Amsterdam e dintorni 3
PRIMO GIORNO 12.08.2012
Quest’anno io e mia moglie, abbiamo deciso di visitare due Capitali del Nord, Amsterdam e Copenhagen. Come al solito per pianificare il viaggio mi documento su Turisti per Caso, prenoto per tempo il volo da Catania secondo il seguente itinerario: easyjet per la tratta Catania-Milano Malpensa-Amsterdam, Norwegian air per il percorso Amsterdam-Copenhagen, di nuovo easyjet per il ritorno Copenhagen-Milano Malpensa-Catania. Costo totale del viaggio aereo poco meno di €. 700,00 in due con un bagaglio da stiva.
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Decolliamo in orario da Catania ed atterriamo a Milano Malpensa alle ore 11,20, il volo per Asterdam parte alle 14,00. Ci serviamo del servizio ViaMilano Program; in buona sostanza accanto al ritiro bagagli del volo appena atterrato, sottoscriviamo una carta gratuita che ci dà diritto al Fast Track, (Ci si serve di una corsia preferenziale per i controlli di polizia saltando la fila), il collegamento gratuito wi-fi in aeroporto, nonché di evitare la consegna del bagaglio al check-in, sono infatti loro a prendere in carico il bagaglio ed a occuparsi di portarlo all’aereo, se necessario fanno anche il check-in; davvero un servizio comodo ed efficiente, gratuito almeno per le prime due volte, poi credo legato ad una sorta di raccolta punti. Alle 14:00 decolliamo per Amsterdam dove atterriamo puntuali alle 16,00. Dall’aeroporto Shipol prendiamo il treno per la stazione centrale di Amsterdam; i biglietti si fanno alle casse automatiche, pagamento con carta di credito (alcune accettano anche contanti) costo per due persone €. 8,00; i treni transitano ogni 15 minuti circa, durata del viaggio circa 15-20 minuti.
Sul piazzale della Stazione ci dirigiamo all’ufficio Turistico che sta per chiudere (sono solo le 17.00!), visto che non ci ricevono, anzi non ci fanno neanche entrare, ci spostiamo alla biglietteria dei mezzi di trasporto proprio lì accanto; facendo tesoro delle indicazioni anche di alcuni turisti per caso, rinunciamo ad acquistare la Amsterdam card ed invece acquistiamo un biglietto valido 4 giorni (per la precisione 96 ore dal primo utilizzo: il biglietto è magnetico e va strusciato su un apposito lettore presente sui mezzi sia quando si sale che quando si scende) per autobus-tram-metro e traghetti al costo di €. 20,00 ciascuno (il biglietto da un’ora costa €. 2,60).
Per il nostro soggiorno abbiamo scelto l’Hotel Ibis West, approfittando di una ottima occasione offertaci da AccorHotel la catena a cui appartiene l’albergo, soltanto €. 178,00 per quattro notti senza colazione (noi abbiamo preferito rinunciarvi; è comunque possibile usufruire di tale servizio, a buffet, al costo di €. 16,00 a persona).
L’hotel è leggermente “fuori mano”, nel senso che per raggiungerlo occorre servirsi dell’autobus (il n. 48) che impiega non più di 10-15 minuti per condurvi dalla stazione centrale, punto centrale di partenza per qualunque spostamento a piedi o con i mezzi dentro il centro di Amsterdam, alla fermata che si trova proprio davanti l’albergo e viceversa. Per la verità, poiché c’erano dei lavori stradali in corso, durante il nostro soggiorno la fermata era stata spostata di circa 200 metri. Gli autobus, puntualissimi, transitano ogni quarto d’ora dalle 6.00 a mezzanotte, durante le ore notturne un altro autobus (il 348) fa corse ogni ora.
L’albergo ha pienamente rispettato i commenti positivi che avevo letto su vari siti: è pulito, la camera assegnataci era sufficientemente ampia, il letto era comodo, il bagno, ricavato in un box, comprendeva una funzionale ed ampia doccia, gli spazi comuni erano adeguati e funzionali. Certo la posizione è defilata, lungo un grande viale alberato ai margini di una zona industriale-commerciale, non vi sono negozi od esercizi pubblici all’infuori di un burger-king proprio accanto all’hotel, ma se come noi utilizzate l’albergo solo per dormire la sera, va’ decisamente bene, il rapporto qualità-prezzo è decisamente favorevole anche senza considerare l’offerta di cui abbiamo approfittato.
