Amsterdam e dintorni 10

Breve Viaggio ad Amsterdam e dintorni (Haarlem, Leiden e Zaanse Schans) -------------------------------------------------------------------------------------------- Perché Amsterdam? Perché non c’ero mai stata…. Scrivere un diario di una città non è mai cosa facile: un elenco di posti, un itinerario dettagliato con il rischio di...
Scritto da: anna_mrcs
amsterdam e dintorni 10
Partenza il: 13/06/2008
Viaggiatori: in coppia
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Breve Viaggio ad Amsterdam e dintorni (Haarlem, Leiden e Zaanse Schans) ——————————————————————————————– Perché Amsterdam? Perché non c’ero mai stata…

Scrivere un diario di una città non è mai cosa facile: un elenco di posti, un itinerario dettagliato con il rischio di riscrivere parte di una guida. Il diario di una città deve raccontare un po’ della città, di quello che si è visto ma soprattutto di quello che ci ha colpito, affascinato e che ci siamo gelosamente portati a casa tra i ricordi di viaggio. Amsterdam è la capitale dell’Olanda ed è anche una delle più grandi città del nord Europa con una popolazione che supera i 750.000 abitanti. Si estende su una zona di terre basse, da qui l’origine del nome Paesi Bassi, e se non fosse per le difese costruite a salvaguardia del territorio queste terre sarebbero per buona parte dell’anno sommerse dalle acque del mare.

E sono proprio tutti i canali, circa 75 chilometri, su cui è costruita la città, nonché la sua particolare architettura e la sua straordinaria e bizzarra vita a dare un fascino particolare a questa città, ad attirare ogni anno milioni di turisti e tra questi anche noi due! Particolare e suggestiva è l’architettura delle case inclinate, delle Grachtenhuizen, se ne contano circa 7000, molte di queste sono affacciate sui canali. Le case costruite su pali, ora di cemento una volta di legno, interrati nel suolo sono tutte strette ed alte e finiscono con una particolare forma a punta. Unica anche la loro strana inclinazione verso l’esterno. Nella parte più alta della facciata si nota il gancio a cui agganciare la carrucola. Infatti queste case alte e strette al loro interno hanno delle scale strette strette e le merci o gli arredi per essere portati ai piani alti devono essere calati o issati per mezzo di questa carrucola, passando dalla finestra. La particolare inclinazione verso l’esterno manteneva le merci da calare o issare lontano dalla facciata.

Storicamente le origini della città si collocano più o meno intorno al 1200, sulle rive della foce del fiume Amstel dove nacque un villaggio di pescatori che successivamente divennero poi dei mercanti. Per evitare le inondazioni le prime case furono costruite su cumuli di terra e i mulini venivano utilizzati anche per drenare il terreno. La città vide uno sviluppo veloce e fiorente in epoca medioevale, quando la scoperta di un metodo per essiccare le aringhe (1385) permise alla città di ampliare i commerci esportando le aringhe essiccate. I tempi delle sardine in scatola erano ancora lontani! Il XVII fu chiamato secolo d’oro e molte dimore della città, appartenenti a questa epoca, ne testimoniano la sontuosità e la considerevole crescita, non solo in termini di popolazione, ma di splendide case e opere d’arte che vide fiorire la città.

Forse non tutti sanno che in origine la città di New York assunse il nome di Nuova Amsterdam. Nome attribuito dai primi conquistatori Olandesi che si insediarono nella zona. Nuova Amsterdam però non ebbe lo sviluppo economico desiderato e fu quindi ceduta agli inglesi che ne cambiarono il nome nell’attuale, ma questa è un’altra storia e un altro posto.

