Andiamo a Valencia?

Quattro giorni alla scoperà della città con figli al seguito
Scritto da: Federica Padrin
andiamo a valencia?
Partenza il: 23/10/2014
Ritorno il: 26/10/2014
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Con i nostri figli (Elena di 4 anni e Luca di 23 mesi) partiamo prima dell’alba del 23 ottobre da Venezia e atterriamo a Valencia verso le 12, dopo uno scalo a Fiumicino. Ritiriamo in aeroporto la Valencia Tourist Card da 72h per noi adulti (i bambini non pagano i trasporti) acquistata online e prendiamo la metro che in circa 15 min ci porta alla Estacio del Norte (fermata Xàtiva). Gli ascensori ci sono dappertutto (anche se sono un po’ lenti!) e non abbiamo mai problemi con il passeggino. L’appartamento di Aparthotel che abbiamo prenotato con booking.com sarà disponibile solo dalle 16, quindi lasciamo i bagagli al deposito della stazione (accettano solo monete, costo € 5,20 per 24 h) e ci dirigiamo verso il ristorante Navarro che abbiamo scelto viste le recensioni su Tripadvisor. Grazie alla prenotazione per le ore 13.30 fatta il giorno prima dal loro sito, ci sediamo all’aperto e ci godiamo la bellissima giornata. Qui ci sono tra i 20 e 28 gradi, mentre da noi fa già freddo. Prendiamo 2 menù da 22 euro e un’insalata Navarro per Elena. Il cibo é ottimo e spendiamo 51 euro. Torniamo a ritirare i bagagli, che avremmo potuto tenere con noi visto che i tempi del pranzo sono stati un po’ lunghi, chiamiamo per avere il codice dell’appartamento e ci dirigiamo verso felix… L’appartamento é molto bello, moderno e ha un ottimo rapporto qualità prezzo. É decisamente l’ideale con i bambini ed è fornito di tutto quanto serve per preparare colazione e pasti veloci. In quel che resta del pomeriggio facciamo un giro per il centro, che raggiungiamo con una breve camminata, visitiamo la cattedrale, saliamo sul Miguelete (solo Elena ed io perché i 207 scalini sarebbero stati troppi per Luca) e attraversiamo tutto il barrio del Carmen fino ad arrivare ai giardini del Tùria dove i bambini trovano un bel parco giochi. Data la stanchezza, decidiamo di cenare a casa, ma non riusciamo a trovare un solo negozio di alimentari. Alla fine torniamo vicino al ristorante Navarro dove c’é un supermercato bio e compriamo un po’ di cose per la cena e la colazione. Arrivati nei pressi dell’appartamento, scopriamo che poco più avanti c’é un’ottima Panaderia dove acquistiamo del pane.

Indice dei contenuti

II giorno

Ci svegliamo di buonora, facciamo colazione in casa e usciamo per fare due spese al Mercato Central. Compriamo un po’ di specialità da portare a casa, e delle buonissime empadillas per il pranzo. Oggi ci aspetta la città della scienza che da sola vale il viaggio. Sbagliamo a fidarci delle indicazioni trovate sul sito, perché scopriamo che la fermata della metro dista molto più dei 15 minuti a piedi segnalati, così, dopo un po’ di cammino, prendiamo un autobus e finalmente arriviamo all’Oceanografic. I biglietti li abbiamo acquistati online e non serve fare la coda, ma lo scopriamo solo dopo averla fatta (scriverlo da qualche parte???). Entriamo giusto in tempo per lo spettacolo dei delfini che però risulta essere un po’ troppo lungo per i bambini (la prima parte é un gioco in spagnolo per scegliere i volontari). Visitiamo le varie aree, pranziamo con le empanadillas e poi ci spostiamo al museo della scienza dove i bambini si divertono a fare gli esperimenti. Alle 18 Elena ed io (Luca é troppo piccolo) guardiamo lo spettacolo in 3D delle tartarughe e il piccolo principe. Usciamo entrambe contente e ci dirigiamo verso il Conte Ingles, dove c’é un supermercato al piano interrato. Rientriamo in appartamento e ceniamo con le specialità acquistate in giornata (gazpacho, prosciutto iberico e formaggio di capra).

III giorno

Dopo la nostra solita colazione in appartamento, partiamo diretti al Bioparco. Questa volta la fermata della metro é veramente a 15 minuti dal parco e arriviamo all’apertura alle 10.00. Non é il primo zoo che visitiamo e rimaniamo decisamente colpiti per come é stato strutturato e per poter ammirare, da così vicino, leoni e gorilla in libertà. Direi che é un posto da visitare assolutamente, anche dagli adulti. Finita la visita (circa 2 ore) riprendiamo la metro e per raggiungere la spiaggia, dove si arriva dopo poche fermate di tram. Finalmente abbiamo l’occasione di mangiare la nostra prima paella. Scegliamo il ristorante la Muneca consigliato dalla LP. Il rapporto qualità prezzo non é dei migliori visto che spendiamo 80 euro prendendo una paella per 2 e 3 antipasti. Non abbiamo termini di paragone sulla bontà della paella, che a me é piaciuta. I bimbi scalpitano per andare in spiaggia e ci rilassiamo un po’ al sole mentre loro giocano in acqua. Ritorniamo in centro a metà pomeriggio, facciamo una sosta al bellissimo Mercato di Colon per bere una freschissima horcata artigianale e poi facciamo un po’ di shopping prima di tornare in appartamento a preparaci per la cena che, essendo l’ultima, decidiamo di gustare al ristorante Navarro. Per fortuna troviamo posto (sempre prenotando dal loro sito) e ci gustiamo la nostra cena a base di pesce per me e ottima carne per mio marito. La sera non c’é il menù, ma spendiamo poco di più che a pranzo e usciamo più che soddisfatti. Concludiamo la serata con un giro per il centro che brulica di locali e bei posti dove bere qualcosa.

IV giorno

Grazie al cambio dell’ora ci alziamo presto, facciamo le valigie, e partiamo per l’ultimo giro in città prima del volo di rientro. Avendo poco tempo, visitiamo solo da fuori il palazzo del Marques de dos Aguas e poi il Palau del la Lonja che la domenica ha l’ingresso gratuito. Il palazzo é molto bello e si aggiunge agli splendidi ricordi che ci porteremo a casa. Torniamo in appartamento, ritiriamo i bagagli e ci dirigiamo verso l’aeroporto dove pranziamo con le squisite empanadilla acquistate nella Panaderia sotto casa.

É stato una vacanza che ci é piaciuta molto, per i bei posti che abbiamo vistato, il clima mite di questa stagione, l’ottimo cibo e soprattutto per la gioia dei nostri bambini che a distanza di mesi continuano a chiederci: “Andiamo a Valencia?”.



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