Ancona-sharm. non e’ tutto oro quel che riluce!

Ancona-sharm. NON E’ TUTTO ORO QUEL CHE RILUCE! Abbiamo prenotato il nostro viaggio a Sharm, 4 giorni prima della partenza, tramite un'agenzia di viaggi di Roma che ci ha trovato un bel posto all'hotel Concorde el Salam, nella White Night Beach, con la Sprintours. Noi di solito facciamo tutto da soli, ma questa volta era obbligatoria la...
Scritto da: Cri e Co
ancona-sharm.  non e’ tutto oro quel che riluce!
Partenza il: 14/10/2008
Ritorno il: 21/10/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ancona-sharm. NON E’ TUTTO ORO QUEL CHE RILUCE! Abbiamo prenotato il nostro viaggio a Sharm, 4 giorni prima della partenza, tramite un’agenzia di viaggi di Roma che ci ha trovato un bel posto all’hotel Concorde el Salam, nella White Night Beach, con la Sprintours. Noi di solito facciamo tutto da soli, ma questa volta era obbligatoria la mediazione dell’agenzia. Così martedì 14 Ottobre siamo partiti da Ancona alle ore 14.45 con la compagnia aerea “Air Menphis one”. Già sapevamo che il volo non era diretto e ci hanno fatto scendere a Venezia. Quando ci hanno fatto risalire i posti degli “anconetani” erano stati tutti occupati dai “veneziani”. Questa sorta di disordine è stata causata dalla compagnia aerea che ha permesso a tutti di mettersi a sedere a proprio piacimento, senza rispettare una numerazione che solitamente è assegnata e scritta sul biglietto, ma che nel nostro caso era assente.

In più le poltroncine dell’aereo erano veramente strette. Noi che siamo alti poco meno di un 1,70 cm, e siamo magri stavamo scomodi, figuratevi quelli che erano più grossi! Di aerei negli ultimi 3 anni ne abbiamo presi più di 20 e nessuno è stato mai così scomodo! (Se partite da Ancona scegliete pacchetti che usano la compagnia aerea Euro Fly).

Comunque dopo 6 ore di viaggio siamo arrivati a Sharm alle ore 20.40. Appena scendi dall’aereo ti senti avvolgere da un’aria calda, ma dopo 10 minuti entri nell’aeroporto e c’è un’aria condizionata che ti travolge.

Ad aspettarci per farci fare il visto egiziano c’era il personale della Sprintour. Noi abbiamo fatto subito, eravamo in pochi (8 forse); tutti gli altri 100 e più viaggiavano con “Il turchese” e hanno fatto una bella fila.

Quindi pronto il visto, Saruat (spero che si scriva così) ci ha accompagnato all’hotel Concorde. Ci ha fatto salire sulla navetta e in questi 12 minuti (il tempo che dista l’aeroporto dall’hotel) Saruat è riuscito a mostrarci, attraverso la sua personalità, l’impronta più importante del popolo arabo-egiziano: la fede religiosa. Poi eccoci arrivati all’Hotel: 30 gradi sotto zero e facciamo subito cena. Ci è piaciuto subito tutto, un buffet molto ricco, dove tutte le sere potevi chiedere anche la pizza.

Il Concorde è un villaggio molto buono (consultate trip advisor), camere, pulizia e servizi sono ok, lasciano un po’ a desiderare in quanto a cortesia ma con qualche euro di mancia i camerieri ascolteranno anche voi. E’ tutta da scoprire la veranda del ristorante “L’Italiano”; la scelta a colazione e pranzo è limitata ma è il posto migliore per stare in santa pace e fumarsi un ottimo narghilé Quindi il giorno dopo siamo andati in spiaggia e ci siamo fatti il nostro primo bagno nel Mar Rosso. Pesci coloratissimi e barriera corallina bella. Le spiagge con la barriera migliore e più accessibile sono tutte nei villaggi tra Shark Bay e White Night Beach. Il secondo giorno siamo ritornati in spiaggia, dove c’è molta animazione, ma bisogna sempre arrivare presto la mattina perché diventa difficile trovare ombrellone e lettini liberi. La sera con la navetta gratuita dell’Hotel siamo andati a visitare Naama Bay. Sembra di essere a Las Vegas, per le luci, i colori e la musica che animano la città. Milioni di localetti e negozietti dove i proprietari ti costringono ad entrare e comprare. Noi siamo stati subito “fregati” dal primo negozietto di spezie. Abbiamo acquistato molto tè (beduino, alla menta, al limone) e dello zafferano. Il ragazzo ci ha fatto il conto: 450 pound egiziane! Cioè 63 euro! Siamo riusciti a pagarlo 250 p., che sono sempre 35 euro.(7 pound circa, valgono 1 euro).

