Amsterdam per bravi ragazzi
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Bisogna premettere che l’organizzazione di questo viaggio è stata sofferta e faticosa. Inizialmente dovevamo essere in tre, ma una nostra compagna di viaggio si è ritirata all’ultimo minuto per motivi di salute e ha costretto me e la mia amica Giulia a pagare €320 a testa per l’appartamento invece che €210. A parte questo seccante imprevisto, il viaggio è andato meglio di quanto ci aspettassimo!
9 AGOSTO
Siamo arrivati a notte fonda all’aeroporto di Milano-Malpensa, da dove abbiamo preso il volo easyJet per Amsterdam. Il volo è durato circa un’ora e mezza ed è stato portato a termine prima del previsto. Abbiamo preso i biglietti per il treno che va dall’aeroporto alla stazione centrale di Amsterdam (€4,50) e per le 9:30 eravamo già nel cuore della città!
L’Olanda ci ha accolto con un sole splendente e una temperatura primaverile di 23°C. La prima cosa che abbiamo fatto appena usciti dalla stazione è stata acquistare la I amsterdam City Card nel punto vendita davanti all’edificio principale. Per €85 questa card ci avrebbe permesso di visitare qualunque museo convenzionato per le 96 ore successive. La City Card esiste anche nelle versioni da 24, 48 e 72 ore e permette, fra le altre cose, di usufruire gratuitamente della rete di trasporto pubblico urbana e di ottenere speciali sconti in locali e ristoranti selezionati.
Subito abbiamo imboccato una delle vie principali che si diramano dalla stazione (Nieuwezijds Voorburgwal) e abbiamo iniziato a girovagare per la città, visto che il nostro appartamento non sarebbe stato pronto prima delle 14.
Dopo uno spuntino in un piccolo locale in una via secondaria, abbiamo deciso di visitare il nostro primo museo: il Joods Historisch Museum, museo di storia ebraica, ricavato da un complesso di sinagoghe, che con una ricca collezione ricostruisce la storia degli ebrei in Olanda attraverso i secoli.
Percorrendo la strada verso il nostro appartamento, su un grazioso canale costellato di alberi abbiamo trovato il Bijbels Museum, il museo della Bibbia. Alla domanda del proprietario, sorpreso di vedere due diciannovenni, “perché avete deciso di visitare questo museo?”, la nostra risposta è stata “perché oggi è domenica ed è il giorno del Signore”. In verità dovevamo tirare in qualche modo fino alle 14, ma almeno l’abbiamo fatto contento. Il museo della Bibbia è abbastanza confuso e dispersivo: al piano terreno si visita una tipica casa olandese di qualche secolo fa con giardino annesso, mentre ai piani superiori, oltre alla collezione di libri sacri, c’è anche una sorta di mostra egizia con tanto di mummia.
Arrivate finalmente le ore 14, abbiamo percorso delle stradine fino ad arrivare al nostro alloggio, i Jordaan Apartments, ubicati nella tranquilla parte nord-occidentale del centro di Amsterdam. Il nostro appartamento, di circa 40 metri quadri, era tipicamente olandese con le scale ripide e l’enorme finestra a parete nella sala. Ci siamo trovati benissimo e ci sentiamo in dovere di consigliare vivamente questa struttura.
Il tempo di sistemarci, e siamo tornati in esplorazione per le strade di Amsterdam. Durante la nostra passeggiata nella via pedonale Nieuwendijk abbiamo trovato un negozio specializzato in formaggi locali di qualunque tipo. Dopo un paio di assaggini, abbiamo deciso che quella sera la cena si sarebbe fatta in casa: formaggio olandese classico, al tartufo e al curry.
Abbiamo concluso le nostre visite con la Nieuwe Kerk che, come ci si può aspettare da una chiesa protestante, ha degli interni piuttosto spogli e trascurabili, se non per il pulpito intarsiato. Il tempo di una Chouffe, pane con burro all’aglio e alette di pollo piccanti, e siamo tornati in appartamento stanchi ma soddisfatti per una doccia rigenerante.
Naturalmente, quella sera non ci siamo fatti mancare una visita al Quartiere a luci rosse, che non è per nulla scandaloso come ci fanno credere. A parte i sexy shop e le poche vetrine rimaste, si vedono famiglie con bambini passeggiare allegramente per le strade del quartiere più iconico di Amsterdam.
