Aprile a Istambul
La moneta turca è la lira che vale circa 0.50 euro, conviene cambiare di volta in volta, controllare sempre il resto e non pagare in euro se non è necessario (attenzione alle lire che sembrano il nostro euro). L’albergo si trovava nella zona più commerciale della città (Taksim) con un tram che attraversa una strada piena di negozi alla moda occidentale. Il costo del biglietto di ogni mezzo pubblico è di 1,30 lire turche, ma alle fermate è facile trovare persone che rivendono i biglietti con un ricarico che va dai venti ai cinquanta centesimi. Nei primi giorni abbiamo sofferto molto il freddo per un vento gelido che secondo me proveniva dalla Siberia ed ha costretto noi donne a usare la pashmina come le arabe per proteggere la testa.
Lo scotto da pagare per essere turisti l’abbiamo pagato la prima sera con una cena a base di pesce con vino turco e un rombo chiodato di tre Kg, al modico prezzo di 420 lire turche! Fortunatamemte dopo abbiamo capito che le numerosissime tavole calde erano ciò che facevano per noi sia per il prezzo sia per gustare le tante specialità turche. Un’altra trappola in cui siamo caduti è stato l’inganno di un lustrascarpe che faceva finta di perdere la spazzola per poi ringraziare chi gliela riportava e rimediare un cliente.
Un consiglio che posso dare è di non mostrarvi mai troppo interessati all’acquisto e comunque di contrattare perchè il prezzo è sempre più basso di quello richiesto.
Il viaggio è durato 6 gg, in cui abbiamo visitato i vari monumenti, le moschee principali (ricordarsi che si entra senza scarpe e le donne con il capo coperto), il museo archeologico al costo di 2,50 lire turche, San Salvatore in Chora con bellissimi mosaici, la gita di una giorno sul Bosforo al prezzo di 6 lire a/r e poi il Gran Bazar (Kapalicarsi in turco) e il mercato delle spezie. A questo proposito grazie alla mia guida ho scoperto una moschea bellissima ricoperta di maioliche proprio vicino al mercato: il suo nome è Rustem pasa e per trovarla vi conviene chiedere perchè non è al livello della strada ma al primo piano.
Per quanto riguarda la difficoltà della lingua ce la siamo cavata con un pò d’inglese e tanta gestualità mediterranea che ci ha permesso di andare in giro anche in posti un pò fuori dai soliti circuiti turistici (utile la trovata di mio marito che scriveva la nostra mèta e la faceva leggere), questo ci ha permesso di vedere e di conoscere persone disponibili e cortesi.