ANGKOR paradiso terrestre

La Cambogia è una perla del sud est asiatico. Avevo sentito parlare 2 anni fa di Angkor, da un ragazzo incontrato a Ko Samui e tornato a Roma, mi sono documentato sul sito archeologico. Ho scaricato guide e filmati, e mi sono innamorato, ripromettendomi di andarci prima o poi e alla fine ci sono riuscito, dopo un anno passato tra Istanbul, ...
Scritto da: Bakodelmillenni
angkor paradiso terrestre
Partenza il: 22/08/2006
Ritorno il: 26/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
La Cambogia è una perla del sud est asiatico. Avevo sentito parlare 2 anni fa di Angkor, da un ragazzo incontrato a Ko Samui e tornato a Roma, mi sono documentato sul sito archeologico. Ho scaricato guide e filmati, e mi sono innamorato, ripromettendomi di andarci prima o poi e alla fine ci sono riuscito, dopo un anno passato tra Istanbul, kenya, il cairo. Ho preso un volo per Bangkok, è lì che i viaggiatori in cerca di avventura passano. E’ un’ottima base di partenza. E dopo 4 giorni tra Bangkok, Ayhutthaya, Lop Buri e Damnoen Saduak, ho preso un volo con la bangkok airways per Siem Reap.

22-08-2006 Bangkok-Siem Reap-Chong kneas Il volo parte puntuale e con appena 50 minuti mi ritrovo in Cambogia. Controllo passaporti, una fototessera e 20 dollari per il visto e via alla ricerca di un hotel dove passare le prossime 4 notti. La mia prima scelta era il Mom’s guesthouse, che una notte in camera doppia costava 20$, ma il tassista (5$ dall’aeroporto alla città) ha insistito per farci vedere prima il Sidney Angkor Hotel, che alla fine non era male e al costo di 17$ a notte, esclusa la colazione, decido di rimanere lì. Check-in, e un breve riposino, poi subito remorque moto per il lago tonle sap. Da lì abbiamo affittato una barca per un giro al villaggio galleggiante di Chong Kneas. E’ un vero villaggio, non molto turistico ed è un buon modo per iniziare il soggiorno, per rendersi conto a cosa si va incontro, alla povertà, ai sorrisi e alla gentilezza. Tutti i prezzi, per qualsiasi cosa, sono espressi in dollari e se posso darvi un consiglio, usate quelli, perchè se pagate in riel vi fanno un cambio sfavorevole e ci speculano sopra. Verso le 17 poi ci siamo fatti portare all’entrata di Angkor dove con 1 fototessera (si può fare anche lì gratuitamente) e 40$ abbiamo acquistato il pass per i prossimi 3 giorni e con il quale si può accedere dopo le 17 nel sito, giusto in tempo per il tramonto. Si può salire sulla collina del Phnom bakeng anche tramite elefante al prezzo non proprio economico di 15$ a persona. Da sopra la vista spazia dall’Angkor Wat fino al West Barray, il bacino d’acqua artificiale costruito dagli khmer e loro principale fonte di ricchezza. Qualche foto e via sulla strada del ritorno. La discesa non è impegnativa, ma sicuramente è resa meno confortevole dal buio delle fronde degli alberi che all’imbrunire quasi non ti permette di vedere dove si mettono i piedi…Portate una torcia!!! 23-08-2006 Angkor Thom-Small Circuit La mattina ci siamo alzati di buon ora e con 10$ abbiamo affittato un remorque moto per tutto il giorno. Poco dopo l’entrata e il controllo dei pass, si costeggia il fossato dell’Angkor Wat e la vista del tempio di toglie il fiato. Per fortuna abbiamo incontrato sempre il sole, anche se è agosto ed è la stagione dei monsoni. Entrati sotto il south gate di Angkor Thom, siamo partiti con la visita del Bayon. Da lontano non si notano le 216 facce di buddha, ma via via che ci si avvicina diventano più nitide e stranamente, la mattina presto, nel tempio non c’era troppa gente, permettendomi di fare belle foto. E’ spettacolare, i corridoi di pietra arenaria e le mura completamente ricoperte di bassorilievi, e da rimanerci imbambolati. In un paio di ore ce lo giriamo tutto con calma e proseguiamo con la nostra motoretta verso il successivo tempio del piccolo circuito. Siamo passati poi al Ta Phrom, il tempio lasciato in balia dei ficus strangolatori, alcuni immensi, che piano piano sgretolano la pietra. Un tipo che si spacciava da guida, voleva a tutti i costi portarci a vedere l’albero di Tomb Raider, ma ce ne sono un’infinità e sono tutti simili. Piuttosto noi abbiamo cercato di seguire percorsi alternativi, in mezzo a corridoi crollati e a cumuli di macerie. Nel tempio è facile orientarsi e vi consiglio di seguire i percorsi meno battuti, per rimanere in tutta tranquillità e per cogliere scorci del tipo, tempio, ficus, macerie, ottimi soggetti per le foto. Dopo la prima bella scorpacciata di templi, e una rinvigorente doccia, ci mettiamo alla ricerca di un posto economico dove cenare, e lo troviamo sulla stessa strada dell’hotel. C’era un ristorante con buffet a prezzo fisso e nel quale ci hanno portato una piastra con un fornello e acqua bollente dove cucinare le cose…Alcune pietanze erano esperienze di vita, ma in certi casi si chiude gli occhi e si butta giù senza porsi troppe domande su cosa si sta mangiando.