Sebbene i Paesi Bassi si proclamarono neutrali in entrambi i conflitti mondiali, durante la Seconda Guerra Mondiale furono comunque invasi dalla Germania, e numerosi ebrei furono deportati in Germania. Anna Frank fu una di questi, la sua storia e il suo diario hanno fatto e continuano a fare il giro del mondo denunciando le brutalità e l’assurdità dell’olocausto. 13 giugno 2008 Avremmo dovuto arrivare ad Amsterdam ieri notte ma a causa di un ritardo di due ore dell’aereo, già comunicatoci al check-in che si è poi quasi raddoppiato a causa del temporale che imperversava su Malpensa siamo atterrate ad Amsterdam (Schiphol) che erano circa le due del mattino. A differenza di Malpensa dove dopo le dieci hanno cominciato a chiudere negozi, bar e c’è mancato poco che spegnessero anche le luci Schiphol era molto più vivace e funzionante. Recuperati i nostri bagagli ci siamo recate a prendere il treno per raggiungere il centro città con la certezza che avremmo dovuto acquistare i biglietti in uno dei terminali automatici. Invece con nostra sorpresa uno sportello della biglietteria era ancora aperto e la notizia che un treno sarebbe partito da li a pochi minuti ci ha anche rincuorato. Solitamente c’è un treno ogni 10 minuti circa dalle 6 alle 24, e uno ogni ora nella restante fascia. La durata del viaggio è stimata in 20 minuti.

La stazione di notte è sorvegliata dalla polizia che impedisce l’ingresso agli homeless e ai non passeggeri. Sono quasi le tre del mattino e la città dorme, pochissime auto, pochissime persone in bicicletta. Rimaniamo subito impressionate dall’enormità del parcheggio delle bici davanti alla stazione e dalla quantità di bici che vi sono stipate all’interno! Da non credere! Incredibile! Velocemente ci avviamo lungo il canale Singel in direzione dell’hotel che abbiamo prenotato. Nel buio e nel silenzio della notte lungo il canale incontriamo anche qualche vetrina con annesse signorine ancora al lavoro, beh.. Saranno quelle del turno di notte. Arriviamo all’albergo dove il portiere ci fornisce subito la chiave della nostra camera e ci spedisce a dormire, al resto ci penseremo domani, c’è talmente tanto silenzio che quasi non osiamo muoverci per paura di far rumore salendo la ripida e stretta scala in legno che porta alle camere. La camera è piccola, non abbiamo sicuramente spazio a sufficienza per fare ricevimenti o feste ma per noi due è più che sufficiente. Con nostra triste sorpresa scopriamo che qualcuno a Malpensa deve aver lasciato i bagagli sotto la pioggia. Gran parte delle cose contenute nei nostri trolley sono umide e bagnate. Così prima di andare a letto ci tocca anche stendere il bucato! Dopo qualche ora di sonno ci svegliamo alle 8 e mezza pronte per andare a visitare la città. Cominciamo subito con lo scoprire che fa piuttosto freddo, il cielo è grigio e una leggera brezza fredda minaccia di accompagnarci per tutto il giorno.

Camminando lungo il canale Singel arriviamo al mercato Bloemenmarkt. È l’ultimo mercato galleggiante della città, anche se le attuali bancarelle galleggianti sono tutte permanenti conserva parte del suo fascino per via di tutti i colori dei fiori in vendita. Ci sono tulipani, rose, e tanti altri fiori, bulbi e souvenir a tema. Fa venire voglia di darsi al giardinaggio! Ma forse non è il caso visto che a casa mia le piante si suicidano dalla disperazione! I tulipani ed i fiori in generale sono una presenza importante in Olanda, mercati, negozi, chioschi agli angoli delle strade, testimoniano il fiorente mercato dei fiori di questa nazione. Ho letto che ad Amsterdam è buona educazione, se invitati a cena, presentarsi con un bel mazzo di fiori per la padrona di casa. Lo terremo presente, io e Roberta, nel caso qualcuno ci inviti a cena a casa sua! Eh eh eh! Poco lontano dal mercato c’è la torre della Zecca (Munttoren) che una volta faceva parte di una delle porte difensive della città.

Entrare a Begijnhof è un po’ come entrare in una fiaba d’altri tempi. Questo piccolo raggruppamento di case raccolte intorno ad un piccolo giardino con gli uccellini che cantano dolcemente sugli alberi, la gente che cammina lentamente e le facciate delle case d’epoca paiono proprio l’ambientazione di una favola, non ci sarebbe da stupirsi di vedere Biancaneve ad una finestra o Alice nel paese delle meraviglie che sonnecchia sotto un albero. Questo quartiere venne costruito nel 1346 come residenza per le beghine, una confraternita di sorelle che vivevano come delle suore senza però esserlo, che aiutavano i poveri e gli ammalati. Tra gli edifici che si affacciano sul cortile si può osservare la più antica casa di Amsterdam e la cappella del Begijnhof: la chiesa clandestina dove pregavano le beghine.

