Andalusia e altre storie su due ruote
Per quanto riguarda gli alloggi abbiamo optato per un mix di alberghi e campeggi in funzione delle esigenze che si sarebbero presentate durante il viaggio, opzione che ha notevolmente aumentato il carico costringendoci ad inventarci stratagemmi ingegneristici per poter caricare il tutto. Sabato 25 Luglio Ci presentiamo al porto di Genova alle ore 21 per l’imbarco ma ci faranno salire solo alle 3 del mattino, arriviamo così alla nostra cabina che sono ormai le 4. Il mare per fortuna è calmo e si riesce a dormire tranquillamente. Finalmente alle ore 22:30 della domenica la nave arriva a destinazione e effettuate le procedure di sbarco inizia la nostra avventura in terra Spagnola. Sono le 23:30 e per fortuna l’idea di prenotare la prima notte si è rivelata preziosa (da notare che la nave avrebbe dovuto arrivare alle ore 18). Alloggiamo presso l’Hotel Ibis Cornella a 15 minuti da Barcellona che prevede il parcheggio gratuito, cosa molto rara e da non sottovalutare in Spagna, i parcheggi in genere oscillano da un minimo di €10 ad un massimo di €20 al giorno e per le moto non sono previsti sconti. Hotel Ibis Cornella – Hotel privo di ogni tipo di suggestione, come del resto tutti quelli della catena Ibis, ma ha un ottimo rapporto qualità prezzo e la pulizia è eccellente. Ufficialmente è un 2 stelle ma il confort e il servizio possono considerarsi quasi da quattro. Costo €69 a notte escluso breakfast Domenica 27 luglio Veso valencia Tralasciamo per il momento Barcellona e di buon ora partiamo per Valencia. Durante il tragitto facciamo una sosta a Tarragona, città dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. La città è molto carina e merita senz’altro più del tempo che gli abbiamo dedicato, ma oggi è lunedì e tutti i monumenti della città sono chiusi, fa eccezione la bellissima cattedrale, situata in una magnifica posizione che domina l’intera città. Rispetto al resto della città, la cattedrale è l’unico monumento a non avere subito l’influenza romana e combina caratteristiche romaniche e gotiche.
E’ aperta da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 19 e Il costo d’ingresso è di €3,50 adulti e €2,50 i ridotti. Arriviamo a Valencia tramite autostrada AP7 (carissima, potete evitarla tranquillamente, la statale N340 è altrettanto scorrevole) verso le ore 15:00 e ci dirigiamo subito all’Hotel. Il tempo di scaricare i bagagli e raggiungiamo la città a piedi in circa 15 minuti. Un po’ di movimento permette di riprendersi dalle fatiche da viaggio e raggiunto l’ufficio turistico prendiamo una mappa e facciamo una breve visita. Valencia è la terza città della spagna per dimensione ed è patria anche del suo piatto più famoso: la paella. Il centro storico si gira abbastanza agevolmente a piedi e quasi tutti i luoghi di interesse sono vicini (fatta eccezione per la Ciudad de las Artes y de las Ciencas). Famosa è anche la sua vivace vita notturna nel Barrio del Carmen, ma purtroppo le forze per sperimentarla non ci sono e dopo una cena veloce a base di tapas e cerveza facciamo ritorno in Hotel, il giorno dopo ci aspettano più di 500Km per raggiungere Granada.
Hotel Parque Central – Questo hotel a 4 stelle prenotato tramite booking.Com si è rivelato un vero affare, la camera è costata €48,15 ma più che una camera si trattava di un mini appartamento. Unica pecca è la distanza dal centro (circa 15 minuti a piedi) e la colazione non inclusa. Se si considera che gli hostales nel centro chiedono dai 35 ai 40 euro se passate da queste parti vale la pena alloggiare.
