Another Lisbon story

Otto giorni per visitare la capitale del Portogallo e per scoprire quanto sia piacevole e malinconica Lisbona e la piccola e romantica Sintra, la cittadina che conquistò Lord Byron.
Scritto da: Ariele
another lisbon story
Partenza il: 31/07/2011
Ritorno il: 08/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Consiglio di prenotare con largo anticipo per voli e alloggio adeguato: Lisbona è molto bella ed ha un rapporto qualità-prezzo incredibile, solo, bisogna stare attenti a scegliere un alloggio strategico e molto pulito. Da premettere che la prenotazione includeva alloggio e volo.

31 luglio–> si parte alle 7:05 da Fiumicino con la compagnia low-cost EasyJet che parte leggermente in ritardo ma nulla di grave. Arrivati all’aeroporto di Lisbona optiamo per un trasporto aeroporto-albergo con mezzi pubblici e ci affidiamo all’aerobus che parte quasi subito. Arriviamo senza difficoltà all’albergo (Hotel Turim a Rua Filipe Folque), siamo un pochino distanti dal centro (metro azul fermata Parque e metro amareilla fermata Picoas) ma in 10 minuti si arriva e poi ci si guadagna in pulizia (l’albergo è veramente molto carino e pulito con una colazione molto varia e camerieri sempre molto attenti). Siccome siamo arrivati alle 10:30/11:00,decidiamo di sistemare i bagagli in albergo, prendere una cartina della città e industriarci con la metro. Consiglio di fare il giornaliero per tutti i mezzi pubblici che viene 4,60 euro. Giro in centro: Praça do Rossio e Rua das Portas de Santo Antao dove, oltre ai venditori di “fumo” ci sono gli addetti ai turisti che devono attirare polli nei loro ristoranti. Ci dirigiamo verso la Casa do Alentejo che, oltre che ospitare il ristorante più conosciuto di Lisbona, è anche sede di un circolo culturale. L’interno è decisamente da visitare, riguardo al cibo, ho assaggiato l’antipasto di formaggi alentejani (tutti di pecora chi più stagionato, chi meno) e il porco all’alentejana cucinato con un contorno di patate fritte ed una salsina con pomodoro e cipolla con vongole ma è stato un po’ una delusione: i crostini di accompagnamento dei formaggi erano moscetti e il maiale sembrava riscaldato; per il dolce si è optato per un tris di torte portoghesi con cannella e formaggio ma anche qui ci siamo trovati piuttosto male, i dolci sembravano cucinati tempo addietro . Il prezzo è comunque abbastanza basso. Per smaltire il cibo optiamo per un altro bel giro in centro per renderci conto dei luoghi della nostra vacanza e ci accostiamo ad un chioschetto su Avenida da Liberdade per una coca cola, rientro in albergo in serata.

1 agosto–> dopo la colazione lauta del Turim (connessione wi-fi free, l’unico problema è che il modem andava riavviato continuamente e per stare su skype toccava scendere nella hall dove il segnale era pessimo), ci dirigiamo di gran carriera verso un chioschetto Ask Me Lisboa (in rua Augusta ma è presente anche vicino alla stazione di Rossio in Avenida da Libertade) ma, essendo lunedì, la ragazza ci consiglia di acquistare la Lisboa Card -che ci permetterebbe di accedere a musei con lo sconto e avere i mezzi pubblici gratuiti- ma di segnarne la data dal giorno dopo perchè la maggior parte dei musei, il lunedì, è chiusa. Scegliamo di visitare il quartiere di Praça das Nações che ospitò l’Expo nel 1998: la stazione della metro Oriente è un esempio di architettura da Expo ed è molto suggestiva nonostante la pioggia. Visitiamo il centro commerciale Vasco de Gama e ci mangiamo una sopa de canja de galinha e un panino con la bifana (carne di maiale) all’interno del centro commerciale e precisamente ad un Loja das Sopas catena di fast food di sopa che ha una gran varietà di zuppe. Dopo la gustosa pausa pranzo ci dirigiamo all’Oceanario: l’ingresso viene 15 euro ma ne vale veramente la pena essendo il più grande oceanario d’Europa. Un caffè da A Brasileira, il caffé che frequentava Pessoa e rientro in hotel.