Il Dam è una delle piazze più famose della città, è anche il luogo dove venne costruita la prima diga sull’Amstel. Su questa piazza vivace e gremita di gente e piccioni si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città: il Koninklijk Paleis, il Niewe Kerk e il museo di Madame Tussaud’s Amsterdam. Ad un lato della piazza si erge un obelisco che è un monumento nazionale costituito nel 1956 in memoria delle vittime della seconda guerra mondiale. Koninklijk Paleis è il palazzo reale, originariamente fu costruito come municipio ma attualmente viene utilizzato dalla famiglia reale per le cerimonie ufficiali. Nieuwe Kerk è la chiesa nuova. Fu costruita nel XIV secolo per far fronte alle esigenze di una città la cui popolazione era in notevole aumento e la chiesa Vecchia non era più sufficiente a contenere tutti i fedeli. Nel corso della storia l’edificio fu più volte devastato dal fuoco e il campanile non venne mai completato. La chiesta attualmente viene utilizzata come centro culturale, vi tengono concerti, mostre e le incoronazioni dei sovrani olandesi e l’ingresso è a pagamento.

Percorrere la Danmark, questa affollata via, in direzione della stazione è un susseguirsi di negozi di souvenir, la via è larga e gremita di gente ma benché rinomata e famosa non esercita alcun fascino su di noi. Preferiamo le viuzze strette lungo i canali, con le facciate delle case leggermente storte che si affacciano per le vie e di tanto in tanto un caffè o una piccola bottega. Ne abbiamo trovata una di giocattoli educativi proprio carina.

Camminare per Amsterdam se da un lato è il modo migliore per osservare la città, per scovare gli angoli più suggestivi, dall’altro richiede una particolare attenzione. Il traffico di auto non è particolarmente elevato e non rappresenta un problema per i pedoni mentre il traffico delle bici è piuttosto intenso, la città è costruita a misura di ciclista, piste ciclabili, corsie preferenziali e aihmè i poveri pedoni devono fare molta attenzione ai ciclisti perché di fermarsi per cedere il passo ai bipedi non se lo sognano nemmeno! Anzi… La zona della stazione, Central Station, è tutta un cantiere, ci sono lavori in corso sulla facciata e sulla piazza antistante. Poco lontano la Sint Nicolaaskerk, una delle tante chiese dedicate alla memoria di San Nicola, il patrono dei marinai. Amsterdam per molte persone è sinonimo di trasgressione, di luogo in cui sesso e droga sono un accoppiata lecita e onnipresente. Negli anni sessanta divenne il paradiso della cultura hippy e del traffico di stupefacenti. Oggi grazie ad interventi operati nel passato non è più così. Le droghe leggere non sono state legalizzate nei resto dei Paesi Bassi ma ne è tollerata la vendita e quindi il consumo all’interno di particolari locali detti Coffeshops (meglio non entrare per un semplice caffè!). Diversamente, il consumo e lo spaccio di droghe pesanti è considerato reato come nel resto del mondo. Le società si evolvono, la tecnologia migliora, il mondo per taluni versi si civilizza sempre di più, la vita della gente migliora, ci sono mestieri che scompaiono, mestieri che si inventano e c’è un mestiere, antico come il mondo, che nonostante tutto, nonostante i tentativi dei governi, delle associazioni umanitarie, e di quanti altri ancora credono nell’immoralità di questa pratica è sempre restato tale e quale. Semplicemente vive grazie a una banale legge di mercato: finché ci sarà la domanda purtroppo ci sarà l’offerta. Ad Amsterdam la prostituzione è consentita nell’ambito di particolari locali, chiamiamoli così per non definirli con il loro giusto nome. Poiché anche gli olandesi non sono riusciti a sconfiggere questa piega hanno optato per contenerla limitandola così in questi locali, dove si può quindi tenere sotto controllo il fenomeno e garantire qualche tutela, sanitaria e di sicurezza, alle signorine che decidono di praticare quest’antica professione. Ovviamente devono essere tutte, o tutti a seconda dei locali, maggiorenni. Ad Amsterdam c’è una zona della città che è un susseguirsi di questi locali, ragazze, e non solo, poco vestite sono esposte in vetrina tentano di adescare, attirare i possibili clienti. Non credo che servano parole per commentare questa situazione.