Lunedì 28 Luglio Tra altipiani e deserto Proseguiamo per l’autostrada AP7 fino ad Alicante e poi verso Murcia sulla A7 (dopo Alicante l’autostrada non si paga più) evitando la costa e parte del traffico. Facciamo una breve sosta a Lorca per il pranzo e poi dritti a Granada. Il paesaggio è bellissimo, montagne rocciose fanno spazio a vaste radure semi-desertiche rocciose interrotte da qualche minuscolo paesino con le case bianche tipiche dell’entroterra andaluso. Il caldo è veramente tremendo e ci costringe a fare più soste del previsto. Verso Guadix (villaggio famoso per le sue case scavate nel tufo) il paesaggio cambia e diventa montagnoso, è spettacolare, ma attenzione ai forti venti che soffiano sui passi, cosa peraltro intuibile dal parco eolico presente in zona, noi abbiamo fatto veramente fatica in questo tratto con moto carica. Arriviamo a Granada verso le 17:00 ed è giunto il momento di iniziare ad utilizzare la tenda che da due giorni è fissa sulla moto. Il termometro segna 42° e l’idea di campeggiare in città non è di certo allettante, optiamo quindi per un campeggio situato a circa 20 km da Granada in un paesino ai piedi della Sierra Nevada: Gujar-Sierra. Verso le 18 montiamo la tenda e scarichiamo i bagagli. Il campeggio è ottimo, inserito in un contesto molto suggestivo, con uno splendido lago artificiale sullo sfondo circondato dalla Sierra. L’ombreggiatura è buona e la presenza di una piscina non guasta assolutamente visto le temperature.
Camping las lomas (http://www.Campinglaslomas.Com/) – campeggio di prima categoria molto ben tenuto e non troppo affollato. L’accesso alla città di Granada e veramente semplice basta seguire i cartelli sierra nevada sull’autovia e poi per Güejar-Sierra. Il personale parla inglese e c’è la presenza di un minimarket e una piscina. I bagni e le docce sono pulitissimi.
Martedì 29 Luglio Magica Alhambra Questa mattina ci svegliamo di buon ora in quanto si prevede una giornata molto intensa, infatti è prevista la visita alla famosa Alhambra. La prenotazione effettuata tramite internet è prevista per le 14 quindi abbiamo quasi tutta la mattina per fare una visita alla città. La prima impressione è abbastanza deludente, grandi condomini stile anni settanta e un traffico piuttosto intenso per essere quasi in agosto. Lasciata la moto in un parcheggio di un ipermercato vicino al centro iniziamo la nostra visita alla Granada moderna. Il centro risulta piacevole con alcune belle piazze (placa Bib Flores su tutte) e la maestosa cattedrale gotico rinascimentale. A est della cattedrale su una collina di fronte al Alhambra, si trova l’Albayzin, l’antico quartiere arabo. Le sue strette viuzze ricordano le medine del nord africa e immancabile è inerpicarsi sulla collina fino alla chiesa di San Nicola per godere della spettacolare vista dell’ Alhambra. In questo quartiere consigliamo una sosta al Kasbah, un locale arredato in stile marocchino dove ci si può fermare a degustare uno dei suoi innumerevoli te proposti. Il tempo di mangiare un panino e si è fatta l’ora di raggiungere l’Alhambra. Raggiungiamo in moto il parcheggio principale. La scelta di prenotare i biglietti via internet si rivelata ottima, per ritirarli, basta inserire la carta di credito con cui è stata fatta la prenotazione (importantissimo, altrimenti non vi sarà possibile in alcun modo ritirarli) nelle apposite macchinette e il gioco è fatto.
Si possono prenotare tramite il sito . Il costo per la visita all’Alhambra e il Generalife è di 13 euro a persona.
Alle ore 14, come previsto dalla prenotazione entriamo per la nostra visita che inizia dal magnifico Palacio Nazaries (palazzo dei Nasridi). L’Alhambra è divisa essenzialmente in due parti: l’Alcazaba e il Palacio Nazaries ed inizialmente era una fortezza risalente al IX secolo. I Nasridi la trasformarono in un palazzo-fortezza con accanto una piccola medina della quale però non restano tracce. Il palazzo è a dir poco meraviglioso con decorazioni indescrivibili con l’acqua a completare un’espressione artistica da lasciare senza quasi senza fiato, unico neo la presenza di tantissimi visitatori guasta l’atmosfera che sarebbe altrimenti idilliaca. Anche il caldo non permette a pieno di godere fino in fondo della magia del luogo, infatti luglio e agosto non a caso sono i mesi meno indicati per visitare il complesso, e il genera life (il complesso dei giardini) purtroppo non può esprimere il meglio di se, cosa che invece fa in primavera o in autunno. Comunque la visita si rivela interessantissima e veramente sorprendente, usciamo che è praticamente ora di cena e ci dirigiamo al campeggio.
