Ancora Creta

Sull'isola anche quest'estate, ma nella parte ovest
Scritto da: fiorella_fiore
ancora creta
Partenza il: 24/06/2012
Ritorno il: 01/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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E anche quest’anno torniamo a Creta per visitare la parte ovest.

Dopo la bella esperienza dello scorso anno abbiamo deciso di completare la visita dell’isola che abbiamo trovato davvero splendida.

Complice la solita Miriam prendiamo al volo un’offerta della Eden e partiamo il 24 giugno 2012 da Malpensa diretti ad Heraklion. Voliamo con Neos, buona compagnia. Dopo 2 ore e trenta minuti di volo siamo nel capoluogo cretese dove ci aspettano altre due ore di viaggio, dopo recupero valigie, per arrivare all’Eden Village Kournas, vicino Georgiopolus, a pochi kilometri da Rethymno e 30 circa da Chania.

Di solito non facciamo vita da villaggio ma approffittiamo solamente del viaggio a/r diretto, dell’accompagnamento in hotel e poi ce ne andiamo per i fatti nostri. Più il tempo passa meno ho voglia di sbattermi a cercare sistemazioni varie.

Arriviamo finalmente e ci precipitiamo in camera a disfare le valigie, Mario intanto vede gli ultimi minuti della partita Italia-Croazia (credo) e poi andiamo a nanna. In frigo abbiamo trovato un buffet freddo che mangiamo con appetito.

2° giorno 25 giugno

Oggi giornata dedicata al mare che è piuttosto mosso. La spiaggia non è male, i lettini sono comodi e ce ne sono a volontà, l’albergo è carino, pulito, si mangia molto bene. La nostra camera non è granché, molto piccola, con letto alla francese, ma pulita, bella veranda con tavolino e sedie e bagnetto senza miscelatore per l’acqua ma pazienza. Quando facciamo la doccia ne sprechiamo una grande quantità prima di trovare la giusta temperatura.

3° giorno 26 giugno

Abbiamo affittato l’auto (ci danno una enorme Hyundai nera) e ci dirigiamo a Chania che visitiamo bene in tutti i suoi quartieri. E’ molto carina anche se a onor del vero l’apprezzeremo di più dopo tornati a casa guardando foto e filmino. Visitiamo il porto antico bello con la sua moschea, i vicoletti caratteristici, localini deliziosi. Mi perdo negli acquisti, per me, per Pamela, per Alberto. Avevamo deciso di non prendere il cestino dell’hotel per cui cerchiamo il ristorante consigliato dalla Routard ma anche chiedendo non lo troviamo. Alla fine, ed è l’una passata, andiamo in quello che ci ispira di più, la taverna Monastiri, dove mangiamo piuttosto bene spendendo poco e a fine pranzo ci offrono il gelato col raki freddo freddo che apprezziamo molto. A fine pranzo un signore simpatico che suona la fisarmonica sapendo che siamo italiani mi dedica la canzone violino tzigano: bello! Poi ce ne andiamo a zonzo in carrozzella, ed è una vera delizia intravvedendo angolini deliziosi. Siamo finalmente al fresco e scarrozzati da un tizio simpatico che ci scatta anche una foto. Poi ce ne andiamo al museo marittimo di Chania dove è custodita una minoa ship che immortaliamo.

Ce ne torniamo quindi in albergo sbagliando un gran mucchio di strade perchè Mario si intestardiva a cercare Kournas e trovavamo solo la Kournas Lake (bellissimo davvero) mentre la nostra era la Kournas Marina chiamata Peralia. Vabbè, alla fine ce l’abbiamo fatta, e per coronare degnamente la giornata ce ne andiamo in un bel locale al fresco, l’”Olimpos” a berci un froccino (delizioso) e una birrazza.

Cena, passeggiata al villaggio, con altri acquisti, ci sono un sacco di tedeschi, francesi, russi, inglesi e abbastanza italiani. C’è gran fermento perchè una di queste sere per gli europei giocheranno Germania-Italia. Ce ne andiamo quindi a nanna completamente soddisfatti.

Dopo circa un’ora di navigazione arriviamo a Gramvousa che è davvero bella, panorama splendido, nel blu dipinto di blu, tutto contornato da agavi e cespugli di origano. Ogni tanto una macchia rossa di quello che sembra oleandro.

Ci inerpichiamo quindi per la salita che porta alla fortezza: sole cocente, strada paurosa, gradini di altezza disumana… a circa metà sono presa da nausea e desisto. Mario avanza e troverà bellissimo il panorama ma ha dovuto farsi forza anche lui per la fatica della salita, per la nausea e per il caldo. Per fortuna ci resta il tempo per un tuffo nello splendido mare.

Si riparte con la nave e dopo un’altra mezzoretta si arriva a Balos: incantevole davvero, anche se poco balneabile per il gran numero di rocce che ci sono, comunque il bagno lo facciamo eccome, e poi passeggiamo nella laguna che è enorme, fantastica.

Verso le 16,30 si riparte e si ritorna al porto di Akrotiri, piuttosto stravolti, quindi ritorno in albergo, doccia, cena, lettura e a nanna, domattina ci aspetta un’altra levataccia.

