Amico Kenya

Hakuna matata! Queste due parole saranno una ossessione per chi va’ in Kenya la prima volta. Ve le sentirete ripetere dieci, venti volte al giorno. Hakuna matata vuol dire “nessun problema”. Ovviamente in Kenya i problemi ci sono e sono tanti, come in Alaska, come in Giappone, come in Egitto. Avrete capito che sono un frequentatore...
Scritto da: Irecuperanti
amico kenya
Partenza il: 02/01/2009
Ritorno il: 24/01/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Hakuna matata! Queste due parole saranno una ossessione per chi va’ in Kenya la prima volta. Ve le sentirete ripetere dieci, venti volte al giorno. Hakuna matata vuol dire “nessun problema”. Ovviamente in Kenya i problemi ci sono e sono tanti, come in Alaska, come in Giappone, come in Egitto.

Avrete capito che sono un frequentatore abituale del Kenia! E, dopo tre viaggi e una certa esperienza, voglio dare qualche piccolo consiglio a chi come me ama questo paese e a chi, invece, sta decidendo di andarci per la prima volta.

Diffidare di tutti, come dicono i proprietari dei villaggi turistici, gestiti quasi tutti da italiani, è sbagliato. Credere agli asini che volano è ugualmente sbagliato. La prima volta che sono andato a Malindi mi sono lasciato abbagliare dall’apparenza effimera e superficiale del villaggio turistico che avevo prenotato. Ma già la seconda volta mi sono mentalmente organizzato e mi sono messo alla ricerca di un contatto locale su cui fare affidamento. Ho anche deciso di scegliere una sistemazione diversa dal villaggio turistico, affittando un appartamento in uno dei molti residence presenti in zona.

L’esito è stato buono. Tramite una Agenzia turistica a Malindi ho conosciuto delle persone disponibili e serie nel loro lavoro. Il primo contatto c’è stato con Internet, più che altro colpito dal nome del loro sito, www.Malindihakunamatata.Com. Ho preso contatto e sono andato a conoscerli direttamente. Mi sono trovato molto bene sia nei rapporti umani che per la loro organizzazione. Parlano bene italiano. Io la consiglio.

Tanto per citare un episodio: nel primo anno avevo già fatto un safari nel parco Tsavo Est, organizzato dal villaggio turistico. Una delusione! Meglio lo zoo di Roma! Nel secondo anno, invece, con questi operatori, ho provato delle emozioni che nessuna foto può esprimere. Ci è apparso, su di un ramo sopra le nostre teste, ciò che, a detta di tante guide, non si vedeva da anni. Il leopardo. Ci guardava un po’ annoiato dall’alto del suo trono e scodinzolava come a volerci salutare. Un’immagine difficile da dimenticare. In Kenya si mangia bene quasi ovunque, soprattutto a Malindi, ma per vivere una esperienza unica non bisogna tornare in Italia senza aver pranzato nel suggestivo ristorante all’Isola di Robinson. Ci si trova in un mondo mai esistito. Nel breve tragitto in barca “Caronte” (così si chiama il barcaiolo), in pochi minuti vi offrirà “Sanremo minuto per minuto”, da Nilla Pizzi a Edoardo Vianello. Per concludere: vivete il Kenia in libertà e senza pregiudizi. Non ne rimarrete delusi.

Jambo Kenia, a presto!



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