Anniversario in Andalucia Fly e no drive
All’arrivo a Pisa si va all’Ufficio informazioni per avere la conferma del volo Ryanair, ci dicono che c’è e sarà in orario (questo ci hanno consigliato con i low cost ), quindi un piccolo giro per Piazza dei Miracoli, dove tutti ancora continuano a fere la “tipica foto “ con la mano nell’atto di reggere la torre pendente.
In aeroporto tutto ok fino a quando , già seduti e con cinture allacciate, ci comunicano un ritardo non definito per le prove delle Frecce Tricolori; dopo 1 ora e ½ di paranoia si parte.
Atterrati a Siviglia, autobus( si prende appena usciti dall’aeroporto sulla destra, circa 15/20 minuti per arrivare in centro, biglietto 1,00€)), albergo( prenotato con booking albergo Hostal Florida ottimo solo x una notte per dormire in quanto vicino a tutti i mezzi e nel cuore del Barrio di Santa Cruz)ed il primo giro per la città vecchia: queste viuzze sono qualcosa di unico.
Subito a nanna, domani ci aspetta un lungo giorno.
17/06: …Non pensavamo che il giorno potesse essere così lungo…: la notizia più brutta, (almeno così spero) è che ci sono problemi con la carta di credito con cui ho prenotato via internet l’auto e quindi siamo “appiedati”, disperazione totale in quanto in quegli attimi vediamo sfumare il viaggio dettagliatamente organizzato.
Risultato: siamo con i mezzi pubblici con tanto di viaggio dimezzato.
Moreno è una jena ed anche io ho le coronarie che stanno per scoppiare.
Compriamo subito i biglietti per Granata dove ci aspetta la Alhambra alle 15,30 (biglietti comprati con www.Alhambra-patronato.Es prenotateli con anticipo, finiscono subito ), ma il treno è alle 11,50 ed impiega più di tre ore. Durante il viaggio in treno cerco di riprogrammare il viaggio il meglio possibile, ma non mi sembra di cavare alcun ragno dal buco.
Poi la cosa peggiore è che perderemo Alhambra.
Invece siamo assistiti dalla fortuna, il treno arriva con 15 minuti di anticipo, da qui inizia la “corsa per la vittoria” in taxi fino in albergo (uno spettacolare Carlo V prenotato con Venere.Com e consigliatissimo , c’è persino l’idromassaggio!!!) dove molliamo i bagagli e le signorine che sorridendo ci lasciano andare, poi altra grande corsa per prendere i biglietti prenotati, anche qui al contrario delle attese, non c’è fila e riusciamo ad entrare. Dopo un giorno così storto, entriamo in una maestosa meraviglia di pietra bianca, pavimenti intarsiati e imponenti porte lavorate a mano, una meraviglia per gli occhi e lo spirito, dopo 4 ore di visita prendiamola via che ci conduce a Granada città, qui un bar in piazza, sangria e Flamenco dal vivo.
Dopo il meritato idromassaggio, visitiamo di volata l’albaicin (la parte alta della città, con il mini bus, biglietto 1,00 €)) e poi a cena in piazza Bib Ramala. A Tarda sera non manca il tour per le via araba “Alcaicerìa”.
A nanna domani forse dobbiamo riorganizzare un pezzo di viaggio.
Ed infatti, essendo la nostra prossima tappa Jerez de la Frontiera /siamo appassionati di cavalli e qui si trova la più grande struttura di “alta scuola” di andalusi del mondo. Ma tristemente scopriamo che autobus e treni partono molto tardi, di nuovo cambio di programma, si corre alla stazione per comperare i biglietti poi si prenota un albergo a Jerez, che non sto a comunicare in quanto scadente, poi siamo liberi per girare Granada.
Inizia, seppure in ritardo il nostro fantastico tour giornaliero di Granada, prima tappa la Capilla Real dove sono sepolti i corpi di Ferdinando ed Isabella, dietro la Cattedrale, se poi allungate un po’ il giro, proprio lì accanto c’è un negozietto che si chiama Medioevo, dove abbiamo acquistato Thè e spezie sfuse introvabili altrove e profumatissime, molto meglio dei pacchetti commerciali che si incontrano per i negozi “normali”, prosegue il viaggio per le vie arabe, all’acquisto di prodotti e manufatti tipici (comprate gli orecchini e le teiere) fino a giungere a bere un The nelle teterie.