Nonostante il freddo camminiamo tutto il giorno, ci fermiamo giusto il tempo di comperare qualcosa per il pranzo, giriamo di qua, di la, svoltiamo in strade e vicoli, percorriamo canali, attraversiamo ponti, scattiamo foto e ammiriamo l’incanto degli edifici, osserviamo la frenesia dei passanti, la sicurezza dei ciclisti e apprezziamo gli angoli verdi lungo i canali. Questa è la nostra Amsterdam, l’Amsterdam che porteremo nel cuore e porteremo a casa! Tra tutti i ponti presenti in città, il Magere Brug (cerchia dei canali est) è forse il più famoso. Si tratta di un tradizionale ponte levatoio olandese e quello che possiamo ammirare ora è una ricostruzione dell’originale che era in legno e fu costruito nel 1670. Il suo nome Magere Brug significa ponte magro è deve questa definizione proprio alla sua struttura molto magra. Sebbene il suo nome appare ovvio la tradizione vuole che il suo nome derivi da due sorelle: le sorelle Mager che vivevano sui due lati dell’Amstel.

Capitiamo in città proprio durante gli Europei di calcio e la nazionale olandese, dopo averle suonate all’Italia, si appresta a giocare e vincere altre partite. Per le strade, il tifo, si vede ad ogni angolo. Locali tappezzati di arancione, striscioni arancio che inneggiano la squadra sono esposti un po’ ovunque, palloncini colorati di bianco e di arancio e per le vie i tifosi con magliette o altri accessori arancio non mancano. Ho l’impressione che il tifo e la passione per il calcio in Olanda è ancora peggio che in Italia! Tra i musei di Amsterdam decidiamo di visitare il museo di Van Gogh. Si trova in un edificio moderno, nella zona dei musei. Se devo essere sincera sono rimasta un po’ delusa, mi aspettavo una collezione di opere del pittore molto più ricca. Un altro museo d’arte molto visitato, lo testimonia la coda che vediamo all’ingresso che ci fa desistere dal proposito di entrare a visitarlo, è il Rijksmuseum. Molto particolare è l’edificio che lo ospita, un sontuoso edificio in stile neogotico. Qui dentro sono contenute una delle più grosse collezioni d’arte olandesi. Poco lontano da questa zona il Vondelpark, un bellissimo parco pubblico che fu aperto la pubblico nel 1865. Nasce come iniziativa di un gruppo di importanti residenti nella zona che si fece promotore di racimolare il denaro per la costituzione di un parco pubblico. È un buon posto dove passeggiare e trascorrere un pomeriggio in mezzo al verde. Noi ci arriviamo che orami ora di cena… Rientriamo in camera che non sono ancora le 22. E’ stata una giornata piena, abbiamo dormito poco, abbiamo camminato tanto, girato a più non posso quasi come delle trottole in questa città, volevamo vedere tutto quello che c’era da vedere lungo il nostro percorso, non tralasciare nulla, non dimenticare nulla. Quando ci corichiamo sentiamo in lontananza i rumori della città, i festeggiamenti per non si sa bene quale partita di calcio, ma siamo talmente stanche che ci mettiamo poco ad addormentarci.

14 giugno 2008 Se c’è una cosa che funziona bene in Olanda sono i trasporti ferroviari. Beh.. Se paragonati a quelli italiani funzionano tutti meglio, non è che ci voglia molto a far arrivare in orario i treni! Abbiamo deciso di visitare due città nei dintorni di Amsterdam: Leiden ed Haarlem. Faremo un giro ad anello, prenderemo il treno e andremo dapprima ad Haarlem e poi a Leiden per fare poi ritorno ad Amsterdam. Non abbiamo nemmeno dovuto vagare per le città con l’angoscia di perdere un treno, ci sono talmente tanti treni per coprire le tratte che ci interessano che più che un sistema di trasporti interurbano pare un sistema urbano. Insomma.. .La linea ferroviaria Pinerolo-Torino nemmeno ai tempi delle olimpiadi invernali del 2006 ha visto così tante corse collegare le due città! Haarlem, fondata nel 1245, è oggi la capitale commerciale dell’Olanda settentrionale, è anche un fiorente centro dell’industria farmaceutica, dei bulbi e della stampa olandese. Insomma… a vederla pare una tranquilla cittadina di provincia e invece è l’ottava più grande città del paese. C’è da dire che nonostante tutto ha conservato parte del suo fascino secentesco e passeggiare per le sue stradine è particolarmente suggestivo e piacevole. Una cosa curiosa si trova 4 metri sotto il livello del mare.