2 agosto–> visita al quartiere di Belém. L’autobus 727 ci offre una panoramica sui quartieri Lapa e Alcântara e ci porta a Belém. Tappa obbligatoria alla pasticceria più conosciuta di Lisbona: l’Antiga Confeitaria de Belém per i pastéis (deliziosi). Ci accodiamo agli altri turisti per visitare il Mosteiro dos Jerónimos, tappa al Padrão dos Descobrimentos (che scopriamo chiuso per lavori) e la torre di Belém. Si è fatto tardo pomeriggio, è ora di una bella doccia e di scegliere un ristorante per la serata, allora scegliamo sulla guida “Follow Me Lisboa” ed optiamo per un ristorante in Bairro Alto, O Barrigas (Travessa da Queimada) dove scegliamo i piatti del giorno: bacalhau espiritual e bacalhau a braz (quest’ultimo con le patate, il primo con olive nere e carote) e lì le mie papille gustative hanno veramente gioito. C’è da premettere che a Lisbona usano introdurre alla ristorazione i clienti con un antipasto di solito già presente sulla tavola apparecchiata, l’avventore non è quindi tenuto a mangiarlo, può farlo portare via, tutto ciò verrà incluso nel conto quindi se non lo desiderate, rimandatelo indietro. L’antipasto di O Barrigas è stuzzicante: ci sono olive nere, formaggio brie ed un altro pezzo di formaggio e, in più, un’insalatina di fagioli con l’occhio, tonno, sedano, cipolla e prezzemolo condite con aceto bianco (è comunque da provare). Come dolce avevano esaurito la specialità della casa (mela cotta con cannella e innaffiata nel porto) quindi abbiamo scelto una semplice cheesecake e come digestivo, il simpaticissimo cameriere (l’unico essendo un localino veramente piccolo) ci fa assaggiare il Licor Beirão ma optiamo per il classico Porto. Delizioso e un prezzo ragionevole: 20 euro a testa. Torniamo in albergo ancora con il gusto del baccalà.

3 agosto–> castelo de São Jorge. Dopo esserci arrampicati per raggiungerlo, scopriamo che da Praça da Figueira c’è un autobus che porta proprio all’entrata, comunque il giro è stato incantevole e percorrere il borgo del castello è veramente suggestivo. Per pranzo ci affidiamo alla cartonville, João do Grão (Rua dos Correeiros) dove mangiamo il bacalahu à bráz ma ha due grandi difetti: non è stato ammollato bene (era troppo salato) ed era affogato nell’olio; attenzione, non chiedete due porzioni perchè sicuramente non riuscirete a mangiarlo. Dopo questo pranzo abbondante ci dirigiamo in giro per la Baixia e il quartiere Chiado percorrendo le viuzze splendide ed irte, aspettiamo le 22 per il Festival dos Oceanos dove ci aspetta un concertino di fado con Ana Sofia Varela, Yami (un artista dell’Angola) e Ritinha Lobo (una cantante di Capo Verde): veramente carino.

4 agosto–> gita a Sintra. Visitiamo il Palácio Nacional de Sintra ed il Castelo dos Mouros poi torniamo a Lisbona e decidiamo, data l’ora di tornare al Barrigas questa volta scegliendo le scaloppine di tacchino in salsa di Porto (che ci portano con le patate novelle lesse condite con aglio ed una spezia veramente gustosa) e, come dessert, la mela cotta nel Porto per poi concludere la serata al Museo del Chiado (aperto fino a mezzanotte per il festival dos Oceanos).

5 agosto–> visita alla casa di Fernando Pessoa nel quartiere Rato, uno spuntino alla Confeitaria Nacional ma non abbiamo assaggiato i bolo rei ma solo un dolcetto caratteristico che ci ha lasciati insoddisfatti (Rua Praça da Figueira), visita turistica sul mitico electrico 28 (sempre strapieno) e serata chic al Solar do Vinho di Porto ( Rua de São Pedro de Alcântara), ci siamo arrivati con l’elevador da Gloria (da provare!).

6 agosto–> mattinata di shopping alla Conserveria de Lisboa (http://www.conserveiradelisboa.pt/), al Lisbon Shop per qualche simpatico gadget, un giro per le bancarelle di Praça do Comércio e da Lanidor (la risposta portoghese a Zara). Crociera sul Tego e ultima serata al Barrigas dove ordiniamo un piatto di palombo con un sughetto di peperoni e cipolla da accompagnare con un tortino di mollica di pane con prezzemolo e ultimo assaggio di Porto.

7 agosto–> giro per le chiese di Lisbona. Prima tappa la Igreja de Nossa Senhora da Madre de Deus con Museo di Azulejos allegato poi si torna a Praça da Figueira per spostarsi alla Igreja de Santa Maria de Maio (meglio conosciuta come Sé de Lisboa) e a quella di Sant’Antonio, giro per le chiese del Chiado con visita alla chiesa degli italiani (Igreja de Nossa Senhora de Loreto).

8 agosto–> con somma nostalgia riprendiamo la strada dell’aeroporto e salutiamo Lisbona. Quando dicevo che dovevo rimanere nella capitale del Portogallo per otto giorni, chi c’era stato mi dicevano che otto giorni sono troppi per la sola Lisbona, io non sono riuscita a fare di meglio che visitare tutto quello che ho potuto e assicuro che per visite scrupolose otto giorni non bastano, ce ne vogliono assolutamente di più per assaporare i colori e gli odori di questa meravigliosa e romantica città.



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