Andalusia: fly & drive fai da te

VIAGGIO IN ANDALUSIA 4 -12 AGOSTO 2003 1^ GIORNO: MALPENSA-SIVIGLIA Partiamo all'alba, io ed il mio fidanzato, dall'areoporto di Malpensa, dopo aver lasciato l'auto in un parcheggio a pochi km. Di distanza. Al momento della prenotazione, non vi erano voli diretti per Siviglia, così abbiamo optato per un volo con scalo Milano-Bruxelles e...
Scritto da: danieladisa
andalusia: fly & drive fai da te
Partenza il: 04/08/2003
Ritorno il: 12/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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VIAGGIO IN ANDALUSIA 4 -12 AGOSTO 2003 1^ GIORNO: MALPENSA-SIVIGLIA Partiamo all’alba, io ed il mio fidanzato, dall’areoporto di Malpensa, dopo aver lasciato l’auto in un parcheggio a pochi km. Di distanza.

Al momento della prenotazione, non vi erano voli diretti per Siviglia, così abbiamo optato per un volo con scalo Milano-Bruxelles e Bruxelles-Siviglia.

Voli entrambi puntualissimi; Areoporto di Bruxelles molto bello, uno dei migliori visti fino ad ora.

Arriviamo puntualissimi a Siviglia e dopo aver ritirato il mio trolley quasi completamente distrutto in volo, ci dirigiamo al banco dell’autonoleggio per ritirare la nostra auto prenotata mesi prima per poi iniziare il nostro viaggio, pianificato interamente da noi stessi.

L’itinerario è composto da 7 tappe distanti circa 100/150 km. L’una dall’altra. Le strade sono comode, a grande percorrenza. Gli spostamenti sono veloci, lasciando così parecchio tempo disponibili per la visita delle città.

Ci dirigiamo al nostro albergo di Siviglia, prenotato, come tutti gli altri hotel del viaggio, via internet dopo aver visitato accuratamente le relative home pages.

Gli alberghi in Andalusia, come molte altre cose, costano decisamente meno che in Italia; proprio per questo abbiamo scelto una serie di alloggi particolari, di genere completamente diverso l’uno dall’altro, passando dal modesto ostello al lussoso Parador.

Iniziamo finalmente la visita della città, terribilmente calda in Agosto, tra l’altro in una delle estati più torride della storia. Ma l’entusiamo del viaggio ci dà la forza di sopportare la situazione, conciliando i momenti di visita con i periodi più freschi della giornata (la mattina intera e la sera).

Attenzione: A Siviglia, come in altre città spagnole, nella giornata di lunedì tutti i musei sono praticamente chiusi per turno; così ci accontentiamo di visitare gli esterni.

Affascinante il quartiere di Santa Cruz, dove si trova il nostro albergo, con le sue bellissime viuzze, piazzettine colorate e tantissimi caratteristici ristoranti all’aperto. Peccato che faccia troppo caldo per sedersi all’aperto. Meglio cercare dei locali con aria condizionata all’interno! Visitiamo inoltre la prima di una lunga serie di Plaza de Toros (arena per corride) e ceniamo a base di “Tapas” di pesce (tapas = piccole porzioni o assaggi di cibo vario).

2^ Giorno: SIVIGLIA Finalmente è martedì! I musei quest’oggi apriranno! Per prima cosa visitiamo la bellissima Plaza d’Espana. Anche con alcuni lavori in corso risulta essere particolarmente suggestiva. Ci affascinano particolarmente i numerosi Azuleios (mosaici costituiti da piastrelle decorate) dedicati alle principali città spagnole. Da lì passiamo all’attiguo Parco Maria Luisa, dove ci concediamo una passeggiata tra laghetti e fontane. Ritorno in taxi verso la città vecchia e finalmente visitiamo i “Real Alcazares”, visita che resterà impressa nella nostra memoria per la bellezza e la sontuosità dei luoghi. Rimaniamo incantati dagli arabeschi che decorano i muri interi e dalle bellissime fontane. Evitiamo di visitare gli interni della famosa Cattedrale di Siviglia a causa della lunga coda e soprattutto del prezzo del biglietto da noi ritenuto “ingiusto” per la visita di un luogo religioso al quale non siamo particolarmente interessati.

Preferiamo alla cattedrale la bellissima Casa De Pilato che si trova in posizione leggermente decentrata ma che merita sicuramente una visita. Anch’essa decorata in stile moresco si presenta ricca di decorazioni e piacevole alla vista. Dopo di che ci dedichiamo allo shopping acquistando i primi souvenirs: l’offerta è varia in Spagna, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

(ceramiche, ventagli, gioielli, tori in peluches, casette in miniatura ecc. Ecc.) Cena in uno dei tantissimi ristoranti di Santa Cruz che offrono menù a prezzo fisso, piuttosto contenuto (circa EURO 25,00 per una cena per 2). Piatti tipici consigliati: Paella ovviamente e Gazpacho (passato freddo di verdure).