Sulla Grote Markt è in corso il mercato cittadino, bancarelle di frutta e di fiori colorano la piazza. Ad un chiosco comperiamo un bel dolcetto per deliziare i nostri palati, si tratta di due bei biscotti, tipo wafer, tenuti insieme da uno sciroppo molto dolce, il tutto viene servito tiepido ed è veramente una delizia.

Sulla piazza si affaccia la Grote Kerk e lo Stadhiusi. La Grote Kerk è l’enorme chiesa, in stile gotico, della città. Facciamo un bel giro intorno perché da un lato vi sono tutta una serie di negozi e case addossati alla chiesa molto particolare. Incontriamo, in un vicolo vicino alla chiesa, un gruppo di donne impegnate a fare la maglia. Sono sedute in cerchio con le loro seggiole da campeggio e chiacchierando lavorano a maglia. Che cosa strana.. Magari sarà il circolo della maglia della zona! Mentre lo Stadhiusi è l’austero municipio della città.

Anche Haarlem ha il suo bel ponte levatoio, lo Gravestenenbrug, che attraversa il fiume Spaarne.

Facciamo un bel giretto per la città, dapprima vagando in maniera ordinata seguendo un itinerario segnato su una guida e poi a caso, seguendo il nostro istinto. Certe volte, vagando senza una meta si incontrano gli angoli più suggestivi, le viuzze meno visitate ma altrettanto belle e degne di nota. Arriviamo davanti ad una piccola piazzetta dove un airone, del tutto indisturbato, passeggia davanti ad una panetteria, alcuni piccioni lo avvicinano ma lui non li degna nemmeno di uno sguardo, con il suo collo lungo e la sua postura fiera muove la testa ed il lungo becco a destra e sinistra in cerca di qualcosa. In tutto questo girovagare troviamo per fino un bel mulino a vento, ma poi il tempo stringe e ci dirigiamo verso la stazione, è ora di partire per la nostra prossima destinazione.

Leiden, la nostra seconda meta di oggi, è una prosperosa città universitaria. Ci sono molti canali, stradine e vicoli molto suggestivi. Rispetto ad Amsterdam ha un fascino più semplice, più provinciale è forse mi piace proprio per questo. Mentre Haarlem ci è parsa tranquilla, quasi assonnata, Leiden ci appare subito più viva, più vitale. Ad un angolo di un canale, in una piccola chiesetta, si sta per celebrare un matrimonio, gli invitati in abiti eleganti attendono l’arrivo della sposa, che arriva su un calesse trainato da due cavalli, come nelle migliori favole! Chissà chi è tra tutti questi ometti alti e biondi, che Roberta scruta accuratamente, il suo principe azzurro! Di per se la città è molto vivace, negozi, caffè, la gente che si affolla lungo i canali. Hoogstraat è la strada dove si incontrano i canali sul Reno, è un susseguirsi di caffè e ristoranti e soprattutto gente, tanta gente. Molto suggestivo è De Burchi, una fortezza del XII secolo con bastioni merlati. Si trova sopra un tumulo di erba, un po’ rialzata rispetto al resto così da consentire una vista sull’intera città Rientriamo ad Amsterdam giusto in tempo per una piccola passeggiata prima di cena. Così scegliamo una delle zone della città che non abbiamo ancora visitato e si incamminiamo in questa direzione. Amsterdam è comunque Amsterdam, gremita di gente, di turisti, frenetica anche negli angoli più nascosti e remoti. Volevamo anche visitare la casa di Anna Frank ma la coda davanti all’ingresso ci fa cambiare idea. Che devo pure fare un’ora di coda per entrare in un museo questo proprio non lo concepisco, così ci sediamo lungo il canale, in una zona tranquilla a goderci un po’ di riposo e di relax. Sul canale passano molte barche: battelli di turisti, barche private, barche dove sono in corso feste e festini, insomma la vita sui canali di Amsterdam non è affatto un mortorio, sarà così ogni girono o solo questa sera che è sabato sera? Su alcuni canali sono ormeggiate le case galleggianti, ce ne sono di belle e ce ne sono di molto appariscenti o eccessivamente addobbate o altre ancora che invece necessitano di urgenti lavori di ristrutturazione, sono comunque un’immagine ed un icona di questa città.

