Andalusia y ibiza, pasando por madrid

Ragazzi, sono appena rientrata da quello che è stato il viaggio della mia vita! Premetto che ho una passione sfrenata, logorroica e quasi morbosa per tutto quello che ha minimamente a che fare con la terra spagnola. Immaginatevi voi cosa hanno voluto dire per me 2 settimane di “full immersion” alla scoperta di tutto quello che ancora non...
Scritto da: CANSADA
andalusia y ibiza, pasando por madrid
Partenza il: 05/08/2004
Ritorno il: 19/08/2004
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Ragazzi, sono appena rientrata da quello che è stato il viaggio della mia vita! Premetto che ho una passione sfrenata, logorroica e quasi morbosa per tutto quello che ha minimamente a che fare con la terra spagnola. Immaginatevi voi cosa hanno voluto dire per me 2 settimane di “full immersion” alla scoperta di tutto quello che ancora non sapevo del paese. Una figata! Procediamo passo passo. Il viaggio l’abbiamo fatto in 3 ragazze anche se inizialmente si doveva partire in compagnia maschile con un mezzo di trasporto su ruote (probabilmente un furgone, più che un camper). L’entusiasmo c’era e la volontà pure ma i problemi e le perplessità sono sorte quando c’è stato il primo incontro per definire le tappe e le modalità del viaggio. L’idea dei ragazzi era quella di partire e poi, dove si arriva si arriva, senza un itinerario ben preciso e, soprattutto, senza i pernottamenti definiti. Lo so che questo coincide con quello che si definisce spirito di improvvisazione ma, come è ben noto, le signorine hanno qualche problema in più dei maschi ad adattarsi a questo tipo di vita, in particolare una settimana al mese… E così, in mancanza di un punto di incontro, via! Si fa a modo nostro, con il viaggio, gli itinerari, i pernottamenti e le visite già definite. Un vero tour fai-da-te, completamente prenotato via Internet.

Premetto che il costo esiguo da noi sostenuto è dovuto esclusivamente alle prenotazioni effettuate con largo anticipo, anche 5 mesi prima! GIOVEDì 6 AGOSTO 2004 – JEREZ DE LA FRONTERA Il viaggio di andata è stato il meno diretto poiché siamo arrivati nel sud della Spagna via Londra. Avevamo studiato varie alternative (via Madrid, Barcellona, Valencia) ma tutte eccedevano nel prezzo. E così, essendo stata una vacanza al risparmio, abbiamo accettato un prolungamento del viaggio “oltre-Manica”.

Volo Ryanair TREVISO-LONDRA (dopo aver preso treno e bus per arrivare in aeroporto) con partenza alle 9.30 ed arrivo a Londra Stansted alle 10.40 (ora locale) : € 47,91 a testa.

Volo Ryanair LONDRA-JEREZ DE LA FRONTERA delle 17.25 con arrivo a Jerez alle 10.55 : € 71,05 a testa.

Certo, sono d’accordo che le 5 ore di attesa a Londra (per fortuna il volo Treviso-Londra era un po’ in ritardo) sono state abbastanza noiose ma le coincidenze lunghe a volte te le propongono anche le compagnie di bandiera. Come coincidenza fai-da-te non possiamo certo lamentarci.

Arrivate all’aeroporto di Jerez (piccolo ma carinissimo!) abbiamo preso un taxi che ci ha portato al nostro HOTEL IBIS – CALLE HOLANDA 1 – 11408 JEREZ DE LA FRONTERA prenotato via Web. Prezzo per una notte + colazione: € 20,50 a persona.

Hotel molto curato (come d’altra parte tutti gli hotel della catena) solo una piccola pecca: purtroppo non gli è arrivata la nostra prenotazione dal tour operator ed, al nostro arrivo, la camera non c’era. Grazie al mio fluente spagnolo (modestia a parte!) che da anni mi sto impegnando a studiare, siamo riuscite a comprendere la situazione. In ogni caso, la ragione era dalla nostra parte perché avevamo tanto di voucher in mano e conferma dell’avvenuto pagamento. Il personale, gentilissimo e disponibilissimo, ci ha subito trovato un’altra accomodazione (gratis!) vicino e ci hanno pure rimborsate del viaggio in taxi per andare e tornare dall’altro hotel! VENERDì 7 AGOSTO 2004 – SIVIGLIA Sveglia alle 8.00 e ritorno all’Hotel Ibis per usufruire della abbondante colazione concessaci a rimediare al disagio causatoci la sera prima. Tanto di cappello: un servizio impeccabile! Poi via con il taxi un’altra volta per tornare in aeroporto a prendere la macchina che avevamo prenotato in anticipo tramite agenzia Europcar : € 162,00 per 7 giorni per una Seat Ibiza 1.2 (€23,14 al giorno). Niente al confronto a quanto si paga in altri paesi! La Spagna è uno dei paesi che propone le tariffe più basse per l’autonoleggio. E non solo questo, il caro vita in Spagna è decisamente inferiore a quello del nostro Bel Paese. Cmq, lasciamo stare qualsiasi ulteriore commento in merito e procediamo col nostro viaggio… Dunque, finalmente motorizzate, abbiamo preso in direzione Siviglia, la nostra prima vera tappa del lungo viaggio. A Jerez non ci siamo fermate oltre perché ci eravamo già documentate e, a parte qualche “bodega di Cherry” ed il famoso circuito del Moto GP, non c’è niente di particolare da vedere. Avremmo voluto fare tappa a Cadice che ci hanno detto essere bellissima ma, purtroppo, si trova più a sud e avremmo deviato dalla nostra destinazione Siviglia che era un “must” del nostro viaggio.

