Antipasto toscano: 3 bimbi, 3 giorni, un’avventura

...Eravamo reduci da un LUNGO VIAGGIO nel 2004, durato nove mesi, culminato con la nascita del nostro terzo bimbo, Marco, che ci ha portato tanta gioia e vitalità, ma anche molti impegni in più... ...Sembrava che viaggiare in cinque fosse una cosa impossibile (e a dire il vero molto spesso le strutture turistiche italiane cercano di...
Scritto da: Luca Stopiglia
antipasto toscano: 3 bimbi, 3 giorni, un'avventura
Partenza il: 20/05/2005
Ritorno il: 22/05/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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…Eravamo reduci da un LUNGO VIAGGIO nel 2004, durato nove mesi, culminato con la nascita del nostro terzo bimbo, Marco, che ci ha portato tanta gioia e vitalità, ma anche molti impegni in più…

…Sembrava che viaggiare in cinque fosse una cosa impossibile (e a dire il vero molto spesso le strutture turistiche italiane cercano di confermarlo…).

…Ma alla fine ci siamo riusciti, e a posteriori devo dire che è stata una grande idea e ne è uscito un week end molto bello. A dire il vero il MUST del week end è stato proprio la possibilità di stare tutti e cinque insieme per ventiquattro ore al giorno, cosa che, con gli impegni di lavoro, gli orari della scuola ed i vari impegni famigliari, non è molto praticabile durante le “normali” giornate.

E’ sicuramente stato un viaggio molto impegnativo, perchè “gestire” le esigenze di un bimbo di otto mesi, ma soprattutto quelle della signorina di quasi nove anni e dell’ometto di cinque anni, non è uno scherzo: ma con un po’ di calma e con il giusto spirito si possono tirare fuori dei momenti molto belli e spesso indimenticabili.

Il problema più grosso, come sempre, è stato convincere la mia cara moglie che non era una follia, che era fattibile, etc., e dopo qualche mese di “contrattazione” ci siamo decisi e in venti giorni abbiamo programmato il viaggio tenendo come scopo di base quello di fare un itinerario a misura di bambino e quindi con tempistiche da bambino.

La metà era già decisa, perchè proprio l’anno prima, mentre stavamo programmando un viaggio più impegnativo in Toscana, abbiamo avuto la lieta novità del terzo bimbo…

Ma veniamo al dunque: frenetici preparativi nei giorni precedenti; pappe pronte sì, pappe pronte no ? Biberon sì, biberon no ? Camera con cucina o camera senza ? …E così via con i soliti mille interrogativi sul cosa servisse o no, sul come sarà l’appartamento, sul viaggio, sul parcheggio a Firenze, etc.

Il giorno prima siamo ancora in dubbio se parcheggiare in centro a Firenze o lasciare la macchina fuori a Calenzano ed entrare in treno: di fatto ci daranno una mano i nostri “cari sindacalisti” con lo sciopero programmato giusto venerdì 20 dalle 16 in poi e quindi si decide di entrare nella “scorrevole” Firenze in auto.

E arriviamo alla sera precedente: preparazione bagagli e carico auto: operazione molto importante, soprattutto in vista della giornata a piedi in centro a Firenze e successivo arrivo a Lucca per la notte (e quindi deposito bagagli vari): quindi quello che serve a Firenze da tenere comodo e a portata di mano, il resto imbucato; operazione ultimata dopo le 22, doccia, a nanna e sveglia alle 4.15…

Sveglia puntuale, caffè per rimettersi in moto, ultimi preparativi, sveglia bimbi, e alle 05.15 in perfetto ritardo siamo in strada.