Lasciati i bagagli in albergo, riprendiamo l’autobus 48 e ci dirigiamo al centro. Dalla piazza della stazione si diparte la via Damrak che conduce a Piazza Dam, cuore pulsante, anche troppo, della Amsterdam turistica. Lungo la strada, e sino alla piazza, un folla notevole ci accompagna. A destra e sinistra un susseguirsi di bistro, ristoranti, negozi di souvenir e gli immancabili chioschi che vendono cartocci di patatine fritte condite con diverse salse (ovviamente ne prendiamo immediatamente uno formato maxi). Decidiamo di allontanarci dalla folla e ci spostiamo verso i canali lasciandoci piazza Dam indietro alla nostra sinistra. Mai scelta fu più felice, la passeggiata all’imbrunire lungo le strade che costeggiano i canali, senza la folla che ci eravamo lasciati dietro, in una quiete impensabile per una città come Amsterdam è stata una delle più belle sensazioni del nostro soggiorno. Decidiamo di cenare al ‘T Zwaantje, in Berenstraat 12 (aperto fino alle 23.00), un piacevolissimo e particolare locale dal sapore nordico. Le pareti, rivestite in legno, sono tappezzate di poster, immagini e locandine, i tavoli sono rivestiti da piccoli tappeti. Ordiniamo un saporito stufato di manzo che viene servito con un contorno di verdure al vapore ed un piatto di filetto di maiale alla brace con contorno di patatine fritte, ovviamente birra; chiediamo del pane che ci viene servito accompagnato da burro salato e da un fantastico burro alle erbe (una vera delizia per il palato ed un attentato al nostro colesterolo); le porzioni sono abbondanti e ci saziano completamente, alla fine paghiamo €. 37,00. Dopo un’altra piacevole passeggiata per i canali, decidiamo di rientrare in albergo.
SECONDO GIORNO 13.08.2012
La mattinata (si fa per dire, ci alziamo alle 10.00) è destinata alla visita del museo Van Gogh, c’è abbastanza folla ma la fila scorre velocemente, le opere dell’artista sono esposte secondo criteri cronologici su due piani, presenti le più famose opere (dai girasoli ai vari autoritratti), il terzo ed ultimo piano è destinato ad una piccola raccolta di opere di artisti che in qualche maniera possono ricondursi a van Gogh. Complessivamente il museo non mi entusiasma affatto, MariaGiovanna esce invece pienamente soddisfatta. Per il pranzo, come nostra abitudine, avevamo deciso di consumare dei panini in un parco ed avevamo quindi fatto la spesa in un supermercato della catena AH (si trovano un po’ dappertutto in Città) ci dirigiamo quindi al vicino Vondel Park, affollato di giovani che prendono il sole distesi sull’erba. Tornando verso il centro ci imbattiamo nel BRANDMEESTER’S, in Van Baerlestraat, uno strano Bar dove oltre all’insostituibile espresso (ottimo! Ve lo consiglio), vendono tutto ciò che ha a che fare col prezioso liquido nero, dalla moka bialetti da due tazze, introvabile in Italia, alle più recenti superautomatiche, dal caffè tostato sul luogo ad alcune pubblicazioni specializzate.
Nel pomeriggio, ci dirigiamo al famoso mercato galleggiante dei fiori, in effetti in origine i chioschi si trovavano su barconi ormeggiati lungo un canale, oggi i barconi sono stati sostituiti da piattaforme in cemento ancorate al fondo del canale stesso, l’atmosfera non ne è però penalizzata più di tanto: la varietà dei fiori, l’esplosione di colori e forme, la vivacità del contesto valgono senza dubbio la visita. Compro bulbi di ogni genere sotto lo sguardo di leggera disapprovazione di Maria Giovanna che ritiene io abbia esagerato.
Passiamo la serata a percorrere tutte le stradine secondarie che intersecano i canali e le vie principali dello shopping. Abbiamo cenato in un locale lungo la via Damstraat, l’Argentinos, una normalissima steack house senza particolari lodi, anzi le verdure di contorno alla carne non erano assolutamente adeguate, mal tagliate e peggio grigliate, non mi sento di consigliarlo soprattutto al prezzo di €. 55,00.
TERZO GIORNO 14.8.2012
Oggi abbiamo deciso di visitare i dintorni di Amsterdam e ci dirigiamo quindi a Zaanse Schans, un piccolo villaggio affacciato su un largo canale, a circa 30 minuti di treno dalla città, dove resistono diversi tradizionalissimi mulini a vento, un museo degli altrettanto tradizionali zoccoli di legno ed un particolare caseificio.