Il nostro albergo HOTEL MURILLO – LOPE DE RUEDA 9 – SEVILLA è stato una chicca, in pieno Barrio de Santa Cruz (il vecchio ghetto ebraico della città), arredato di arazzi ed armature, mobili in stile antico e soffitti incastonati: sembrava di essere in un museo! Prezzo per persona a notte : € 20,84 + € 4,00 per la colazione facoltativa.

Unico neo? Le vie strette e tortuose del Barrio de Santa Cruz che ne consentono l’accesso solo a piedi. Peccato che nessuno ce lo avesse spiegato prima! E così, con la nostra piena intenzione di arrivarci in auto, abbiamo girato a vuoto per più di un’ora e mezza (centro storico compreso, unicamente adibito alla circolazione di mezzi autorizzati, bus e residenti). Tre abusive in centro a Siviglia! Alla fine, ci siamo affidate nella mani di un taxista che ci ha spiegato l’ubicazione del Murillo e ci ha accompagnato ad un vicino parcheggio pubblico a pagamento (non proprio economico: 14€ al giorno).

Scaricati i bagagli al Murillo ci siamo addentrate a visitare la capitale Andalusa. Oltre al Barrio de Santa Cruz, pieno di negozietti tipici e bar con “tapas”, siamo entrati a visitare la Cattedrale con la annessa Giralda che stanno giusto a due passi dal Murillo. Dicono che la cattedrale di Siviglia è la terza più grande al mondo dopo San Pietro a Roma e Saint Paul a Londra. Io le ho viste tutte e tre ma, se mi possono permettere (e nessuno me ne voglia), questa non mi ha entusiasmato come lo hanno fatto le altre due. E per di più, diciamo che i 7€ non sono certo “al risparmio” (abbiamo scoperto solo più tardi che comunque alla domenica l’ingresso è gratis). In compenso però, la salita alla Giralda, l’attuale campanile, nonché il vecchio minareto della moschea che sorgeva al posto dell’odierna cattedrale, offre una vista panoramica della città eccezionale. Spossate dal grosso sforzo fisico (la Giralda è alta circa 100 metri!) e dalla temperatura estiva della città (dai 40 ai 45 gradi, sempre) abbiamo ripiegato su un tipico bar di tapas a cui ci siamo molto affezionate e che abbiamo fatto diventare il nostro punto di riferimento per tutto il soggiorno a Siviglia: il TENDERETE, nel Barrio de Santa Cruz. Ve lo consiglio, una rustica tavernetta ammobiliata con oggetti di uso antico (radio, sveglie ed oggetti vari) in cui si consumano “tapas” e “montaditos” e la sangria e la birra costano 1€ a bicchiere! SABATO 8 AGOSTO 2004 – SIVIGLIA E’ una fortuna che tutti gli hotel ed i locali andalusi sono attrezzati di aria condizionata: sarebbe insopportabile la stessa temperatura dell’esterno! E così, dopo aver passato la nostra prima notte al Murillo, siamo partite alla scoperta della città. Ci eravamo già documentate sul fatto che a Siviglia stanno costruendo la metropolitana ma, per esperienze passate, il metodo migliore per visitare una città e per via di superficie e così, abbiamo optato per il City Sightseeing bus che ti consente di girare la città tutto il giorno ed, allo stesso tempo, di scendere e risalire alle fermate dei posti più interessanti. Ed in più, tutti i bus sono attrezzati di auricolari per ascoltare il commento registrato anche in lingua italiana. Noi l’avevamo prenotato via Internet ma il biglietto si può comprare anche sul posto. Costo del biglietto : € 11,33 a persona (via Internet).

E così, il nostro bus ci ha portato a vedere la vecchia Siviglia con la sua Plaza de España costruita in occasione dell’expo del ’29 (bellissima, peccato sia lasciata un po’ in decadenza) ed i suoi annessi giardini ed, allo stesso tempo, la nuova Siviglia con i padiglioni dell’expo del ’92. Una cosa assolutamente da vedere è la Plaza de Toros de la Maestranza, per me, il vero simbolo della città, con la sua sabbia dorata e la sua costruzione tipicamente Andalusa. Nonostante io sia assolutamente contro le corride… Prezzo del biglietto di ingresso (con annessa visita al museo taurino): € 4,00.

