Amsterdam in transfer
abbiamo organizzato un viaggio in repubblica dominicana con partenza da amsterdam cosí, con la scusa di essere certi di non perdere le coincidenze aeree, abbiamo deciso di approfittare dell’occasione per visitare questa famosa capitale europea. Siamo curiosi dell’impatto che fará su di noi, poiché alcuni nostri clienti olandesi ce ne hanno parlato malissimo, descrivendola come cittá-bordello, droga, alcool e delinquenza. Altri ce l’hanno invece descritta come grande esempio di cittá cosmopolita, con assenza di discriminazioni razziali o pregiudizi sulle minoranze. IN TUTTI I CASI, DATO CHE I NOSTRI FIGLI NON L’HANNO MAI VISTA E CHE NOI CI SAREMO STATI ALMENO 30 ANNI FA, LA COSA MIGLIORE DA FARE É ANDARE A TOCCARE CON MANO LA TANTO CRITICATA QUANTO ELOGIATA ATMOSFERA DI AMSTERDAM! 8 Dicembre 2006 – Venerdí (Budapest – Amsterdam) Volo Sky Europe da Budapest ad Amsterdam di prima mattina! Orario perfetto, atterraggio un pó meno, ma la Sky Europe é così… Pazienza! In aeroporto ci rechiamo prima a depositare i nostri zaini destinati alla Dominicana, li ritireremo domattina. Il deposito bagagli funziona con armadietti automatici pagabili con carta di credito! Ci teniamo solo una valigia grande e vuota, che ci servirà per metterci dentro cappotti e scarpe pesanti che lasceremo in albergo qui ad Amsterdam. Ci hanno assicurato che ce la tengono gratis per tutto il mese. Grazie. Andiamo a cercare il banco dove dobbiamo ritirare i nostri biglietti aerei per Punta Cana, prenotati via Internet. Tutto Ok, il volo parte domattina verso le 11:00. Ci dirigiamo quindi verso l’uscita e facciamo i biglietti del treno per la stazione centrale di Amsterdam, andata e ritorno. É tutto molto ben organizzato. Usciamo un momento nel piazzale per fumare una sigaretta. Piove ed il cielo é grigio. Un gruppo di giovani militari olandesi (supponiamo provenienti da una zona di guerra) escono dall’aeroporto, si fermano nel piazzale ad ammirare quel cielo cupo e gridano: “Questa é la libertà!!”. Una vera e propria manifestazione di gioia, che mette di buon umore anche noi! Il tragitto in treno dura al massimo venti minuti, passa attraverso zone industriali e residenziali. Scendiamo alla stazione Centrale. Il primo impatto all’uscita é con le biciclette! Sapevamo che ad Amsterdam ne fanno molto uso ma non credevamo che al parcheggio della stazione, in pieno inverno, ce ne fossero decine di migliaia! C’incamminiamo a piedi verso l’albergo, con un pó di timore. Abbiamo prenotato infatti il Winston Hotel, citato sulla Lonely Planet ma in seguito, su Trip Advisor, ho letto delle recensioni terribili e, anche sul sito di Turisti per Caso, non sono stata certo rincuorata. Comunque, per 100 euro in quattro con colazione a buffet non credo che si sarebbe potuto trovare di meglio, almeno in centro. Poi ci tengono anche il bagaglio gratis per un mese… E alla fine ci dobbiamo solo dormire, una notte all’andata e una notte al ritorno. In nemmeno dieci minuti arriviamo all’albergo; é in una via pedonale che fa da confine tra il centro storico ed il quartiere a luci rosse. L’albergo ha un bar molto frequentato. La camera non é ovviamente ancora pronta, ce la daranno nel pomeriggio. Posiamo la nostra valigia vuota e usciamo alla scoperta della capitale olandese. Ha smesso un pó di piovere. Ci dirigiamo alla piazza Dam, dove si trova il Palazzo Reale e la Nieuwe Kerk, la seconda chiesa edificata ad Amsterdam, che risale al secolo XIV. Purtroppo é chiusa. Riproveremo nel pomeriggio.
