Appunti dalla Baviera
Sono le 15:30 quando lasciamo questa località per dirigerci verso la rinomata Salisburgo. Abbiamo deciso di pernottare in questa piccola cittadina austriaca per una notte. L’hotel, prenotato su internet, non è di certo stato all’altezza delle aspettative; E’ la prima volta che ci capita di soggiornare in un posto del genere; 100,00 euro a notte per una stanza oserei dire “bonsai”; la semplice necessità di appoggiare la valigia diventava un ostacolo alla libera circolazione delle persone, il bagno era piccolissimo e l’ascensore beh, quello è da vedere, non pensavo che alle soglie del 2010 esistessero ancora luoghi con sistemi di risalita così rudimentali; unica nota “accettabile” la colazione. E’ pomeriggio inoltrato quando ci buttiamo alla scoperta di questa cittadina e decidiamo pertanto di coglierne principalmente gli aspetti culturali e gastronomici, lasciando spazio a storia e architettura per l’indomani.
Usciamo dall’hotel, situato a circa 800 metri dal centro, e facciamo la nostra prima sosta fotografica a Schloss Mirabell palazzo costruito nel 1606 dal principe arcivescovo Wolf Dietrich. I giardini sono magnifici e l’atmosfera rilassata e tranquilla del posto ci fa dimenticare il primo impatto negativo della città avuto con il nostro hotel. Salisburgo è una piccola perla bianca attorniata dalle montagne, in una posizione spettacolare sul fiume Salzach. Passeggiamo fermandoci solo di tanto in tanto a visitare qualche monumento: Il Duomo, il piccolo cimitero dove si trovano le spoglie dei famigliari di Mozart, la chiesa di San Sebastian ecc..
Per la cena scegliamo un ristorante decisamente d’atmosfera il “Stiftskeller St Peter con graziose salette (alcune per sole 2 persone), cucina ricercata con piatti interessanti. Il ristorante si trova in pieno centro a due passi dal Duomo.
06/09/2009 (SALISBURGO/STRAUBING/REGENSBURG) La mattinata la dedichiamo alla visita del “Festung Hohensalzburg” una delle più grandi fortezze d’Europa dalla quale si può ammirare un panorama unico sulla città. La Fortezza è raggiungibile tramite una comoda funicolare (la più antica funicolare austriaca) con corse che partono ogni 10 minuti. Il biglietto costa € 10,50 e comprende la salita in funicolare, la visita al castello con audio guide, camera delle torture, torre di avvistamento, le sale principesche, il museo delle marionette ecc.. Visitiamo il tutto ed optiamo per la discesa a piedi percorrendo una strada a tratti piuttosto ripida giungendo così al centro della città di Salisburgo. Non è nostra abitudine cercare ristoranti italiani all’estero ma considerata la difficoltà di trovare un posto libero troviamo una pizzeria con tanto di bandiere italiane sventolanti all’ingresso. Saliamo le scale, chiediamo un tavolo per due persone e un signore dall’accento tutt’altro che italiano ci fa accomodare. Le prime perplessità le abbiamo all’arrivo della cameriera, una specie di mamma Simpson con capigliatura tutta cotonata, unghie da strega e chi più ne ha più ne metta. A questo punto la tentazione di scappare è forte e diventa concreta nel momento in cui leggiamo il menu. Di italiano non c’è proprio nulla!! Scritte del tipo “lasagne alla bolognosona”, “spaghetto con pomodora” ecc. E’ la conferma a quanto abbiamo sempre sostenuto: evitare ristoranti italiani all’estero che non siano garantiti al 100%!). Salutiamo la cameriera scusandoci e facendogli capire gentilmente che il menu non è di nostro gradimento e attendiamo che si liberi un posto presso un locale situato di fronte alla casa natale di Mozart il “Zum Eulenspiegel” con moltissimi soprammobili e pannelli in legno scuro che trasmettono in modo efficace l’immagine della vecchia Austria (€ 38,10 per due secondi con contorno); la cucina del ristorante non è nulla di spettacolare ma sempre meglio di un falso Made in Italy.
