Andalucia en coche
Per vitto, alloggio, ingressi ed extra abbiamo speso poco meno di 1000€ in due.
Il parcheggio per 8 giorni all’aeroporto di Orio è costato 70€.
1 APRILE 2006 Il volo è fissato per le 7a.M. Dall’aeroporto di Orio così siamo partiti da Como verso le 4.30.
Arrivati in aeroporto abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio a pagamento all’aperto e abbiamo passato tutti i controlli.
L’aereo è decollato con un po’ di ritardo a causa di una scolaresca in partenza per la gita che ha trovato traffico in autostrada…Per il resto è andato tutto liscio fino a quando il comandante ci comunica che c’è poca visibilità su Siviglia e che, quindi, prima di cambiar rotta ed atterrare a Malaga, proverà ad attendere in quota per un quarto d’ora nella speranza che la situazione meteorologica migliori.
Se dovessimo atterrare a Malaga le cose per noi si complicherebbero non poco…C’è un auto che ci attende a Siviglia e non sappiamo se a Malaga ci sia un desk della Crown… AHAHAH!!!!! Ci hanno appena comunicato che ci dirottano a Malaga!?! C’è sempre un po’ di brivido nei nostri viaggi! Atterrati a Malaga abbiamo avuto la bella notizia che il desk della Crown c’era…Peccato ci fosse una coda interminabile davanti a noi…Comunque muniti di pazienza e con il timore che non ci fosse un’utilitaria per noi, abbiamo atteso il nostro turno. E…Ottime notizie! Non solo da Siviglia avevano già avvisato del nostro disguido, ma ci avevano messo da parte una fantastica VW Polo 1400 TDI a/c nuova fiammante…Prezzo bloccato a 131€ ! Si parte! In men che non si dica Ettore è al volante, non sappiamo ancora che destinazione scegliere…Così usciti dall’aeroporto scegliamo di puntare a sud…Gibilterra! Abbiamo imboccato l’autostrada (abbiamo incontrato 3 caselli spendendo €7,25) e abbiamo raggiunto la nostra destinazione in un ora e ¾.
Come consiglia la Lonely abbiamo parcheggiato (€1,15/ora) a Linea de la Conception, paesino di mare con costruzioni colorate e basse che mi hanno ricordato il Centramerica.
Abbiamo varcato a piedi la dogana…Ed eccoci nel Regno Unito!!! Qui si respira un’aria diversa: ad accogliere i turisti una statua di cera di un “Bobbie” inglese e poi prezzi in sterline,cartelli, cabine telefoniche, cassette per le lettere ed autobus a due piani…Manca la tipica pioggerellina all’inglese e poi sembrerebbe di essere oltre Manica!!! Abbiamo attraversato la pista di atterraggio dell’aeroporto ( che è perpendicolare alla strada principale) e costeggiato l’imponente Rocca (dalla quale, se il cielo è terso si vede il Marocco) per giungere in Main Street, un viale alberato su cui si affacciano palazzi e negozi…Rigorosamente inglesi… Dopo una lunga passeggiata siamo rientrati in Spagna e ci siamo diretti a Ronda.
Lasciata l’autostrada (spesi €2,90 ai caselli) a San Pedro, la strada sale e si fa tortuosa. La zona è molto bella, pieni di Golf Club ed hotel di lusso, e dopo circa un’ora siamo arrivati a Ronda, cittadina divisa in 2 dalle gole del Rio Guadalevìn: a sud la città vecchia, con rovine arabe ed a nord la città nuova con un’importante arena.
Abbiamo trovato una stanza all’Hostal Morales a 39€ e, data la levataccia di questa mattina siamo andati a dormire senza neppure cenare! 2 APRILE 2006 Dopo 12 ore di sonno, finalmente riposati e pronti a goderci il viaggio, abbiamo salutato i simpatici gestori dell’albergo e siamo partiti alla scoperta di Ronda.
Prima tappa: la pasticceria a lato dell’albergo per un’ottima colazione (3€).