Andiamo a vedere il famoso centro commerciale Magna Plaza, ricavato in un imponente palazzo del 1800 che era sede delle Poste Centrali di Amsterdam. I decori Natalizi sono stupefacenti. Al centro della Hall é allestito un albero di Natale che arriva fino al secondo livello! Anche l’architettura interna del Palazzo é notevole. Usciti dal lussuoso centro commerciale continuiamo la nostra passeggiata per vicoli e stradine che costeggiano gli innumerevoli canali. Giungiamo ai Negen Straatjes (i nove vicoli) piccolo quartiere antico, che annovera fra l’altro alcune case risalenti al 1500. La zona é molto bella e tranquilla. Le biciclette sfrecciano veloci e pare abbiano la precedenza sui pedoni, infatti per noi, che non siamo abituati a questo intenso traffico a due ruote, é quasi problematico tanto che la sottoscritta, sollevando le loro ire, rischia più volte di essere investita. Le case, tutte nel tipico stile olandese, si susseguono lungo i canali una addossata all’altra, con altezze diverse. Alcune sono strettissime e molto alte, altre più larghe e più basse. Alcune pendono. Ci fermiamo ad osservarle per accertarsi che non sia un effetto ottico. Ma non lo é.
Il fatto che alcune abbiano le facciate così strette é dovuto ad una tassa comunale del secolo scorso che era calcolata in base ai metri di occupazione del suolo stradale. La stessa cosa l’avevamo vista in Vietnam. Alle 12:45 ci sediamo in un ristorante vicino al Museo di Anna Frank situato di fronte alla Wester Kerk. Il campanile della Wester Kerk é il simbolo turistico della Cittá di Amsterdam, ma purtroppo é in restauro e di conseguenza circondato da impalcature che lo nascondono completamente. Il ristorante é simpaticissimo, come il personale. Ci lanciamo nell’assaggio delle specialità locali quale l’Hut Spot, una specie di puré, con patate grossolanamente schiacciate e verdure varie; accompagnato da squisite polpettine di carne brasata. Ordiniamo anche una specie di pita, con spinaci e formaggio, esempio di “Pannenkoeken”. Beviamo ovviamente dell’ottima birra olandese. Cerchiamo di comprare delle sigarette al distributore automatico ma non ci riusciamo. In compenso però riceviamo indietro i nostri 3 euro e 40 più altri 3 euro e 40! … Forse abbiamo fatto full!! Dopo pranzo andiamo a visitare il Museo di Anna Frank. C’é un pó di coda ma niente di tragico. Al Museo di Anna Frank, che é ovviamente molto toccante, ci soffermiamo più del previsto, anche perché i nostri figli sono parecchio interessati. Carlotta poi, ha appena finito di leggere il diario, quindi percorre tutte le stanze rievocando le varie parti del racconto. Quando usciamo c’é un freddo terribile. Piove e tira vento. Ci dirigiamo verso l’albergo, passando dagli stretti vicoli del centro molto pittoreschi. Forse é per il ponte del 7-8 Dicembre, ma sembra quasi di essere in Italia, con la presenza di qualche turista olandese, poiché la lingua che si sente di più parlare per la strada é l’italiano!! Ci fermiamo a prendere qualcosa di caldo in un bar molto simpatico. Anche il cameriere é simpaticissimo. Scambiamo due chiacchiere con lui circa gli usi e costumi del venerdì e sabato sera. Presumiamo quindi che stasera in centro ci sarà parecchia confusione, anzi non stasera, ma tutta la notte! Poi, mentre sorseggiamo il nostro the caldo (ci voleva), Carlotta sfoglia delle riviste che erano lì sul tavolino… Perbacco! Tutti uomini nudi in pose sensuali, biancheria maschile sexy, perizomi, ecc… Che sia un locale gay?! Ma sííí!!… C’era anche il simbolo sulla porta, solo che noi non ci abbiamo fatto caso. Alle 17:00 rientriamo in albergo dove ci danno la camera. Al contrario delle aspettative, é graziosa, con moderni disegni alle pareti, quattro comodi letti ed un grande bagno pulito. Pare che ogni camera sia stata decorata ed abbellita da vari artisti, per cui ogni camera é diversa dall’altra.