Abbiamo poi fatto un giro a piedi nel quartiere di Triana dove vengono realizzate le più belle ceramiche ed “azulejos” andalusi. Una bellissima passeggiata sul lungo fiume Guadalquivir prima di dirigerci verso l’Alcazar ed i suoi annessi giardini: una meraviglia ragazzi! In completo stile “mudejar” ricorda in pieno lo stile arabo, con le sue fontane e vasche d’acqua, i suoi decori ed iscrizioni in carattere arabo. Non perdetevelo! E, soprattutto, non fate a meno di prendere l’audioguida in italiano! Costo del biglietto di ingresso : € 5,00 (ben spesi) + € 3,00 per l’audioguida.

La stessa sera ci siamo concesse uno sfizio: come potevamo stare a Siviglia senza apprezzare il coinvolgente fascino della migliore tradizione Andalusa e non partecipare ad uno spettacolo di flamenco? Detto ed anche fatto! Nella nostra più totale ignoranza (le uniche cose che sapevamo di questa danza le avevamo apprese dal film di Pieraccioni “Il Ciclone”) abbiamo prenotato i biglietti per uno spettacolino medio (a detta di chi ci ha venduto il pacchetto) alla modica cifra di €18 a persona (e con una consumazione compresa, per bacco!). Non saranno neanche stati dei ballerini per eccellenza ma per noi il “Sol Cafè Cantante” è stato degno di uno dei “tablao” della migliore scuola Andalusa di flamenco. ¡Olé! DOMENICA 9 AGOSTO 2004 – RONDA e TORREMOLINOS La nostra tappa a Siviglia era programmata per un paio di giorni e, quindi, la domenica mattina abbiamo levato le ancore (anzi, le valigie!). Abbiamo ripreso l’auto e messe di nuovo in strada: direzione Malaga. Il paesaggio Andaluso è abbastanza desolante: chilometri e chilometri di niente. Terreni brulli e secchi, vegetazione praticamente inesistente (a parte qualche raro arbusto in grado di resistere alle temperature più calde). Non ce lo vedrei comunque in paesaggio diverso: a me è piace così! Le strade sono comunque scorrevoli e ben percorribili. Per la maggior parte sono “autovía” (tipo la nostra superstrada) non a pagamento. Ogni tanto ci sono comunque anche delle “autopista” (autostrade) a pagamento, forse un po’ più curate con vegetazione “coltivata” e tanto di sparti traffico.

Dopo circa un’ora e mezzo arriviamo a Ronda (la nostra tappa prima di arrivare a Torremolinos). Ce la hanno consigliata in tanti che, alle fine, ci siamo autoconvinte che doveva essere una tappa obbligatoria del nostro viaggio. E per fortuna che ce l’hanno consigliata! Provvederemo a ringraziare di persona tutti i nostri “consiglieri di viaggio”.

Ronda è splendida, un piccolo centro situato tra le montagne andaluse. Assolutamente da non perdere. Purtroppo il nostro tempo a disposizione era abbastanza poco e pertanto, parcheggiata l’auto in un parcheggio a pagamento in pieno centro, lo abbiamo destinato alle 2 cose più rappresentative della città: la Plaza de Toros de la Real Maestranza e il Ponte Nuevo, un tempo adibito a carceri ed ora semplicemente punto di collegamento tra la città vecchia e la città nuova. Dall’alto dei sui 70 metri si gode di uno splendido panorama su tutta la gola del Río Guadalevín.

Purtroppo il tempo è tiranno e, nostro malgrado, siamo state costrette a lasciare in fretta quel paesetto che si è accaparrato un posticino nel nostro cuore. E quindi, via! Un’altra volta in direzione Malaga, con destino finale Torremolinos.

Passata Malaga, Torremolinos è il paese seguente. L’unica cosa che ci spaventava era riuscire a trovare il nostro alloggio senza dover incaricare un altro taxista. Stavolta la fortuna di ha assistito, ma dico sul serio, perché il nostro residence è proprio lungo la strada che porta a Torremolinos centro: APARTAHOTEL EL PINAR – CALLE SIERRA DE GUADARRAMA S/N – 29620 TORREMOLINOS.

Niente di meglio. Un residence molto moderno e ben attrezzato: piscina, sauna, Jacuzzi, palestra, campo da tennis, animazione serale, serate a tema, supermercato, parrucchiera, sala giochi, ecc. Per la cifra che abbiamo speso (€26,55 a persona al giorno) abbiamo trovato proprio da star bene. El Pinar offre sia il servizio di hotel sia di appartamento. Noi avevamo prenotato un monolocale, visti i prezzi proibitivi degli alberghi nella zona. Certamente El Pinar non ha niente a che fare con lo stile Andaluso, ma questa zona (Costa del Sol) è altamente commerciale e balneare, ben battuta da molti italiani e, Malaga a parte, non ci aspettavamo di trovare niente che non fosse tra le cose già viste.