Il giorno successivo è dedicato al dolce far niente, il caldo è come al solito massacrante e un po’ di riposo a bordo piscina non può che farci bene in attesa del trasferimento previsto per l’indomani verso la Costa de la Luz.
Venerdì 31 luglio Il paese dei farabutti Raggiungere la Costa de la Luz negli ultimi anni è diventato un compito molto più agevole grazie all’apertura dell’autostrada AP7 (purtroppo a pagamento, ma ne vale la pena) e in “sole” quattro ore raggiungiamo la Costa de la Luz, più precisamente, Zahara de los Atunes, un piccolo villaggio di pescatori. Visitammo per la prima volta Zahara un febbraio di otto anni fa, quasi per caso, e da allora è sempre rimasta nei nostri ricordi. Ci arrivammo con un autobus da Cadice che ci lasciò appena fuori dal paese. Zaino in spalla ci dirigemmo al primo hostal che incontrammo “Hostal Montemar”, ubicato direttamente sulla spiaggia. Pagammo una modica cifra per due notti (mi pare circa 12€ a notte, anche se oggi i prezzi sono ben differenti: si va da un minimo di 30 a un massimo di 60 euro a notte per una camera doppia) e davanti a noi si apriva una immensa distesa di sabbia bianca contornata praticamente dal nulla, solo colline e allevamenti di tori. Il paesino era suggestivo con le classiche case imbiancate a calce e le piazze adornate da palme, ricordava vagamente i piccoli villaggi del Messico che si incontrano sulla costa del pacifico tra Mazatlan e Puerto Vallarta. Un tempo questa era la patria dei pescatori di tonno, gente non certo conosciuta per le buone maniere, citata addirittura da Cervantes per specificare che nessuno merita di essere chiamato farabutto se non ha trascorso almeno un paio di stagioni a Zahara per pescare il tonno. Ormai i pescherecci non ci sono più, l’attività di pesca si è trasferita nella vicina Barbate e il turismo è diventato la risorsa principale.
Arrivammo verso le 12:00 attraversando una strada fiancheggiata da un parco eolico e ad attenderci una coda di auto in attesa di riuscire ad entrare nel paese. Tutto nella norma, ormai siamo ad Agosto ed è tempo di vacanza anche per gli spagnoli. Per fortuna la moto in questi casi è utilissima, riusciamo ad entrare nel paese e dirigerci verso l’unico campeggio di Zahara. A prima vista il paese non è cambiato poi molto, ci sono forse più hotel ma tutte le costruzioni sono basse e non deturpano il paesaggio. Il campeggio purtroppo è al completo e siamo costretti ad andare verso Canos da Meca, famosa località hippy anni 70 a circa 10 km dalla città di Barbate e a 20 da Zahara, dove a fatica riusciamo a trovare una piazzola per tenda e moto. Il campeggio è affollato (quasi esclusivamente da spagnoli) ma molto ben tenuto e diventerà la nostra base d’esplorazione per i sette giorni successivi.
Camping Canos da Meca (http://www.Campingcm.Com/entraing.Htm) – Campeggio di prima categoria. Ottima ombreggiatura e pulizia impeccabile, bella anche la piscina, il minimarket è fornito ma costoso, ci sono ipermercati a Barbate dove conviene fare rifornimento per cibi e bevande. La spiaggia più vicina è a 700m. Unica nota negativa la lontananza da Canos circa 3km. Connessione wifi disponibile.
Camping Bahia della plata (http://www.Campingbahiadelaplata.Com) Anche se era al completo abbiamo comunque avuto modo di dare un’occhiata alle piazzuole e i bagni che sembravano puliti. Ottima posizione direttamente sulla spiaggia di Zahara de los Atunes.
Sabato 1 Agosto Dedichiamo l’intera giornata a Zahara, i ricordi affiorano man mano trascorriamo il tempo a passeggiare sulla spiaggia e girovagando per sue viuzze. Il gazebo a ridosso dell’entrata della spiaggia è un piccolo ufficio turistico e si da un gran da fare per offrire informazioni più accurate possibili. Scopriamo così la presenza di un internet point e di una gelateria italiana, aperta da pochi mesi, che offre prodotti di gran qualità, decisamente superiore alla media delle gelaterie spagnole.