Alle 9.30 siamo davanti alla chiesa de La Merced e così decidiamo di partecipare alla messa.
Terminata la celebrazione abbiamo camminato lungo la via principale fino a raggiungere il ponte nuovo: la città sta ancora sonnecchiando, siamo i soli turisti in giro… Facciamo un sacco di foto alla gola, profonda 150m, che è impressionante, soprattutto per me che soffro di vertigini e ci incamminiamo poi verso la Ciudad (la zona antica di Ronda).
Attraversiamo plaza de Maria Auxiliadora e raggiungiamo il Palacio de Mondragon, ora museo municipale (ingesso €2), splendida costruzione con cortili arabeggianti…Un assaggio di quello che saranno le prossime visite a Granada e Siviglia! Il museo accoglie anche la riproduzione di alcuni ritrovamenti dell’epoca preistorica nelle cueve vicine.
Seguiamo le indicazioni per i bagni arabi (la domenica l’ingresso è gratuito!) per poi goderci la vista della gola in cui scorre il Rio Guadalevìn dal ponte arabo e dal ponte vejo.
Siamo tornati all’hotel passando per il quartiere arabo, fatto di strette stradine su cui si affacciano costruzioni intonacate di bianco con tanti fiori alle finestre, e ci siamo accorti che finalmente la città si era svegliata…Le strade brulicavano di gente, c’era musica per strade e turisti seduti nei bar… Partiti in direzione di Malaga, ci siamo arrivati in poco meno di 2 ore.
Abbiamo lasciato la Polo in un parcheggio a pagamento sotto l’Alcazaba e ci siamo incamminati verso la cattedrale che all’ora di pranzo è chiusa, così ci sediamo in plaza del Obispo alla taverna omonima e pranziamo (€16,40 in due) proprio di lato al duomo,accontentandoci di ammirarne solo la facciata con il campanile incompleto.
Passeggiamo nel quartiere tra la chiesa ed il museo Picasso, fatto di casette basse e colorate senza però fermarci troppo, dobbiamo raggiungere Granada prima di cena ! Ripartiamo e questa volta guido io : uscire dalla città è un incubo, le indicazioni si interrompono quasi subito e ci ritroviamo su per i bricchi…Cambio di direzione, chiediamo qualche informazione e finalmente siamo di nuovo sull’autopista (da Malaga in poi non troveremo più caselli).
Guido fino a Nerjia, ci dirigiamo alla spiaggia.
Il paese non è nulla di speciale, enormi casermoni si affacciano sul mare, ma è piacevole la sensazione di vacanza che si respira…È il 2 aprile ma la spiaggia è affollata come si fosse luglio! Proseguendo verso Almunecar abbiamo adocchiato parecchie spiagge molto suggestive con un mare davvero limpido, purtroppo però non c’era tempo per un bagno! Ettore riprende la guida, il paesaggio davanti a noi muta immediatamente: lasciamo i fichi d’India per cime innevate! In un’oretta siamo a Granada, ma a causa delle scarse indicazioni, i sensi unici e la piantina della Lonely troppo poco dettagliata, impieghiamo più di un’ora per raggiungere il quartiere che cercavamo! Scegliamo l’Hostal Nevada in calle Tablas 8, a due passi da Plaza de Trinidad.
Non è certo accogliente come l’hostal di Ronda, ma è comunque pulito, così decidiamo di fermarci 2 notti spendendo €96 in tutto.
Ci riposiamo un po’ per poi uscire a cena in zona Plaza Nueva ed una volta lì, ci fiondiamo nel primo posto a buon mercato che incontriamo: è il ristorante Leon in calle Pan.
Abbiamo scelto il menu del giorno con paella mixta, pesce con patatine e dolce (€8,50 cad.) e bevuto una caraffa di Sangria (€7,00), quindi, sfiniti dalla stanchezza, siamo tornati in camera.