24-08-2006 Angkor Wat-Big Circuit La giornata è stata completamente dedicata alla visita del tempio principale ossia l’angkor wat. Una vera meraviglia architettonica apprezzabile in tutta la sua perfezione sia da vicino che dalla mongolfiera. Le scimmie che popolano la foresta lì attorno sono addomesticate dalla presenza costante dell’uomo, ma non per questo si fanno accarezzare, pratica tra l’altro sconsigliatissima per via delle numerose malattie che trasmettono attraverso graffi e morsi. Il sole è caldo, ma per fortuna l’ombra non manca grazie alla presenza di enormi ficus che allentano la morsa attanagliante del calore e dell’umidità. Per la cena, andiamo nel famoso ristorante bayon che anche se è uno dei posti più turistici di siem reap, è un buon portale per assaporare le prelibatezze della cucina cambogiana. Ho testato l’amok, stufati di pollo in latte di cocco e curry, squisito…E dopo varie birre angkor ci siamo lasciato incantare da uno spettacolo di marionette che dato il nostro alto tasso alcolico, ci hanno ingarellato.

25-08-2006 Kbal Spean-Bantey Smrè La sveglia ha suonato presto, per arrivare al kbal spean ci hanno sconsigliato il solito remorque moto perchè l’uso di una macchina è più adeguato vista la distanza e le condizioni della strada. 55km in 2 ore…Il paesaggio dal finestrino lascia senza fiato, perchè proprio quando ci si allontana da Siem Reap, si comincia a vedere come vive veramente la gente del luogo. Arrivati al parking del Kbal spean ci aspetta un’ora di trekking nella foresta, il sentiero è ben tracciato e accessibile a tutti, se non per il tasso di umidità che sotto le fronde tocca picchi insopportabili. Stranamente non ci hanno dato fastidio insetti, comunque è consigliabile una spruzzata di repellente! Il fiume dai mille linga non è che mi abbia entusiasmato più di tanto, certo che dopo la vista dell’angkor thom, è difficile rimanere impressionati da altro. Comunque è stata un’esperienza da fare, anche se come ho detto non è che ci sia tanto da vedere. Sulla strada del ritorno cisiamo fermati al Bantey Smrè, che pur essendo di dimensioni ridotte, comunque è di grande effetto, visto è considerato che è il miglior tempio conservato dell’intero sito. Tra l’altro lì attorno ci sono tante baracche dove cucinano e dove come al solito ci servono cibi favolosamente buoni. Il resto della serata la passiamo al mercato di Siem reap, tra contrattazioni estenuanti e acquisti trash tipo rolex e cineserie varie. Un consiglio che mi sento di darvi è di usare dollari, in quanto i prezzi sono tutti espressi in questa valuta e quando gli chiedi la conversione in riel, naturalmente gonfiano il tasso di cambio. La città mi è sembrata veramente sicura, abbiamo camminato molto per le viuzze (non che ci fosse qualcosa in particolare da vedere) e non abbiamo mai avvertito situazioni scomode o di pericolo. Dopo il market, solita cena e via a nanna, che all’indomani si torna in thai alla volta di KO PHI PHI! 26-08-2006 transfer Siem Reap – Phuket (phiphi) per tirare le somme sulla cambogia devo dire che la vista di angkor è stata paragonabile a quella delle piramidi egiziane, è strano come non se ne parli in italia di una tale meraviglia. Uno spettacolo fantastico, l’ombra della foresta pluviale, le rovine di una misteriosa civiltà e i canali e i laghi che rifrangono la luce creano un gioco di specchi che difficilmente vedrò da altre parti. La cambogia è un paradiso per pochi eletti e il turisto ci sta arrivando, e toglierà via via l’autenticità e le usanze di questo popolo devastato dalla follia di Pol-Pot e dalla piaga delle mine antiuomo. Tra una manciata di anni anche qui arriverà lo schifo delle catene di fast food e compagnia bella, assieme a tutto quello che ci ruota attorno.

CORRETE SIETE ANCORA IN TEMPO! se avete bisogno di ulteriori informazioni non esitate a contattarmi : bakodelmillennio@hotmail.Com se volete vedere qualche foto, le ho caricate su questo sito…

http://community.Webshots.Com/user/bacokhmer (Cambodia & Thailand) Se invece per curiosità volete dare un’occhiata alle foto degli altri viaggi: http://community.Webshots.Com/user/bacomasai http://community.Webshots.Com/user/bakodelmillennio Claudio



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