Andalucia: ida y vuelta!
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Dall’aeroporto e che un addetto fa da spola tra l’autonoleggio e l’aeroporto. Infatti dopo poco, ecco arrivare una ragazza con il cartello della compagnia che ci accompagna alla sede, in pulmino.Avevo noleggiato dall ‘Italia una ford ka a € 19, ma, arrivati lì, la ragazza, ci dice che sarebbe stato preferibile fare un’assicurazione per € 35, che l’auto aveva già il pieno di €64 e che avremmo dovuto riportare la vettura col serbatoio vuoto. Dopo aver sborsato €118 , finalmente partiamo nella nostra fiat Panda a benzina verso Granada. Col senno di poi, credo che il treno sarebbe stato comodo e meno dispendioso. Alle 22 circa, dopo 250 km di autovia (gratuita), arrivati a Granada, parcheggiamo presso il centro commerciale “neptuno” alle porte della città.Il proprietario dell’hotel ci dice di prendere un taxi, che poi avrebbe pagato lui, poichè impossibilitato a venirci a prendere. L’hotel, nel quale avremmo alloggiato, si trova nell’antico quartiere dell’albaycin: “SolarMontesClaros”, prenotato al costo di € 169 per 2 notti con colazione. Antonio, il proprietario ci aspetta al “paso de la harina”, a pochi metri dalla casa. Il tragitto del taxi ci spaventa, perchè rispetto alla città l’hotel sembra irrangiungibile, soprattutto per il fatto che è situato molto in alto. Scopriremo poi che con una breve passeggiata si arriva in centro. L’hotel, una vecchia casa ristrutturata, è magnifico. Non sembra di trovarci in una città europea. La nostra camera, Persia, in perfetto stile arabo ha un letto king size altissimo, lenzuola di seta, vista magnifica sull’alhambra e una bella e grande vasca in camera. Dopo aver mangiato qualcosa andiamo di corsa a nanna, poichè l’indomani sarebbe stata una giornata impegnativa. Il mattino seguente, dopo una buona colazione in camera con pane tostato, burro e marmellata, succo d’arancia, yogurt, latte e caffè (evitate il caffè se amate quello italiano) e frutta esotica, prendiamo i biglietti dell’alhambra che Antonio aveva gentilmente prenotato e ci dirigiamo verso questa magnifica fortezza. L’Alhambra era la residenza dei sultani, con moschee, botteghe e scuole.La parte più antica è costituita dall’alcazaba: le torri di avvistamento.Inutile dire che la visita ai Palacios Nazaries è uno spettacolo indescrivibile. La vista è sublime e ci si sente catapultati in un’altra epoca. Il clima è mite, il tempo bellissimo e la visita ci riempie tutta la mattinata, fino ad ora di pranzo. Intorno alle 14, prendiamo il pullman e scendiamo a Plaza Nueva. La città qui appare molto moderna, ma con quel sapore arabo che la rende unica.Mangiamo qualcosa e gironzoliamo un pò. Stanchissimi torniamo in camera e crolliamo. Intorno alle 18 ci dirigiamo invece al Mirador di S. Nicolas, da dove si gode una vista magnifica e scopriamo le stradine più caratteristiche dell’Albaycin. Torniamo in centro e ci perdiamo nei dedali della alcaiceria, vecchio mercato della seta, finiamo a plaza Rib-Rambla e vediamo la cattedrale. Per cena, dopo aver letto diversi giudizi positivi prima di partire, andiamo alla Bodega castaneda, in una traversa di calle Elvira. Mangiamo tapas miste calde.Tutto squisito, tranne le fave che erano troppo salate, e beviamo vino tinto.Una caratteristica di queste taperie è che i tavoli sono pochi e gli spagnoli mangiano per lo più in piedi, appoggiandosi alle botti o al bancone, cosa alla quale noi italiani siamo poco abituati.
Martedì 6 Marzo
Dopo una buona colazione, prendiamo il pullman e in pochi minuti arriviamo alla macchina. un’altra batosta: €33 di parcheggio…davvero inutili! Cmq… partiamo per la successiva destinazione: Cordoba. L’hotel prenotato in centro è l’hotel san miguel in calle zoilo al prezzo di €50 senza colazione. L’hotel è confortevole e pulito, davvero carino, ma dopo il Solar, ci appare tutto senza sapore.Pranziamo alle 15 in una botega proprio accanto all’hotel, frequetata da gente del posto.Mangiamo molto bene: cervezas, jamos serrano, queso, carne di cinghiale e alici fritte. Sembrarà strano, ma seppur qui non ci sia il mare, il pesce è buonissimo e cucinato in maniera divina. Avendo solo il pomeriggio a disposizione, andiamo subito alla scoperta di Cordoba. Prima tappa: la Mezquita. Il patio degli aranci è un luogo di quiete e pace, e la moschea all’interno ci lascia basiti per la sua grandezza: sembra non abbia fine. Cordoba è piccolina, ma molto carina. La juderia, a ridosso della moschea, è un dedalo di viuzze con case bianche e ocra. Deliziosa! La sera avevamo prenotato ai bagni arabi: una parentesi rilassante e piacevolissima. Dopo 4 ore di vasche calde, tiepide e fredde, 15 minuti di massaggio, tè e pasticcini, a malincuore torniamo in albergo.
A siviglia
Il giorno dopo, riprendiamo l’auto, che questa volta avevamo lasciato sulle strisce bianche, e ci dirigiamo verso l’ultima meta del tour: Siviglia. Conoscevo già Siviglia e ha appieno confermato i miei ricordi: magnifica! Non so se mi colpisca di più il calore, l’atmosfera, il clima, le costruzioni, la gente… fatto sta che a Siviglia c’è un pezzo del mio cuore. Lasciata l’auto all’autonoleggio, arriviamo in centro col bus e cerchiamo calle alfalfa, dove avevo prenotato un appartamento. Carmen, la proprietaria, ci aspetta all’ingesso. La casa, troppo bellina, è di questa ragazza che, trasferitasi fuori città, ha destinato il suo appartamento ai turisti. In pieno stile andaluso, la casa si trova all’interno di un patio con alberi di arancio. E’ accogliente e ben tenuta e, seppur in centro, molto silenziosa. Non starò qui a raccontarvi di Siviglia. La città va vissuta… solo così puoi capire che quando esci alle 11 del mattino Siviglia si sta appena svegliando. Devi perderti tra i vicoli del barrio di Santa Cruz, prendere il sole sulle panchine di plaza dona ana, fare shopping a calle Sierpes, pranzare all’aperto sotto un tiepido sole con cerveza e tapas, girare in bici per le vie del centro fino a Plaza de Espana e nei giardini di maria luisa, ammirare la città dall’alto della Giralda e gli antichi splendori dei Reales Alcazares… e ancora… andare alla Carboneria e assistere allo spettacolo di flamenco bevendo ancora cerveza e poi fare tardi ad ascoltare un vecchio che suona la chitarra…. passare per Plaza del Salvador e capire che all’1 di notte la città brulica di ragazzi che bevono e chiacchierano come fosse pomeriggio… Siviglia è questo e molto altro… ognuno ne avrà il suo ricordo e la sua esperienza… per me è un luogo davvero unico! Buon viaggio a tutti!