Andalusia tra Cordoba, Granada e Siviglia
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GIORNO 1: tragitto Milano-Cordoba
Dopo un volo di circa due ore e 40 minuti partito da Milano Malpensa, arriviamo a Siviglia intorno alle 14:20 – con un anticipo di 20 minuti.
Recuperata l’unica valigia imbarcata, ci dirigiamo all’esterno dell’aeroporto per prendere il bus dell’azienda trasporti municipale di Siviglia (Tussam), che ci porta in città. La fermata della linea ‘EA’ – che collega l’aeroporto alla città – si trova sulla sinistra, una volta usciti dal terminal. Non abbiate paura di perdervi: l’aeroporto di Siviglia è davvero molto piccolo.
In circa 35 minuti di viaggio, arriviamo a Plaza de Armas – una delle due stazioni degli autobus della città. Da qui, ci dirigiamo alla pensilina dalla quale parte l’autobus per Cordoba, che abbiamo prenotato in anticipo.
Chiediamo a un addetto informazioni circa il punto d partenza del nostro pullman e scopriamo che ogni autobus ha una propria pensilina (‘salida’) di partenza (quella per Cordoba è la ‘salida 22’). Arrivate almeno 5 minuti prima dell’orario di partenza, così da caricare i bagagli in stiva e prendere posto. Allo scoccare dell’orario previsto, il bus partirà.
Eccoci in viaggio verso la nostra prima meta. Il sedile è comodo, reclinabile, e predispone a un bel sonnellino. Un mezzo davvero confortevole. E, poi, su questo ‘eurobus’, acqua gratis per tutti! In circa due ore e mezza, arriviamo a Cordoba e, lasciato ‘eurobus’, prendiamo l’autobus cittadino che ci porta nei pressi del nostro Hostal (con questo nome, sono indicati gli hotel economici): L’Antiguo Convento, una struttura accogliente e decisamente suggestiva, con tipico patío interno con tavoli e sedie, dove leggere un libro, sorseggiando una tazza di tè, gentilmente offerto, nel pomeriggio. La camera è piccola, ma pulita, molto comoda (in quanto al piano terra) e provvista di tutto il necessario.
Sono le 21:00 circa, ed è ora di cena. Ci dirigiamo in una zona della città a pochi passi dal centro, dove la guida consiglia qualche locale. Non convinti, curiosiamo oltre l’angolo e scopriamo Taberna Salinas, un locale decisamente tipico, dai piatti della tradizione andalusa, che non manchiamo di assaggiare: ajoblanco (zuppa fredda di aglio con uvette), rabo de toro (coda di toro), vino rosso di Cordoba e crema cordobesa (una sorta di crema catalana senza flambé, ma con biscotto e cannella).
Un appunto che sorprenderà i numerosi amanti del genere: in questa taverna tradizionale, non servono caffè.
Prima di tornare in camera (ancora in difetto del caffè) sostiamo in un altro ambiente tipico dell’Andalusia: la teteria. Un ambiente propriamente arabo, dove potere degustare innumerevoli tipi di tè, assagiare i dolcetti tipici, e fumare la famosa shisha (narghilè).
GIORNO 2: Cordoba
Dedichiamo la nostra prima domenica andalusa a Cordoba. Colazione a pagamento in Hostal (4,50€ per affettato, formaggio, pane tostado, marmellata, frutta, zumo de naranja – succo d’arancia –, jogurt e bevanda calda a scelta e, pieni di energie, usciamo a visitare la città. Attraversiamo il Ponte Romano, fino a raggiungere la torre de la Calahorra. Dopodiché, visitiamo la Mezquita di Cordoba, incredibilmente suggestiva, con le sue arcate bicolore, e ci regaliamo una rilassante passeggiata nel giardino dal pavimento in sassi e pietra, ricco di alberi di arance. Un contesto davvero molto piacevole. Come suggerito dalla Lonely Planet, facciamo merenda con una tortilla de patatas da Santos, un piccolo locale tutt’altro che ‘per turisti’, appena fuori la Mezquita, dove gustare la tipica ‘frittata’ di patate spagnola in modo ‘spartano’, in piedi, sui gradoni di fronte al bar.
