Annecy ai tempi della finale di Champions
Indice dei contenuti
Con forte anticipo e senza consultare le “stelle” suggerisco a Laura, moglie resistente da un sacco di tempo, di passare il ponte del 2 giugno in Alta Savoia, Annecy e dintorni.
Le “stelle” di cui parlo sono quella della mia squadra del cuore e han deciso che questo era l’anno buono per andare in finale di Champions League, che quando si gioca? Nel ponte del 2 giugno… Metto su la mia faccia di palta e provo: “Che dici, rimandiamo?”. Lei è incredula ma, a muso imbronciato, accetta.
Roso dai sensi di colpa, questo viaggetto faceva parte del regalo per il suo prossimo importante compleanno, corro ai ripari di nascosto. Prenoto su Airbnb un appartamento e comincio ad informarmi su come seguire ugualmente la finale.
Giunti a due giorni dalla partenza, dopo essere stato insultato da Laura e consegnato alla gogne delle sue amiche donne (ma ho incassato tantissima solidarietà maschile) comunico che saremmo andati. La mia posizione nella scala dei mariti ha quasi raggiunto il livello “perfetto”!
2 giugno: Savigliano (CN) – Moncenisio – Annecy
Evitiamo il Frejus ed emuliamo Annibale facendo il Moncenisio. Sul colle c’è un bellissimo panorama e fa pure bello. Scendendo vedo un forte su una montagna e Laura dice di fermarci. Il forte è chiuso, ma vediamo una gola profondissima su cui è sospeso un ponte, il Pont du Diable. Non possiamo non andare! Foto di rito e si riparte. Ah il forte è il Fort de l’Esseillon. Ripartiamo alla volta del Chateau de Miolans che sappiamo essere chiuso, ma speriamo si possa vedere qualcosa da fuori. Niente, non si può fare il giro attorno. Altre foto dalla pianura al castello che la domina e ci affidiamo al navigatore per raggiungere il Lac d’Annecy. Errore madornale! Abbiamo fatto due colli e diecimila curve. Ma siamo arrivati. Un po’ di difficoltà nel concordare l’arrivo con Danielle la nostra “host” e superiamo anche questo ostacolo. Bell’appartamento all’ottavo (!!!) piano un po’ lontano dal centro, ma abbiamo buoni piedi, noi. Il senso dell’orientamento un po’ meno. I venti minuti per raggiungere il centro sono diventati quaranta… Raggiunta la meta scopriamo che il Palais de l’Ile, il monumento simbolo di Annecy, è tutto impacchettato. Fotografiamo il resto ed andiamo a cena. Tra i ristoranti turistici scegliamo “Le Pichet”. Pesciolini fritti molto buoni. Al ritorno non ci perdiamo ma i minuti veri per arrivare non sono venti ma trenta, mai fidarsi dei proprietari degli appartamenti.
3 giugno: Col de Forclaz – Talloires – Menthon
Ci dirigiamo, su consiglio di un amico, al Col de Forclaz. Una bella salita da ciclisti medi (ma anche meno se credo che ce la potrei fare anch’io, ciclista da divano) e si arriva ai mille mt. del colle dove c’è un terrazzo con una vista sul lago spettacolare. Venite fin qui che la vista è appagante. Poco più su, sul monte Montmin, c’è un una rampa per il parapendio. Guardiamo questi temerari partire verso il nulla. Le foto con i paracadute colorati con il lago da sfondo vengono belle da sole. Scendiamo per cercare un posto per mangiare: andiamo a Taillores. Due panini e bivacchiamo nel bel parco sul lago. Abbiamo sbagliato i bagagli: niente costume, né telo da spiaggia. Vabbè: io stramazzo all’ombra di un albero e Laura “lucertola” al sole in biancheria (niente pizzi, biancheria confondibile con un costume). Che russata, ragazzi! Adesso puntiamo al castello di Menthon Saint Bernard, l’inventore dei cani con la grappa! San Bernardo, non il castello. È su uno sperone di roccia sul lago ed è stato rimaneggiato in tre periodi: Medioevo, Rinascimento e 19° secolo. La visita è in francese ed è guidata da ragazzi/e in costumi d’epoca. Non ho capito una parola… però era suggestivo. Sentiamo tuonare: usciti corriamo alla macchina in tempo per non bagnarci. Arrivati a casa mi preparo all’evento che ha quasi fatto saltare vacanza e matrimonio. Ora sto scrivendo ad evento finito. Abbiamo perso. Di nuovo. Di brutto. Fossimo rimasti a casa non so cosa mi sarebbe potuto succedere. Salvati vacanza, matrimonio e incolumità fisica!
4 giugno: Aix-les-Bains – Hautecombe
Oggi piove. Da ieri sera, insieme ai gol del Real Madrid, in verità. Ce la prendiamo comodissima e a mezzogiorno siamo ad Aix-les-Bains. È appena spiovuto, è domenica all’ora di pranzo. In giro non c’è nessuno. Entriamo senza giocare al Casino. Grandi stucchi, lampadari e colonne di marmo e gente che gioca, a quest’ora… Due foto nel parco e davanti ad un arco romano in fronte all’edificio delle terme. Palazzo orrendo. Ripartiamo verso il Lac de Bourget, che bagna la città. Il tempo è migliorato e mangiamo due crepes davanti al porto, all’aperto. Alle 15 parte il battello verso la meta di oggi: l’Abbazia di Hautecombe dove sono sepolti molti della “nostra” famiglia Savoia. Sono profondamente repubblicano, ma sono anche piemontese e senza rendermi conto ho un senso di appartenenza sabauda. L’edificio è in riva al lago, la chiesa è stata restaurata per volere di Carlo Felice che è sepolto qui come il “Re di maggio” Umberto II. L’effetto è d’effetto, ma è un falso: è in stile gotico, ma è stata ricostruita nel 19° secolo. Io, comunque, questa zona, l’Alta Savoia, la sento mia. Se divento capo dell’Italia me la riprendo! E faccio anche un pensierino sulla Costa Azzurra. Torniamo per un ultimo sguardo ad Annecy e poi in appartamento. Domani si torna a casa.
5 giugno: Chambery – Savigliano
Per tornare scegliamo di passare da Chambery, la sede della famiglia Savoia. La città è piccolina, con una bella piazza nel centro che ricorda molto una piazza della mia città. Venite a Savigliano e visitate Piazza Santarosa. Poi andate pure a Chambery per fare un confronto, ma l’importante è che veniate a Savigliano. Vorremmo visitare il castello, ma per le norme antiterrorismo si possono fare solo visite guidate e oggi non ce ne sono. Pazienza. Ora è proprio finita, si torna a casa prendendo un bel po’ di pioggia sul Moncenisio.
Considerazioni
Il Lac d’Annecy è un bel posto, da cartolina. La sua vicinanza alla Svizzera (Ginevra è a 50 chilometri) l’ha reso un posto abbastanza caro per le nostre tasche.
Ricordatevi il costume che qui si fa il bagno senza problemi. E ricordatevi che venire qui non basta a far vincere la Champions alla tua squadra. Sigh.