Oggi il sole ci ha tenuto compagnia quasi tutto il giorno e visto che il tempo è stato favorevole, dopo cena ce ne andiamo anche noi a fare una bella crociera sui canali. Un altro modo e un altro approccio per conoscere questa città. La barca naviga lentamente, tra canali e ponti la città scorre e cambia davanti ai nostri occhi mentre le prime luci della sera calano sulla città e gli innumerevoli ponti di Amsterdam si illuminano con fili di luci.

15 giugno 2008 Per le strade di Amsterdam si nota subito che è domenica mattina, la città sonnecchia e in giro si vedono solamente i netturbini che ripuliscono la città di tutta la sua immondizia. Il programma della giornata prevede la visita a Zaanse Schans per poi fare rientro nel primo pomeriggio e concludere la visita della città. Zaanse Schans è una zona della città di Zaandam. Quest’area fu creata nel 1960 con lo scopo di descrivere un villaggio del XVII secolo. I suoi edifici: case, negozi e i mulini storici presenti nella zona di Zaan sono stati spostati e qui collocati per creare questa specie di villaggio-museo, il cui ingresso è gratuito. Il villaggio-museo è comunque abitato, e la gente ci vive e lavora.

Per raggiungere Zaanse Schans dobbiamo dapprima prendere un treno per Zaandam, poi proseguire a piedi per un piccolo tratto e prendere un traghetto che ci porta direttamente in questo piccolo villaggio-museo. Non è la sola via, esiste anche una strada utilizzata dalle automobili e dagli autobus. Il nostro viaggio di per sé semplice si complica per effetto dell’interruzione della linea ferroviaria. Parte del percorso lo dovremo coprire con un autobus sostitutivo. Nonostante questo piccolo intoppo riusciamo ad arrivare a Zaanse Schans senza problemi. Il ritorno invece è stato molto più movimentato. Insieme a tanti altri siamo rimasti sotto la pioggia ad aspettare un autobus sostitutivo, ne sono arrivati due ma era già completi, alla fine, schiacciate in mezzo alla gente siamo riuscite a salire sul terzo autobus, anch’esso pieno. Insomma ieri abbiamo elogiato le ferrovie Olandesi oggi dobbiamo ritoccare un tantino questa definizione. Questa gestione degli autobus sostitutivi è un tantino da migliorare. Il primo impatto con Zaanse Schans è da favola, sembra di essere entrate in un quadro d’altri tempi. Casette d’epoca, con piccole staccionate, ponti su canali e prati all’inglese contornate da floride aiuole fiorite. Paperotti ed uccelli che affollano i canali, passeggiano nei prati, per fino un airone si riposa sulla riva del canale. Ci sono anche sei mulini a vento, alcuni sono visitabili (a pagamento). Sembra proprio di essere entrati in un libro di favole. La campagna Olandese con le pecore e le mucche tranquille al pascolo nei prati con l’erba alta arricchisce di fascino e poesia questo già suggestivo paesaggio.

Ci sono anche due fattorie e ovviamente un po’ di negozi di souvenir e prodotti tipici. Si può assistere ad una lezione su come fare gli zoccoli o il famoso formaggio Gauca dall’immancabile rivestimento esterno in cera rossa o gialla. Insomma questo museo all’aperto è un vero gioiellino! Rientrate ad Amsterdam riprendiamo la visita di quanto ancora dobbiamo vedere. Tra le altre cose facciamo una puntatina al Museum Willet-Holthuysen. Si tratta di una antica dimora, il nome è quello dei suoi ultimi proprietari. Si trova nella zona della cerchia dei canali Grachtengordel. All’ingresso viene fornito un quaderno, da restituire alla fine della visita, con la descrizione e la spiegazione di ciascuna stanza, in modo da rendere più interessante la visita. Notevole la cucina e l’arredo di alcune stanze tra cui la sala blu e quella da pranzo. Anche il Museum Amsterlkring ubicato nel quartiere a luci rosse, è una casa museo perfettamente restaurata, al suo interno vi è per fino una piccola chiesa o cappella. Così come il Museum Van Loon sul canale Keizersgracht che è interamente arredata con arredi e beni appartenenti alla famiglia dei Van Loon.