3^Giorno: JEREZ DE LA FRONTERA E CADICE.

Lasciamo Siviglia , direzione Cadice facendo tappa a Jerez de la Frontera.

Città piuttosto deludente che non merita, secondo noi, una sosta se non tecnica.

Visitiamo l’isola pedonale con parecchi negozi moderni; vi è anche una piccola Alcazar ma decidiamo di evitarla in quanto la riteniamo decisamente inferiore a quella di Siviglia.

L’attrazione principale della città pare essere la fabbrica o distilleria del famoso Sherry Tio Pepe, ma, non essendo particolarmente interessati alla cosa, ci rimettiamo in auto, direzione Cadice dove passeremo la notte.

Anche Cadice non ci entusiasma più di tanto: città di mare, o meglio di porto, viuzze con negozietti ma alcun edificio interessante da visitare. Anche il mare non è particolarmente invitante, ma essendo notevolmente accaldati, ci concediamo un bagno nell’unica ed affollata spiaggia pubblica della città.

Aperitivo a base di buon Sangria, che diventerà per noi una piacevole abitudine, nella graziosa piazzetta del nostro hotel ed abbondante cena in un ristorantino all’aperto. Poi nanna, difficoltosa a causa del mal funzionamento dell’aria condizionata nella camera.

3^ Giorno: RONDA Lasciamo senza rammarico Cadice e ci dirigiamo verso la nostra prossima tappa: Ronda.

Prima però una tappa consigliata dalla nostra efficientissima guida Mondadori: Arcos de la Frontera, un tipico pueblo blanco (villaggio bianco) arroccato ad una certa altitudine.

Il villaggio è piccolo ma carino; facciamo alcune foto che risulteranno in seguito particolarmente luminose. Colgo l’occasione inoltre per acquistare un nuovo trolley per sostituire il mio distrutto dai zelanti scaricabagagli dell’areoporto. Riprendiamo il cammino, attraversando luoghi incantevoli nel bel mezzo della sierra: paesaggi semi-deserti, tanto verde ma, all’improvviso, compaiono davanti ai nostri occhi dei laghi di un particolare azzurro intenso.

Arriviamo a Ronda e rimaniamo colpiti dalla bellezza del luogo. Un suggestivo ed altissimo ponte antico divide la città vecchia dalla nuova, entrambe graziosissime.

La città vecchia è tranquillissima, bianchissima e romanticissima; invita al passeggio ispezionando ogni singola viuzza. Visitiamo Palazzo Mondragon, apprezzando in particolare i cortili interni, i piccoli giardini e le immancabili fonti d’acqua. Nella città vecchia vi sono altri palazzi visitabili, ma per ragioni di tempo e di costi dobbiamo operare delle scelte e così passiamo a visitare la città nuova con le vie pedonali ricche di negozi e ristoranti. Scegliamo il ristorante per la sera, con tavolini all’aperto lungo la via ma prima facciamo tappa al bar del locale Parador per concederci un piccolo lusso. I Paradores sono una catena alberghiera tipicamente spagnola, caratterizzata da hotel di lusso collocati in suggestivi edifici storici (alberghi, conventi, palazzi d’epoca ecc.).

Ma il nostro alloggio di Ronda non è da meno: un allegro agriturismo in posizione comoda ed incantevole, con piccola piscina contornata da fiori, letto con zanzariera, mobili in arte povera, colazione con prodotti naturali in giardino. 4^ Giorno: MARBELLA – MALAGA Prima tappa della giornata è Marbella. Abbiamo deciso di sostare in un luogo così turistico e povero culturalmente, solo perchè, documentandoci, abbiamo appreso che Marbella possiede un’interessante città vecchia. In effetti la città vecchia ci stupisce per allegria e colori: case dipinte, piante fiorite ai muri e negozi lussosi allestiti tuttavia con un certo gusto ed un occhio alla tradizione locale. Tralasciamo completamente la parte mondana della città e ci rimettiamo in marcia.

Il nostro viaggio, pianificato mesi prima a tavolino dopo aver studiato accuratamente non meno di 4 guide turistiche ed innumerevoli siti internet, è stato caratterizzato dall’alternarsi di giornate con tappe bellissime a giornate meno interessanti.

Oggi è il turno della tappa poco interessante.

Inaspettatamente Malaga si rivela una città decisamente moderna.

Unica cosa degna di visita è l’Alcazaba: resti di un antico palazzo caratterizzato da antiche mura, colonne e qualche vasca.

Il centro città è però deprimente: decisamente moderno ed affollato da un turismo di massa alla ricerca del solo divertimento tipico della Costa del Sol.

Ci ritiriamo così nel nostro lussuoso Parador, dove ci consoliamo con un piacevole bagno in piscina, con i lussi della bella camera e con la pantagruelica colazione del mattino successivo che difficilmente scorderemo.