Concludiamo la nostra giornata a Salisburgo al Cafè Mozart che è assolutamente da consigliare per i famosi “Salzburg Nockler” a base di uova, buonissimi, una specialità del posto che merita di essere provata. Lasciamo Salisburgo e ci dirigiamo verso Regensburg. A 45 chilometri dalla nostra meta ci fermiamo per una sosta caffè in un grazioso paesino chiamato Straubing. Abbiamo prenotato l’Hotel Munchner Hof a regensburg situato in pieno centro. Costo per una matrimoniale € 105,00 + € 6,00 per il parcheggio. La nostra camera è in stile moderno e decisamente spaziosa. Regensburg (o Ratisbona) è una città veramente accogliente. Stupenda la vista dal ponte del duomo illuminato. Lo Steinerne brucke (Ponte di pietra) fu costruito in 11 anni e per secoli rimase l’unico ponte lungo il Danubio.
E’ ora di cena e il ristorante che scegliamo per la sera è il “Das Haus Heuport”. Il locale accoglie al piano terra una clientela giovane che vuole un’atmosfera informale, mentre, salendo una scalinata si giunge al primo piano in un’elegante sala con vetrata sul duomo, dove si può gustare una cucina più elaborata e dove il servizio è di buon livello. Terminata la cena a base dell’immancabile crema di patate (buonissima in tutta la Germania) e di tagliatelle nere ai calamari usciamo per andare al Luna Park. La serata è bellissima, non fa freddo ed è possibile ammirare Regensburg dalla ruota panoramica. Paghiamo 7,00 euro in due per avere la ruota tutta a nostra disposizione. Ad un certo punto pensiamo addirittura di essere stati dimenticati in cima. Finalmente la ruota riparte e ci riporta a terra dopo averci regalato un bel numero di giri panoramici.
Non ho voglia di tornare a piedi in albergo e decidiamo di prendere un taxi. Quelli che erano circa 400 metri all’arrivo si trasformano in 10,00 euro tondi tondi da regalare ad un taxista tutt’altro che onesto. Per far scattare il contatore su quella bella cifra ci ha fatto fare qualche giretto in più della città.
07/09/2009 (REGENSBURG/NORIMBERGA/ROTHENBURG OB DER TAUBER) Dopo averla ammirata in tutto il suo splendore con le luci della sera oggi ci gustiamo Regensburg passeggiando tra i suoi vicoli, lungo il fiume e fermandoci di tanto in tanto in qualche negozio caratteristico. Da non perdere per gli appassionati o le appassionate di cappellini il negozio che si trova di fronte al Duomo. Ovviamente non ho resistito alla tentazione e a soli 40,00 euro ho acquistato un grazioso cappellino lasciando alla moglie del principe Carlo quelli dai 1.000 euro in su .
Altro grazioso locale da consigliare è il “Tea Caffè” un piccolo negozio in cui si possono gustare ed acquistare diverse tipologie di the.
Percorriamo per la seconda volta il famoso ponte di pietra e scattiamo innumerevoli fotografie ad uno degli angoli più belli della città.
Verso mezzogiorno lasciamo Regensburg e raggiungiamo Norimberga. Devo ammettere che questa città è sempre stata un mio chiodo fisso, ho sempre desiderato visitarla nel periodo natalizio e mi ero costruita un’idea tutta mia di come dovesse essere. Appena giunti in centro sento però che qualcosa non va. Non riesco a cogliere angoli particolari, probabilmente l’atmosfera natalizia rende bella qualsiasi città e i suoi famosi mercatini saranno di certo affascinanti, fatto sta che la sconsiglio vivamente nel periodo estivo. Pranziamo all’aperto in un ristorante in prossimità del centro il “Bratwurst Roeslein”. Nulla di entusiasmante ma prezzi bassissimi e piatti della tradizione locale accettabili (due secondi con contorno a soli 23,00 €). Nel pomeriggio troviamo il tempo per salire al castello imperiale dal quale è possibile godere della vista panoramica sulla città. E’ forse questo l’angolo di Norimberga che mi aspettavo con case dallo stile tipico dell’alta Baviera, peccato però che il resto della città non rispecchi tutto questo.
Per la sera abbiamo prenotato un Hotel a Rothenburg ob der Tauber. E’ il paese piu’ romantico della Baviera non è da descrivere ma da vedere. Impossibile non innamorarsi di questo luogo incantato. Essendo così affascinante è però anche invaso dai turisti ed è per questo che è bene fermarvisi a dormire per assaporarne l’essenza soprattutto la sera, senza scolaresche e turisti mordi e fuggi.