10 AGOSTO
Ci siamo svegliati verso le 8:30 con un cielo coperto, ma senza parvenze di pioggia imminente. Abbiamo quindi riservato la giornata ai musei principali, cominciando con il Rijksmuseum, per il quale la City Card offre solo uno sconto di €2,50 sul prezzo totale. Il museo ospita famosi quadri di Vermeer e Rembrandt, oltre a peculiari opere che ci sono rimaste impresse come The Threatened Swan di Jan Asselijn, in ampie sale che non si affollano mai troppo da non poter vedere comodamente tutte le opere.
Attraversata la piazza antestante al museo, ci siamo subito messi in coda per il Van Gogh Museum, dove delle acide adolescenti inglesi si sono messe ad insultarci perché, secondo loro, le avevamo superate (essendo noi in possesso della City Card, tuttavia, avevamo diritto a una fila prioritaria). Dopo un’ora di coda, siamo finalmente entrati. Il piano terra ospita gli autoritratti del celeberrimo pittore olandese, mentre i due piani superiori, che mostrano altre sue opere, non sembrano seguire un filo logico. Questo museo rimane comunque un must per ogni turista ad Amsterdam.
Nel pomeriggio il sole ha fatto capolino fra le nuvole e, vista la passione di Giulia per la fotografia, abbiamo deciso di fare un po’ di strada a piedi per raggiungere il FOAM – Photography Museum Amsterdam. Lei, che se ne intende, ha molto apprezzato sia la prima sezione contenente scatti di modelle degli anni ’60, come Twiggy, sia i ritratti d’autore di varie iconiche celebrità, fra cui Jane Birkin e Sean Connery.
Visto che erano solo le 17, ne abbiamo approfittato per visitare la Rembrandhuis, la pittoresca abitazione di uno dei più famosi artisti olandesi, dislocata su quattro livelli, ognuno con le sue peculiarità. Che sia la sua collezione di oggetti e animali impagliati provenienti da tutto il mondo, che sia il suo studio rimasto intatto nell’attico o che siano i dipinti conservati all’interno della sua casa, questo edificio vi riserverà molte sorprese!
La nostra seconda giornata si è conclusa con un’ottima Duvel nei pressi della casa-museo di Rembrandt e con una cena nel nostro appartamento a base degli abbondanti formaggi acquistati il giorno precedente.
11 AGOSTO
Per questa mattinata abbiamo riservato i due musei situati vicino alla casa di Rembrandt. Abbiamo cominciato con la Willet-Holthuysen, casa-museo nobiliare risalente al XVII secolo e perfettamente conservata. Quando l’abbiamo visitata noi non c’era quasi nessuno, né nell’edificio né nel giardino, e l’atmosfera era così autentica che l’ha resa la nostra visita preferita ad Amsterdam.
Subito dopo abbiamo attraversato il ponte sul canale davanti alla casa per raggiungere il museo dell’Hermitage, inaugurato di recente, che ovviamente non ha nulla a che vedere con quello di San Pietroburgo. L’edificio che ospita il museo, l’Amstelhof, è stato costruito in stile neoclassico nel XVII secolo e ha svolto la funzione di casa di riposo per molti anni, fino ad essere adibito a museo nel 2004. È una struttura a dir poco labirintica (ci siamo persi per ben due volte!) e presenta due collezioni per cui bisogna fare due biglietti diversi. Il primo percorso che abbiamo visitato include un po’ di tutto, da enormi dipinti di battaglie russe a delle statue di Canova. Il secondo percorso si concentra invece sulla pittura olandese, e si conclude con un’enorme buia stanza piena di ritratti.
Usciti abbastanza confusi dall’Hermitage, abbiamo stabilito che era ora di pranzo. Il primo bar che abbiamo visto appena dopo aver riattraversato il ponte, il Café Langereis, ci è sembrato abbastanza caratteristico da meritare una sosta… e non avremmo potuto fare una scelta più azzeccata! Abbiamo mangiato polpettine di carne, formaggio con mostarda e pâté con confettura di cipolle rosse, il tutto innaffiato da birra, in un ambiente accogliente e caloroso. Rimane di gran lunga il nostro pasto preferito ad Amsterdam.