Mattinata fresca al punto giusto, traffico inesistente, tutto OK: senonchè al primo passaggio a livello (a dieci chilometri da casa) ci ritroviamo fermi per un po’ prima di capire che qualcosa non andava: probabile guasto, nessun treno in vista, e sbarre chiuse !!! Inversione di marcia, cambio strada e via verso Firenze…

Viaggio liscio, soprattutto pattuglie zero, soliti lavori in corso (giusto per non smentirsi mai), solita colonna fuori Firenze: insomma tutto come da copione; ci tuffiamo nel centro di Firenze in auto e andiamo alla ricerca di un parcheggio comodo: optiamo per il costoso parcheggio sotterraneo di fianco alla stazione (21€ oltre le cinque ore di sosta), ma visto che l’auto è nuova e carica di bagagli spendiamo qualche euro in più per la comodità e la sicurezza.

Operazioni di scarico auto regolari: assetto passeggino da città, controllo viveri, controllo ricambi, VIA !!! Sono le 08.30…

Passiamo di fronte alla Stazione di S.Maria Novella e andiamo alla ricerca di un bar per la colazione dei bimbi: optiamo per la Pasticceria di fianco alla chiesa di Santa Maria Novella e con calma ci rifocilliamo: facciamo scaldare i tre biberon dei bimbi e “animiamo” questo angolo di locale; mentre la ragazza giovane sembra quasi risentita per “dover scaldare” i biberon, la proprietaria si sofferma spesso a salutare i bimbi e a fare i complimenti soprattutto al piccolo, e alla fine ci lava anche i biberon senza problemi (come sempre c’è grossa differenza tra “generazione giovane” snob e “generazione passata” molto operativa e con la giusta cultura e i giusti valori, il primo tra cui la famiglia ed i bambini)…

Dopo uno stop and go ai box (leggi giro turistico della toilette), con la “pancia piena” usciamo e andiamo al sole della piazza per un’altra fondamentale operazione: il cambio di pannolino (non praticabile al bar perchè bagni a rischio AIDS, come da prassi in Italia). E così dopo il mitico cambio in quota sopra il Sudafrica di Martina, quello ancora più Vip di Matteo in Piazza Navona, anche Marco ha l’onore di essere cambiato in una importante piazza mondiale (con foto di rito).

Ora siamo veramente pronti per una visita/camminata veloce in centro a Firenze: abbiamo deciso di non andare a musei, ma di visitare solo alcuni monumenti e alcune chiese velocemente, soffermandoci più sulla “vita” di Firenze; tanto per cominciare la chiesa di Santa Maria Novella oltre ad essere a pagamento, è chiusa, quindi passo; ci dirigiamo allora verso la zona di Borgo San Lorenzo, con il centro Mediceo (tutto a pagamento, passo…). Intorno al complesso c’è un mercato molto colorato dove “convivono” fiorentini, cinesi ed extracomunitari di tutti i tipi: vendono le solite cianfrusaglie ed i bimbi sono molto più attratti da queste bancarelle che dalla città e dai monumenti. Ci dirigiamo quindi verso il Mercato coperto di Firenze: molto bello, una delle cose più belle viste in queste poche ore in città; parliamo in ascensore con una signora “fiorentina doc”, la quale ci conferma che è ancora un vero mercato, con prodotti che arrivano proprio dal territorio toscano; i prezzi non sono male (soprattutto per essere in centro a Firenze) e la mercanzia è molto interessante; un colpo d’occhio stupendo, su due piani, con il classico caos da mercato (ma al punto giusto); giriamo all’interno una mezzoretta, facciamo alcuni acquisti veloci, e poi torniamo nel Medioevo di Firenze. Visitiamo la Biblioteca Medicea con la bellissima scalinata di Michelangelo e poi ci dirigiamo in Piazza Duomo. Sosta veloce in farmacia e circumnavigazione della piazza, a zig zag tra bersaglieri (la domenica c’era l’adunata generale) e comitive di stranieri; monumenti a pagamento e code oceaniche: passo anche qui; vista veloce del Battistero, del Duomo e del Campanile e via verso Palazzo Vecchio; sosta obbligata al Disney Store con i bimbi: come da copione prezzi stellari, capricci dei bimbi e acquisto di un astuccio per Martina alla modica cifra di 20€ (con i suoi risparmi, of course); capricci di Matteo perchè lo vuole anche lui, ma non c’è nulla di bello “da maschio” e quindi promessa (non mantenuta purtroppo) di acquistarlo in qualche altro negozio… Passiamo per Piazza della Repubblica, Orsanmichele e ci dirigiamo a Palazzo Vecchio: coda oceanica, a pagamento, passo. Foto di rito al David, al nettuno e alla Piazza e poi passando per gli Uffizi (coda più che oceanica) via al Ponte Vecchio: i bambini restano affascinati dalle statue finte davanti al Museo, una delle quali sembra proprio vera…