Infine per chiudere questa giornata scegliamo di andare a rilassarci su una panchina dell’Ooster Park proprio di fianco al Tropen Museum, un importante centro di ricerca dell’agricoltura tropicale. Ma!?! Camminiamo parecchio per arrivare in questo parco e per scoprire che abbiamo sbagliato giorno. Pare che tutta Amsterdam si sia radunata qui. Ci sono stand, diversi palchi con relativi gruppi musicali, musica rock, musica ‘tunzi tunzi’, chioschi di cibo, di bevande e tanta tanta tante gente di tutti i tipi. Coppie in abito domenicale, genitori con passeggini, ragazzini, gruppi di hippy o quel che resta di questa generazione, donne con gonne lunge che camminano sull’erba senza scarpe, gente che ha un tantino alzato il gomito e gente che sembra aver fatto una bella provvista di materia prima in qualche coffeshop. Insomma… alla faccia del luogo tranquillo in cui rilassarsi, sembra di essere ad un rave party solo che qui ci sono anche le famiglie. Lungo il canale che attraversa il parco vediamo molti paperotti ed uccelli, alcuni sono accucciati tristemente sulle isolette nel canale, poverini… si staranno chiedendo il perché di tutto questo casino. Facciamo un giretto anche noi e poi ce ne torniamo in centro, dove le vie sono gremite di turisti ma almeno non rischiamo di fare la fine delle sardine nelle scatolette, qui veramente c’è troppa gente e certe volte il passaggio in mezzo agli stand è veramente difficoltoso.

Ceniamo in un locale un po’ particolare, una sorta di self service cinese. Scegli il tipo di pasta, riso o che altro, il condimento e gli ingredienti che vuoi metterci dentro e loro ti preparano il piatto sul momento, facendolo saltare nell’immancabile wok. Originale come idea. Essendo anche la nostra ultima sera in città non ci facciamo mancare il dolce. In una gelateria Roberta si delizia con il gelato mentre io mi appago con un buonissimo Waffel ricoperto di zucchero a velo. Si tratta di una cialda di pasta che viene fatta cuocere in un apposito strumento che gli da una forma tutta quadrettata, viene servito caldo ricoperto di zucchero a velo, cioccolato, sciroppo o gelato, dipende un po’ dai gusti. Oggi non abbiamo proprio badato alla dieta, se consideriamo che a Zaanse Schans ci siamo mangiate una bella crèpes (che qui però hanno un altro nome) con lo zucchero a velo e lo sciroppo. Buona era buona ma un tantino pesantoccia. Il Waffel è decisamente il mio preferito. 16 giugno 2008 Ci svegliamo molto presto, questa vacanza è stata caratterizzata da un arrivo nel cuore della notte a da una partenza alle prime luci del mattino! Velocemente sistemiamo tutta la nostra roba e senza fare troppo rumore lasciamo il nostro albergo. Per le strade deserte e silenziose di una città che sta ancora dormendo si sente solo in rumore ritmico prodotto dalle ruote dei nostri trolley. Anche se è durato pochi giorni questo viaggio è stata una bella sorpresa e una piacevole esperienza. Amsterdam è una bella città, particolare, frenetica e allo stesso tempo sedute in riva ad un canale si può assaporare un lato lento e tranquillo di una capitale, i suoi dintorni poi sono tutti da scoprire e anche se quello che abbiamo visto è stato solo un assaggio di quello che l’Olanda ha da offrire la nostra scelta ci ha appagato e soddisfatto. Insomma.. Arrivederci Amsterdam e dintorni! Pernottamento: Hotel Hoksbergen Singel 301 1012 WH Amsterdam Guide Utilizzate: · Amsterdam – Edt – 5° Edizione 2006 · Amsterdam – City book – Arnoldo Mondatori Editore – Ed. 2005 · Amsterdam – Top 10 – Mondatori – 2003



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