Diciamo che, con la cifra spesa, non potevamo aspettarci di trovare niente di più economico, né lì, né nelle vicine Fuengirola, Benalmadena, Marbella, Estepona, ecc. E, oltre tutto, quello che stavamo cercando era proprio un po’ di relax e divertimento: dovevamo anche tornare a casa con un po’ di abbronzatura, no? LUNEDÌ 10 AGOSTO 2004 – MALAGA All’inizio El Pinar di Torremolinos è stato solo il nostro punto di riferimento, il luogo da cui partire la mattina e tornare la sera. La nostra prima tappa è stata Malaga, il giorno seguente al nostro arrivo.

Come per Siviglia anche qui abbiamo adottato il City Sightseeing bus con commento in italiano per prendere confidenza ed un poco di orientamento della città (€10,67 a persona, sempre prepagato via Internet). Per noi Malaga non offre al visitatore il fascino misterioso che offrono tante altre città spagnole e forse questo è dovuto all’influenza delle località di balneazione del circondario. Ad ogni modo, con la sua Plaza de Toros, il suo Castello del Gibralfaro, l’Alcazaba e la Cattedrale riesce comunque a rievocare alla mente del turista spettatore le sue antiche origini e discendenze. E poi, non dimentichiamoci che Malaga diede i natali a quello che può essere considerato il più noto rappresentante della pittura cubista mondiale: quello che noi tutti conosciamo come Pablo Ruiz Picasso. Alzi la mano chi non ha presente il celebre capolavoro del Guernica… E, a tal ragione, in Plaza de la Merced al numero civico 15 (la casa natale del pittore) si può visitare l’esposizione di alcune litografie del celebre artista (prezzo di ingresso 1€). Il pomeriggio, completata abbastanza velocemente la visita alla città, ci siamo sdraiate nella spiaggia de La Malagueta, giusto a fare il nostro primo bagno di sole (visto che il tempo per tanti altri non ce n’era).

MARTEDÌ 11 AGOSTO 2004 – GRANADA Il martedì è stato finalmente il giorno che aspettavamo da tempo, il giorno in cui di saremmo immerse completamente nella storia, il giorno predestinato ad addentrarci in quella che tutti chiamano la “città nella città”: l’Alhambra di Granada. “Alhambra di Granada”, già il nome riesce a far avanzare la fantasia del visitatore, “Alhambra di Granada”, … Dunque, di buon mattino siamo partite alla volta di Granada che dista a da Torremolinos un 150 km (più o meno). Anche in questa città (ancora direte voi) abbiamo adottato lo stesso sistema del City Sightseeing bus (biglietto prenotato via Internet: 8,10€ a persona).

Questa volta il Sigthseeing prevede due rotte: la Granada Monumental con un bus a due piani e la Granada Romantica con un microbus turistico. In attesa della nostra visita alla “città rossa” (traduzione della parola araba “med’inat al-hambrâ”), abbiamo preso i due mezzi del Sightseeing che ci hanno scorazzate in giro per la città. E così, abbiamo scoperto che Granada non è solo l’Alhambra, ma è pure la Cattedrale di Santa María de la Encarnación (di epoca rinascimentale) e il sobborgo dell’Albaicín, dai pittoreschi e tortuosi vicoli percorribili solo a piedi o con un mezzo di dimensioni ridotte (ecco, appunto, l’utilità del microbus del tour).

Dall’Albaicín si gode di un meraviglioso panorama dell’Alhambra e di una splendida vista della Sierra Nevada, meta prescelta da molti sciatori durante il periodo invernale.

Poi alle 17.00 è arrivato il tanto attesa momento: era finalmente arrivato il nostro turno per l’ingresso all’Alhambra. Ringraziamo ancora una volta tutti coloro che ci hanno dato delle dritte per questo viaggio. Senza il loro suggerimento non saremo mai venute a conoscenza della possibilità di prenotare i biglietti di ingresso in anticipo. Anzi, lo raccomandiamo a tutti i lettori: senza una prenotazione anticipata risulta praticamente impossibile entrare all’Alhambra (a meno che non ci si metta in coda alle 6 del mattino, all’apertura delle biglietterie). Noi avevamo già tutto prenotato con carta di credito tramite Internet attraverso il sito www.Alhambratickets.Com. Prezzo di ingresso con prevendita: € 10,88 a testa. La prenotazione consente di scegliere anche l’orario di ingresso e comprende la visita ai giardini, all’Alcazaba, ai Palazzi Nasridi ed al Generalife. Nel caso in cui si scelga la visita in notturna (dalle 22.00 alle 23.30) si tenga presente che questa consente solo la visita ai Palazzi Nasridi.

Nel caso invece di visita diurna (dalle 8.30 alle 20.00) è da tenere presente che l’ingresso ai Palazzi Nasridi è consentito solo entro la mezz’ora seguente alla data di ingresso impressa sul biglietto (oltre che sulla prenotazione).