…Per attraversare il Lungarno bisogna farsi un’assicurazione sulla vita: siamo in pieno centro storico e le auto sfrecciano in mezzo a turisti, passeggini, etc. Solo in Italia riusciamo a dare un adeguato scenario ai turisti di tutto il mondo: marciapiede di un metro scarso, con folla di turisti in entrambi le direzioni, con venditori ambulanti che intralciano, e moto e auto di ogni genere che viaggiano incuranti…

Diamo un’occhiata veloce alla bella visuale che offre l’Arno con il Ponte Vecchio di fronte, con San Miniato in lontananza, e poi ci tuffiamo nella folla che attraversa il Ponte. Foto di rito in mezzo al ponte e poi giù sull’altro lato verso Palazzo Pitti e I Giardini di Boboli: acceleriamo perchè i bimbi mugugnano e hanno fame e prima di entrare nel Giardino facciamo scaldare l’acqua per la pappa di Marco. Entriamo nel giardino, è mezzogiorno passato e fa molto caldo: i posti all’ombra per sedersi a mangiare sono un miraggio, ci si ferma quindi al primo angolo riparato per dare la pappa in piedi a Marco che non può più aspettare; nel frattempo vado in avanscoperta e trovo una panchina al sole un po’ più avanti, e quindi ci spostiamo per mangiare tutti. Con il pieno ci buttiamo sotto un albero a riposarci, e mentre io resto in dormiveglia per un’oretta i bimbi giocano e si divertono. Un piccolo excursus sul parco: neanche da paragonare con i parchi di altri città da noi già visitate (in particolare Londra e Parigi); servizi neanche a parlarne, tenuto così e così, insomma un po’ una delusione. Ci rimettiamo in moto verso le 15 per una breve visita al parco, con il bel panorama che si gode dall’alto su Firenze, una visitina alla Grotta e al Bacco e poi si esce per rituffarsi nella confusione del traffico. I bimbi sono stanchi: ci dirigiamo verso il ponte della Vittoria con Marco che dorme nel passeggino nonostante continue sirene di ambulanze, polizia e frastuoni vari: entriamo in via dei Tornabuoni, passiamo davanti alle vetrine (per noi insignificanti) delle varie “griffe” e poi deviamo verso piazza Duomo alla ricerca di una gelateria: ci fermiamo al Gelato a Mezzanotte per prendere quattro coppette veloci; i bimbi si siedono sul tavolino fuori finchè io pago (tre tavoli liberi): cifre folli come da consuetudine e uscendo il titolare mi dice che il servizio al tavolo ha un prezzo diverso; gli faccio notare che i tavoli sono vuoti e nel raggio di qualche chilometro non ci sono clienti in arrivo, e non dice niente. Mangiamo il gelato con lui che ci guarda male dalla porta (che bello !), ma dopo un po’ mia moglie sentendosi osservata decide di partire e mangiamo al volo: come sempre servizio super, in particolare per famiglie e bambini…