Dopo pranzo continuiamo a girellare, ma il caldo è stroncante, un piccolo ultimo giro verso l’Albaicin, un gelato all’ombra della cattedrale e poi il taxi, si prende il treno destinazione Jerez (4 ore do treno).
La sera puntuali, dopo un bel riposino in treno arriviamo nel paese del cavallo Andaluso; dopo la doccia si esce per Jerez, il ragazzo dell’albergo ci ha mandati in un posto un po’ isolato, disperiamo di poter trovare qualcosa aperto per mangiare, eppure nelle altre città prima delle 21 non si cena!.
Cammina, cammina per le viuzze un po’ medievali, un po’ araba, incontriamo due ragazze che ci mandavo verso la “Taverna Flamenco”, gia da lontano si odono i passi ed il suono della voce dei “vocalist”.
Guidati dalla voce arriviamo in un piccolo circolo dove per 50€ ci godiamo uno spettacolo di 6 artisti con cibo e vino tinto; ottimo formaggio e prosciutto serrano, lo spettacolo coinvolgente e lunghissimo da vedere.
Poi a tarda notte a nanna, domani si riparte.
Ci alziamo per festeggiare il compleanno di Moreno con una abbondante colazione in uno dei tanti bar del centro che non aprono così presto; poi arriviamo, camminando per le vie del centro, al museo del flamenco, visitiamo le varie chiese, ed infine al centro pedonale dove c’è il mercato, è pieno di turisti e lavoratori che però non la prendono troppo in fretta…, questa è l’Andalucia; la cosa che più si è impresa nella mia mente sono i sacchi e sacchi di lumachine di cui i banchi del mercato sono pieni, lumache che poi all’ora di pranzo abbiamo visto servite lessate in bicchieri molto alti, Ma!? Per noi è giunto il momento di avvicinarci alla scuola equestre;(biglietti acquistati su internet www.Realescuela.Org 17€ a testa )la location è suggestiva, grande, e per noi appassionati un’emozione indescrivibile, i cavalli sono molto più belli del previsto e soprattutto lo spettacolo stupefacente.
Sono circa due ore, ed io ho quasi con le lacrime agli occhi per l’emozione.
Dopo lo spettacolo si torna in centro per mangiare, oggi, come al solito, a base di tapas, molto più buone del solito, a base di tutti i tipi di pesce affumicato, dolcetto e riposo sotto un albero accompagnati dal suono dell’acqua che sbuffa da una fontana.
E ormai ora di riprendere il treno a tornare a Siviglia, con dispiacere, questa cittadina è veramente tipica e caratteristica, meriterebbe di essere vista più da vicino.
Il viaggio in treno è ottimo (la rete ferroviaria spagnola ci ha sorpreso positivamente, tutti i treni puliti, con posti numerati- e parlo dei regionali-aria condizionata ed in media arrivano con qualche minuto di anticipo).
Siamo quindi a Sivilgia, dove prendiamo l’autobus con destinazione Centro storico, il nostro Hotel è L’hostaleria de dona Lina dietro la cattedrale (prenotato con Venere.Com), è uno squisito albergo, in una viuzza tipica, da cui si accede a piedi a tutti i monumenti da visitare, in un luogo tranquillo.
La spesa è stata minima il risultato stupefacente.
Dopo la meritata doccia si esce, questa sera dobbiamo festeggiare il compleanno di Moreno: di fronte all’Hospital de los venerables, c’è l’omonimo ristorante, dove, decidimo di fermarci per paella ed altre specialità tipiche, ve lo consiglio ottimo rapporto qualità/prezzo.
Poi finiamo la serata con una passeggiata lungo il Guadalquivir fino alla torre de Oro, una foto alla cattedrale illuminata a giorno con tutti gli uccelli che si rincorrono attorno alle torri del monumento.