Ma torniamo a noi, alla visita di questo mastodontico monumento, capace di ospitare 20.000-22.000 persone negli anni del massimo splendore arabo. Per fortuna abbiamo preso un’audioguida in italiano (costo 3€) perché il nostro libricino che ci eravamo portate da casa non riportava tutte quelle informazioni così dettagliate che ci sono state svelate dall’apparecchio preso a noleggio.

Nella nostra più totale ignoranza in storia ed arte, ci siamo fatte coinvolgere dallo splendore di questa costruzione così ricca di segreti e misteri. Ci avevano detto che la visita completa avrebbe avuto una durata minima di 3 ore. Noi, avevamo ridotto i tempi ad un’ora e mezza, massimo due ore. Invece, ci siamo rimaste dentro per 3 ore pure noi, catturate ed imprigionate dal fascino di questo immenso, come definirlo, monumento? Testimonianza storica? Costruzione fuori standard? E chi l’avrebbe mai pensato? Travolte pure noi dalla magia dell’Alhambra… Sicuramente una visita da non mancare, ragazzi, ascoltatemi.

MERCOLEDÌ 12 AGOSTO 2004 – TORREMOLINOS All’indomani del tuffo più profondo nel passato, abbiamo deciso di prenderci una giornata di tranquillità e quindi ampio spazio alla tintarella ed al dolce far niente nella spiaggia di Torremolinos.

El Pinar oltretutto, tra i suoi vari servizi, offre anche un servizio navetta gratuito per il centro di Torremolinos e le spiagge. Quindi abbiamo deciso di usufruire della comodità ed di lasciare l’auto a riposo. Le spiagge di questa zona sono abbastanza commerciali, una dopo l’altra, sviluppate in un lungo litorale rettilineo. In ogni spiaggia è comunque presente un chioschetto (in spagnolo “chiringuito”) attrezzato anche con cucina per pranzetti o cenette su lungo mare. Se poi cercate un posticino dove mangiare al risparmio, vi consiglio il “Lanjaron” (prende il nome dall’omonima acqua imbottigliata nella vicina Sierra Nevada) dove si può degustare una paella alla modica cifra di 1.80€. Robe da non crederci (un altro esempio? Un piatto con bistecca a patatine 2.20€). E si mangia pure discretamente bene! Per la vita notturna poi, non c’è di sicuro da annoiarsi. Oltre alla vicina e movimentata Malaga, carinissimi sono i centri vicini di Puerto Marina, Puerto Banus e Marbella in cui non mancano né discoteche, né locali da divertimento. GIOVEDÌ 13 AGOSTO 2004 – TORREMOLINOS Poiché avevamo deciso che la nostra vacanza doveva comprendere anche un po’ di relax (non solo tour-de-force) anche il giorno seguente lo abbiamo dedicato al dolce far niente ed alla tintarella, oltre che allo shopping in pieno centro. A tal proposito Torremolinos offre al turista un’infinità di negozi, sia commerciali sia di artigianato tipico locale. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.

VENERDÌ 14 AGOSTO 2004 – MADRID Terminata la nostra permanenza in Costa del Sol, non ci restava altro che riprendere in mano i bagagli e trasferirci in quella che sarebbe stata la nostra prossima meta: la capitale spagnola! E così, la stessa mattina abbiamo riconsegnato l’auto all’aeroporto Pablo Picasso di Malaga ed ci siamo imbarcate per Madrid. Avevamo valutato di raggiungere Madrid in auto ma le 6-7 ore di viaggio ci avevano completamente scoraggiato. E così, dopo aver visionato le tariffe dei treni della RENFE, abbiamo constatato che era più conveniente (oltre che più rapido) raggiungere la capitale in aereo.

Volo Spanair MALAGA-MADRID con partenza alle 11.30 ed arrivo a Madrid Barajas alle 12.30: € 42,56 a persona. Arrivate all’aeroporto Barajas di Madrid, con estrema facilità (al costo di un biglietto di corsa semplice di 1,15€) abbiamo raggiunto il nostro hotel in ottima posizione centrale: LARIS HOSTAL MADRID – CALLE DEL BARCO, 3 – 28004 MADRID.

Il prezzo a notte (anche qui abbiamo preso una tripla) è stato di 24,67€ con ricca colazione a buffet compresa. Questo hotel si trova in pieno centro, proprio su una laterale della Gran Vía, la strada più trafficata e piena di vita della città. Da qui, in cinque minuti a piedi, si raggiunge Puerta del Sol (il fulcro della “movida madrileña”). Appena arrivate, abbiamo deciso di impiegare al meglio il nostro pomeriggio libero e, visto che Madrid si può girare benissimo anche a piedi, siamo partite alla volta della nostra prima importante appuntamento in città: la visita al Museo del Prado. Non che ce ne intendiamo molto di arte, però, il Museo del Prado a Madrid è come dire il Louvre di Parigi, come si fa a fare a meno di entrarci? Quindi, dopo aver percorso per una decina di minuti la Gran Vía fino a Plaza de Cibeles (questa, tra le molteplici piazze con fontane è la mia preferita!), svoltiamo a destra e ci presentiamo all’ingresso del Prado. Il costo del biglietto è di 3€ e volendo si può acquistare il biglietto chiamato “Paseo del Arte” che consente in abbinamento, l’ingresso ai tre maggiori musei della città: il Museo del Prado, il Centro de Arte Reína Sofia ed il Museo Thyssen-Bornemisza. Il biglietto in abbinata costa 7,66€.