Beviamo qualcosa al bar, intanto che i ragazzi si riposano. In verità si addormentano proprio… Non dobbiamo dimenticare che stamattina ci siamo alzati alle 4:30 ed abbiamo camminato tutto il giorno! Il bar é stracolmo di gente, per la maggior parte sono giovani, ma ci sono anche gruppetti di turisti meno giovani, per lo più francesi. Facciamo un programmino per la serata, e poi, verso le 19:00 usciamo. Ci avviamo verso il quartiere a luci rosse che, a parte tutto, é un bellissimo quartiere, con case e monumenti antichissimi. Rimaniamo anche colpiti dalla bellezza della Oude Kerk (la Chiesa Vecchia) probabilmente anche grazie alla splendida illuminazione serale. Passeggiamo avanti e indietro lungo i canali, fra donne in vetrina, sexy shop, cinema e teatri a luci rosse. La zona comunque non da nessuna sensazione di pericolo, sembra anzi tranquilla. Passiamo di fronte al museo del sesso e dell’hashish. Si presenta un pó come un negozio infatti Carlotta mi chiede che tipo di merce vendano. Poi ci infiliamo in uno stretto vicoletto, sovraffollato e a fondo cieco, dove c’é la massima concentrazione di donne in vetrina! Ad un certo punto una gentile signorina di quelle, ferma il mio “bambino” e cerca di convincerlo ad entrare… Giampaolo interviene dicendo che é un ragazzino… Lei si scusa dicendo che voleva solo fargli le coccole (parla pure italiano)! Meglio tenercelo vicino… {NDR: In effetti all’entrata del vicolo c’é anche il cartello stradale che indica di tenere i bambini per mano. Probabilmente perché non si perdano i piú piccini e non ti “acchiappino” i più grandicell!?!}.
Dopo il giro turistico decidiamo di andare a cercare un posto per cenare. Prima prendiamo un aperitivo nella piazza Dam, dove Matteo ordina una birra, e Carlotta, che voleva imitarlo, se la vede negare dalla cameriera perché é troppo piccola!! A cena andiamo in un localino tra la Piazza Dam e la Stazione Centrale. Il ristorante funziona in maniera un pó strana perché le ordinazioni le portano dal ristorante della porta accanto (sarà una joint venture…?). Qui assaggiamo un’altra specialità olandese: le Kroketten… Un piatto di fritti misti, polpettine di verdure, polpettine di pesce, crocchette di formaggio, etc. … E meno male che abbiamo ordinato tre porzioni in quattro perché non riusciamo a finire nemmeno quelle. Rientriamo in albergo verso le 22:30, praticamente quando qui inizia la vita notturna! In camera troviamo il gelo poiché, dato che oggi pomeriggio si moriva di caldo, abbiamo aperto la finestra, che poi ci siamo regolarmente dimenticati di chiudere! Congratulazioni e buona notte! 9 Dicembre 2006 – Sabato (Amsterdam – Punta Cana) Sveglia alle sette… Anche perché il nostro aereo parte alle 10:50 e ci vuole un’oretta per arrivare all’aeroporto. Ad Amsterdam alle 7:00 é ancora incredibilmente buio. Stanotte c’era una confusione incredibile per la strada, musica, schiamazzi, risate… Almeno fino alle cinque del mattino! Noi siamo comunque riusciti a dormire abbastanza bene! Facciamo colazione, lasciamo la nostra valigiona (adesso bella piena) al deposito dell’albergo e ci avviamo! Io calzo già i sandali e porto addosso soltanto un maglione… Meno male che stamattina non fa freddo! Le strade, che peraltro stanno già pulendo, sono di una sporcizia inimmaginabile… Lattine e bottiglie di birra vuote, cartacce, c’é di tutto. Se non avessimo percorso ieri la stessa strada, non crederemmo mai che una strada possa conciarsi cosi in una sola notte.
Prendiamo il treno che ci porta in aeroporto: Arrivederci Amsterdam, ci vediamo fra 24 giorni! 2 Gennaio 2007 – Martedì (Punta Cana – Amsterdam) Atterriamo all’alba ad Amsterdam. Espletiamo le varie formalità doganali, ritiriamo gli zaini (che lasciamo in deposito all’aeroporto fino a domattina). Prima di prendere il treno, andiamo fuori a fumarci una sigaretta {NDR: dopo 12 ore di aereo ci vuole} Non so se é perché veniamo da un paese caldo ma questa volta, anche se il termometro indica 8 gradi, ci sembra abbastanza freddo!. Tanto per cambiare piove!! Prendiamo il treno ed andiamo in centro. Ormai siamo pratici. Dopo una nottata di aereo, devo ammettere che siamo un pó stanchi. Quando attraversiamo il piazzale della stazione centrale e ci immettiamo sul vialone che conduce a Piazza Dam, ci accorgiamo subito che il capodanno qui ad Amsterdam deve essere stato un caos indescrivibile. A distanza di ben oltre 24 ore, le strade sono ancora disseminate di rifiuti, bottiglie, lattine, oltre ad uno spesso strato di una strana polvere rossa… Scopriamo che si tratta dei resti cartacei di petardi e fuochi d’artificio. Devono esserne stati esplosi migliaia comunque, poiché il suolo stradale sembra addirittura ricoperto da un tappeto rosso {NDR: che lo abbiano steso per accoglierci?