Restiamo ammirati dall’ordinata disposizione delle case, dall’atmosfera natalizia che qui, a differenza di Norimberga, si respira anche a settembre. Qualche oretta deve essere assolutamente dedicata al “Kathe Wohlfahrt” il negozio specializzato in articoli natalizi piu’ spettacolare del mondo. Altra catena di negozi coinvolgente è quella dei Teddy’s orsacchiotti di tutte le misure e varietà. Non ho ancora citato il nostro Hotel. Prendete carta e penna e segnatevi il nome: Hotel Gotisches Haus. Un ambiente accogliente, rustico, con camere da scegliere direttamente su internet. Quella da noi scelta (€ 178,00 con parcheggio) aveva una sala da bagno che da sola era grande come camera da letto e bagno dell’Hotel di Salisburgo. Rothenburg è proprio un gioiello medioevale, impossibile restare indifferenti al suo fascino e quando si passeggia per il centro (l’intera cittadina si può definire centro storico) non si vorrebbe piu’ andar via. Abbiamo visitato tanti posti nel mondo, molti dei quali di un fascino non trascurabile, ma Rothenburg ob der tauber è qualcosa di unico, che ti fa dimenticare la fine dell’estate e ti fa venire voglia di natale. Ci si porta dentro il ricordo di ogni balcone, fontana, negozietto caratteristico, torre… Ceniamo in un locale carino a due passi dalla piazza centrale, un buon caffè e di nuovo con il naso all’insù per non perdere nulla di quanto ci circonda. Inutile dire che una città come questa se è bella di giorno la sera lo è ancora di piu’. 08/09/2009 (ROTHENBURG OB DER TAUBER/NORDLINGEN/DACHAU/ETTAL) Ci svegliamo presto per ammirare anche all’alba questo gioiello e dopo una eccellente colazione dedichiamo ancora qualche ora alla visita di Rothenburg ob Der Tauber. Iniziamo il giro dalla piazza del municipio e saliamo i numerosi gradini della torre per raggiungere il punto piu’ panoramico della città. La vista appaga ogni sforzo fatto per raggiungere la cima. La strada principale di Rothenburg è la Herrngasse (via dei signori), tipica via di paese bavarese con eleganti abitazioni dalle facciate realizzate con stili e colori diversi. Nonostante ami la visita ai musei, alle chiese ed ai monumenti in generale, qui, a Rothenburg, tutto questo passa in secondo piano perché sono le mura, le case, i negozi, l’atmosfera che fanno di questa città l’unico motivo che dovrebbe spingere un turista a visitare la Baviera. Sì in Baviera c’è molto da vedere ma nulla è paragonabile alla sensazione che lascia la visita di Rothenburg ob der Tauber. Verso le 11 abbandoniamo a malincuore questo paese incantato promettendoci di ritornare. Lungo la strada ci fermiamo a pranzare a Nordlingen. Il paese è molto grazioso ma non abbiamo il tempo di visitarlo. Tappa molto importante prevista per la giornata è il campo di concentramento di Dachau che nonostante il Tom Tom troviamo con qualche difficoltà (probabilmente la segnaletica quel giorno l’hanno tolta per dargli una ripulita…Boh!). Sulla porta d’ingresso c’è la famosa frase in tedesco “Il lavoro rende liberi”, entriamo e percorriamo un lungo corridoio costeggiato da piccole stanze, visitiamo la parte allestita come museo dove si trovano appese foto che fanno tornare alla mente le immagini piu’ crude di questa barbarie. Ho già visitato sia il campo di concentramento di Dachau che quello di Mathausen mentre per il mio ragazzo è la prima volta che si trova davanti ai cosiddetti luoghi della memoria. Come mi aspettavo per lui la prima impressione è stata quella di un luogo ricostruito, finto, dove tutto sembra tranne che un campo di concentramento. Questo non è dovuto a una nostra personale percezione di quanto questo luogo rappresenti, ma purtroppo, a mio avviso, dal tentativo di mostrare al mondo intero una immagine del campo che non rispecchia la realtà, non rispetta le persone, coloro che al suo interno hanno perso la vita o hanno visto altri morire. Nonostante fossero per me passati tantissimi anni dalla mia prima visita di Dachau mi ricordavo chiaramente che la cosa che mi aveva colpita di piu’ erano stati i forni crematori e la camera a gas. Ero certa che ci fossero e che era possibile visitarli. Mancavano circa 20 minuti alla chiusura del campo di concentramento e non volevo che il ricordo di questo luogo, per il mio ragazzo, restasse solo quello di qualche foto appesa alle pareti. La visita di un campo di concentramento