Andalucia fly & drive in due
Un viaggio deciso due settimane prima di partire, interamente organizzato con Internet in 3 giorni. La scelta del fly & drive (aereo + noleggio macchina) si è rivelata ottima (anche se in 4 la macchina sarebbe costata meno) presso un’agenzia di Roma trovata su Internet che ci ha fatto risparmiare parecchi soldi: 640 euro a testa contro 830 richiesti dalle agenzie locali. La quota comprendeva volo Bologna-Madrid-Malaga A/R, noleggio macchina diesel con AC e radio (Clio, Ibiza o Kangoo) tasse e assicurazioni incluse. L’idea è quella di un tour dell’Andalucia con 6 giorni di mare finali, senza esagerare né con la cultura, né con “la playa y la noche”. Mariano è alla sua prima esperienza, Alberto è già alla quarta volta in Spagna.
Ma passiamo alla cronaca… 31/07 – Viaggio aereo ok, a parte la valigia di Mariano rimasta a Bologna… Arriverà il giorno dopo. Per sicurezza da casa abbiamo prenotato su Internet un albergo a NERJA, 60 km a Est di Malaga per i primi 2 giorni. Nerja è bellissima, piccola e graziosa, piena di turisti (più che altro famiglie e coppie, purtroppo) e con diverse sorprese… A cominciare dal panorama e dalla sua costa (mai vista una costa così nei precedenti viaggi in Spagna), con insenature circondate da scogliere da cui ci si può tuffare, continuando con un Paséo che va dritto al Balcòn d’Europa, uno dei punti panoramici più celebri della Costa del Sol, un centro storico fatto di vie strette e case bianche e per la sera una zona di ristoranti, bar all’aperto e piccole discoteche (per minorenni) e una piazzetta piena di giovani a 1 km dal centro. Siccome ci piace la spiaggia e l’appartamento a 34 euro a notte è in realtà un residence attrezzatissimo (Apartouris Toboso 3* con piscina e irish pub) a 50 m dalla piazza e 100 dal mare, decidiamo di restare 1 giorno in più.
02/08 – L’idea è di andare a Est lungo la costa, visitare Almeria, quindi tornare a Ovest per l’interno con Granata, Cordoba e Siviglia per poi finire di nuovo sulla costa, passando per Ronda e fermarsi gli ultimi 4 giorni a Torremolinos. Purtroppo, parlando con un italiano che vive a Nerja da anni e consultando la cartina, capiamo che a Est non c’è nulla di interessante, a parte una località chiamata Mojacar, dove Alberto era stato nel 2002 (e che gli era piaciuta molto più di ogni altro posto in Spagna), ma che risulta troppo lontana (200 km). Così modifichiamo il tragitto e decidiamo di andare subito a Granada e prenotare la visita alla famosa Alhambra (a proposito i biglietti si prenotano telefonicamente o presso le filiali della banca BBV, ma per il giorno dopo). 03/08 – granada. Arriviamo al pomeriggio e parcheggiamo l’auto in un “aparcamiento publico” sotterraneo convenzionato con gli hotel, che sono numerosissimi. Ne troviamo uno vicino al centro che si chiama Hostal Lisboa (2* a 20 euro a testa), non molto bello, ma la posizione è ottima. La sera ceniamo a base di paella (la più buona che abbiamo mai mangiato) e vino blanco nella Plaza Nueva a 13 euro a testa! Vicino c’è il quartiere dei giovani, con locali di vario tipo e, sorpresa, le mitiche taverne con i prosciutti appesi e le tapas al bancone (assaggi di salumi e formaggi), che noi subito ribattezziamo “prociutterie”, dove ci si riempie con meno di 15 euro… mmmh Il clima è perfetto (siamo a 700 m di altitudine e vicino c’è la Sierra Nevada), 30 gradi di giorno e 20 la sera.
04/08 – Visitiamo la città e i suoi monumenti, la cattedrale, l’università, la plaza de toros (una delle più grandi che abbiamo visto), i vari monumenti del centro e il vecchio quartiere arabo dell’Albaicìn, quindi ci dirigiamo verso l’Alhambra, il complesso medievale che domina la città, ai piedi della Sierra Nevada. E’ uno spettacolo! Alberto aveva già visto il complesso, ma mai l’interno dei palazzi, di una maestosità impressionante, soprattutto il palazzo dell’Alhambra. La visita occupa tutto il pomeriggio. La sera siamo cotti e dopo una sangrìa e qualche birra ci tuffiamo nel letto. Ci aspetta Siviglia.