} Tira un vento alquanto freddo e pioviggina… Entriamo di corsa in albergo per recuperare i nostri cappotti invernali. La valigia non si trova… BELLO!!! E adesso??? Alla reception sono un pó imbarazzati… Dicono non é mai successo nulla… Poi mi chiedono quando l’abbiamo lasciata… “Un mese fa” – rispondo. Mi guardano come se fossi un alieno… Poi la trovano subito! Era in magazzino {NDR: Evidentemente si erano stufati di vederla lì allo stesso posto…} Ci copriamo bene ed usciamo. Decidiamo di prendere il Canal Bus, sia perché siamo un pó stanchi, sia perché piove… Il Canal Bus é un sistema di battelli che circolano per i canali della città, su tre circuiti diversi. Puoi scendere liberamente a qualsiasi tappa e risalire da qualsiasi fermata per 24 ore. Facciamo quattro biglietti e partiamo per il giro. Scendiamo all’altezza del Museo di Anna Frank perché vogliamo andare a visitare il Museo del House Boat, che l’altra volta non abbiamo avuto il tempo di andare a vedere. Ma é chiuso. Passeggiamo un pó e poi andiamo a pranzo. Riprendiamo il Canal Bus e facciamo un ampio giro dei canali. Siamo talmente stanchi che a tratti ci addormentiamo… {NDR: vergogna!}. Piove abbastanza forte, per questo non abbiamo nemmeno tanta voglia di scendere. Ma scendiamo invece ad una tappa del centro per andare a vedere il Mercato dei Fiori.
Andiamo poi a bere qualcosa di caldo in un bar e riprendiamo il giro sul nostro Canal Bus. Il nuovo conducente é simpaticissimo. Parla anche un pó di italiano. {NDR: cosa che non mi stupisce per niente data l’altissima concentrazione di italiani che ci sono ad Amsterdam}. Facciamo ancora un giro completo di uno dei tre circuiti, durante il quale riusciamo ad ammirare decine di case galleggianti. Di alcune si possono scorgere anche gli interni poiché, essendo giunto l’imbrunire, hanno acceso tutte le luci. Alcuni stanno già cucinando, altri leggono il giornale in poltrona… Se dovessi tornare ad Amsterdam mi piacerebbe dormire in una di queste case! Verso le 18:00 sbarchiamo e ci avviamo verso l’albergo. Lungo la strada facciamo un pó di shopping… Dato che i nostri figli vogliono comprare un ricordo di Amsterdam. Due belle cuffie di lana con il simbolo della “canna-bis” ricamato sopra! Io mi compro una buona bottiglietta di vino francese, che già pregusto di bere come aperitivo in camera, dopo un mese di birra dominicana… Ma l’evento invece non si verificherà, perché all’albergo non trovano il cavatappi!! Pazienza me la berrò a casa in Ungheria…
Oggi ci sono tanti ospiti italiani al Winston, per lo più compagnie di ragazzi giovani. Sull’ascensore incontro due coppie giovani e regalo loro i biglietti del Canal Bus, che sono validi fino a domattina alle 12:00. Mi chiedono se devono darmi qualcosa?! E no… Tanto io non li posso più utilizzare, domani partiamo… Non mi metterò mica a fare dei business su un ascensore olandese?!? Per cena scegliamo un ristorante consigliato dalla Lonely Planet, De Keuken van 1870, ristorante storico del Centro di Amsterdam. Una volta era una semplicissima osteria per i meno abbienti. Oggi, ristrutturato, ha conservato però l’atmosfera antica. Lì ci facciamo una grandiosa scorpacciata di sauté di cozze… Dobbiamo ammettere eccellente! I prezzi sono oltre tutto veramente convenienti.
Dopo cena andiamo subito a letto… {NDR: per forza… Dopo oltre 36 ore che non ne tocchiamo uno!}. Le strade stasera sono semi deserte. Qualche avventore in qualche pub… Ma, rispetto il Venerdì sera… C’é una pace assoluta.
3 Gennaio 2007 – Mercoledì (Amsterdam – Budapest) Ci svegliamo alle sette passate e scendiamo per colazione. La notte é stata tranquillissima…
Fuori é ancora buio… E stanno pulendo le strade! Lasciamo questa sonnolenta Amsterdam in un’ennesima giornata piovigginosa. L’affollamento della stazione Centrale ci fa venire in mente che oggi é una giornata lavorativa e che fra qualche ora saremo già a casa.