Amsterdam… in bici o a piedi?

In giro per la città... e nei dintorni
Scritto da: MARISOL
amsterdam... in bici o a piedi?
Partenza il: 15/10/2010
Ritorno il: 18/10/2010
Viaggiatori: 18
Spesa: 500 €
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Anche questa volta ci accingiamo ad accompagnare il nostro amico per l’ennesima maratona che si appresta a correre. La tappa prevista è Amsterdam, dove ci rechiamo per la prima volta. La partenza comprende anche stavolta un bel nutrito gruppo di 18 persone, di cui tre partecipanti alla corsa ed il resto… tifosi! La partenza è prevista per il 15 ottobre 2010 e la maratona si correrà il 17. L’arrivo all’aeroporto di Schiphol è in perfetto orario; da qui prendiamo il treno che ci porta in città, ai nostri appartamenti già prenotati dall’Italia. Quando giungiamo a destinazione, ci attende la prima delle tante belle sorprese: in quattro famiglie, alloggiamo nella stessa tipica casetta olandese, quella stretta stretta, leggermente pendente verso la strada e alta: una meraviglia. Le scale sono veramente ripide, ma la sistemazione è semplicemente unica! Ogni famiglia ha il suo mini appartamento con bagno e cucina. Un solo inconveniente: il letto molto piccolo, si rivelerà piuttosto scomodo, ma pazienza! Il motivo per cui le case hanno questa forma stretta ed allungata risale a quando era in vigore un particolare sistema di tassazione sulle case: più questa era larga , più si pagava, ecco perchè sono state costruite estremamente strette e lunghe. Poiché era impossibile far passare i mobili per le scale, ecco sulla cima una originale carrucola usata per issare la mobilia e quant’altro fosse scomodo far passare per le scale. Ma se la casa non e inclinata, il carico urta lungo la facciata ed ecco spiegato il tutto. Abbiamo davanti a noi tutto il pomeriggio, per cui usciamo per una prima ricognizione. Usciamo, chiudiamo il portoncino a chiave, ci guardiamo soddisfatti e ci avviamo verso la stazione,centro nevralgico della città, che è proprio a due passi dalla casetta. C’è un po’ di traffico, anche se il mezzo di trasporto più comune è la bicicletta: sfrecciano da tutte le parti e più volte abbiamo rischiato di essere investiti, non essendo abituati a vederne tante in città, ma anche perchè i ciclisti non rispettano il codice della strada. Specialmente lì alla stazione ce ne sono centinaia, tutte ammonticchiate, avvinghiate tra loro. Ci chiediamo: come faranno a districarle? E se arriva il proprietario di quella proprio laggiù, in mezzo alle altre, incastrata? Mah! Forse è per questo che tante finiscono in fondo ai canali, così ogni giorno passa un battello che le recupera. La bellissima stazione è un po’ il centro della città; si trova in un gigantesco edificio neorinascimentale che chiude un buon tratto verso il mare. Da qui partono numerosi tram e noi ne approfittiamo subito, anche perchè piove. Dopo un bel giro, verso sera ci troviamo a Piazza Dam a rimirare il Municipio, il Grand Hotel Kransapolsky ed al centro il Nationaal Monument. Dopo cena, a tarda sera, ci rechiamo naturalmente verso il quartiere a luci rosse… e sì, non se ne può fare a meno, la tentazione è tanta. Non si può venire in questa città senza questa tappa obbligata. Naturalmente tutti insieme ci divertiamo tantissimo e non siamo i soli. E’ una cosa veramente insolita vedere tutte quelle signorine in vetrina, ma è anche una delle maggiori attrattive per turisti e non, che affollano le vie di questo quartiere. I ponti sui canali sono illuminati da lucine rosse che caratterizzano il quartiere. Passiamo una simpatica serata, divertendoci molto tra commenti e apprezzamenti sulla “merce”. E così finisce il nostro primo giorno di vacanza.