Prima però ci facciamo coinvolgere dalla Fish Cure Feet Therapy: in un localino all’aperto del paesotto ci sono 4 vasche con dentro pesci Gara Rufa che ti fanno un trattamento naturale di peeling ed esfoliazione… che dire, prima si butta Mario e poi io: incredibile vedersi tutti quei pesciolini attaccati ai piedi… comunque ad esperienza terminata (dura 15′ e costa 10 €) ti senti molto rilassata.

5° giorno 28 giugno

Oggi andiamo ad Elafonissi che mi descrivono come super fantastica.

La strada per arrivarci è piuttosto tortuosa, il primo pezzo verso Kissamos è buono (la National Road è quasi tutta scavata a trincea da Heraklion a Kissamos ed è contornata da pioppi, oleandri, agavi, mirto, eucalipti: bellissimi) ma poi dalla deviazione di Drapanias cominciano le stradine contorte, a picco sui pendii, senza guard rail, ci inerpichiamo su per montagne e poi abbiamo inebrianti discese. Incontriamo anche delle gole (non ricordo più il nome) veramente affascinanti e percorriamo un breve tratto scavato nella roccia e regolamentato da un semaforo. Mi fa paura pensare al ritorno su questa strada a strapiombo sul burrone… finalmente arriviamo a Elos, col suo famoso bivio e arriviamo giù in fondo a Moni Chrisoskalitissas dove attualmente vivono solamente un frate e una suora… è un tripudio di cespugli di origano, bellissimo e profumatissimo. Dopo sei kilometri siamo finalmente a Elafonissi che dire incantevole è dire poco: lascia senza fiato, bellissima! quando arriviamo sono i primi: devono ancora spazzolare i lettini pieni di sabbia! nel pomriggio si riempirà da morire tutta la spiaggia…

Vi trascorriamo incantevoli ore a fare bagni e prendere il sole, stupendo, percorrendo la laguna in tutti i suoi meandri, con la spiaggia tutta rosa, e poi ce ne torniamo mestamente in hotel. Sulla spiaggia un greco sulla quarantina, un signore tutto sommato distinto anche se con spalla e polpaccio tatuati mi sorrideva e non mi toglieva gli occhi da dosso: non sarò ancora da buttar via, penso… oppure ha il gusto dell’orrido!

Prendiamo il caffè in un bel locale sul piccolo porto veneziano, visitiamo la cittadina che è fantastica, ci lasciamo il cuore, davvero.

Visitiamo l’antica fortezza veneziana con la moschea di Ibrahim Han e i suoi magazzini, l’armeria, la sala del rettore, deve essere stata davvero una magnificenza.

Vicoletti deliziosi, il faro sul porto, la nave dei pirati (che salperà con pirata sul beccafico), la fontana Raimondi, i bowindows turchi, la loggia veneziana, insomma, un incanto.

Pranziamo in una taverna sul porto – il “Remezzo” – dove un cameriere albanese che parla italiano ci indica quelle che lui chiama cicale e che a parer mio sono dei crostacei a metà strada tra aragosta e astice: decidiamo di prenderli e non ce ne pentiremo! Il conto è un po’ salatino ma con una leccornia del genere… ci offrono poi l’immancabile raki freddo freddo che ci beviamo tutto insieme al dolce. Come antipasto ci servono una salsa di yogurt con peperoni sminuzzatissimi che è molto buona e appetitosa da spalmare sul pane. Ma le cicale sono fantastiche… Memorabile!

Il ritorno in hotel è rinfrancato dalle bellezze viste, ce ne andiamo in spiaggia che sono circa le 17, ho fatto in modo di prendermi un eritema al polpaccio destro, mannaggia, passeggiando per Rethymno, non so come mai me lo becco quasi sempre…

Dopo cena ritorniamo all’Olimpos dove prendiamo il fresco e ci beviamo un mohjito strepitoso: si finisce in bellezza!

Abbiamo scoperto con nostra grande in…ura che domani invece di partire alle 22,00 si partirà alle 10 del mattino e siamo tutti arrabbiatissimi: ci hanno fregato un giorno! Facciamo le nostre rimostranze e le faremo poi anche al ritorno in Italia.

Che dire di Creta? Che è veramente bella, molto diversa dalle altre isole greche che avevamo visitato precedentemente. Sarà per il clima politico generale ma qui tutti i cartelli stradali scritti in inglese sono pasticciati per cui non riesci a capire in quale direzione devi andare, meno male che col greco ce la sbrogliamo un po’, non si vedono bandiere dell’UE ma solamente bandiere greche: li capisco, sono strangolati, ‘sti poveri greci, però penso che invece di prendersela tanto con l’Europa dovrebbero riflettere sul governo di destra che li ha mandati allo sbaraglio truccando perfino i bilanci.

Per la prima volta un cretese ci ha rivolto la stessa frase che ci siamo sentiti ripetere tante volte in Grecia: “italiani-greci stessa faccia stessa razza” forse è proprio così, facciamo tutti parte della stessa razza umana, bianchi, neri, gialli e caffelatte, solo che non vogliamo accorgercene…

Con un’ora di ritardo ci imbarchiamo e dopo due ore e venti minuti siamo a casa.

Fine dell’avventura, ora pensiamo ad un’altra!



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