Vabbè, appena usciamo da questo negozietto, già molto arrabbiati, ci viene incontro un ragazzo: è stato molto scortese e con varie scuse ci ha fatto entrare nel negozio per cui lavora ed abbiamo dovuto per forza comprare una maglietta; altrimenti era da menarlo. (Se vi approcciano con veemenza e vi salutano porgendovi la mano, non contraccambiate. Alla lunga danno pure fastidio e la maggior parte della gente è, per questo motivo, costretta a non comprare niente).

Ok…Non preoccupatevi, da lì in poi non siamo più entrati in nessun negozio. E abbiamo camminato e passeggiato per due ore. Ci siamo anche accomodati in uno dei tanti bar dove ci si può distendere per terra si comodi cuscini e fumare il “narghilé” col sottofondo musicale egiziano.

Il giorno dopo siamo andati a fare l’escursione a Ras Mohamed, ci ha accompagnato Saruat insieme ad un’altra coppia italiana. Eravamo in quattro, ci ha fatto affittare la muta (che in acqua fa molto comodo specie da Ottobre in poi) e siamo partiti per fare snorkeling in uno dei parchi naturali più belli al mondo. E’ stata sicuramente un’esperienza unica, non solo per i fondali ricchissimi di pesci, ma anche perché Saruat strada facendo ci ha illustrato e spiegato la storia delle loro popolazioni. Abbiamo visitato le mangrovie, il lago magico, “la porta della pace”. Saruat è una persona unica, come vi ho detto prima, un ragazzo di 25 anni, laureato in lingue. Conosce e parla italiano meglio di tanti italiani, è un religioso fedelissimo e devoto a tutti i comandamenti. Se non fossi già sposata sarebbe un uomo da sposare. E’ riuscito con qualche ora ad illustrare i cardini della fede mussulmana. Allo stesso tempo conosce meglio di noi anche la religione cristiana. Anzi rimane stupefatto di fronte alla nostra “ignoranza”.

Sicuramente questo è stato il giorno più bello; il giorno seguente mio marito è andato a fare un’escursione nel deserto con la moto. Lo ha accompagnato un ragazzo: Mohamed, molto preparato e di una ditta per questo tipo di tour che ha sedi in tutti i deserti più famosi.

Lui dice: E’ stata un’escursione entusiasmante, le stretti valli dei monti hanno il loro fascino, ma lo ha lasciato un po’ desolato perché ha visto da vicino la povertà dei beduini del deserto e soprattutto di tre fanciulle dagli occhi bellissimi di 12, 11 e 10 anni che regalano braccialetti ai passanti, per poter ricevere qualche pound di mancia.

In più passando ha potuto notare nel deserto delle montagne di sporcizia, costituite dai resti della “civiltà” moderna che passa accanto a questi ultimi beduini del deserto del Sinai. Infatti i beduini da millenni abituati a vivere in mezzo al nulla ora approfittano degli enormi sacchi dell’immondizia provenienti dai fast food e dagli immensi alberghi (li prelevano direttamente alla discarica), cioè quelli più ricchi di rifiuti organici e li spargono vicino ai loro greggi di capre e dromedari. Questo avviene in tutti gli accampamenti che sono a ridosso delle prime montagne vicino a Sharm e oltre queste. Potete immaginarvi lo scenario. Immense distese ricoperte di rifiuti portati dal vento. I sacchetti di plastica trascinati dal vento arriveranno presto anche nella valle del Nilo. La puzza, con quel caldo, ti accompagna per tutte le escursioni. Possibile che nessuno fa nulla? Di chi è il Sinai? La sera siamo andati a Sharm Vecchia abbiamo preso un taxi insieme alla coppia italiana e ci ha chiesto 20 euro in 4 per andata e ritorno, ma non abbiamo trattato (pensate la Benzina costa circa 16 centesimi di Euro e lo stipendio medio è di circa 150 Euro quindi quella sera in rapporto il taxista ci ha chiesto 200 Euro, in compenso ci ha aspetta li per più di due ore). Siamo stati là per circa due ore. In alcune traverse c’e’ una puzza devastante, ci sono un’infinità di negozietti, ma non è piena di luci come Naama Bay. Qui si spende un po’ meno, ma bisogna comunque essere pronti a delle trattative infinite.