Torniamo velocemente alla macchina, ricarichiamo il tutto e ci rituffiamo nel traffico del venerdì pomeriggio di Firenze: soliti giri incomprensibili, segnaletica stradale assurda, svincoli della Firenze mare chiusi senza avvisi, inversioni continue, insomma in qualche modo montiamo in autostrada e ci dirigiamo a Lucca: arriviamo velocemente all’appartamento (appena fuori dell’autostrada) e ci sistemiamo. E’ un discreto appartamento con due camere e bagno con doccia, frigo e microonde, parcheggio: il tutto alla cifra di 72€ a notte, colazione compresa. Mc Donald a cento metri, Esselunga a trecento metri, sulla strada per Pisa: niente male direi…

Chiacchierata con i gestori, solite incombenze, sistemazione bagagli e poi passeggiata all’Esselunga per fare rifornimento (e confronto prezzi con le nostre zone).

Cena da McDonald con Happy Meal per i bimbi (l’importante e il regalo, non il cibo !!!) e poi a casa a nanna…

Sabato 21/5 dopo un tranquillo risveglio andiamo a fare colazione nel Bar convenzionato a venti metri dall’appartamento e poi carichiamo il necessario per un’altra lunga giornata (ricambi, biberon, pappe, rullini, telecamera, etc). Alle 09.30 si parte in direzione Pisa: valichiamo a San Giuliano Terme tra le colline e ci dirigiamo alla Certosa di Pisa (o meglio di Calci). Arriviamo velocemente e attendiamo un quarto d’ora per entrare con un giro guidato gratuito (ufficioso, con un custode, che però ci farà da ottimo cicerone per più di un’ora): nel frattempo finchè noi ammiriamo un rapace (falco ?) che volteggia sopra di noi e poi si dilegua maestoso dietro al collina, Marco dorme beato nel passeggino e si sveglia solo quando si aggrega una comitiva di bersaglieri di Chiavasso che entrerà con noi. La Certosa è stupenda e la guida ci illumina sulle opere d’arte ma anche sulle usanze dei certosini: il convento è stato attivo fino al 1972 ed ora è monumento nazionale, anche se è un po’ in decadimento e in restauro (di fianco c’è anche un interessante Museo di scienze Naturali gestito dall’Università di Pisa). Molto bella nella chiesa una sedia in marmo del 600, molto belli gli affreschi, addirittura uno con un’illusione ottica molto particolare; interessanti alcuni attrezzi originali dei certosini e alcune stanze ancora intatte; stupendi gli appartamenti del Granduca di Toscana; insomma merita sicuramente una visita.

Usciamo che sono le 11.30 e ci dirigiamo alla volta di Pisa, alla ricerca di un agriturismo o un posto tranquillo per mangiare: per strada costeggiamo l’aquedotto antico che arriva fino alle porte di Pisa. Non troviamo nessun locale per strada e dopo un primo giro in macchina intorno a Pisa (soliti problemi italici con la segnaletica assurda…) ci dirigiamo alla volta di San Giuliano !!! Troviamo le indicazioni per un agriturismo, ma quando arriviamo troviamo chiuso (!), poi a San Giuliamo ci fermiamo davanti alle Terme e andiamo in una pizzeria: non fanno pizze a mezzogiorno e i prezzi sono “fuori”; ci alziamo ed andiamo in un alimentari a cento metri a comprare i panini: il pranzo al sacco fatto su una panchina all’ombra, da soli, di fianco alla strada sarà il più tranquillo della vacanze e forse anche il migliore come qualità. Faccio scaldare il biberon in una pasticceria (questa volta senza problemi) e poi pancia mia fatti capanna…

