Amsterdam con i nostri bambini, dalla Canal Parade allo Zoo
Siamo così partiti un sabato mattina e abbiamo scoperto all’aeroporto di Bologna che sarebbe stato meglio fare il giorno prima on-line anche il chek-in del volo (come consigliato sul biglietto stampato), perché la Lufthansa ora gestisce in modo separato il chek-in e la consegna bagagli e si rischia di fare due code.
Giunti alla stazione centrale di Amsterdam con la navetta dall’aeroporto, ci siamo incamminati verso il quartiere Jordaan dove si trovava il nostro appartamento. Lungo la strada abbiamo incrociato l’entusiasmante parata sui canali del Gay Pride: un appuntamento annuale che coinvolge non solo il mondo omosessuale, ma anche tante istituzioni culturali, una parte del mondo economico e l’intera città di Amsterdam in tutte le sue componenti. Temevamo per gli sguardi dei nostri bambini, ma non ci sono stati problemi perché prevaleva una gioiosa aria di festa che rendeva tutto semplicemente divertente.
Il nostro appartamento (130 euro a notte) si affacciava sui tetti del tranquillo e vario quartiere del Jordaan, e a pochi passi abbiamo trovato un paio di supermercati convenienti che ci hanno consentito di preparare colazioni e cene in casa senza problemi.
Il secondo giorno siamo andati al Rijksmuseum per partire con i “pezzi forti”: Rembrandt e Vermeer! E’ancora in corso da anni il riallestimento del museo dunque sono esposte solo le opere migliori nell’ala Philips. La visita è intensa e piacevole. Mio figlio ha goduto dell’audioguida ma non quella per bambini perché non c’è in italiano (nel sito del museo non è indicato). La bella giornata ci ha poi consentito una bella passeggiata nel vicino e splendido Vondelpark, dove ovviamente i bimbi si sono soffermati nell’area giochi. Nel tardo pomeriggio abbiamo poi fatto l’intero giro della città sui canali con una delle lunghe imbarcazioni a motore che solcano le acque di Amsterdam a vantaggio dei turisti: servizio un po’ costoso ma molto, molto piacevole.
Il terzo giorno abbiamo dovuto cedere alle insistenze degli eredi e abbiamo trascorso l’intera giornata (!) al Nemo, il nuovo bellissimo museo scientifico per bambini, il cui edificio è stato progettato dal nostro Renzo Piano. Dopo tante ore a giocare con atomi, particelle cosmiche, leggi della fisica meccanica e dei fluidi, genetica, ottica e quant’altro, al ritorno ci siamo fermati nella splendida nuova biblioteca, nei pressi della stazione, dove ogni componente della famiglia ha trovato il proprio spazio di azione e di interesse. Alla fine ci siamo concessi un tè con muffin e buttercake nella terrazza del bar ristorante dell’ultimo piano affacciati sulla città !
Un nuovo giorno ci attendeva: è stato il giorno della casa di Rembrandt, del taglio dei diamanti alla Gassan, della visita del Palazzo Reale, dello spettacolo di strada in piazza Dam, nel quale è stato coinvolto il papà in funzione di aiutante del giocoliere davanti ad un folto pubblico (!) e, nel frattempo, del mio nuovo taglio di capelli in un negozio di parrucchieri affacciato sul Palazzo Reale. Sulla via del ritorno infine, a grande richiesta, siamo anche andati a visitare la casa di Anna Frank che ha davvero travolto emotivamente i bimbi. Tutti soddisfatti, e molto tardi, siamo nuovamente tornati nella nostra casetta nel Jordaan.
Il mercoledì siamo andati in campagna. Col treno abbiamo raggiunto il popolare Zaanse Schans, dove è possibile vedere i mulini a vento, visitarli al loro interno, e rendersi conto di come è organizzato il territorio agricolo e a pascolo dell’Olanda. I bambini si sono entusiasmati salendo vicini agli ingranaggi di un mulino per la macina! Al ritorno abbiamo allungato la passeggiata fra la stazione e casa e ci siamo un po’ inoltrati nel quartiere a luci rosse, cercando di contemplare il desiderio di vedere anche questo aspetto della città con le sensibilità di tutti componenti della famiglia. Forse abbiamo figli troppo piccoli o davvero ancora ingenui, ma sembrava non si rendessero davvero conto del significato di alcuni oggetti strani che ogni tanto comparivano nelle vetrine, e certo non individuavano la ragione del torpore di coloro che erano seduti in certi “caffè”. Comunque non abbiamo insistito e siamo tornati a casa.
Giovedì, giorno di apertura fino a tardi in molti musei, è stato dedicato all’arte più recente: Van Gogh Museum, affollatissimo ma molto bello, e Stedelijk Museum riaperto con una esposizione temporanea che contempla pezzi “storici” (Matisse, Mondrian, Fontana, Liecthenstein, Warol …..) con opere di nuova acquisizione prevalentemente di giovani artisti olandesi. I bambini hanno trascorso gran parte del tempo nell’efficace atelier per i più piccoli, dove hanno realizzato la loro “opera d’arte”. Ambiente molto piacevole, tipico dei musei di arte contemporanea. Tutti molto gentili perché appena riaperto e bisognoso di rilancio.
Venerdì: ultimo giorno! Ci siamo fino in fondo attenuti alla norma, che non ci eravamo dati (!), di alternare un giorno di “cultura tradizionale” con un giorno “da bambini” e così…. , nonostante i dubbi “etici” degli adulti, abbiamo concluso con un’intera giornata allo zoo! Cercando di superare le nostre resistenze e l’ingente esborso per i biglietti d’ingresso, ci siamo goduti la giornata in quello che è il più antico giardino zoologico europeo e terzo nel mondo per dimensioni. La visita è stata interessante perché abbiamo avuto l’impressione di entrare un po’ nella storia dei giardini zoologici e abbiamo comunque notato che molti animali avevano appena avuto dei piccoli, a testimonianza forse di sostanziali buone condizioni di vita.
Così si è concluso il nostro bellissimo viaggio ad Amsterdam, caratterizzato da un po’ di sole, un po’ di pioggia e un po’ di vento. Raccomandiamo la giacca!