Ci hanno comunque avvisato che l’ingresso al Prado è sempre gratuito la domenica e così pure il museo della Reína Sofia è gratis il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Non volendo appesantire la domenica, abbiamo deciso di entrare comunque al Prado di venerdì e offrire un misero contributo all’arte (3€ a testa). Poiché non volevamo esagerare e farci un’overdose di arte, abbiamo deciso di eliminare dal nostro itinerario il Thyssen-Bornemisza e quindi non abbiamo acquistato il biglietto in abbinata dei tre musei.

Nonostante le nostre grosse lacune in storia dell’arte, diciamo che qualche vago ricordo è affiorato alla nostra mente vedendo i quadri all’interno del Prado e nomi italiani quali Tiziano Vecellio, Botticelli, Mantegna, Beato Angelico, Raffaello, Tintoretto, Caravaggio, Gentileschi, Tiepolo, ecc. Hanno fatto provare anche a noi la fierezza di essere italiane come loro. Ovviamente il museo offre vari spunti e comprende varie collezioni. Pittori di calibro internazionale quali Goya, Rembrandt, Velázquez, El Greco e Rubens suonano familiari anche alle persone più scarse in materia. In ogni caso, è assolutamente un museo da non perdere, non foss’altro per la tranquillità ed il senso di spensieratezza che fanno provare tutte quelle grandi opere raggruppate assieme.

La sera ci siamo concesse un “paseo” e ci siamo addentrate in una via laterale di Puerta del Sol (Calle Cadiz) ed abbiamo scoperto tutta una serie di tavernette di “tapas” (la nostra passione!) dove poter bere e mangiare qualcosa. In particolare, segnaliamo la Taberna Malaspina, la Taberna del Olibo e Cuevas y Secretos. Le nostre preferite.

Purtroppo la nostra prima notte madrileña ha offerto poche possibilità di sfogo, a causa della popolazione dimezzata della capitale (come capita in Italia, anche gli spagnoli in agosto sono tutti in ferie!). Io a Madrid c’ero già stata due volte (sempre in aprile) e devo dire che effettivamente in agosto (come ci era stato comunque anticipato) la “movida” e gli spagnoli in piazza sono completamente assenti. Una città irriconoscibile, credetemi.

SABATO 15 AGOSTO 2004 – MADRID Per lo meno lo scarso movimento diurno ci ha consentito di effettuare una visita completa della città ed in pieno relax. Anche qui abbiamo optato per il bus sali-scendi che, diversamente dai precedenti, qui si chiama Madrid Vision. Il sistema è uguale: 3 rotte e la possibilità di ascoltare il commento in lingua italiana. L’unica differenza è la possibilità di acquistare un biglietto valido due giorni: € 13,20 abbonamento per due giorni, contro € 10,60 per il biglietto di un giorno. Francamente, data la minima differenza, non conviene accontentarsi di un giorno.

E così, siamo state scorazzate in giro per la città. Degni di visita sono il Palazzo Reale (Palacio Real) con annessa visita alla Farmacia e all’Armeria. Costo d’ingresso: 8€ (oppure 9€ a persona, con guida in italiano). Noi abbiamo optato per la visita guidata, sicuramente molto più completa ed esplicativa.

Giusto di fronte al Palazzo Reale c’è poi la cattedrale di Nuestra Señora de la Almudena, dove sono recentemente convolati a nozze il principe Felipe e la sua compagna Letizia Ortiz.

Da non mancare anche la visita a Plaza Mayor, sempre brulicante di turisti e piena di negozietti per souvenir. Poi noi, come da traduzione, città che vai stadio che trovi e quindi… tappa obbligatoria lo stadio Santiago Bernabeu (non dimentichiamoci che lì dentro c’è anche un po’ di nostra storia risalente a quel lontano 1982…). L’ingresso allo stadio non è certo economico: 9€ ma ormai sei lì, fa a meno di entrarci? E quindi visita completa allo stadio, tribune, sala vip, panchine (anche se diciamo meglio “poltrone”), spogliatoi, visita al museo del Real Madrid.