GIORNO 3: tragitto Cordoba-Granada
Un altro comodo viaggio in bus di circa due ore ci accompagna a Granada – seconda tappa del nostro viaggio. Con l’autobus cittadino, raggiungiamo l’Hostal Lima, una struttura molto particolare, arredamento medievale e grandi statue in legno, dove una simpatica signora ci illustra le maggiori attrattive della città. Sono le 15:00 e facciamo uno spuntino all’insegna delle tipicità locali: sangria e tapas, churros e cioccolata.
Raggiungiamo la zona della cattedrale ed entriamo per caso in un piccolo polo dell’Università di Granada, dove è possibile visitare le stanze ricche di lavorazioni risalenti al periodo arabo (ingresso con guida in inglese, 2€). La meraviglia degli intarsi che si percepiscono dall’ingresso incanta fin dal primo sguardo. Una passeggiata tra gli affascinanti stretti vicoli intorno alla cattedrale ci conduce in una zona ricca di negozetti arabi. I colori vivaci delle lampade appese e il profumo delle spezie e riportano immediatamente ai souq marocchini.
GIORNO 4: Granada
La mattina è dedicata all’Alhambra, un imponente complesso di rilevanza storica, ricco di palazzi e giardini risalenti al periodo di dominazione araba.
Sono le 10:00, quando arriviamo e, dato che l’appuntamento – già prenotato – per visitare i Palacios Nazaries è fissato per le 12:00, abbiamo tutto il tempo per visitare il giardino botanico Genaralife e le altre strutture. Terminata la visita alle 14:00 in punto, scendiamo a piedi diretti al quartiere Albaicin – il quartiere arabo di Granada. Il clima mite ci invita a consumare un pranzo leggero all’aria aperta, in un barettino lungo la strada.Una solitaria passeggiata in salita, ed eccoci alla terrazza panoramica di San Nicolas. Nella piazzetta panoramica di fronte alla chiesa, musiche, danze, giocolieri e bancarelle improvvisate. Una vera festa inaspettata che, con la splendida giornata di sole, compone un quadro perfetto. Troviamo posto sul muretto e godiamo dello splendido panorama con vista sulla città, sull’Alahambra e sulla Sierra Nevada. È già il tramonto, quando torniamo a passeggiare tra i vicoli dell’Albaicin. Nella zona con teterie e negozietti in stile souq, è impossibile non fare una sosta per merenda, all’insegna di tè e dolcetti arabi.
GIORNO 5: tragitto Granada-Siviglia
Dopo una fugace colazione, camminiamo per circa 1 km, sino alla fermata della linea bus SN2, il mezzo cittadino che ci porta direttamente alla Stazione degli autobus nr. 1, dove partiamo per Siviglia, a bordo dell’autobus ALSA.
In circa tre ore di bus, raggiungiamo Siviglia, la città più grande delle tre che compongono il nostro tour in Andalusia. Sono le 13:00, quando arriviamo alla stazione degli autobus ‘El Prado de San Sebastian’, la più vicina al centro storico. Una passeggiata di cinque minuti e siamo al Kitsh Art Hostel, lo stravagante ostello dove dovremmo trascorrere le nostre tre notti a Siviglia. Ma la caldaia è guasta, e di fare la doccia ghiacciata a metà gennaio proprio non ci va. Il personale è gentilissimo e si offre di aiutarci a trovare una sistemazione alternativa. In dieci minuti siamo già nella nostra nuova stanza: una cameretta molto romantica presso l’Hispano Luz, un Hostal pulito e accogliente, con camere confortevoli – anche se non molto ampie -, situato proprio accanto all’Alcazar, l’incantevole palazzo reale di Siviglia. La nostra visita della città inizia con una passeggiata lungo il fiume, accanto alla Torre del Oro, per proseguire nel centro storico di Siviglia e raggiungere il Barrio de Santa Cruz, il quartiere ebraico dove si intrecciano vicoli molto stretti, ornati di pittoreschi alberi di arancio. Concludiamo la giornata con una cena a base di raffinate tapas a La Bartola, un locale caratteristico, con tapas eccellenti, eleganti e originali, davvero per tutti i gusti.