il tour della città continua

Oggi continuiamo a girare: la chiesa di San Nicola, patrono dei naviganti e poi una passeggiata lungo il fiume Ij. Da qui prendiamo l’auto per un paesino non troppo lontano dalla città: Marken, un antico villaggio di pescatori di soli 2000 abitanti che tengono veramente tanto alle loro tradizioni, custodendole gelosamente. Il paesino è una ”bomboniera”, con delle casettine stupende e varie porte di accesso al paesino. Su tutto spicca il campanile. La prossima tappa è il paesino di Monnickendam e quindi ancora l’autobus per Volendam. Questi paesini sono l’uno la copia dell’altra, bellissimi e piccolissimi, intatti nelle loro tradizioni ben difese dai pochi abitanti. I turisti sono comunque ben accettati e la cortesia è di casa. I mulini sono sicuramente il simbolo dell’Olanda, c’è addirittura una festa nazionale, l’11 maggio, dedicata ai mulini. Ce ne sono un po’ ovunque e ben conservati. Ne visitiamo uno ad Edam. Il proprietario è disponibile, naturalmente dietro un buon compenso, a mostrarci le meraviglie del suo mulino, anzi lo mette in funzione dandoci una breve dimostrazione della produzione dell’olio di lino. Quindi attraverso una stretta scala, saliamo fino a raggiungere le pale che lui aziona per la nostra gioia. Scattiamo un’infinità di bellissime foto come ricordo da portare con noi. Di ritorno in città, ci rechiamo a fare la spesa e ci riuniamo tutti in un appartamento per cenare. Naturalmente il divertimento è assicurato! C’è chi cucina, chi apparecchia, chi taglia il pane, chi organizza le sedie per tutti e… chi in cucina gironzola per rimediare qualche assaggino extra! Una breve passeggiatina serale per digerire e poi a letto presto: domani è il grande giorno della maratona! Di buon mattino ci rechiamo allo stadio, da dove partirà la maratona. I nostri amici concorrenti sono andati ancora prima: dovevano presentarsi molto presto. Già lungo le strade si vedono alcuni tratti transennati e soprattutto tanta gente allegra, che inneggia proprio come facciamo noi. La metro per arrivare allo stadio è piuttosto piena ed il caos e tremendo, ma non fa niente: siamo tutti euforici! Naturalmente incontriamo anche tanti altri italiani festosi come noi. Lo stadio è meraviglioso: suoni, colori, bandiere, ci tuffiamo in questa atmosfera con grande piacere! La maratona ha inizio e possiamo seguirla su di un grande schermo.

Il tempo scorre via veloce, nell’attesa dell’arrivo degli atleti. I primi, come quasi sempre, sono atleti di colore: sono fortissimi, veramente bravi. Anche i nostri amici sono bravi, si piazzano sempre in buone posizioni. Dopo circa 3 e mezza di corsa, eccoli arrivare uno dopo l’altro, soddisfatti ed emozionati! Mentre si rifocillano a casa, noi ne approfittiamo per fare un giro. Andiamo a cercare l’Hard Rock, tappa obbligatoria ovunque si vada. Li’ vicino, ci colpisce il sontuoso Teatro Municipale, dal nome impronunciabile (Stadsschouwburg), che non passa di certo inosservato anche perchè veniamo a sapere che dal suo balcone vengono annunciate le vittorie della squadra di calcio dell’Ajax. Percorriamo la via Leidsestraat, affollata e piena di negozi, fino a giungere al famoso mercato dei Fiori. Questo mercato è unico nel suo genere, perchè è ospitato su barconi galleggianti. Una volta infatti, i fiori giungevano fin qui attraverso il fiume, ma oggi ci si serve di più comodi e rapidi furgoncini. Il mercato è sorto nel lontano 1862 su questo che è uno dei canali più antichi della città: il Singel. Impossibile descrivere gli odori, i colori, le cascate rutilanti di fiori , e poi bulbi e semi di tutti i tipi. I tulipani sono semplicemente stupendi, specialmente quelli blu e neri che mi colpiscono in maniera particolare. Lungo la via troviamo un negozio di oggettini Natalizi… è nostro! Qualche acquisto e… via. Oltre ci colpisce un negozio di formaggi tipici. Ce ne sono tantissimi, ognuno nella sua carta colorata, secondo il tipo. Anche qui facciamo degli acquisti: riportiamo in Italia i sapori ed i colori olandesi. Tutto questo è semplicemente… bellissimo!. Questa lunga giornata va verso la sera. E’ ora di cena, quindi ci attende la gita in battello lungo i canali. Di sera la città è veramente bella, non fa neanche freddo e ci godiamo appieno questa insolita passeggiata.