Ovviamente Madrid offre una grandissima possibilità di fare shopping. La Gran Vía è per eccellenza il centro dell’ozio e degli acquisti della città. Non dimentichiamoci poi del più grosso centro commerciale spagnolo: il Corte Inglés, presente in più parti della città. Ovviamente, come resistere alle tentazioni? Se si vuole far festa poi, abbiamo scoperto che si può farlo anche in agosto. Il particolare, proprio il 15-16 agosto è la festa della Virgen de la Paloma (la Vergine della Colomba) nel quartiere de La Latina. Accompagnate dai gestori della Taberna el Olibo (in qualsiasi posto siamo andate siamo sempre riuscite a farci degli amici!), ci siamo addentrate in quella che è risultata essere a tutti gli effetti una sagra paesana poco fuori dal pieno centro di Madrid. Bellissimo! A noi è piaciuta tantissimo, un diversivo ma pur sempre qualcosa di particolare. E così, a fianco di immagini sacre della Vergine riportate lungo tutte le vie del quartiere, abbiamo trovato gente che si divertiva con quel che aveva, un bicchiere di birra, della buona musica,… l’importante era stare in compagnia! C’erano pure delle persone vestite in tradizionale abito spagnolo che si lanciavano in qualche danza popolare. Un’altra faccia di Madrid, ma sicuramente una delle prospettive migliori. E questo per tutta la notte, fino all’alba, mai stanchi di festeggiare. Che popolo questi spagnoli! DOMENICA 15 AGOSTO 2004 – MADRID All’indomani della nostra comparsa a La Latina, via di nuovo con il bus sali-scendi. La domenica mattina a Madrid si svolge il mercato del Rastro, il mercatino delle pulci per eccellenza, giunto in prossimità dello stesso quartiere La Latina. E quindi, via in piena immersione in quello che doveva essere il momento dei grandi affari. A dir la verità non ci ha entusiasmato molto. Un sacco di cose usate e cianfrusaglie. Detta qua, siamo state molto più attente alle nostre borse che effettivamente a quanto esposto nelle bancarelle (prontamente ce lo hanno segnalato diverse persone nel nostro tragitto verso il mercato).

Il pomeriggio lo abbiamo dedicato alla visita dell’ultimo museo oggetto del nostro interesse: il Centro de Arte Reína Sofia che, grazie alla spettacolarità del Guernica di Picasso, attrae l’interesse e la curiosità della gente. Notevoli anche altre opere di Joan Miró e Salvador Dalí.

Poi, prima di darsi alle ultime compere, visita all’ultima arena spagnola prevista: la Plaza de Toros de Las Ventas, imponente e la più grande di Spagna.

La nostra ultima notte l’abbiamo passata nelle nostre solite tavernette preferite. Un saluto agli amici conosciuti prima di coricarci (sempre comunque un arrivederci, mai un addio).

LUNEDÌ 16 AGOSTO 2004 – IBIZA La nostra vacanza sembrava non terminare mai. Ogni giorno più intenso del precedente, sempre qualcosa di nuovo in prospettiva. Ed infatti… alla fine toccò ad Ibiza! L’idea era quella di riposarci un po’ ma evidentemente abbiamo scelto la meta sbagliata! Volo Spanair MADRID-IBIZA con partenza alle 13.20 ed arrivo a Ibiza alle 14.30: € 54,28 a testa. Per meglio poter spostarci nell’isola, nonostante i giorni limitati di permanenza, avevamo già prenotato un auto tramite l’agenzia www.Amigoautos.Es. Come dite? I prezzi a Ibiza per l’autonoleggio sono esagerati? Non necessariamente. Basta spostarsi un attimino dalla compagnie di bandiera e si trova sempre la soluzione “ad hoc”. Noi per una Seat Ibiza grigio metallizzato (un’altra!) 1.8 TD per quattro giorni abbiamo pagato la modica cifra di € 107,97 in totale.

Quindi, presa l’auto, via alla volta del nostro hotel situato in San Antonio: HOTEL GRAN SOL – C/SOLETAT 49 – CALO DES MOROS – SAN ANTONIO (IBIZA) per la cifra di € 35,50 a notte, ricca colazione a buffet compresa. Questo è veramente un bel hotel, attrezzato con piscina ed ampia hall con tanto di terrazza bar su piscina.

Anche San Antonio, nonostante sia ad una quindicina di chilometri da Ibiza città è altrettanto carina e piena di vita (soprattutto inglesi e tedeschi, ma anche molti italiani). Non mancano sicuramente i locali di divertimento né tanto meno la possibilità di fare compere. La prima sera abbiamo cenato in una pizzeria italiana (sempre una garanzia!) di nome (guarda caso) TRASTEVERE. Prezzi normalissimi. E poi via a vedere il centro molto movimentato di San Antonio. Tutte le discoteche più famose sono a Ibiza (o vicino) ma devo dire che anche San Antonio offre vari spunto per il divertimento notturno. Non ci si annoia di sicuro. Basta avere lo spirito giusto.

MARTEDÌ 17 AGOSTO 2004 – IBIZA La spiaggia vicino all’hotel non era niente di particolare, anzi, abbastanza sul commerciale e quindi abbiamo preso l’auto per cercare qualcosa di più carino. Siamo arrivate a Cala Bassa, una spiaggetta (o meglio caletta) molto carina e con un mare splendido. Ci si può comunque arrivare col pullman o con la barca, direttamente da San Antonio. Ve la consiglio.