Il penultimo giorno inizia all’insegna della cultura: per primo abbiamo deciso di visitare i Real Alcazar ed i giardini, tipico esempio di architettura araba, giardini curatissimi nei minimi particolari, viali alberati e numerose fontane; poi all’interno decorazioni pittoriche di ogni tipo, arazzi, quadri (un inno a Colombo ed alle sue scoperte) e pavimenti dei più sfarzosi. Una meraviglia per gli occhi.
Si passa poi alla Cattedrale, che nonostante si la terza più grande del mondo, per la sua maestosità ed imponenza e per quell’atmosfera severa che possiede, appare agli occhi molto più grande.
Il suo interno è cupo ma le sue cappelle sono piene di ricchezze, inoltre l’organo è impressionante, poi la tomba (si dice) di Colombo.
Faticoso, ma da fare la camminata per raggiungere la cima della Giralda da cui si gode di una vista mozzafiato (e perché no, anche un bel freschino), infine prima riuscire, il verde del giardino degli aranci.
E ormai ora di pranzo, anche oggi tapas, ma meno buone del solito (ed anche un po’ più costose).
Il pomeriggio torniamo a camminare sul lungo fiume fino a raggiungere la Plaza de toros, una struttura architettonica imponente ed anche bella, se non fosse il senso di morte che possiede.
Per noi è il momento degli acquisti di prodotti per acconciare i cavalli, in quanto dietro la plaza ci sono negozi di equitazione.
Si continua fino a raggiungere la Casa di Pilato e visitiamo alcuni conventi e chiesette molto particolari tutt’intorno.
E’ molto caldo e le bibite non riescono a rinfrescarci.
E’ ormai ora di tornare in albergo per una rinfrescata, poi la cena a base di pesce e dopo per finire in bellezza andiamo alla Carboneria, un locale alternativo indicato anche in altri racconti dove, senza pagare l’entrata (ed anche le consumazioni sono economiche) si può godere uno spettacolo di flamenco(di certo non coinvolgente come quello di Jerez, ma comunque niente male).
Ci godiamo l’ultima notte a Siviglia, i suoi freschi giardini e la fantastica zona universitaria, domani si parte.
L’ultimo giorno (giovedì) decidiamo di visitare il mercato delle pulci (ma se decidete di andare, tenete la borsa molto stretta) passiamo davanti alle Colonne d’Ercole(una zona in ristrutturazione).
Torniamo quindi in centro percorrendo tutte le vie dello shopping, per poi dirigerci alla zona dei giardini.
Arriviamo al Prado San Sebastin (che visitiamo), e dentro intravediamo un localino notturno all’aperto arabeggiante che consiglio; si passa a Plaza de Espagna, il cui particolare più rilevante è il perimetro ricoperto da piastrelle rappresentanti tutte le città e le regioni Spagnole.
Infine, e qui ci tratteniamo tutta la mattina, il Parco di Maria Luisa, un vero giardino botanico, pieno di alberi, animali e insetti di ogni tipo.
La cosa che più ci ha impressionato positivamente è innanzi tutto che tutti questi parchi e giardini sono aperti, fruibili da tutti, e pulitissimi, silenziosi, cosa che in Italia non è facile da trovare (a meno che non si paghi!!) Prima che chiudano i negozi un ultimo giro per gli acquisti tipici, il pranzo, un’oretta di riposino per i nostri piedi al giardino (e Moreno che è instancabile già si lamenta che questo riposino è tempo perso, si dovrebbe visitare altro).
E’ orami ora dell’autobus per l’aeroporto; lo pendiamo al capolinea (1,00€ a testa)dove siamo scesi la prima sera, gli autobus sono puntuali e frequenti, ve li consiglio.
L’aeroporto è piccolo ma c’è tutto, noi dopo il check-in abbiamo fatto scorta di Sangria, (per quanto riguarda i bagagli Ryanair è inderogabile sul peso, tutto quello che è in più si paga… munitevi di una borsa da donna grande in più, su quelle non fanno storie).
Il viaggio è finito, e la valutazione non può che essere estremamente positiva; l’Andalucia è una terra calda, accogliente e piena di colori, odori e sapori diversi, ma allo stesso tempo perfettamente amalgamati.
Da visitare.