Abbiamo comprato il trucco che si metteva Cleopatra in un negozio di profumi. Il proprietario ha voluto truccare la mia amica; quando è uscita dal negozio sembrava che aveva partecipato ad un incontro di box. Il prezzo del famoso trucco con un piccolissimo contenitore in legno era, per il negoziante che ha fatto una recita infinita, di equivalenti 30 Euro. Il prezzo richiestoci da un altro è stato di appena 7 Euro da scontare. Ma questa volta la scenetta è stata gradevole. Addirittura ci hanno provato a fregare in uno dei tanti chioschetti chiedendoci per del tè che non abbiamo bevuto perché disgustoso il doppio del bar della sera prima. Poi gli ultimi due giorni li abbiamo trascorsi in spiaggia provando anche l’emozione del parasailing: ti portano in alto nel cielo con il paracadute legato alla barca. Puoi vedere così un panorama unico.

L’unica cosa è che costa un po’ troppo per il tempo che dura (20€ a persona).

L’ultimo giorno abbiamo fatto un ultimo giro a Naama Bay per comprare il Narghilé, con il tabacco El nakkla (il più buono, quello in cui c’è frutta e nicotina insieme). Poi abbiamo anche comprato un “quadro” molto carino a soli 13 € (è una pittura su tela che raffigura due cammelli e due palme) da incorniciare.

Infine siamo ritornati in camera e da lì è ricominciato il travaglio. L’aria condizionata dell’albergo, dei locali e dei pulmini mi aveva straziato: avevo tosse raffreddore e mal di gola, cose che non mi hanno fatto dormire. La mattina seguente ci siamo alzati alle 6 di mattina perché ci avevano anticipato il volo di un’ora e mezza. Fino a qui niente di grave, ma la notizia peggiore è stata che anche al ritorno abbiamo dovuto fare scalo a Venezia con la relativa perdita di tempo di due ore. E siamo arrivati all’aeroporto di Ancona alle ore 15.45. Il costo del parcheggio all’aeroporto per una settimana è stato di 68€ ma i tour operator hanno la convenzione per 50€ (dovete chiedere).

Da qui a oggi non siamo più usciti di casa e oggi è venerdì: 3 giorni di dolori atroci alla pancia, diarrea a raffica e febbre. I nostri amici ci avevamo avvertito di non mangiare verdura cruda. Noi dalla prima sera abbiamo assaggiato l’insalata, i pomodori, i cetrioli. Lì non ci faceva niente, ma poi si vede che si è accumulato e ci ha sfogato dopo.

In conclusione ci siamo divertiti abbastanza, ma non è questo il tipo di viaggio che piace a noi. Noi siamo dei piccioni viaggiatori, 2 anni fa abbiamo fatto un viaggio immenso: in 32 giorni abbiamo preso 17 aerei e abbiamo visitato: Parigi, Detroit, Los Angeles, Las Vegas, New York e quattro isole della Polinesia, dormendo in piccole casette, in bed e breakfast, mai in villaggi o in hotel megagalattici. Siamo due persone che sanno adattarsi, ma di fronte a situazioni di aria condizionata così alta anche chi ha stomaci di ferro cade. Io penso che queste strutture di villaggi immensi non fanno altro che distruggere l’unicità del posto. Sicuramente garantiscono a noi popoli ricchi un facile accesso al mare e alla barriera corallina, ma a lungo andare anche la barriera corallina stessa verrà compromessa dalla nostra non umanità.

Io ritornerei anche adesso in tutti i posti visitati in America, in Polinesia, in Scozia, in Francia, in Olanda ecc.., ma di sicuro non tornerò più a Sharm.



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