tra case e chiese

L’indomani proseguiamo il nostro giro turistico: ecco la Chiesa Nuova mai ultimata, dove sono stati incoronati tutti i sovrani olandesi, ultima della lista Beatrice, ascesa al trono nel 1980. Ma ora stiamo per entrare in un altro mondo, terribile, che però è quasi un obbligo per chi viene ad Amsterdam. Visitiamo la casa di Anna Frank. Cercheremo di entrare quasi in punta di piedi, poiché ci sentiamo indegni di fronte a tanta sofferenza di quei lontani giorni, ma nello stesso tempo proveremo a far nostra qualche emozione in più, oltre i soli testi scritti cui siamo abituati a servirci, proprio per poter capire ciò che possono aver vissuto quelle persone colpevoli solo di essere nate in un momento sbagliato e di credere nei propri ideali che dovevano essere schiacciati da esseri senza scrupoli. Dopo una breve fila, riusciamo ad entrare. Questa casa-museo si compone in realtà di due fabbricati, uno sul davanti, cioè il negozio di spezie della famiglia e l’altro sul retro, che dette riparo alla famiglia Frank assieme ad altre persone ebree. L’entrata era camuffata dietro una libreria girevole, ma una denuncia anonima pose fine a questa vita di segregati: era il 4 agosto 1944. Visitiamo con grande emozione questa casa cercando di capire come poteva svolgersi la vita (se possiamo chiamarla così) di queste persone, il terrore che sicuramente accompagnava ogni istante della giornata. Qui si conservano oggetti, foto e scritti di quel tragico periodo e noi cerchiamo di assorbire avidamente il più possibile di tutto ciò. Quando usciamo, rimaniamo per un po’ senza parole, cercando di assimilare ogni piccolo insegnamento cui abbiamo potuto attingere nella visita della casa. Nelle vicinanze una statua della piccola Anna ci colpisce e ci fotografiamo con lei, quasi a darle un po’ di normalità nel volerla ricordare anche così. Entriamo poi nella Westerkerk, chiesa protestante edificata dopo la riforma del 1620. Nel suo diario, Anna scriveva che lo scampanio risuonante ogni quarto d’ora, le teneva compagnia. Ed ora ci dirigiamo verso il Museo Statale, il Rijksmuseum, che possiede la più grande collezione di opere d’arte del periodo d’oro dell’arte fiamminga, dal 1548 al 1702. E’ in ristrutturazione, ed i lavori andranno avanti fino al 2013. Nei pressi ecco il Van Gogh Museum, che ospita 200 dipinti e 550 tra disegni e acquerelli del pittore olandese, ma anche oggetti personali e lettere scritte al fratello Theo. Amsterdam è stata la capitale storica del commercio dei diamanti tra il 1500 ed il 1700, periodo di massima attività, dunque non poteva mancare un Museo dei Diamanti, che visitiamo con molto piacere. Qui sono stati tagliati il più piccolo ed il più grande diamante del mondo. Ed ora per concludere questa giornata di cultura, decidiamo di sdrammatizzare un po’ concedendoci le migliori patatine fritte della città: conosciamo un posto dove ci rechiamo senza indugi, Voetboogstraat, dove c’è un negozietto che dispensa cartocci di patatine fritte gustosissime! E questo conclude il nostro viaggio, perchè è tempo di rientrare. Sono stati pochi giorni, ma intensi; questa volta siamo riusciti ad unire al divertimento anche una breve parentesi culturale molto forte che sicuramente ci ha fatto riflettere. E’ stata una bella vacanza con i nostri amici, spensierata ma anche più ricca e sicuramente indimenticabile! Alle 21 parte il nostro aereo: bagagli alla mano

E… via a casa!



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