ANDALUCIA parte 2 di ..

Cari TPC, come promesso, eccomi di nuovo, pronto a raccontarvi la mia ultima trasferta in terra spagnola. Questa volta si è trattato di un visita breve, appena tre giorni, nei quali sono riuscito a visitare Gibilterra e Granada. Per il volo di andata, ho optato nuovamente per Vueling (Roma-Malaga), mentre il ritorno è stato un po’ più...
Scritto da: colaci77
andalucia parte 2 di ..
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Cari TPC, come promesso, eccomi di nuovo, pronto a raccontarvi la mia ultima trasferta in terra spagnola.

Questa volta si è trattato di un visita breve, appena tre giorni, nei quali sono riuscito a visitare Gibilterra e Granada.

Per il volo di andata, ho optato nuovamente per Vueling (Roma-Malaga), mentre il ritorno è stato un po’ più lungo per via della doppia tratta (Malaga-Girona-Pescara). Vi consiglio assolutamente di preferire l’aeroporto di Malaga a quello di Siviglia, in quanto è molto meglio collegato con la stazione ferroviaria; dal binario 7 infatti, partono e arrivano i trenini che collegato la stazione con l’aeroporto ogni 15 minuti e ad un costo di 1,25 €.

La base di partenza è stata anche in questo caso Cordoba e per raggiungere Gibilterra prima e Granda poi abbiamo utilizzato un’auto prenotata per 3 giorni presso la Hertz. La prenotazione è stata fatta via internet sul sito italiano e abbiamo pagato un importo totale di € 93,00 per un’auto di tipo B (ci hanno assegnato una nuova Fiesta, un po’ sfiatata ma comoda…). Il navigatore che mi ero portato non è servito a nulla in quanto le mappe della Spagna non erano aggiornate. Basta pensare che Cordoba-Gibilterra sono 290 km e il navigatore me ne avrebbe fatti fare 150 in più… Le autostrade spagnole non sono tutte a pagamento, ma non ho capito il criterio che viene utilizzato per distinguere quelle gratuite da quelle a pedaggio. Per Granada ad esempio non abbiamo pagato nulla, mentre per Gibilterra, da Malaga in poi, abbiamo incontrato 3 caselli in ognuno dei quali abbiamo pagato 1,55 €, 2,55 € e 3,75 €…Boh! Le strade sono molto larghe e infatti il limite di 120 km/h è sprecato; non mi è sembrato di riscontrare tutor o posti di blocco della polizia, se non qualche cartello che indicava la presenza di rilevatori di velocità…Speriamo non arrivino multe nelle prossime settimane, visto che siamo andati un po’ oltre il limite consentito… Gibilterra mi è piaciuta davvero molto. Avevo letto di racconti in cui si consigliava di lasciare la macchina a la Linea (l’ultimo paese prima della frontiera), ma in realtà siamo entrati tranquillamente in paese e lasciato l’auto in una via periferica, risparmiando quindi i soldi del parcheggio.

Come ex colonia britannica, sia lo stile architettonico, che la lingua e il carattere del paese è prettamente britannico. Ed è questa la caratteristica speciale di Gibilterra, essere cioè un angolo di Inghilterra in Andalusia, a pochi chilometri dal Marocco. Ci siamo avventurati presso la Main Street (consiglio, nella piazza principale, da cui parte Main Street c’è un ufficio del turismo; fatevi dare una mappa prima di cominciare la perlustrazione…), diretti verso la funicolare che porta sulla Rocca che domina il paese ed ospita le maggiori attrazioni del paese (monumento alle Colonne d’Ercole, St. Michael’s cave, Siege’s Tunnel, Top or the Rock) e ci siamo imbattuti in due signori che organizzano le visite guidate del paese. Per 25 euro, pagabili a fine gita, ti portano con dei SUV privati a visitare le varie attrazioni, biglietti di ingresso inclusi. Inizialmente scettici, abbiamo alla fine accettato. Per visitare tutto autonomamente ci vogliono diverse ore, un prezzo praticamente uguale e tanta forza di volontà, in quanto salire su per la Rocca è uno sforzo davvero non indifferente. La ns guida era un signore di mezza età, che parlava un inglese alquanto improbabile tanto che io, nonostante lo parli e capisca bene, avevo difficoltà a seguirlo. La visita inizia con la sosta al monumento celebrativo delle colonne d’Ercole, da cui già si comincia ad ammirare il fantastico panorama con l’Oceano Atlantico da un lato, Gibilterra in mezzo e il mar Mediterraneo dall’altro. Dopo le foto di rito, l’escursione continua con la Grotta di San Michele, all’esterno della quale si può fare conoscenza con le famose scimmie che popolano la Rocca e sempre pronte a rubarti di mano qualsiasi cosa vi stringiate (occhiali, cibo, macchinette ecc). La Grotta è notevole ed oggi ospita concerti di musica classica. La terza tappa è il Siege’s Tunnel, il Tunnel dell’Assedio in cui i soldati spagnoli si rifugiavano per sfuggire agli attacchi di quelli inglesi. Infine, l’arrivo sulla sommità della Rocca; inutile dire che il panorama è assolutamente mozzafiato e la giornata tersa ne amplifica la bellezza, con il Marocco che si intravede in lontananza.

Soddisfatti, ci facciamo riaccompagnare in paese e saldiamo il conto… Il giorno seguente lo dedichiamo alla visita dell’Alhambra e di Granada.

I biglietti vanno acquistati in anticipo online (non pensate di acquistarli in loco; rischiate di fare ore di fila per poi scoprire che sono esauriti) e la visita generale costa 12,00 € a persona (più 1,00 € di commissione per la banca). Una volta arrivati, vanno stampati inserendo la carta di credito utilizzata per l’acquisto in apposite macchinette. Mi raccomando: attenetevi all’orario che è scritto sul biglietto e seguite le indicazioni che vi verranno fornite all’ingresso, altrimenti rischiate di non poter entrare nei vari edifici perché fuori tempo.

L’Alhambra me l’aspettavo più bella e ricca, anche se in definitiva male non è. E’ molto molto grande e dallo stile spiccatamente arabo, con grandi cortili, fontane e fiori e saloni da cui è possibile ammirare tutta Granada. Nel biglietto è compresa anche la visita al Generalife, altro parco molto grande, che però noi non riusciamo a visitare.

Riusciamo a fare un giro anche nel paese; visitiamo la Cattedrale (3,50 €; niente di speciale), ma non l’Albaicin, la parte vecchia, sia per motivi di tempo che di fatica (è tutta in salita…). Come a Siviglia, occhio alle Gitane fuori della Cattedrale; vi offrono dei ramoscelli di rosmarino dicendo che si tratta di regali, ma come li prendete in mano, chiedono soldi…

Da visitare con calma, sarebbero i negozi di souvenir, molto forniti, più che nelle altre città, ma il tempo stringe e dobbiamo tornare alla base.

Anche questa trasferta è finita; l’Andalucia era come me l’aspettavo, accogliente, calda (nonostante l’abbia visitata in Settembre e Novembre) e con molto da offrire. Ci tornerò ancora, il giro non è ancora terminato!



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