Domenica 2 Agosto Ronda Oggi è domenica e le spiagge sono troppo affollate, meglio dedicare la giornata a escursioni nei dintorni. Iniziamo da Tarifa, località nota soprattutto ai surfisti grazie ai venti che praticamente soffino tutto l’anno ininterrottamente. Il villaggio vanta molte belle spiagge poco affollate ma a volte il vento può essere fastidioso per chi intende prendere il sole oppure solamente passeggiare.
Proseguiamo verso Gibiliterra, che a nostro avviso può essere tranquillamente tralasciata, a parte le formalità per entrare con la moto e 20 minuti di attesa sotto il sole ad aspettare che un aereo partisse, non abbiamo trovato granchè di interessante da vedere, fatto salvo la per riserva ornitologica e la colonia di scimmie sulla rocca.
Meglio proseguire alla volta di Ronda, città dell’entroterra andaluso. La strada N315 che sale da Marbella è una vera libidine motociclistica, senza la presenza della benché minima buca e tantissime curve che si snodano attraverso un bellissimo paesaggio montano. Ronda è una città affascinante ad iniziare dalla sua Plaza de Toros, una delle più antiche di tutta la spagna. E’ aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18 (ingresso 6 euro). Attraversiamoi Plaza de Espana e il bellissimo Ponte Nuevo per arrivare a la Ciudad, l’antica città araba con le sue strette viuzze tra bianchi edifici. Vedute magnifiche si possono ammirare al Paseo de Blas Infante, giusto dietro Plaza de Toros. Per il ritorno scegliamo di prendere la A369 verso Algeciras. Lungo il tragitto si incontrano numerosi villaggi con le tipiche case bianche, immersi in un caratteristico paesaggio montano, volendo da qui è possibile fare una deviazione verso Elbosque e raggiungere Arcos della Frontera, ma per oggi abbiamo fatto abbastanza chilometri e proseguiamo fino ad Algeciras. Sulla strada per Tarifa la foschia presente in mattinata è scomparsa e il tramonto con il Marocco sullo sfondo è proprio ciò che mancava per rendere perfetta la giornata.
Lunedì 3 agosto La giornata è dedicata all’esplorazione delle spiagge della zona: iniziamo da Bolonia a circa 10km da Tarifa. Una splendida mezzaluna di sabbia bianca con una bella duna dove è possibile salire e guardare la spiaggia dall’alto. Ci sono poi tantissime spiagge nella zona Tarifa, inoltre segnaliamo Populonia, una lunga distesa di non troppo affollata. Le spiagge nei dintorni di Canos da Meca e Cabo de Trafalgar sono belle, ma sono un po’ troppo affollate in questo periodo dell’anno, va detto che tendono ad essere più riparate dal vento rispetto ad altre, quindi preferibili per famiglie o semplicemente per chi vuole rimanere sdraiato a prendere il sole.
Martedì 4 Agosto Vejer e Arcos de la Frontera Strano, oggi ci sono un po’ di nuvole e il vento soffia più forte del solito. Bene, approfittiamo per visitare due paesini nei pressi di Cadice: Arcos de la Frontera e Vejer de la Frontera. Sono due paesi molto caratteristici, specialmente Arcos de la Frontera. Si trova a 30 km a est della più famosa Jerez e per raggiungerla si attraversa una campagna di vigneti, colline e girasoli che ricordano vagamente la toscana. Il paese si presenta da lontano arroccato su una cima di un crinale con le tipiche case bianche intonacate a calce e al suo interno la città vecchia si presenta con stretti vicoli e numerosi palazzi rinascimentali. Una piccola curiosità: girovagando per le strade mi domandavo il perché molte città sono chiamate col suffisso “de la frontera”, all’ufficio turistico mi hanno detto che il tutto risale all’epoca della reconquista, quando tutta la regione era una delle frontiere del territorio controllato dai cristiani.