Per andare a Zaanse Schans si prende il treno dalla stazione centrale, scesi alla stazione di Koog-zaadijk, ci si dirige verso la destinazione finale attraversando il piccolo centro abitato, una piacevolissima passeggiata di una decina di minuti. Lungo la strada in una panetteria sulla destra acquistiamo dei dolcetti alla mandorla veramente buoni.
Zaanse Schans è una piacevolissima sorpresa, un agglomerato di casette in legno verdi, parecchie abitate da gente del luogo dove il tempo sembra essersi fermato, numerosi piccoli canali, sormontati da ponticelli in legno a schiena d’asino, attraversano tutto il villaggio; spostandosi un po’ verso sinistra si accede alla zona più turistica, qui troverete il museo degli zoccoli e il caseificio. Quest’ultimo merita una menzione particolare: dopo una prima sala dove potete vedere alcuni strumenti utilizzati per la produzione del formaggio, si accede alla zona dello spaccio; qui numerose commesse in abito tradizionale, con tanto di cappellino a punta, vi forniranno in quantità assaggi di una incredibile varietà di formaggi tali da soddisfare qualunque palato, se volete, e gradite, accompagnati da salsine e marmellate particolari. I mulini, che si trovano lungo un percorso esterno prospiciente un largo canale, sono certamente interessanti ed alcuni, ancora in funzione sono visitabili all’interno. Proprio all’ingresso di Zaansche si trova anche il primo negozio del Signor Albert Heijn (lo stesso della catena di supermercati) trasformato in un piccolo museo riproducente il negozio com’era nel 1887, con i prosciutti appesi, il barilotto del burro o il contenitore delle uova a tre centesimi la dozzina, i contenitori per il tè dai disegni orientali, la macchina per tostare il caffè etc.
Torniamo ad Amsterdam con lo stesso treno dell’andata.
Nel pomeriggio decidiamo di effettuare il giro in battello di Amsterdam lungo i canali. Ci sono diverse compagnie che effettuano questo servizio, la cui durata, per tutte, si aggira intorno ad un’ora, il costo invece è ampiamente variabile dagli otto ai quindici Euro, noi decidiamo di prendere il battello della compagnia Rederij Plas, che è più piccolo degli altri e consente di vedere meglio la città dalla particolare prospettiva dei suoi canali, l’imbarco è proprio all’inizio della via Damrak. La gita non ci delude, sebbene la guida non contempli la lingua italiana, Maria Giovanna mi traduce in tempo reale le indicazioni che vengono fornite in inglese, da parte mia mi impegno a documentare la navigazione scattando almeno un centinaio di foto.
Scesi dal battello ci dirigiamo nella zona oltre Piazza Dam verso il quartiere delle Beghine, ma è troppo tardi e lo troviamo chiuso, proseguiamo quindi nella zona dei canali e ceniamo al Luden, un locale per metà ristorante e per metà Brasserie, noi optiamo per quest’ultima e ne usciamo piacevolmente soddisfatti dopo aver pagato €. 33,00. Ci dirigiamo quindi verso piazza Dam che oltrepassiamo voltando poi a destra per l’immancabile giro nel Red Light District, un susseguirsi di locali sexy, porno shop e le famose ragazze in vetrina. La folla è incredibile, la mia personale impressione è che siano tutti turisti più che clienti, bho!, un po’ perplessi ci allontaniamo dalla zona e rientriamo in hotel.
QUARTO GIORNO 15.08.2012
Prima di proseguire la visita dei dintorni di Amsterdam, decidiamo di tornare al Quartiere delle Beghine che avevamo trovato chiuso la sera prima, all’interno del cortile racchiuso tra le costruzioni che lo circondano troviamo la più antica casa di Amsterdam ancora in piedi, una costruzione completamente in legno miracolosamente sopravvissuta ai diversi incendi che hanno interessato nei secoli la città.
