Andorra… L’ultima frontiera

Da alcuni anni a questa parte ho cominciato a viaggiare e, muovendomi in Inter-rail, ho visitato quasi tutti i Paesi d’Europa. Uno particolarmente ostico da raggiungere, perché fuori dagli itinerari consueti è l’Andorra. Nell’Agosto ’99 avevo appuntamento con una mia amica a Nizza per andare a fare un tour in Benelux, così avendo dei...
Scritto da: Costanzo
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
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Da alcuni anni a questa parte ho cominciato a viaggiare e, muovendomi in Inter-rail, ho visitato quasi tutti i Paesi d’Europa. Uno particolarmente ostico da raggiungere, perché fuori dagli itinerari consueti è l’Andorra. Nell’Agosto ’99 avevo appuntamento con una mia amica a Nizza per andare a fare un tour in Benelux, così avendo dei giorni liberi prima dell’appuntamento mi sono detto «Andiamo in Andorra!» e sono partito. Parto da Roma Termini alle 22h00 circa, e, dopo una notte in treno arrivo a Nizza; da lì prendo la coincidenza per Tolosa in un treno bello moderno di quelli con l’aria condizionata che dopo Marsiglia si rompe e ci lascia fino a Tolosa a crepare di caldo. A Tolosa c’è la coincidenza col trenino dei Pirenei, una specie di trenino Roma-Ostia (per chi è pratico della zona) o metropolitana all’aria aperta, ma un po’ più comodo, che si ferma in continuazione in un sacco di paesetti. Dopo qualche chilometro, inizia la zona dei Pirenei, e già per chi ama viaggiare in treno e godersi i paesaggi è una bella esperienza. Il panorama che si gode è quello montagnoso con paesini arroccati e ruscelli in caduta libera: molto suggestivo. Dopo un paio d’ore di viaggio, arrivo a l’Hospitalet e scendo. Siamo ancora in Fancia, anche se in questa zona la gente parla catalano. Dietro alla stazione (che poi è quasi l’unico edificio de l’Hospitalet) c’è il pullman che porterà me e 3 ragazzi siciliani incontrati sul trenino, in Andorra. Il pullman parte e inizia a muoversi in una strada di montagna piena di tornanti. Cammina cammina, dopo una mezz’oretta si arriva alla frontiera con l’Andorra. Passato il paese di Pas de la Casa, inizia il viaggio verso Andorra La Vella, lungo una strada montagnosa, stretta e tutta curve (l’unica strada statale andorrana) circondata da un paesaggio molto rilassante: montagne, pascoli, mucche, cavalli, qualche chiesetta romanica che spunta qua e là e qualche paesino con case di pietra.

Quando arrivo ad Andorra La Vella sono circa le 20h00: tot. 22 ore di viaggio.

Mi sistemo all’albergo Marticella – tre stelle (Av. Carlemany, 86 – Escaldes) che mi costa circa 40.000 lire per una singola a notte b&b (prezzo accessibile) il personale è simpatico e cortese. Posato il bagaglio esco, mi faccio mezz’ora di tour notturno in una città deserta, torno in camera e crollo dal sonno. L’indomani, dopo sveglio, deposito il bagaglio alla reception, visto che la sera stessa sarei partito, faccio colazione e mi tuffo in strada: un casino assurdo!!! Pieno zeppo di turisti che camminavano uno su l’altro. L’Andorra è porto franco non si pagano tasse nemmeno sugli acquisti, ergo mezzo mondo si riversa lì per fare compere. Io di mio ho approfittato solo delle circa 20.000 lire in meno rispetto all’Italia che costa una stecca di sigarette (essendo fumatore abbastanza accanito non mi sono lasciato sfuggire l’occasione), ma c’è una grande quantità di merce che si può comprare a costi molto contenuti, dagli HI-FI ai liquori a profumi al materiale fotografico etc. Da vedere, a livello culturalturitico ci sono i vari paesini andorrani (lì li chiamano Parroquias) che sono bene o male tutti più o meno di pietra con annessa chiesa romanica, alcuni sembrano dei presepi. Ad Andorra La Vella da visitare c’è giusto qualche chiesetta e la Casa de la Vall che sarebbe il loro palazzo del Parlamento e del Governo, gli altri edifici pubblici sono centri commerciali o sportivi.

Bilancio: il viaggio per arrivarci è stato lungo e un po’ faticoso (come quello per il ritorno), ma a mio giudizio ne è valsa la pena: tornando in dietro col pullman, mi sono accorto che ci sono tanti luoghi in Andorra lungo l’unica strada del Paese che s’inerpica sui monti, che valgono la pena di essere visitati: avendo avuto più tempo li avrei visti molto volentieri. L’Andorra è un posto in cui andare se si vogliono fare compere a buon mercato e dove si può stare soli con se stessi (se si desidera) immersi in una bella natura, in un luogo dove (a parte il caos dei turisti spendaccioni a La Vella) non si conosce lo stress: «Un momentito!!» è quello che ti dicono sempre gli andorrani. «Vorrei un caffè» «Un momentito señor» «Mi dà la chiave della stanza? » «Un momentito!». Se la prendono tutti con calma; se non altro c’è un atmosfera più rilassata di quella che si vive da noi, a Roma o nelle grandi città.

Arrivare in Andorra in auto è sconsigliabile: l’unica strada è zeppa di traffico la mattina nella corsia verso Andorra La Vella e la sera in quella verso la Francia, a causa del pendolarismo di massa per le compere. Il pullman che collega l’Andorra con l’Hospitalet, invece, gode di un vantaggio da me sperimentato: quando c’è traffico, la polizia blocca la strada in senso contrario a quello del pullman imbottigliato, quando la corsia contraria è ormai sgombra da La Vella alla frontiera, alcune pattuglie della polizia scortano il pullman di linea sulla corsia contromano fino alla frontiera, mentre a destra tutti i turisti restano immobilizzati; così non si perde la coincidenza col treno: geniale! Una curiosità: da certe fontanelle in strada esce acqua fredda o calda a piacere, non so se sia normale a me è sembrato fuori di testa! Un saluto a tutti ! Còß.



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