Ancora Parigi, un ritorno che non delude
Arriviamo con un volo Ryanar all’aeroporto di Beauvais e in pullman impieghiamo circa un’ora e mezza per arrivare a Porte Maillot, da dove prendiamo la metropolitana e raggiungiamo Montparnasse, quartiere in cui si trova il nostro hotel, il Campanile Maine di Montparnasse, un tre stelle che a fine vacanza di guadagnerà un giudizio positivo: la camera è minuscola e il bagno abbastanza spartano, ma per gli standard parigini va più che bene, è pulito, con una buona colazione e poco distante dalla metropolitana. Giusto il tempo di lasciare le valigie e partiamo subito alla scoperta di Parigi: la prima destinazione è il simbolo della città, uno dei luoghi più visitati al mondo, ossia la celebre Torre Eiffel. E’ sera ed al nostro arrivo come per magia si accendono tutte le luci che creano un effetto suggestivo: è uno spettacolo che lascia senza parole. Le emozioni continuano con la gita lungo la Senna con il Bateau Parisienne: ammiriamo Parigi da una diversa prospettiva e abbiamo un primo assaggio di ciò che poi visiteremo i prossimi giorni, come il Louvre, il Museo d’Orsay, l’Ile de la Citè. Per concludere la giornata ci dirigiamo nel Quartiere Latino dove entriamo in uno dei tanti ristoranti e ci concediamo una fondue e una raclette. Diciamo che il primo impatto con la città è stato decisamente positivo.
Il giorno seguente partiamo con un’abbondante colazione e poi subito partiamo alla volta della Torre Eiffel: ieri sera l’abbiamo apprezzata dal basso, oggi invece vogliamo salirci ed ammirare la città dall’alto. Per raggiungere il primo e il secondo piano facciamo ben 669 scalini, ma la fatica è ripagata dallo scenario che si staglia di fronte ai nostro occhi; purtroppo c’è nebbia e la visibilità non è perfetta, ma lo spettacolo è comunque garantito. Saliamo fino in cima, questa volta necessariamente con l’ascensore, viviamo il nostro attimo di magia e poi a malincuore scendiamo per proseguire con la visita della città. Ci dirigiamo a Place de l’Etoile, ammiriamo l’Arco di Trionfo e passeggiamo lungo gli Champs Elysee fino all’immensa Place De La Concorde e poi proseguiamo lungo i Giardini de la Tuileries fino al Louvre. A malincuore, decidiamo di non visitare il Louvre, perchè ci vorrebbe una giornata intera e preferiamo proseguire con la scoperta della città. Arriviamo fino al Centro Pompidou, girelliamo ancora un pò senza una meta precisa, attraversiamo Place Vendome e finalmente ci avviciniamo alla meta finale della nostra giornata, il Museo d’Orsay. Un vero capolavoro di arte, un condensato di bellezza, una gioia per gli occhi e per il cuore. Di nuovo cena al Quartiere Latino e poi a dormire!
La nostra terza parigina inizia con la visita del quartiere di Montmartre, una zona che adoro e che secondo me rappresenta al meglio lo stile bohemienne della città. Saliamo con la funicolare fino alla Basilica del Sacro Cuore e poi proseguiamo fino alla celebre Place de Tertre, cuore di Montmarte immortalato in milioni di scatti. Anch’io do il mo contributo, perchè ogni angolo merita di essere immortalato anche se una foto forse non riesce a trasmettere fino in fondo il clima che si respira in questo angolo della città. Proseguiamo il nostro giro con la scoperta di Pigalle, quartiere a luci rosse e sede del celebre Moulin Rouge. Scopriamo un ulteriore volto della città ed è divertente curiosare in qua e in là. Ci spostiamo poi verso l’Ile de la Citè, dove visitiamo l’altro luogo simbolo della città, la cattedrale di Notre Dame. Visitiamo gli splendidi interni e poi saliamo fin sulle torri campanarie, da cui si gode di una splendida vista della città. Proseguiamo con il nostro bel girovagare ed arriviamo ad uno dei luoghi che amo di più di Parigi, la bellissima Place de Vosges, elegante e raffinata. Per concludere la giornata facciamo un giretto alle celebri Gallerie La Fayettes, dove scintilla un enorme albero di Natale. Nuova cena al Quartiere Latino, ormai diventato il nostro punto di riferimento dal punto di vista culinario e poi a letto.
L’ultimo giorno di vacanza è arrivato rapidamente ed oggi cerchiamo di vedere gli altri luoghi simbolo della coittà. Partiamo dall’Hotel des Invalides, con la Tomba di Napoleone, visitiamo l’arrondisment di Saint Germain de Pres, con la Chiesa di Saint Sulpice, resa celebre da Il Codice da Vinci, ed arriviamo ai Giardini di Luxembourg, dove c’è ci fa nordic walking e chi pratica discipline orientali come il tai chi. Passeggiamo per il vasto parco ed usciamo in prossimità del Pantheon, dove è custodito il Pendolo di Focault. Altra tappa fino al cimitero di Pere Lachaise, dove andiamo a visitare la tomba di Jim Morrison, poi di nuovo una sosta nella zona del Canale du Midi ed infine arriviamo a Place de la Madeleine, da dove ci spingiamo di nuovo fino agli Champs Elysee per un ultimo sguardo sulla zona più sfarzosa di Parigi, dove peraltro ci concediamo una torta da Ladureè, la pasticceria più famosa e più chic della città. Purtroppo è ora di rientrare in albergo, recuperare le valigie e dirigersi verso Porte Maillot, dove saliamo sul pullman che ci porta all’aeroporto ed in perfetto orario decolliamo e poco prima della mezzanotte siamo a Pisa.
La breve vacanza è giunta al termine, i nostri tre giorni e mezzo sono forse pochi per scoprire Parigi, ma sicuramente sono sufficienti per innamorarsi della città o quanto meno per restare affascinati dallo sfarzo e dalla maestosità dei viali parigini, delle sue piazze, dei suoi musei e dei suoi monumenti. Poi basta spostarsi un pò e si trovano anche quartieri molto diversi, basti pensare a Montmartre o alle viuzze del Quartiere Latino. Sicuramente è una città che ha moltissimo da offrire ad ogni tipo di viaggiatore e sotto ogni punto di vista, sia che si parli di arte, che di gastronomia, sia che si amino gli spazi immensi, i grandi parchi urbani le costruzioni avveniristiche.
E come ogni volta al rientro da un viaggio mi accompagnano sensazioni contrastanti: felicità per quello che ho vissuto e malinnconia per la conclusione di una parentesi da ricordare. Ma soprattutto, alla fine di un viaggio, porto con me la voglia di ripartire. Non importa se per un weekend o per un mese, se vicino o lontano, se al mare o in montagna. Perchè ogni luogo merita di essere conosciuto ed io ho voglia di scoprirne ancora tanti e soprattutto ho voglia di immergermi in nuove culture, odori, sapori… Sono pronta per ripartire perchè viaggiare significa imparare, crescere e arricchirsi.