Ripartiamo verso le 14 alla volta di Pisa: parcheggiamo di fianco alle mura e in cinque minuti siamo al Campo dei Miracoli: M A G N I F I C O !!! Il colpo d’occhio appena girato l’angolo è stupendo: sicuramente una delle più belle piazze (se non la più bella) che abbia mai visto: merita di essere vista e gustata con tranquillità. Purtroppo il tempo è tiranno (il parchimetro avanza implacabile e i bimbi vogliono andare al mare) e quindi devo mio malgrado rinunciare alla salita nella Torre (ben 15€, e poi ci lamentiamo dei 14,2€ della Tour Eiffel), perchè l’attesa è di più di due ore; purtroppo anche gli altri monumenti sono a pagamento e le code sono chilometriche, e quindi decido di farmi un Tour Fotografico della piazza mentre i bimbi restano nel bellissimo prato all’ombra della Torre a giocare e riposarsi. Scatto quasi un rullino di foto alla Torre( …Prenderò poi parole da mia moglie, come da previsione…), ma anche al duomo e al battistero, alla piazza nel suo insieme e poi mi ricongiungo alla famiglia; li trovo intenti a farsi fotografare da una famiglia di indiani, che stanno facendo i complimenti a Marco e si fanno fotografare e filmare insieme (come gli americani con Matteo nel 2001 a San Pietro); scambiamo due battute e poi torniamo verso la macchina.

Usciamo in un attimo da Pisa e ci dirigiamo alla Tenuta di San Rossore, sperando di poter fare un giretto in un’oasi di verde vicino al mare, ma come mi era stato preventivato la spiaggia non è più accessibile e la parte visitabile è molto ristretta. Ripartiamo subito quindi alla volta di Marina di Pisa: in macchina dormono tutti sotto un sole cocente, e a momenti prendo sonno anch’io finchè guido…(solo alla sera mi renderò conto della causa di tale sonnolenza: la mancanza del caffè post pranzo !!! Dipendenza pura…) Scendiamo per la strada che costeggia l’Arno, con una marea di cantieri navali e posti barca, e arriviamo a Marina di Pisa: parcheggiamo in un parcheggio libero (Incredibbbbbile, soprattutto per noi abituati ai mari delle zone alte dell’adriatico, dove si paga anche l’aria che si respira: chiaramente è un po’ tralasciato, ma di fronte alla parola GRATIS…) e iniziamo la nostra camminata sul Tireno: sembra di essere in piena estate e decidiamo di affittare un ombrellone e due lettini per un’ora, così da rilassarci un po’ e dare la merenda ai bimbi; mentre il piccolo fa merenda gli altri due vanno a bagnarsi i piedi sull’acqua, poi si tolgono la maglia, poi si arrotolano i bermuda, e alla fine restano in mutande e si tuffano in acqua: tre quarti d’ora in ammollo a schiamazzare !!! E’ arrivata la famiglia Fantozzi (penseranno gli altri – pochi -bagnanti). Finita la merenda anche Marco si prende la sua parte di bagno (il primo per lui) e poi si gioca all’ombra sulla sabbia. L’ora passa in fretta a filmare e fotografare i bimbi, i mastodontici aerei che partono da Pisa e passano proprio sopra di noi, e le barche in lontananza oltre gli scogli.

Ripartiamo poco dopo le 18 e ci ritroviamo come da copione in colonna a passo d’uomo, ma per fortuna i bimbi sono tranquilli e cantano al ritmo della musica. Facciamo il solito assurdo giro intorno a Pisa tra lavori in corso e segnaletica molto chiara, il tutto condito dal caotico traffico del sabato pomeriggio con strombazzate varie, cambi di corsia, sgommate, frenate, insulti, etc. Arrivati in appartamento ci rinfreschiamo e poi andiamo come da programma a mangiare una pizza, ma il posto consigliatoci è pieno e quindi ci tuffiamo di nuovo fuori Lucca alla ricerca di un locale: per nostra sfortuna ci fermiamo poco fuori alla “Tavola del Re”, che sembra discreta ma si rivelerà alla fine di bassa qualità; pizza che non sa di niente, grigliata striminzita e bruciata, patatine surgelate, etc. Sconsigliato vivamente (e si che di solito siamo di bocca buona…). Il programma era di fare un giro in centro a Lucca, ma dobbiamo rientrare per cambiare Marco (inconvenienti classici), e quindi il tempo scorre: alle 22 (!!!) decidiamo comunque di fare una passeggiatina per Lucca, visto che la temperatura è buona. Parcheggiamo appena dentro le mura (…Ancora una volta indicazioni molto chiare e precise …) e ci inoltriamo nella zona pedonale: c’è un clima rilassato e quasi di festa, con il karaoke nella piazza centrale: Marco si addormenta subito in braccio a me e così dopo una breve passeggiata di assaggio, ritorniamo verso la macchina, non prima però di esserci fermati a prendere un gelatino. Rientro in notturna con labirinto per le stradine del centro (…Ormai ce la mettiamo via: viabilità assurda e indicazioni peggio…) e tutti a nanna.

