fortuna di goderci un bel spettacolo di Sivigliana, con balli in costume, era penso una raccolta fondi per medici senza frontiere. Siviglia è veramente una bella città che merita di essere visitata, si mangia bene l’atmosfera è cordiale si potrebbe rimanere, avendone la possibilità, qualche giorno in più anche a far niente o volendo attività fisiche varie, come corsa, ciclismo, canottaggio o solo a prendere il sole, sulle rive del Guadalquivir.

Il 20 aprile, dopo colazione si parte per Cordoba. Anche questa volta l’autostrada è poco affollata e la vista deliziata da campi infiniti di ulivi. A Cordoba più che in ogni altra città che abbiamo visitato, abbiamo apprezzato il navigatore che ci ha portato alla reception dell’Hotel San Miguel – C/San Zoilo. Dopo le registrazioni il ragazzo dell’hotel si offre di accompagnarci al parcheggio convenzionato e io ne approfitto, li consegno le chiavi e così risolvo brillantemente il problema di girare in mezzo a vicoli impossibili. L’hotel è un gioiellino come del resto Cordoba. I balconi che s’affacciano sulle vie sono tutti fioriti, le entrate degli hotel e delle case sono dei bellissimi patii, gli aranci che costeggiano le strade profumano tutta la città. Pur essendo nell’entroterra, nelle taverne si mangia del buonissimo pesce, e anche il vino non è da meno, i prezzi sono leggermente inferiori che a Siviglia o Ronda. Al pomeriggio dopo un buon piatto di alici marinate nella piazza principale, dove, da una torre, un accordo di chitarra ogni ¼ d’ora scandisce il tempo, scendiamo al fiume. Visitiamo la Torre De La Calahorra, che adesso è un museo dove è rappresenta una panoramica della vita di Cordoba nel medioevo, basata sulla convivenza delle culture cristiana, giudaica e musulmana e dove si frequentava la prima università europea. Dal terrazzo della torre si fanno delle ottime foto, al Ponte Romano sul Guadalquivir, alla Mezquita e alla città di Cordoba. Il giorno dopo visitiamo la Mezquita, la Juderia e l’Alcazar De Los Reyes Cristianos. Bellissimi. La sera con un fantastico giro di Tapas ci congediamo da Cordoba. Il 22 aprile si parte in direzione di Granada. Seguendo le indicazioni del navigatore ci ritroviamo su una strada che si inerpica per le montagne, é praticamente deserta. Non incontriamo una macchina, neanche nei due paesini che attraversiamo, una tranquillità quasi inquietante. Ci vengono i primi dubbi sul navigatore. Attraversiamo il Guadalquivir su un ponte di ferro, sui bordi della strada è un viavai di lepri, il paesaggio è fantastico. Arriviamo comunque, dopo questa fantastica variante all’autostrada, facciamo colazione in un autogrill, e ripartiamo. Poco dopo mezzogiorno siamo all’hotel – Juan Miguel – Acera del Darro, 24. Parcheggiata l’auto, un panino e una birra e iniziamo a gironzolare per Granada. Prendiamo un pulmino che ci porta alla terrazza della chiesa di San Nicolas, nel Barrio dell’Albaicin. La vista dell’Alhambra e della Sierra Nevada, imbiancata di neve, lascia senza fiato, molto bello anche girare tra i vicoli stretti. L’Albaicin è forse il miglior quartiere moresco che abbiamo visitato in Andalusia. Il giorno dopo è dedicato interamente all’Alhambra. Incominciamo dal Generalife, passiamo all’Alcazaba e ci teniamo per ultimo (la prenotazione era per le 5) i Palazzi Nazaries. Alla sera siamo stanchini ma entusiasti di quello che abbiamo visto. Raccomandiamo la prenotazione dei biglietti dall’Italia (noi gli abbiamo prenotati sul sito “alhambra-tickets”) perché è praticamente impossibile acquistarli al momento.

Il 24 aprile dopo colazione ripartiamo in direzione di Malaga. Abbiamo prenotato all’Hotel Cortijo La Reina. Questo hotel è Situato nel parco naturale di Montes de Malaga, ad un’altezza di 800 metri (30 minuti dall’aeroporto di Malaga). Una favola, un silenzio assoluto, immersi nel bosco, sicuramente si potrebbero fare delle bellissime escursioni, ma noi dobbiamo “riprenderci” da questo “giro dell’Andalusia”, dopotutto siamo in ferie, per cui, dopo un ottimo pranzo ci rilassiamo in piscina raccontandoci le nostre impressioni, cancellando foto doppie ecc. E cominciamo già a fantasticare sulla prossima meta. Il 25 aprile, tanto per riabituarci, alzataccia, riportiamo la macchina all’autonoleggio e alle otto siamo in aeroporto per prendere il volo che ci riporterà in Italia.



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