Mercoledì 5 agosto Oggi ci rilassiamo sulla spiaggia vicina al nostro campeggio e facciamo visita al Cabo de Trafalgar. In questo luogo, in una data che assolutamente non so, l’ammiraglio Nelson sconfisse le truppe spagnole nella celebre Battaglia di Trafalgar. Giovedì 6 Agosto Malaga ciudad genial E’ giunto il momento di iniziare il viaggio di avvicinamento a Barcellona. Saltiamo la Costa del Sol grazie alla preziosa AP7. Dall’autostrada purtroppo sono ben visibili gli scempi compiuti e tuttora in corso su questo tratto di costa che ha perso completamente la sua identità. Purtroppo un perfetto esempio di come uno sviluppo turistico indiscriminato possa rovinare irrimediabilmente un tratto di costa altrimenti spettacolare. Arriviamo a Malaga verso le 16:00 e troviamo con facilità una sistemazione in pieno centro. Malaga è praticamente ignorata dalla maggior parte dei turisti che la usano come “centro di smistamento” verso le località della costa del sol, invece questa cittadina è in grado di offrire piacevoli sorprese. Sono ormai completati gli scavi che hanno portato alla luce i resti di un antico teatro romano situato proprio sotto l’Alcazaba, lungo la passeggiata verso il Catillo de Gibalfaro si godono belle vedute del porto e della città, se poi siete amanti dell’arte e in particolare di Piccasso, Malaga è la città giusta per voi, con un museo dedicato interamente all’artista spagnolo. Il museo è aperto da martedì a venerdì dalle 10 alle 20, il sabato fino alle 21. Per ulteriori informazioni http://www.Museopicassomalaga.Org/ Hotel Ibis Ciudad de Malaga – Situato in pieno centro di Malaga offre un buon rapporto qualità prezzo (oltre ad un garage a 10€). Il costo per una doppia è di €59 Taberna Restaurante La Casora – Una taverna in Corneo vejo 11 vicino alla cattedrale. Potrete sfamarvi con tapas o raciones di ogni tipo a prezzi accessibili. Piatto consigliato: Pulpo alla gallega Venerdì 7 Agosto Almeria e Cabo de Gata La parte orientale dalla costa del sol è molto meno sfruttata rispetto a quella occidentale ed è anche la regione più arida e purtroppo parte del paesaggio è stato deturpato dall’orticoltura in serre di plastica che gli è valso il sopranome poco invitante di costa plastica, va detto però che questa è anche una delle regioni più povere ed è stata costretta ad utilizzare la sua risorsa più importante,il sole, per risollevarsi. L’autostrada per Almeria è in fase di completamento e quindi è spesso interrotta in vari tratti dove si è costretti ad utilizzare la vecchia statale passando per tutti i paesini della costa. Il motivo principale della nostra visita ad Almeria è l’esplorazione del Cabo de gata, un promontorio roccioso affacciato sul mediterraneo che vanta panorami mozzafiato e spiagge isolate. Il paesaggio è veramente spettacolare con strade che serpeggiano tra ampie distese semidesertiche rocciose e tratti di costa spettacolari, specialmente nei dintorni del Faro de Cabo de Gata. Le due spiagge migliori sono “Playa de los Genoveses” e “Playa de Monsul”, entrambe raggiungibili tramite una strada sterrata dal paesino di San Jose. Esiste anche un sentiero che collega Playa de Monsul con il Faro de Cabo de Gata (più precisamente Torre Vigià, una torre d’osservazione sopra il faro) che è percorribile sia in bicicletta che a piedi, però è tutto sotto il sole.
Nei periodi di maggiore afflusso turistico il traffico verso le spiagge è regolato dalla guardia civil e quindi arrivare in auto ai parcheggi delle spiagge è molto difficile a meno di arrivare al mattino presto, nessun problema invece per le moto (quindi per noi). Il collegamento è comunque garantito da un servizio di autobus da San Jose. Almeria è invece una vivace città portuale e merita una sosta in caso siate diretti a Cabo de Gata, noi ci abbiamo trascorso una notte.