GIORNO 6: Siviglia (Catedral de Santa María de la Sede e spettacolo di Flamenco)
Dietro l’angolo del nostro Hostal, la catedral de Santa María de la Sede si spalanca in tutta la sua imponente meraviglia. La cattedrale di Siviglia è la più grande cattedrale gotica del mondo, e ospita le spoglie di Cristoforo Colombo. È da qui che inizia il nostro secondo giorno in questa città.Visitiamo gli interni della struttura, grandiosa e incantevole, per poi inerpicarci sul ripido percorso che conduce in vetta alla Giralda, la torre campanaria della cattedrale, dalla quale si gode di una vista impareggiabile su tutta la città.
Sostiamo in un ristorantino, per un pranzo con menù fisso a 10 euro (molto diffuso, dal lunedì al venerdì), che prevede – tra le altre portate – salmorejo (zuppa fredda di pomodoro con crostini) e paella di marisco, altre specialità del posto che non ci facciamo mancare.
Nel tardo pomeriggio, raggiungiamo la Casa de la Guitarra, nel barrio de Santa Cruz, il primo museo della chitarra di tutta la Spagna, dove godiamo di un affascinante spettacolo di Flamenco – esperienza davvero imperdibile, a Siviglia. Per chiudere il nostro penultimo giorno a Siviglia, optiamo per un ristorante italiano dalle ottime recensioni su TripAdvisor: La Gallina Bianca. D’altra parte, i sapori dell’Andalusia non sono poi tanto distanti da quelli della cucina italiana, ma a una buona pizza e a un piatto di pasta ai frutti di mare è difficile rinunciare. Il personale è italiano al 100%!
GIORNO 7: Siviglia – (Plaza de Espana e quartiere Triana)
Trascorriamo il nostro ultimo giorno in terra andalusa a Plaza de Espana. Un’area architettonica incredibilmente vasta (larga 200 metri circa), una piazza spettacolare, percorsa da un canale, arricchita da due alte torri e da una fontana centrale, e avvolta dall’abbraccio di un meraviglioso colonnato semicircolare cosparso di colorati mosaici.
Il sole splende e la temperatura è quella di una calda giornata di primavera. Lo scenario ideale, per trascorrere una mattinata di relax e lettura, sulle artistiche sedute con mosaici che riproducono mappe, racconti, eventi storici (non possiamo fare a meno di scegliere lo spazio dedicato al Don Chisciotte).
Un pranzo in un bar fuori dall’animata Facoltà Universitaria di Lettere e Filosofia, una rapida visita all’Ateneo non troppo dissimile dalle Università che ci hanno ospitato per qualche anno (in memoria dei tempi – ormai lontani – trascorsi tra libri e aule) e una passeggiata lungo le vie dello shopping, tra sivigliani intenti a fare acquisti in periodo di saldi e artista di strada.
La nostra ultima serata in Andalusia trascorre nel vivace quartiere Triana, sulla riva occidentale del fiume Guadalquivir.
Tra i numerosi locali, scegliamo di cenare alla Taberna el Papelon, una taverna dallo stile particolarissimo, con oggetti curiosi disposti sulle mensole e prosciutti locali appesi alle alte pareti, che offre ottimo prosciutto iberico e affettati, formaggi di ogni genere accompagnati da frutta e marmellate, e terrine di piatti caldi.
GIORNO 8: tragitto Siviglia-Milano
Il giorno del rientro ci offre un’ultima mattinata da trascorrere a Siviglia. Dopo un’ottima colazione a Torch Cofee Roasters – una torrefazione nei pressi della Torre del Oro, dove la cura per ogni tazzina di caffé e cappuccino è maniacale e gli aromi sono incredibilmente profondi, passeggiamo sino alla fontana di Puerta de Jerez, dove ci rilassiamo sulle panchine, ai raggi di un sole stupendo. Sono le 12:00 ed è già ora di andare. In mezz’ora, il bus EA (con fermata alla Torre del Oro) ci accompagna in aeroporto, dove il volo Ryanair di rientro in Italia è previsto per le 15:15.
Tra meraviglie artistiche e rimembranze storiche, piatti locali e tradizioni incantevoli, si conclude il nostro viaggio. Una settimana dal sapore marocchino, trascorsa tra il profumo delle spezie e le strutture dagli intarsi minuziosi, passeggiando ai raggi di un sole dal profumo di primavera, in una Spagna assolutamente insolita.
Hasta luego Andalucía!