05/08 – SIVIGLIA. Dopo circa 200 km e qualche autovelox (speriamo non ci arrivi nulla) arriviamo in questa grande città sul fiume Guadalquivir. Velocemente troviamo il solito parcheggio (25 euro per 2 giorni) e un hotel in meno di mezz’ora. Ci sono 45 gradi e anche se non si suda si rischia di cuocere al sole. Inutile descrivere la città, perché ci sarebbe da scrivere una guida per la quantità di cose da vedere. Preferiamo parlare di come viverla. Si può visitare in pochi giorni, ma l’ambiente è spettacolare e si potrebbe stare una settimana. Di giorno la gente sta nei quartieri ombreggiati, come quello dove dormiamo noi, il Barrio di Sta.Cruz, ex quartiere ebraico fatto di vie larghe come una Panda. Oppure si rifugia nei centri commerciali o in riva al fiume a bersi una sangrìa rigorosamente dopo le 18, quando i gradi scendono a 38! Alla sera è tutto un movimento di persone e di carrozze coi cavalli fino alle 2 di notte, poi si scatenano i locali e le discoteche sulla sponda opposta del Guadalquivir. Quelli della nostra età stanno in riva al fiume a mangiare (in Andalusia c’è gente che mangia a qualsiasi ora), bere e parlare. I più giovani vanno nel quartiere dell’EXPO 92 e si fanno i cocktail da soli, vanno a comprarsi le bottiglie, il ghiaccio e i bicchieri, finiscono tutto in piedi in cerchio, fuori dalle discoteche e poi via, tutti belli ubriachi a ballare fino alle 6. Necessario, visto che l’ingresso costa 30 euro! Dopo una camminata di 5 km (i taxi sono introvabili prima delle 4) raggiungiamo l’albergo. Il giorno dopo vogliamo andare a Marbella… 07/08 – TARIFA. Passando per la costa atlantica dell’Andalusia, ci dirigiamo verso questa cittadina sulla punta sud della Spagna, perché l’albergatore di Siviglia ci ha sconsigliato di andare a Marbella, posto per famiglie e gente ricca, mentre ci ha proposto vivamente TARIFA, un posto di surfisti e di giovani, con un piccolo porto da cui in 35 minuti sei a Tangeri in Marocco. Aveva ragione. Il posto è attraente, sembra il paese di Braccio di ferro e a circa 5 km c’è una spiaggia fantastica con le dune e i campeggi per i surfisti. Si vedono decine di paracaduti e di vele per kite e wind surf. Peccato non ci sia una camera libera nel raggio di 50 km! A malincuore ci dirigiamo verso Nord e torniamo nel Mediterraneo, verso Marbella. Troviamo da dormire a S.Pedro de Alcantara, un paesino niente di che, ma l’unico dove c’è una stanza per dormire a meno di 30 euro (siamo vicini a ferragosto ormai). Alla sera vediamo un Internet café e cerchiamo un albergo. Lo troviamo a Torremolinos per i prossimi 2 giorni. E’ stata l’unica giornata faticosa su 14, ma è andata bene 08/08 – TORREMOLINOS. Tutti gli italiani che vanno in Costa del Sol vanno qui. Quando tornano dicono di tutto di più di sto posto. Sfatiamo il mito. A Torremolinos c’e’ solo una lunga spiaggia e una serie di albergoni da minimo 10 piani e disposti a muraglia. Discoteche? Nada (a parte qualche locale gay). Giovani la sera? Pochi (tutti a dormire cotti dal sole per tirare fino alle 6). Locali o ciringuitos sulla spiaggia? Nada. Ma allora dov’è il casino? A PUERTO MARINA, il porto di Benalmàdena, a 10 km da Torremolinos. Ovviamente anche noi ci adattiamo. Si sta in spiaggia dalle 14 fino alle 20, mangiucchiando qualcosa in mezzo agli italiani che affollano le spiagge libere tra uno stabilimento e l’altro, sotto le palme. Un bagnetto o due per rinfrescarsi (l’acqua ha una temperatura di circa 10 gradi! Brrr) e poi una sangrìa sulla spiaggia. Alle 21 si va a dormire almeno fino a mezzanotte e poi tutti a Puerto Marina, un porto ben tenuto, con una zona piena di bar, disco bar, piccole discoteche sotterranee, pizze al taglio ecc. Folla di giovani impressionanti, la metà italiani, ragazze semivestite… Beh un tuffo nella noche fino alle 5-6 di mattina (a volte 7).
10/08-14/08 – BENALMÀDENA (pueblo). Gli ultimi 4 giorni li abbiamo prenotati da casa, sempre su Internet, guarda caso proprio a Benalmadena, solo che si tratta del pueblo, a circa 10 km dal porto e in collina. Ci dispiace un po’ per la strada che dovremo percorrere, ma in fondo il puebo è caratteristico e oltretutto c’è la féria in quei giorni, una festa paesana con balli, canti e flamenco a tutto spiano, un po’ come le nostre feste del vino e della salamina. Il ritmo non cambia, di giorno al mare a Torremolinos o a Benalmadena e la sera a Puerto Marina. Al sesto giorno è diventata una routine, la gente ci riconosce e noi riconosciamo le stesse ragazze… Siamo diventati in 6, visto che Mariano ha trovato un suo amico di Bolzano con altri 3. In gruppo è più divertente e si fa anche di più i deficienti… E’ arrivato l’ultimo giorno, restituiamo la macchina, salutiamo gli amici e siamo pronti a tornare con le pile ricaricate (forse…), ma con il ricordo di una splendida vacanza.