è qualcosa di diverso dalla visita ad un museo, deve servire a ricordare, a non dimenticare. Insisto nella ricerca di quanto so che esiste ma che a quanto pare è stato ben bene nascosto. Finalmente vedo due persone dirigersi ai lati del campo, li seguiamo e immediatamente riconosco quei tristi luoghi. Siamo davanti allo stabile all’interno del quale si trovano sia la camera a gas che i forni crematori. Abbiamo poco tempo ma quel poco è sufficiente. E’ abbastanza starsene qualche secondo all’interno di una stanza per rendersi conto di quello che possa essere successo al suo interno. Si esce dal campo a testa bassa, ancor piu’ consapevoli di quanto accaduto anni prima, anni che sembrano lontani ma che in realtà così lontani non sono. Ricordavo che Dachau, rispetto a Mathausen, fosse meno toccante e piu’ricostruito, ma che addirittura si dovesse diventare degli investigatori per trovare zone del campo per niente segnalate, beh lo trovo decisamente poco rispettoso. Qui la difficoltà non sta nel capire le segnaletiche, nel tradurle dal tedesco all’italiano, la difficoltà sta nel trovarle!!!. Riprendiamo la strada, direzione Linderhof e incrociamo la località di Ettal; restiamo affascinati dall’imponenza del monastero e decidiamo di trovare una sistemazione economica proprio qui. Pernottiamo all’Hotel Ludwig der Bayer (94,00 euro a notte colazione inclusa). L’Hotel non è di quelli che piacciono a me ma considerato il fatto che non avevo intenzione di passare la serata a cercare una sistemazione di mio gradimento (compito alquanto arduo) ho deciso di far andar bene il primo trovato.
Sono circa le 20:30 quando usciamo dall’Hotel per cercare un ristorante. Optiamo per un piccolo locale ricco di chincaglierie, molto originale ed accogliente, il “Cafè restaurant Madame Plusch”. Ci si accomoda piu’ che in tavoli da classico ristorante, in una specie di sala da the, con divani antichi, sedie d’epoca e tante curiosità da vedere appoggiate qua e la. Anche qui i prezzi si rivelano economici: due Kartoffsuppe, due secondi con contorno e due gelati e caffè a soli € 53,40.
09/09/2009 (ETTAL/LINDERHOF/VIPITENO) Sveglia prestissimo perché oggi oltre a dover visitare il castello di Linderhof dobbiamo percorrere circa 500 chilometri. Appena usciti dall’Hotel ci troviamo dinanzi allo splendido monastero di Ettal. Attraversiamo la strada ed entriamo a visitare questo luogo sacro. A colpire, oltre ai colorati e splendidi giardini, c’è sicuramente la sua mole. Una breve sosta è obbligatoria per chiunque si trovi a transitare da qui.
Terminata la visita al monastero ci dirigiamo verso Linderhof percorrendo una strada immersa nel verde costeggiata di tanto in tanto da qualche piccolo paesino.
In pochi chilometri raggiungiamo la località del famoso castello. Dopo aver visitato qualche anno fa le imponenti costruzioni di Re Ludwig II a Fussen non potevamo non chiudere il cerchio con questo gioiello architettonico. L’ingresso costa 7,00 euro ed è comprensivo di visita guidata (se la guida non parla italiano viene consegnato un libretto grazie al quale è possibile seguire le spiegazioni). Gli interni lasciano a bocca aperta. Se il castello bianco e incantato di Fussen è l’immagine della magia, delle fiabe, delle stranezze di Ludwig II quello di Linderhof rappresenta appieno la voglia di sfarzo che accomunava un’po’ tutti i sovrani dell’epoca. E’ piccolo, ma forse proprio per questo, curato in ogni dettaglio. Il parco che circonda il castello è immenso e racchiude al suo interno altri piccoli gioielli. E’ possibile innanzitutto raggiungere la famosa grotta di Venere che Re Ludwig II si era fatto costruire per poter ascoltare in tutta tranquillità la musica del suo amato Wagner. Forse qui, più che in qualsiasi altro luogo, si trova disegnata la pazzia di un sovrano che amava fuggire dalla realtà. Stupendo anche il chiosco moresco che si raggiunge percorrendo una stradina all’interno del parco. Riprendiamo la strada del ritorno fermandoci a Vipiteno per il pranzo (alle 15:00 del pomeriggio) dove troviamo un solo ristorante disposto ad accoglierci considerato l’orario. Il “Post”. Locale tipico dove potete gustare dell’apprezzabile cucina locale.
Questo nostro viaggio in Baviera è terminato, cinque giorni sono passati velocemente ma ogni immagine di questo angolo della Germania ci resterà impressa. Alla prossima.