Come consigliato da molti turisti per caso decidiamo di visitare Marken, Voledam ed Edam. Per fare il nostro giro prendiamo sul retro della stazione di Amsterdam l’autobus 110 e facciamo il biglietto giornaliero da 10 Euro che ci dà diritto a prendere tutti i mezzi della zona che visiteremo per l’intera giornata. Giungiamo a Marken, un isolotto collegato alla terraferma da una sottilissima striscia di terra, occupato per circa un terzo da un piccolo paese originariamente di pescatori, in effetti ancora oggi si trovano ormeggiate al porto diverse barche da pesca, fondamentalmente il paesino è diviso in due zone principali sorte intorno alla chiesa ed, ovviamente, al porto. Anche qui passeggiare tra i vicoletti alcuni dei quali larghi non più di due/tre metri, tra le case di legno con le finestre a livello strada ornate da graziose tendine, è un vero piacere. Ci dirigiamo quindi verso il lato nord dell’isolotto dove troviamo una serie di villette di recente costruzione fronte mare; oltre queste costruzioni una pista ciclabile fa il periplo dell’isola a cinque metri dall’acqua. Ovviamente pace assoluta. Decidiamo di sederci sulle panchine apposite che troviamo e consumiamo i nostri tramezzini al salmone affumicato guardando le onde che si infrangono ai nostri piedi. Più in là alcuni ragazzini fanno il bagno. Per tornare verso il porto, invece di tagliare per la strada già percorsa decidiamo di proseguire lungo la pista ciclabile, mezz’ora abbondante di cammino ammirando il paesaggio e godendo di una piacevolissima brezza marina. Giunti al porto veniamo assaliti dalla folla, insofferenti ci affrettiamo a prendere il battello che in 30 minuti ci porta a Voledam.
Anche qui la folla è parecchia, la strada principale che costeggia il litorale ed attraversa il porto è un susseguirsi ininterrotto di ristoranti e negozi di souvenir stracolmi oltre ogni possibile immaginazione, abbandoniamo quindi questa via per dirigerci verso le più quiete zone interne. Francamente Voledam non mi ha fatto una grande impressione, al di là della pur gradevole, ma trafficatissima, zona del porto, per il resto mi è sembrata abbastanza anonima ed ordinaria, per cui dopo poco, decidiamo di prendere l’autobus, sempre con il biglietto giornaliero che avevamo fatto in mattinata, e procediamo per Edam. Qui giunti apprezziamo immediatamente un’aria totalmente diversa e tranquilla: un ordinato paesino, in cui ogni strada ospita costruzioni particolari e dove dietro quasi ogni angolo uno scorcio di paesaggio ti sorprende. Lungo uno dei canali, in Matthijs Thinxgracht, ci imbattiamo in una piccola chiesa, è chiusa e non si può visitare, ma il piccolo cimitero attiguo è un oasi di tranquillità e bellezza, all’aspetto si presenta con tanti vialetti ricoperti di ghiaia e piccole tombe scavate nella terra; ciò che più mi ha sorpreso, una volta entrato, è stato che quella che io ritenevo fosse ghiaia a ricoprire i vialetti, era invece una incredibile distesa di piccole conchiglie marine bianche, una cosa che non ho mai visto da nessuna parte e che non avevo mai immaginato potesse essere realizzata.
Usciti dalla chiesa ci siamo fermati a riposare su una panchina al bordo del canale sotto un salice piangente. Abbiamo poi proseguito verso la piazza centrale di Edam e lungo altri canali che intersecano, immancabili, la via principale, dovunque le tipiche abitazioni olandesi a due piani, con la facciata a punta riportata, strette ed alte. Comincia a fare buio e viene giù anche un po’ di pioggia, per cui decidiamo di ritornare ad Amsterdam con l’autobus utilizzando sempre il biglietto giornaliero.
Torniamo a cenare al ‘T Zwaantje, stavolta io mi faccio tentare da un piatto di cosce di pollo, cucinato in una pentola di terracotta condito con salsa e vari altri ingredienti, Maria Giovanna sceglie invece un trancio di salmone cotto alla brace, ovviamente immancabili le fette di pane con il burro alle erbe che ci siamo affrettati a richiedere. Anche stavolta le pietanze soddisfanno pienamente le nostre papille gustative per il corrispettivo di €. 40,00 birre comprese.
QUINTO GIORNO 16.8.2012
Fatte le valigie lasciamo il nostro Hotel dirigendoci verso la stazione centrale di Amsterdam. lasciamo i bagagli nell’apposito deposito, in vero piuttosto caro, €. 15,00 per due armadietti, ed approfittiamo delle poche ore che ci separano dalla partenza per dedicarci allo shopping e tornare a prendere un caffè al Brandmeester’s, riprendiamo il treno verso l’aeroporto dove ci aspetta l’aereo che ci porterà a Copenhagen. Il relativo racconto prosegue nella sezione dedicata alla Danimarca.