5^ Giorno: GRANADA Oggi dovrebbe essere il turno della tappa “bella”, e così è: Granada.

L’attrazione principale di Granada è la famosa Alhambra: un insieme d’edifici d’epoche e stili diversi che domina la collina sopra la città. Seguendo i suggerimenti di qualche guida turistica, prenotiamo mesi prima i biglietti d’ingresso via internet, così all’entrata non abbiamo difficoltà nè perdite di tempo.

Visitiamo gli edifici l’uno dopo l’altro ma la nostra attenzione è attirata dal palazzo con gli arabeschi in rilievo sui muri, con bellissime fontane e grandi vasche d’acqua e dai giardini del Generalife.

Caratteristica del Generalife è il rumore continuo d’acqua in sottofondo: scrosci d’acqua ovunque provenienti dalle bellissime fontane che caratterizzano il giardino ricco di fiori e piante.

Anche la città di Granada non è male: belle vedute e tanti caratteristici negozietti che invitano allo shopping.

Il nostro hotel, questa notte, si trova in un caratteristico palazzo d’epoca collocato in un vicoletto, con ballatoi in legno e grazioso patio (cortile interno con archi).

6^ Giorno: BAEZA, UBEDA, JAEN Viaggiamo piacevolmente per circa 100 km, completamente circondati da ordinate file di Ulivi. Ulivi ed ulivi a perdita d’occhio, intervallati da qualche graziosa bianca fattoria.

Inizialmente visitiamo le due cittadine di Baeza ed Ubeda, vicine l’una all’altra ma che si rivelano abbastanza deludenti e poco interessanti dopo i fasti di Granada, nonostante siano definiti dalla guida come “perle del Rinascimento”. Boh! Ci avviamo verso Jaen, dove tralasciamo completamente di visitare il centro città per dirigerci verso il nostro bellissimo Parador collocato presso il castello di Santa Catilina.

Il castello, in verità, è costituito da soli ruderi, ma il Parador attiguo, costruito con le medesime pietre del castello, si rivela essere un posto sorprendente.

Un vero castello ricostruito con ampi saloni con camini e mobili in stile. Bagno rinfrescante nella grande piscina e lussuosa cena nel ristorante del Parador.

7^ Giorno: CORDOVA Cordova è la città più colorata dell’Andalusia. Completamente in stile Arabo è caratterizzata dai numerosi patios ricchi di fiori, di vasi di terracotta appesi ai musi. Ogni negozietto di souvenirs ed ogni ristorante ha il proprio patio decorato nel fantasioso stile locale. Li visitiamo quasi tutti: si sprecano le foto e le riprese con la videocamera. Il patio costituiva anticamente il luogo fresco della casa; un cortiletto interno dove rinfrescarsi al riparo dalle torride temperature esterne. Visitiamo la famosa Mezquita e rimaniamo impressionati dalla ricchezza dei decori. La Mezquita è una moschea, in parte distrutta per lasciar posto ad una cattedrale cristiana. Nello stesso edificio si mescolano così le due differenti culture, concedendo allo spettatore un’alternanza di stili a dir poco spettacolare.

Nel pomeriggio, trascino il mio restio fidanzato ai Bagni arabi.

Esperienza indimenticabile, almeno per la sottoscritta: i bagni arabi sono caratterizzati da una serie di vasche di temperature diverse. Si passa così dal freddo della prima vasca, al tepore della seconda, fino al caldo bollente della terza vasca. Ma è l’atmosfera la cosa che più colpisce: locale tutto ad archi, luce di candele, profumi d’incensi ed un silenzio che si fatica a mantenere, presi come siamo dall’entusiasmo dell’esperienza. Ma ahimè è il nostro ultimo giorno e la malinconia inizia a far breccia negli animi.

Passiamo così la nostra ultima notte andalusa in un originale Hostal in stile arabo.

8^ Giorno: MILANO Prima di dirigerci all’aeroporto di Siviglia, abbiamo ancora un po’ di tempo. Visitiamo così, al mattino presto presto, l’Alcazar di Cordova. L’Alcazar non è particolarmente interessante, ma i giardini sono graziosi, ben curati e ricchi di fontane. Apprezziamo così la nostra ultima visita culturale e ci dirigiamo in areoporto per il rientro che fortunatamente si svolge senza contrattempi. Apprezziamo lo scalo nell’ordinatissimo aeroporto di Bruxelles, ricco di bellissimi negozi che c’intrattengono piacevolmente tra un volo e l’altro.

Ecco, siamo a casa, vacanza finita.

Non ci resta che consolarci con le numerosissime foto scattate, ma siamo comunque felici di aver trascorso una splendida vacanza completamente fai – da – te. Siamo stati bravi no? Certo qualche tappa tipo Cadice o Malaga potevamo risparmiarcela, ma così abbiamo acquisito una visione più completa dell’Andalusia.

DANI E MAX



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