Domenica 22 ci svegliamo, prepariamo i bagagli, andiamo a fare colazione in una citta fantasma (tutti a nanna dopo i bagordi del sabato sera) e dopo aver caricato il tutto ci mettiamo in strada in direzione Collodi: l’uscita da Lucca è epica; indicazioni chiare a destra per Pistoia; svolto faccio 200 metri, arrivo ad un grande bivio SENZA ALCUNA LINEA PER TERRA, SENZA NESSUN CARTELLO e tiro a sorte: vado a sinistra orientandomi con le montagne e chiaramente sbaglio; inversione e via dall’altra parte; indicazioni inesistenti e alla fine chiedendo in qualche modo arriviamo alla statale. Arrivati a Collodi entriamo nel Parco di Pinocchio: oggi giornata dedicata interamente ai bimbi; il prezzo del biglietto è sproporzionato all’offerta, ma ormai ci siamo abituati; paghiamo 10€ per l’entrata e ci ritroviamo di fronte alle giostrine a pagamento !!!!!!!!!!!!!! Subito l’impulso è di uscire e farsi rimborsare il biglietto, però i bimbi ci tengono e quindi decidiamo di rimanere; andiamo a farci fotografare con la fata turchina nella sua carrozza e Martina e Matteo hanno quasi paura di lei; poi andiamo nel laboratorio di disegno ed essendo ancora tranquillo i bimbi si fermano a colorare un disegno; nel frattempo vado a curiosare nel Bar per organizzare il pranzo, ma quasi mi prende un infarto: un misero ed anoressico panino alla modica cifra di 3€ !!! Preferisco morire di fame ! Ci si lamenta delle altre città straniere per i prezzi, ma noi a Parigi in centro compravamo una baguette da mezzo chilo superfarcita con 3,2€, qua con lo stesso prezzo ti danno un po’ di briciole: non ci smentiamo mai (basta vedere cosa è successo a Roma con il Papa…). Finiti i disegni inziamo il percorso nel parco e troviamo via via le statue in ferro dei personaggi della storia di Pinocchio: Matteo e Martina si fanno fotografare con il grillo parlante, con il gatto e la volpe, nella casa della fatina, etc. Gran finale con la balena che spruzza acqua, il labirinto, la barca e la grotta dei pirati. Uscendo ci fermiamo a vedere lo spettacolo delle marionette per i bambini: tutti entusiasti ed attenti ad ascoltare il bravo narratore, ma molto timidi nel partecipare e nel rispondere alle domande. Finito lo spettacolo usciamo e andiamo al bar per un veloce spuntino a prezzi più abbordabili: scaldiamo la pappa di Marco ed andiamo a mangiare nel giardino della Villa Garzoni (biglietto cumulativo con il Parco di Pinocchio); visita veloce al giardino, molto bello ma tenuto abbastanza male: classico giardino all’italiana, con scalinata che sale in verticale sulla collina e acqua che scorre giù; purtroppo molte statue rovinate, pavimenti con mosaici che si staccano e alla mercè dei collezionisti, nessun controllo dentro, insomma tutto come da prassi italica. La villa è completamente imbragata ed in restauro e quindi non proviamo neanche a visitarla, anche perchè si è fatto tardi. Ripartiamo alla volta di Pistoia, con meta lo Zoo: non vi ripeto più le note sulla viabilità, se non per il fatto che a Montecatini fanno entrare ed uscire per un parcheggio (mancano solo i meccanici per fare un rifornimento con cambio gomme…). Arrivati a Pistoia ci orientiamo a naso (zona ovest) e per puro caso in un incrocio, quando avevo già deciso di andare diritto, mi accorgo che c’è un cartello piccolo piccolo che indica sulla sinistra Giardino Zoologico: brusca sterzata e via alla ricerca; in un attimo arriviamo, ma un cartello un po’ più GRANDE non starebbe male (così almeno succede per tutti gli altri zoo da noi visitati). Fiumana di gente indescrivibile (chiaro, è domenica pomeriggio…), mi fanno pena gli animali: alcuni non li vedremo nemmeno, perchè vista la malparata decidono saggiamente di nascondersi al buio delle loro casette o in mezzo ai cespugli. Ci tuffiamo nella folla e andiamo ad ammirare gli animali nell’entusiasmo dei bimbi: alcuni esemplari sono molto belli, come il rinoceronte, gli elefanti, gli ippopotami, le giraffe, i giaguari, le otarie, gli orsi bianchi e molti altri: sono molto abituati alle persone, più che in altri zoo, tanto che riesco a toccare elefanti e giraffe, che vengono a prendersi il cibo dalle mani. Purtroppo la confusione è troppa e non si può godere molto lo spettacolo: ci sono bimbi che tirano sassi agli animali davanti a genitori che non dicono niente, bimbi che urlano, che battono sui vetri (tre vetrate degli orsi bianchi su quattro crepate !!!), insomma, poveri animali; immondizie dappertutto, personale inesistente, zoo non proprio curato: siepi che ostruiscono la visuale, come nel caso del puma, visto per puro caso in una gabbia che sembrava abbandonata. Potrebbe essere gestito molto meglio, anche se vale comunque la pena visitarlo, perchè alcuni animali meritano. Sono quasi le 18 e i bimbi sono cotti: mangiamo un gelato, mi faccio un caffè e ci dirigiamo alla macchina per il lungo rientro. In autostrada c’è molto traffico e gli appennini li facciamo a singhiozzo; un po’ si va, poi improvvisamente ci si frema, poi via ancora, poi lavori, gente che sorpassa a destra e va a zig zag per le corsie, pullman che si buttano fuori in sorpasso, insomma la solita giungla. Per fortuna dopo Bologna il traffico si smolla e possiamo liberare i centoventi cavalli finchè i bimbi dormono e la moglie non guarda il contachilometri…