Hotel Torreluz – Ottimo hotel in pieno centro, plaza flores, l’unico problema è che la piazza è in ristrutturazione e quindi può essere più difficoltoso del previsto raggiungerlo. Dispone anche di un garage a pochi isolati. Prezzo € 55 la doppia Garage € 11 Taberna Torreluz – Situata direttamente accanto all’omonimo hotel in Plaza Flores è molto frequentata e serve tapas di o raciones di ogni genere con un buon rapporto qualità prezzo Sabato 8 agosto Sulle tracce di Sergio Leone A nord di Almeria, precisamente dopo Benahadux sulla strada diretta a Tabernas, si attraversa l’omonimo deserto, un luogo reso celebre dal regista Sergio Leone che lo utilizzò come location per numerosi suoi film. Per gli appassionati del genere al link http://xoomer.Virgilio.It/leonewestern/ si trovano informazioni su tutte le location utilizzate dal grande regista per i suoi film. Sulla strada si incontrano alcuni villaggi cinematografici, ormai diventate normalissime (e costose!) attrazioni turistiche, mini Hollywood e Ranch Rio Bravo su tutte. L’ufficio turistico proprio fuori Mini Hollywood fornisce una mappa di tutti i villaggi visitabili nella zona. Proseguiamo alla volta di Murcia dove decidiamo di fermarci per la notte. Come si può immaginare trovare una sistemazione non è affatto un problema in quanto la città è pressoché deserta. L’hotel è in pieno centro e approfittiamo per andare a scoprire ciò che la città ha da offrire. La cattedrale de Santa Maria è splendida e si affaccia su una bella piazza con numerose cafeterie. All’interno si può far visita al museo (costo €3,50) che contiene numerosi tesori tra cui un sarcofago romano. La cattedrale e il museo sono aperta tutti i giorni dalla 10 alle 13 e dalle 18 alle 20. Purtroppo l’altra principale attrattiva della città, il Casino, è chiusa per restauri e la sua facciata è completamente coperta dalle impalcature; quindi non ci resta che rilassarci in una cafeteria e aspettare l’ora di cena. Hotel Hispano II – Un ottimo hotel tre stelle con di fronte un ristorante raccomandato dalla guida michelin. Purtroppo l’abbiamo trovato chiuso per mancanza di personale (così cita il cartello). Costo camera doppia €55 garage gratuito (finalmente!!) Ristorante El Gurmente – situato a nord della cattedrale in una strada secondaria, più precisamente in calle Vara de Rey 6, è specializzato in piatti di pesce. L’ambiente è molto informale (praticamente una pescheria con qualche tavolo), la cucina è ottima a prezzi accessibili. La specialità è la frittura di pesce proposta in tre diverse portate (il pesce lo scegliete direttamente dal bancone) e Il vino è sempre offerto. Questo è stato senza dubbio il miglior ristorante di tutto il viaggio. Altamente raccomandato. Attenzione, cercate di arrivare abbastanza presto perché ci sono pochi tavoli ed è molto frequentato. Domenica 9 Agosto Valencia Facciamo ritorno nella città di Valencia e durante il tragitto siamo “battezzati” dall’unico temporale che incontreremo durante tutta il viaggio. Giusto il tempo di una passeggiata in centro e una pausa per sorseggiare un bicchiere di Horchata, una tipica bevenda locale, una sorta di latte vegetale molto dolce di solito consumato con dolci di forma allungata, ed è già ora di cena. Come al solito si va a letto presto, il giorno dopo ci aspetta Barcellona.