3 APRILE 2006 Mi sveglio con una fame terribile, ma non c’è tempo per la colazione, dobbiamo correre all’Alhambra per accaparrarci i biglietti…Ormai padroni della città raggiungiamo la biglietteria per le 8.15 (biglietto €10 cad.) ed alle 8.30 varchiamo i cancelli di questa fortezza meravigliosa.
Abbiamo mezz’ora per entrare ai Palacios Nazaires, così ci dirigiamo direttamente là: l’impatto è subito mozzafiato…Le stanze si snodano intorno al patio de los Arrayanes, un cortile pavimentato in marmo, con ceramiche e mosaici, porticati ed una vasca rettangolare nel centro e a quello dei Leoni, enorme cortile con al centro una fontana con 12 leoni. Le pareti sono ricoperte di mosaici e bassorilievi, i soffitti sono intarsiati…È davvero difficile descrivere tante meraviglie…Ci si sente catapultati in un mondo così diverso dal nostro… La visita prosegue nel Palacio di Carlo V, un imponente edificio che al suo interno ospita un patio con un colonnato circolare e all’Alcazaba, antica fortezza che possiede una torre da cui è possibile osservare tutta la città con la Sierra Nevada alle proprie spalle.
Mi è piaciuto molto anche il Generalife, residenza estiva dei re arabi, con i suoi bellissimi giardini e le sue fontane eleganti.
La visita è durata quasi 3 ore, ma il tempo è davvero volato! Tornati in città ci siamo riposati e prima di visitare il quartiere Albayzin abbiamo mangiato qualcosa in plaza Nueva…Non siamo stati molto fortunati…Il panino era stucchevole ed i camerieri erano tutt’altro che simpatici (€9,80 in due)!! I termometri segnano 32°C, sono le 14.00 e nonostante il caldo ci incamminiamo seguendo il percorso consigliato dalla Lonely.
Inizialmente siamo rimasti un po’ delusi, le attrattive descritte sulla guida non erano nulla di particolare, poi però, ci siamo trovati in un piccolo borgo con molti edifici arabeggianti, locali affacciati su una bella piazzetta…Finalmente un po’ di vita! Ci siamo riposati al Mirador di San Nicolas, dove musicisti di strada suonano e cantano ed abbiamo proseguito fino a calle Calderia Nueva, vicoletto pieno di negozietti di artigianato arabo e teterie, localini tipici in cui fermarsi per bere un buon tè e fumare narghilè. Ci siamo infilati al “Al-Sirat” e ci siamo immersi in questa atmosfera fatta di luci soffuse, drappi alle pareti, bassorilievi sui soffitti e musica marocchina…Il tutto sorseggiando un tè alla menta ottimo (€3,00 cad.).
Tornando verso l’albergo abbiamo visitato il quartiere intorno alla cattedrale, con i suoi mercatini che mi hanno fatto pensare a quanto mi piacerebbe vedere quelli di Marracheck! Dopo una doccia ci siamo incamminati di nuovo verso calle Calderia per trovare un posticino carino dove cenare…Abbiamo scelto il Meson Andaluz in calle Cetti Meriem 10.
Per €9,95 Ettore ha scelto il menu del giorno con paella, jamon asado,birra, pane e dolce, io invece ho scelto il menu Andaluso (€11,95) comprendente insalata di cavolo e aglio ed un piatto enorme con uovo, salsicce tipiche, prosciutto, patate con peperoncini,2 fette di carne alla piastra, birra pane e caffè.
Una mangiata esagerata! Sazi ci siamo diretti al Kasbah, locale citato sulla Lonely, per bere di nuovo tè e fumare un po’ di narghilè alla liquirizia…(3tè + narghilè €11,30).
4 APRILE 2006 Sveglia alle 8.30, chiudiamo le borse e facciamo un ultimo giro per la città.
Siamo troppo mattinieri, la città è deserta ed i negozi sono ancora chiusi…Così decidiamo di anticipare la partenza e, diretti a Consuegra, faremo tappa a Jaèn, Baeza ed Ubeda.
L’autopista per Jaèn corre lungo infiniti campi di ulivi…Sentiamo infatti alla radio che in questa provincia si produce moltissimo olio! In città non troviamo parcheggio, così ci accontentiamo di fotografare l’immensa cattedrale dall’auto e ci dirigiamo invece al castello di santa Catalina, arroccato alle spalle della città.
La visita costa € 3 cad. Ed una simpatica ragazza ci fa da guida lungo tutto il percorso.
Riusciamo a capire tutto quello che ci racconta, il corso di spagnolo serve!!! Lasciata Jaèn ci spostiamo verso Baeza, un piccolo borgo medioevale molto carino, dove abbiamo mangiato la miglior paella del viaggio alla Cerveceria Flipper in Portales Carboneria 7 (€28), quindi ci dirigiamo a Ubeda, paesino altrettanto carino e caratteristico.
Il viaggio prosegue verso Consuegra; l’autopista si fa stretta e tortuosa, con molto traffico…Il povero Ettore alla guida è piuttosto stanco, ma appena iniziamo ad intravedere i mulini che si stagliano sulle colline, eccoci di nuovo carichi di entusiasmo! Lasciamo l’autostrada all’indicazione per Toledo ed arriviamo a Consuegra seguendo i mulini…Infatti non c’erano cartelli stradali a guidarci… Il colpo d’occhio è fantastico: 11 mulini e il castello con le luci del tramonto…Ci avviciniamo ed il vento è davvero forte,noi però non ci lasciamo intimidire e scattiamo un sacco di foto.
Tornati in paese troviamo una stanza all’Hostal San Poul sull’Avenida Alcazar de San Juan per € 50, ci riposiamo ed usciamo in cerca di un posto dove mangiare…Il paese non offre molto, anzi, così ci ritroviamo al pub Adolf a vedere la partita di Champions League: Inter vs Villa Real con una birra in mano (€ 1,50 cad.).
5 APRILE 2006 Ci alziamo presto e seguiamo le indicazioni per Campo de Criptana dove ci sono altri mulini del famoso Don Chiscotte.
Qui i mulini sono 10 e sono a ridosso dal paesino di case bianche ed azzurre, sembra di essere in Grecia! Lasciamo i mulini e ci dirigiamo a sud verso Cordoba,il viaggio è piuttosto lungo ed arriviamo in città nel primo pomeriggio sotto un diluvio terribile.
Come d’abitudine perdiamo un sacco di tempo prima di riuscire ad orientarci, poi però tutto diventa facile e troviamo posto all’Hostal Los Arcos in Calle Romero Barros 14.
E’ un posto carino, con un bel patio centrale e una decina di camere pulite ed economiche (€ 38 a notte), così decidiamo di fermarci due giorni.
Ci riposiamo in attesa che spiova e ci dirigiamo verso il centro per fare due passi:la città intorno alla Mezquita è costituita da strette stradine con case intonacate di bianco che accolgono alberghi, negozietti e locali dove si mangiano tapas.
All’ora di cena scegliamo la Bodega Mezquita in calle Cespedes 12, dove ci sono tantissimi tipi di tapas.
Ne scegliamo 6 o 7, prendiamo una bottiglia di vino e 2 caffè e spendiamo € 21.
Praticamente di fronte alla Bodega c’è una teteria dove ci siamo seduti per sorseggiare un buon tè in un’atmosfera molto marocchina, con cuscinoni colorati, luci soffuse e musica di sottofondo (€4,50 per una teiera da due).
Tornando all’albergo ci prendiamo una lavata incredibile per l’ennesimo acquazzone! 6 APRILE 2006 Questa mattina ci siamo alzati con calma visto che la Mezquita apre alle 10.00 e ci siamo diretti lì dopo una colazione veloce (€ 4,50).
Il biglietto costa € 8,00.
La Mezquita è il monumento principale della città ed è una delle più grandi moschee di tutto il mondo islamico.
Sorge su una antica chiesa visigota ed è stata costruita in 3 diversi momenti, in uno dei quali è stata eretta una cattedrale cristiana.
Il risultato stona un po’, comunque la cattedrale vanta un coro davvero fantastico! L’interno della Mezquita è una selva di colonne e di archi, sono più di 800, che creano un effetto strano: la moschea sembra davvero enorme! Lungo la parete sud c’è una nicchia, il Mirhab, rivolta verso la Mecca, con un portale ricco di intagli e di mosaici che rendono questa zona della moschea davvero splendida.
Usciti dalla Mezquita…Ci siamo presi l’ennesimo acquazzone! Per evitare di bagnarci di nuovo siamo entrati nella Taverna Rafael dove abbiamo mangiato paella ma anche Chorrizo e Rabo di toro (coda di toro) con due birre e due caffè per € 21.
Giriamo un po’ per la Juderia (quartiere ebreo) e rimaniamo affascinati dai patii di alcune abitazioni ed hostal…Quello dell’hostal Seneca è davvero bellissimo! Nel tardo pomeriggio ci spostiamo nella zona “moderna” della città: abbiamo finalmente trovato il negozio di Zara così abbiamo dedicato un po’ di tempo allo shopping!!! Di ritorno verso la Mezquita scegliamo di cenare di nuovo alla Bodega Mezquita, ieri abbiamo mangiato davvero bene! Anche oggi siamo soddisfatti dalle tapas e dalla spesa: € 19.
Passiamo la serata al Salon de Tè in calle Buen Pastor 13 nel barrio de la Juderia.
E’ un locale molto carino, con un piccolo patio con un pozzo e tanti tavolini con cuscini colorati, ma appena ordiniamo il nostro tè (€ 4,50 in due) arriva una comitiva che occupa tutto il locale per cenare…Ci sentiamo di troppo così, bevuto il nostro infuso torniamo in albergo.
7 APRILE 2006 Ci alziamo presto per arrivare a Siviglia in mattinata, ma , come al solito, tra le scarse indicazioni ed il traffico fatichiamo a trovare un parcheggio in centro.
Aggiungete che domenica inizia la Semana Santa e la città è transennata per lasciar spazio alle processioni…Un incubo! Cerchiamo una sistemazione ma la ricerca si fa complicata: i prezzi sono molto più alti che nelle altre città e le camere che ci fanno vedere non giustificano tali prezzi…Così giriamo a lungo senza successo…Alla fine per fortuna troviamo una stanza carina all’ Hostal Zaida in calle San Roque per € 60. Dobbiamo lasciare la Polo in un parcheggio a pagamento in Plaza des Armas.
Siamo stanchi ed affamati, scegliamo di assaggiare il famoso jamon del locale Cinco Jotas tanto decantato dalla Lonely…In effetti è squisito! Prendiamo 4 tapas e due birre per € 15 e ci dirigiamo alla Cattedrale (ingresso €7,50).
E’ enorme e piuttosto buia, sinceramente l’ho trovata troppo pomposa e pesante…Sicuramente l’organo in legno è splendido, mentre non mi è piaciuta né la pala d’oro (è la più grande del mondo, ma è davvero eccessiva!) né la sala dei tesori.
Nella cattedrale sembra essere custodita la salma di Cristoforo Colombo anche se alcuni studiosi dicono che quella sia la salma di suo figlio… La visita prosegue con l’ascesa alla Giralda, il minareto poi trasformato in torre campanaria, dalla quale,con i suoi 90m di altezza, si domina la città.
Uscendo dal cortile degli aranci abbiamo scattato un po’ di foto alla porta del perdono, in stile moresco.
Una volta questo era l’ingresso alla moschea, da cui si passava per espiare le colpe prima di entrare a pregare.
Ci siamo quindi tuffati nel Barrio di Santa Cruz, il quartiere arabo della città, fatto di vicoletti stretti che ricorda un po’ la Juderia di Cordoba.
Ci torniamo anche per cena, ora è molto più affollato e ci sono tantissimi locali che brulicano di giovani con cocktail in mano.
Ci sediamo al Sacrestia, in calle Mateo Gago 18 (www.Taparensevilla.Com), dove mangiamo ottimi piatti accompagnati da una caraffa di sangria spendendo € 41.
8 APRILE 2006 Finalmente una bella giornata di sole! Dato che è il nostro ultimo giorno di vacanza, non vogliamo rischiare code così ci dirigiamo all’Alcazar prima dell’apertura in modo da entrare alle 9.00 in punto ( ingresso €7,00 cad.).
L’Alcazar era il castello degli imperatori arabi prima, e dei re cattolici poi; all’interno sono facilmente riconoscibili i due diversi stili…Devo dire che la parte cattolica non mi ha impressionato tanto quanto la parte araba, costruita dagli stessi capomastri e decorata dagli stessi artigiani che si dedicarono ai palazzi Nazaries dell’Alhambra.
Lasciano senza fiato le decorazioni degli archi che delimitano le stanze e i mosaici alle pareti, per non parlare dei soffitti e delle cupole!!! Dal patio, salendo una scala laterale, si accede alla zona cattolica, con arazzi sontuosi e azulejos e da qui si passa ai giardini di Carlo V, un posto bellissimo dove poter passeggiare e, perché no, fare una siesta! Abbiamo passato un po’ di tempo su una panchina vicina ad una delle tante fontane di cui è disseminato il parco, per poi rimetterci in marcia verso il Barrio de Santa Cruz.
Anche oggi il quartiere brulica di gente, soprattutto intorno ai locali, lo attraversiamo e seguiamo le indicazioni per raggiungere Plaza de Espana, un’enorme spazio su cui si erge un gigantesco edificio di forma semicircolare eretto per l’esposizione internazionale del 1929.
In mezzo passano carrozze piene di turisti, noi facciamo un giro e qualche foto per poi dirigerci di nuovo verso il Barrio di Santa Cruz. Troviamo un locale carino per il pranzo, il Casa Carmelo, calle Gloria 6, e spendiamo €16,80 per 5 tapas a nostra scelta e 2 birre.
Passiamo poi il pomeriggio nel parco che c’è sotto il Barrio e ci abbronziamo un sacco…Il sole è davvero forte oggi! Tornando in hotel passiamo dal centro, si vede che è sabato, le vie sono stracolme di persone e le paratie per la Semana Santa non fanno che crear inutili intoppi.
Relax e doccia per uscire di nuovo, stanchi ma felici, alla ricerca di un locale carino per la nostra “ultima cena”.
Giriamo per il Barrio di Santa Cruz più volte ed alla fine ci sediamo al Casa Roman in plaza de los Venerables 1, dove ci siamo fatti portare jamon cerrano e queso manchego… tutto fantastico! Spendiamo €30 per un’ottima cena e, dopo l’ennesimo giro, torniamo in hostal.
9 APRILE 2006 Ci alziamo verso le 6a.M. Dato che il nostro volo è previsto per le 9.00a.M.
Lasciamo l’albergo e paghiamo il parcheggio (€22,50 per 2 giorni e mezzo, abbiamo una riduzione perché clienti dell’ hostal Zaida) e ci dirigiamo all’aeroporto.
La città è deserta, raggiungiamo la nostra destinazione in un attimo e lasciamo la Polo nel parcheggio riservato alla Crown.
Dato che l’ufficio dell’autonoleggio è ancora chiuso, lasciamo le chiavi in una cassetta della posta sulla porta ed andiamo a fare il check-in.
Partiamo da Siviglia con un po’ di ritardo ma nonostante tutto arriviamo ad Orio in perfetto orario…Qui ci sono 11°C…Si ripiomba nella solita routine e nel triste inverno! Grazie a tutti per la pazienza di leggere queste pagine, spero possano esservi utili! Carolina, Como