Alle 21.29 in anticipo di un minuto sulla tabella stabilita siamo davanti a casa: ci accoglie il nostro Carota (il gatto) in forma smagliante (praticamente trasparente); è così imbranato che probabilmente non ha trovato cibo per tre giorni…

Fine dell’avventura: devo dire che è andato tutto liscio e secondo le aspettative; il bimbo piccolo non ha avuto problemi particolari, anzi ne ha creati meno dei due più grandi, come da previsioni, ma devo dire che sono stati tutti tre bravi. Viaggiare con i bambini è possibile, basta avere lo spirito giusto, andare un po’ all’avventura, avere spirito di adattamento, insomma non prendersi troppo sul serio: in questi tre giorni ci siamo riusciti…

Che dire, un buon test per il prossimo anno, quando se tutto va bene organizzerò un gran tour della Svezia (si prospettano confronti duri per il turismo italiano: in Svezia servizi ottimali, in Italia… Ci sarà da scrivere un libro !). Ma non ditelo a mia moglie…

Come sempre il problema sarà iniziare a convincerla già da adesso e pian pianino fargli vedere i lati positivi dell’esperienza vissuta per poi riproporre una nuova avventura/saga famigliare…

Alla prossima.

Per eventuali info mi trovate a luca@cchq.Com



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