Abbiamo passato tutto il pomeriggio a rosolarci (oltre che a riposarsi, avendo fatto le ore piccole la notte prima) ed la sera, dopo aver cenato in prossimità del porto, ci siamo dirette a Ibiza per assaporare un po’ di vita da sballo. Abbiamo fatto il giro dei locali vicino al porto ma purtroppo non ci siamo concesse il lusso di entrare in discoteca perché il mattino seguente avevamo la levataccia per l’ultima tappa del nostro interminabile tour: visita a Formentera. Le sorprese quindi non erano ancora finite… MERCOLEDÌ 18 AGOSTO 2004 – FORMENTERA Appunto, ne avevamo viste tante di cose belle fino a quel giorno ma… le vacanze non erano ancora finite! E quindi, escursione nell’isola di Formentera. Avevamo pure prenotato il traghetto della Balearia via Internet (€28,80 a testa) per il viaggio A/R in giornata a Formentera.

La partenza è dal porto di Ibiza ed il trasferimento in catamarano dura una mezz’oretta. Quindi, arrivate a al Puerto La Savina di Formentera, abbiamo preso 3 bici a noleggio al prezzo di €6,10 a persona e ci siamo improvvisate avventuriere in cerca di nuove spiagge. Prima tappa: Es Pujols. Abbiamo girato in paio di spiaggette apprezzando in pieno le meraviglie di quest’isola. Siamo già state in Sardegna un paio di anni e nostro malgrado (senza nulla togliere alla Sardegna) dobbiamo ammettere che il mare di Formentera è degno di un confronto alla pari.

Poi ci siamo spostate alla spiaggia di Levante (Llevant) e pure qui una meraviglia. L’unica pecca? Se proprio vogliamo dirla? Solo ed esclusivamente italiani. Non ci trovi uno spagnolo neanche a pagarlo. Chiaramente niente di negativo, ma ci suonava molto strano quel continuo parlare italiano. Non ne eravamo proprio abituate. Un ultimo giro attraverso le saline (Salinas) prima di tornare al porto, riconsegnare le biciclette e riprendere il traghetto per Ibiza.

Formentera ci ha veramente stregato. Ne siamo state positivamente impressionate. Sicuramente da valutare per future vacanze, anche perché ci hanno detto che la notte è piena di vita ed il locali notturni ci sono dappertutto. Non solo una isola da coppiette insomma.

La sera, tornare a San Antonio, ci siamo concesse la ultima notte brava, l’ultima notte della nostra interminabile vacanza. Cosa ci poteva mancare ancora? Avevamo già visto tutto… o almeno pensavamo che così fosse… GIOVEDÌ 19 AGOSTO 2004 – IBIZA All’indomani dell’ultima notte di divertimento, abbiamo lasciato le valigie in hotel per concederci di spendere gli ultimi soldi rimasti e siamo state a zonzo tutto il pomeriggio. Siamo passate a salutare i ragazzi che avevamo conosciuto la prima sera che, tra l’altro, vivono ad una ventina di minuti da casa nostra (in Italia). Il nostro volo di rientro a Venezia era previsto per la sera. Volo VolareWeb IBIZA-VENEZIA con partenza alle 23.55 ed arrivo a Venezia alle 01.35: € 89,27 a testa. Dopo aver cenato nella “nostra” pizzeria Trastevere ci siamo fatte incuriosire dal movimento di persone che si dirigevano alla spiaggia in fondo alla via in direzione Cafè del Mar ed abbiamo seguito la massa.

Con nostro grande stupore, abbiamo visto una meraviglia della natura: dicono che sia il tramonto più bello del mondo e non stento a crederlo. Con estrema rapidità il sole si è tuffato nel mare con alle spalle uno scenario dai più belli colori, mai visti prima. Mi viene ancora la pelle d’oca a pensare di cosa è capace la natura. Un applauso di tutta la gente presente, come un omaggio a chi ci fa ammirare queste meraviglie… Pensavamo di aver già visto tutto ed, invece, anche all’ultimo giorno c’è stato qualcosa che ci porteremo nel nostro cuore, per sempre.

Visto questo spettacolo impressionate, abbiamo preso l’auto e ci siamo dirette in direzione dell’aeroporto di Ibiza. Era andato tutto perfettamente bene fino a quel giorno. Abbiamo rischiato di perdere il volo di rientro perché ci siamo fermate a chiacchierare con un nostro amico spagnolo conosciuto a Ibiza che ci è voluto passare a salutare in aeroporto. Che sia stato un modo inconscio per non voler porre fine a questa interminabile e strepitosa vacanza? Silvia, Chiara e Erica P.S.

Tirando le somme, a conti fatti, il lungo e ricco viaggio ci è costato sui 1.300€ a testa, extra compresi. Non possiamo certo lamentarci! Restiamo a disposizione per qualsiasi consulenza.

ESPAÑA: TE QUIERO!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche