Ancora Turchia

Un tour alla riscoperta di Istanbul, della Cappadocia e delle città del sud-est dell'Anatolia
Scritto da: FULCOLA
ancora turchia
Partenza il: 15/09/2012
Ritorno il: 25/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Con questo nuovo viaggio in Turchia abbiamo ripercorso molti dei luoghi già visitati in passato non tralasciando, però, nuove esperienze e/o la visita di siti precedentemente trascurati.

Il tour “Meraviglie dell’ Est”, proposto dalla Quality Group con il supporto dell’agenzia locale Intra Tourizm di Istanbul, si articolava in una decina di giorni di visite partendo da Istanbul e proseguendo poi per la Cappadocia e le città del sud-est dell’Anatolia. L’arrivo individuale ad Istanbul di sabato pomeriggio ci ha permesso la visita del magnifico complesso dei musei – archeologico, dell’Antico Oriente e delle ceramiche – altrimenti chiuso il lunedì, giornata che il tour lasciava a disposizione per visite individuali. Nonostante parte dell’edificio che ospita il complesso sia in restauro, i musei sono eccezionali per la qualità dei reperti esposti, primi tra tutti i sarcofagi della necropoli reale di Sidone, ognuno dei quali da solo varrebbe la visita. Su tutti, per qualità delle sculture e stato di conservazione merita citare il famoso “Sarcofago di Alessandro”.

Il giorno successivo è iniziato il tour di gruppo con la visita del profumatissimo mercato egizio delle spezie, nei pressi del ponte di Galata. L’aroma che si sprigiona dai coloratissimi banchi di vendita inebria i sensi e quasi ti trasporta in altri tempi e dimensioni. Qui inoltre abbiamo approfittato del tempo a disposizione per la visita dell’attigua Yeni Camii ( Moschea Nuova ) una bella moschea che contribuisce allo skyline di Istanbul. Il tour è poi proseguito con la visita dell’arcinoto Palazzo di Topkapi . A scapito delle esposizioni dei tesori dei sultani ( già visti durante una precedente visita e che comunque avrebbero richiesto parecchio tempo in coda alle interminabili file di turisti) abbiamo utilizzato il tempo libero lasciatoci dalla guida per la visita del complesso dell’ Harem con le splendide maioliche e ceramiche degli appartamenti delle moglie e delle favorite dei sultani. Inoltre abbiamo visitato la bella esposizione di armi antiche ed i padiglioni e le terrazze del quarto cortile da cui si ha una magnifica vista sul Bosforo e sul Corno d’Oro. La visita guidata è proseguita nel pomeriggio con l’escursione nel quartiere di Sultanahmet con l’area dell’ex Ippodromo, della Moschea Blu, che spicca per i suoi sei minareti e l’imponenza della struttura e di Santa Sofia che, nonostante sia stata costruita come chiesa mille anni prima della vicina Mosche Blu, la supera per eleganza e per il pathos che riesce a trasmettere con la ricchezza dei suoi interni. Da non trascurare le gallerie superiori da cui si ha una splendida vista sulle navate sottostanti e sull’intero complesso.

Il lunedì, giornata a disposizione, l’abbiamo dedicato ai monumenti ed ai luoghi di Istanbul trascurati durante la nostra precedente visita di dieci anni fa : innanzi tutto alla visita della Yerebatan Sarnici, la Cisterna Basilica, che deve il suo nome all’aspetto che le conferisce la selva di colonne antiche che sostengono le volte del soffitto che la fanno effettivamente somigliare ad una cattedrale. Estremamente suggestiva l’illuminazione ed imperdibili le due grandi teste di medusa usate come basi a delle colonne in fondo alla struttura. La giornata è poi proseguita con la salita al quartiere di Beyoglu con la funicolare per poi ridiscendere fino alla Torre di Galata. Raggiunta con un ascensore la terrazza circolare del ristorante che ora occupa l’ultimo piano della torre, si gode una splendida vista della città intera. Abbiamo poi riattraversato a piedi il Corno d’Oro utilizzando il Ponte di Galata e siamo saliti sulla collina di fronte, attraverso un labirinto di stretti vicoli intasati di negozietti : in cima sorge la Suleymaniye Camii, la Moschea di Solimano capolavoro di Sinan ( l’architetto considerato il Michelangelo ottomano) che spicca per l’eleganza e l’imponenza della costruzione, esaltata dalla posizione elevata. Siamo quindi ridiscesi verso Sultanahmet attraversando il Gran Bazar , un vero paradiso in terra per gli amanti dello shopping con i suoi 4000 negozi al coperto in cui si può trovare praticamente di tutto. La giornata si è conclusa con la salita sulle mura che costituivano i bastioni difensivi della città in epoca bizantina. La nostra scelta è caduta per comodità, data la vicinanza all’albergo, sul tratto vicino alla “porta del cannone” – Top Kapi ( da non confondere con la zona del Palazzo posta in tutt’altra parte) presso cui morì l’ultimo imperatore di Bisanzio. Le dimensioni dai bastioni sono veramente impressionanti e si capisce come con la loro imponenza abbiano garantito la sopravvivenza dell’ Impero per un migliaio d’anni.

Il martedì un volo interno ha portato il gruppo a Kayseri in Cappadocia per l’inizio della parte del tour in pullman. Come già scritto in precedenti racconti, la Cappadocia è un ambiente da favola che lascia sempre stupiti per le forme che la Natura è riuscita a dare attraverso i millenni alle rocce, scolpendole in un autentico giardino di pietra. L’uomo ha poi contribuito in varie epoche ad adattare l’ambiente alle proprie esigenze, facendo delle forme rocciose le proprie case, fortezze e chiese. Le due giornate di visita ci hanno fatto scoprire o riscoprire le rocche di Uchisar e di Ortahisar, la città sotterranea di Ozkonak , le chiese rupestri del Museo a Cielo Aperto di Goreme, la Valle dei Piccioni, le forme bizzarre dei pinnacoli di Devrent ed i camini delle fate di Pashabagi , le belle ceramiche di Avanos. Ma il clou delle visite è stato sicuramente il volo in mongolfiera che ci siamo voluti regalare alla nostra terza visita di questa magnifica regione: la levataccia mattutina è pienamente giustificata dal poter ammirare le decine e decine di palloni che si illuminano alle fiammate dei bruciatori e che li fanno sembrare tante lanterne cinesi multicolore. Ma il vero spettacolo arriva con il levarsi del sole quando il paesaggio, fino a quel momento un po’ piatto e monocromatico, assume le mille calde sfumature pastello tipiche di questi luoghi. Quasi non si sa dove guardare: in basso, alle formazioni rocciose che via via si scoprono o in cielo, dove un centinaio di mongolfiere creano a loro volta un carosello di colori nel terso cielo azzurro. Da provare almeno una volta nella vita!

Il giovedì il tour è proseguito verso sud – sud-est con l’attraversamento dei monti del Tauro fino a Tarso ( visita del pozzo di San Paolo e dell’Arco di Cleopatra) e poi fino ad Antiochia.

L’indomani il programma prevedeva la visita del museo di Antiochia con alcuni dei più bei mosaici di epoca romana tra il secondo e quarto secolo d.C. che si possano ammirare ma anche con alcuni reperti di varie civiltà che hanno popolato l’Anatolia tra cui spiccano dei basamenti con leoni di epoca ittita ed altri di epoca assira. Visitate poi la Chiesa di San Pietro e la città ( che sta però perdendo le caratteristiche di multiculturalità tipiche delle città di mare e di frontiera) siamo partiti alla volta di Gaziantep.

Qui il sabato mattina l’abbiamo dedicato ad uno dei motivi che ci ha fatto optare per questo viaggio: la visita allo straordinario museo cittadino in cui sono esposti i reperti provenienti dalla città romana di Zeugma, prima che la stessa fosse sommersa dalle acque dell’Eufrate a seguito della costruzione di una diga. Il museo è un esempio di come dovrebbero essere le esposizioni museali del futuro : nato “attorno” ai mosaici – pezzo forte delle collezioni – proprio per valorizzarne l’aspetto visivo con ricostruzioni degli ambienti e parecchi chioschi dai contenuti multimediali: inutile dire che si esce sbalorditi dalla qualità dei mosaici che si possono ammirare all’interno. Indovinato anche il claim con cui si vuol far percepire l’unicità del museo attraverso l’immagine della “ragazza zingara” al cui sguardo è dedicata un’apposita sala.

Ci siamo poi trasferiti a Khata da dove nel pomeriggio, a bordo di pullmini, siamo saliti sulle pendici del Monte Nemrut ad oltre 2000 metri per ammirare la magnifica tomba a tumulo del re Antioco I di Commagene. Probabilmente per il fatto di esserci già stati una decina d’anni fa, il luogo ci è parso un po’ meno spettacolare di come ce lo ricordavamo, ancorchè conservi comunque un suo fascino particolare dovuto alla posizione ( la vista spazia per chilometri tutt’intorno) ed al sincretismo religioso che si riscontra nelle grandi statue dove si mescolano caratteri ellenistici ed orientali.

Siamo quindi arrivati alla città di Sanliurfa – l’antica Edessa – da dove la mattina successiva siamo partiti per un’altra “chicca” del viaggio: il sito preistorico di Gobleki Tepe. Sulla collina sorge quello che ad ora è il santuario / luogo di culto ( ?) più antico finora rinvenuto: una serie di circoli di pietra risalenti a 12.000 anni fa ( pensate che Stonhenge ne ha 5000…) ! Il luogo si visita spostandosi su apposite passerelle in legno che sovrastano il sito mentre più sotto gli archeologi stanno ancora scavando per riportare alla luce i monoliti su cui sono scolpite figure di animali ed antropomorfe.

Il viaggio è poi proseguito fino alla zona di Mardin dove abbiamo visitato la suggestiva necropoli rupestre di Dara, un avamposto di epoca romana ed il monastero siriaco di Deyrul Zafaran. La visita di Mardin prevedeva invece la Chiesa aramaica di Kirklees (Chiesa dei 40 martiri) e delle Madrasa e Moschea di Zinciriye con uno spettacolare portale scolpito.

Siamo quindi ritornati a Sanliurfa per il pernottamento . L’indomani mattina abbiamo visitato il complesso delle moschee ai piedi della cittadella, che comprende tra l’altro dei giardini, vasche in cui nuotano delle carpe considerate sacre, la “grotta di Abramo” dove nacque il profeta e l’elegante moschea Rizvaniye con i sottili ed eleganti archi.

Ci siamo poi spostati ad Harran, vicinissima al confine con la Siria, per la visita delle caratteristiche case a termitaio ( la versione turca dei nostri trulli : tutto il mondo è paese…).

Infine nel pomeriggio il tour è terminato con una rilassante crociera ad Halfeti, sulle acque di uno dei bacini formatisi a seguito della costruzione del sistema di dighe che hanno imbrigliato l’ Eufrate negli anni ’90. L’escursione permette di navigare sotto le imponenti mura della fortezza di Rumkale e di ammirare un paesino in parte sommerso dalle acque da cui spicca un minareto.

Il volo di rientro dall’aeroporto di Gaziantep previsto per il pomeriggio del martedì ci ha però permesso di sfruttare la mattinata per la visita della città , contrariamente al resto del gruppo che aveva il volo di primo mattino. Di Gaziantep ricordiamo l’imponente castello costruito su una collinetta che sovrasta il centro storico ed in cui ha sede il museo dedicato alla “difesa ed all’eroismo” della città durante la guerra d’indipendenza degli anni ’20 ed il centro storico stesso dove si trovano alcuni “han” ristrutturati che ospitano diversi negozi e dove ancora gli artigiani lavorano il rame in strada.

Ci sembra di poter dire senza tema di smentita che un viaggio in Turchia non delude mai le aspettative di coloro che vi si recano sia per turismo culturale sia per quello balneare e/o naturalistico : è una terra ricca di storia quasi quanto l’ Italia ma a questo abbina il fascino esotico di una terra sospesa tra due continenti.

Guarda la gallery
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Sarcofago di Alessandro

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Mosaico da Antakya

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Alba in Cappadocia

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Mosaico da Zeugma

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Uno sguardo dal passato



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