Hotel Parque Central Lunedì 10 Agosto Barcellona Arriviamo a Barcellona nel primo pomeriggio, ci restano solo due giorni per visitarla e quindi per non perdere tempo ci dirigiamo nell’unico albergo conosciuto, lo stesso di quando siamo arrivati, situato in periferia ma con parcheggio gratuito. La scelta si è rivelata ottima perché vicino c’è la stazione ferroviaria di Almeda e quindi è in 20 minuti si raggiunge Plaza de Espagna, dove si può prendere l’efficiente metropolitana, lasciando per una volta la moto a riposo. La nostra visita non poteva che iniziare dalla famosa Rambla, probabilmente la via più famosa di tutta la spagna. Non manchiamo di fare una visita al Barrio El Raval, un tempo una dei quartieri più degradate di Barcellona immediatamente a ovest delle Ramblas, frequentata soprattutto da tossicodipendenti e prostitute. Dopo gli interventi di riqualificazione del 1988, per il quartiere è iniziata una nuova vita ed è ormai diventato un quartiere alla moda, pieno di ristoranti e bar varietà di studi d’arte, gallerie e librerie trendy e il museo di arte contemporanea con un miscuglio di razze e culture diverse che ne affollano le strade. Ci sono ancora delle zone di Raval che di sera non sono sicure e ci sono anche delle aree in cui vi è ancora prostituzione, ma con un po’ di attenzione e accortezza non si corrono grossi pericoli. Per la cena scegliamo il famoso Cafe de l’opera dove optiamo per qualche tapas accompagnato da un bicchiere di Sangria. Il giorno seguente continuiamo a passeggiare per le strade del Barrio Gotic ammirando la Cattedrale, prima di raggiungere la Sagrada Familia, uno dei cantieri più originali di tutta europa. La fila per entrare è lunghissima e sinceramente i 13 euro richiesti ci sembrano eccessivi, quindi lasciamo perdere e ci limitiamo ad ammirarla esternamente. Facciamo una visita anche ad Eixample, quartiere dove vive la borghesia di Barcellona, in particolare lungo Passeig de Gracia ad ammirare l’architettura modernista di cui Antoni Gaudì ne fu l’esponente più famoso. Ci spostiamo a Port vell, l’antico porto, alla fine della Rambla, giusto dopo il Belvedere di Colombo. Salvato dal degrado alla fine degli anni ottanta per le olimpiadi, oggi quello che era un luogo di marinai e mercati di pesce, è una zona dove sorgono centri commerciali, ristoranti, negozi, cinema e un acquario. L’unica zona destinata ancora alla pesca è quella vicino alla passerella in legno che passa sopra il mare.
La stessa sorte è toccata alla Barcelloneta, il vecchio quartiere di pescatori. Pur continuando ad essere abitato da gente “umile” è ricco di ristoranti e bar ed è costituito per lo più da condomini di cinque o sei piani. Un’altra attrattiva è rappresentata dalla sua spiaggia, ben tenuta e molto frequentata con chioschi e bar che alla sera propongono musica dal vivo. E’ proprio qui che scegliamo il ristorante per la nostra ultima serata in Spagna prima di fare ritorno in Hotel e prepararci per la partenza.
Sicuramente Barcellona è una città che merita una visita più lunga del tempo che gli abbiamo dedicato, ma il tempo a nostra disposizione è terminato ed è arrivato il momento di prendere la nave che ci riporterà a Genova. E’ stato un viaggio molto bello, ma faticoso. Continuare a smontare e rimontare la tenda e attrezzature da campeggio varie in moto fa perdere parecchio tempo e il caldo in alcune zone dell’entroterra andaluso a volte è davvero insopportabile, ma ne vale la pena. Alla fine abbiamo percorso circa 4500 km e per la seconda volta abbiamo lasciato il cuore nel pueblo di Zahara de los Atunes. La Spagna non presenta alcuna difficoltà e l’ospitalità, così come le strutture sono ottime. Le condizioni delle strade sono buone, anche per quanto riguarda le strade secondarie e quelle di montagna. Per la scelta di itinerari e percorsi ci siamo affidati alla cartina Michelin 734 Spagna e Portogallo evitando volutamente qualsiasi tipo di navigatore satellitare, non siamo in un paese dell’Asia centrale dove perdersi può rappresentare qualche volta un problema, crediamo invece sia parte integrante dell’esperienza su due ruote e spesso può riservare piacevoli sorprese.
Siamo rimasti piuttosto delusi Dai traghetti Gnv per svariati motivi: – Il costo della nave è particolarmente elevato in alta stagione, soprattutto se si opta per una cabina (cosa peraltro consigliata date le 18 ore di navigazione previste) e non si risparmia praticamente nulla rispetto alla soluzione di percorrere l’intero tragitto via terra – La pulizia a bordo non è proprio cinque stelle, peccato invece esserlo il prezzo del biglietto – Nel viaggio di andata la nave è salpata con ben quattro ore di ritardo lasciando i passeggeri a terra fino alle 3 del mattino senza spiegazioni da parte del personale a terra Il nostro personale consiglio è quindi quello di fare tutto il viaggio via terra (a meno di non essere diretti in Marocco) magari dedicando qualche giorno alla Francia, visitando Carcassone e Agde, oppure subito dopo il confine con ventimiglia il paesino di Dolceacqua, un vero gioiello! Ma questa è un’altra storia…….