Nel pomeriggio il cielo si è minacciosamente coperto, ma abbiamo comunque deciso di fare la gita in battello da un’ora che ci spettava con la City Card. Se molti dicono che il modo migliore per vedere Amsterdam è dai canali, noi vi assicuriamo che è molto meglio andare a piedi. Il battello non ci ha offerto una nuova prospettiva della città, insomma. L’unico posto difficilmente raggiungibile a piedi che abbiamo visto grazie a questa gita è il deserto IJmeer, il “mare interno” dell’Olanda, senza vedere il quale di sicuro non ci saremmo lamentati. Il fatto che ha piovuto per l’intera durata della gita non ha aiutato, ma per nostra fortuna ha smesso non appena siamo scesi.
Per la cena abbiamo scelto il ristorante turco Ali Ocakbaşı. Data la massiccia presenza di immigrati dalla Turchia nei Paesi Bassi, ci aspettavamo dell’ottima cucina da parte di questo locale. E così e stato: autentica cucina anatolica a prezzi più che onesti.
12 AGOSTO
La mattina dell’ultimo giorno ci ha accolti col sole, perciò abbiamo camminato a lungo per le strade meno affollate della città, sostando per fare colazione all’aperto in un bar e per fare compere in un negozio di dischi.
Abbiamo raggiunto il Quartiere a luci rosse per visitare le ultime attrazioni rimaste che ci interessavano. Abbiamo iniziato con Ons’ Lieve Heer op Solder (Nostro Signore in Soffitta), una Chiesa cattolica risalente al XVII secolo ricavata dall’unione di tre piani all’interno di una casa sul canale. Questa peculiarità è dovuta al fatto che ai tempi le restrizioni in campo religioso non permettevano libertà di culto in pubblico ai cattolici. Sono disponibili audioguide in italiano, che consigliamo di prendere vista la particolarità del posto. L’ultimo monumento che abbiamo visitato è stato la vicina Oude Kerk, la chiesa sconsacrata del Quartiere a luci rosse che, come ogni edificio di culto protestante, non riserva nessuna particolare sorpresa al suo interno.
Consultando tripadvisor, abbiamo scelto la Brasserie Harkema per il nostro pranzo. Un posto elegante e di classe, con molte specialità gustose di pesce, e con prezzi giusti. Anche se siamo abituati alla favolosa cucina mediterranea, non siamo mai stati delusi dal cibo ad Amsterdam.
Visto che tutto il pomeriggio è stato soleggiato, abbiamo camminato fino al Natura Artis Magistra, lo zoo di Amsterdam, per rilassarci un po’, goderci il sole e leggere i nostri haiku all’aperto. Il tranquillo parco zoologico è l’ideale per passare del tempo in un posto non troppo affollato, fuori dalle rotte turistiche principali, ma restando in centro.
Dopo una doccia nel nostro appartamento, abbiamo deciso di restare nella nostra tranquilla e caratteristica zona del Jordaan per la nostra ultima cena in Olanda. Abbiamo scelto il Café de Oude Wester, ubicato davanti alla Westerkerk, caratterizzato da un ambiente accogliente che serve cibi olandesi con influenze asiatiche. Il locale è allietato da docili gatti – che facilmente si vedono girovagare per il Jordaan e che non solo hanno sempre un aspetto sano, ma tendono anche a raggiungere dimensioni impressionanti!
13 AGOSTO
Sveglia alle 4:30, taxi gentilmente chiamato dal proprietario del nostro appartamento, ed eccoci arrivati nella stazione centrale per prendere il primo treno diretto all’aeroporto! Per qualche strano motivo, l’Olanda ha deciso di fare un’italianata e ha soppresso tutti i treni, costringendoci a spendere €25 a testa di taxi per percorrere i circa 18 km di strada tra la stazione e l’aeroporto di Schiphol. Il volo easyJet per Malpensa è andato come previsto, e così abbiamo concluso la nostra sana vacanza culturale nella capitale olandese!
Amsterdam è rimasta nei nostri cuori come una città di grandissima personalità e atmosfera. Il suo centro si estende per chilometri, e non ci si trova mai nelle condizioni di non sentirsi al sicuro. È una destinazione giovane e dinamica, ma adatta a tutte le età, visto il bagaglio culturale che porta e che spesso viene trascurato in favore di caratteristiche meno felici per cui l’Olanda è famosa. Possiamo insomma dire che il nostro soggiorno ad Amsterdam è stato molto positivo!