Amazing Bangkok!

Dieci giorni alla scoperta dell'incredibile capitale della Thailandia tra sapori, profumi, suoni e colori di una città che pur mantenendo la sua anima e le sue tradizioni, si sta trasformando velocemente in una capitale sempre più moderna e avveniristica.
Scritto da: iviaggidigiulliver
amazing bangkok!
Partenza il: 02/07/2019
Ritorno il: 11/07/2019
Viaggiatori: 2

Dieci giorni alla scoperta dell’incredibile capitale della Thailandia tra sapori, profumi, suoni e colori di una città che pur mantenendo la sua anima e le sue tradizioni, si sta trasformando velocemente in una capitale sempre più moderna e avveniristica.

1° Giorno – Arrivo a Bangkok

Nell’ambito dell’iniziativa CityOfTheMonth organizzata da Lufthansa, partiamo da Roma con un volo della compagnia di bandiera tedesca per Bangkok insieme a Simone Finetti, testimonial scelto per questa tappa del progetto. Il tema scelto è il food, alla scoperta della vera essenza della cucina thailandese, non quella esportata in occidente. Il nostro volo fa scalo a Francoforte, giusto il tempo di assaggiare qualche Brezel, che è tempo di ripartire per Bangkok dove atterriamo al termine di 11 ore di volo. Al nostro arrivo all’aeroporto troviamo ad attenderci la nostra guida. Si chiama Nam, ha il viso simpatico e sorridente, e insieme al driver Michael, sarà il nostro angelo custode per tutto il nostro viaggio.

Giusto il tempo di salire sul van direzione albergo per fare la conoscenza del traffico pazzesco di Bangkok. Non esiste città al mondo con un traffico simile, quasi sempre per percorrere pochi km ci si impiegano ore. Il nostro albergo è il The Well Bangkok situato in SOI 20 sulla Sukhumvit, la strada principale di Bangkok che taglia tutta la città. L’albergo non è ubicato in un grattacielo, ma è ugualmente molto bello e pieno di qualsiasi comfort: piscina, palestra, Spa, camere molto ampie e ben arredate e colazione completissima di ogni cosa. Giusto il tempo di farci una doccia che inizia il nostro percorso gastronomico. Partiamo con il botto, andando al Le Du, ristorante da una stella Michelin. Scegliamo due percorsi degustazione diversi per cercare di assaggiare un po’ tutto. Simone rimane estasiato, e io con lui, da alcuni piatti veramente molto particolari. Ci rimangono impresse le larve di formica e la panna cotta al mango che ci regala dei sapori incredibili. Presentazione e cura dei piatti a livelli eccellenti. Al termine della cena facciamo la conoscenza del giovane chef e gli diamo appuntamento in Italia, facendogli i nostri sinceri complimenti.

2° Giorno – Koh Sarn Chao

Si parte alla volta di Koh Sarn Chao, località situata poco fuori Bangkok dove vive una comunità rurale che abita questo posto completamente diverso dalla caotica Bangkok. Si respira un profondo senso di pace, di tranquillità e di importanza per la famiglia e le persone mentre passeggiamo per le stradine di quella che è a tutti gli effetti un’isoletta. È infatti delimitata tutto intorno da un canale. Nella nostra passeggiata siamo accompagnati da Nemo, guida di Hivesters agenzia thailandese che ha come scopo quello di proporre esperienze da local e non da turista. Mentre percorriamo i viottoli di questo posto incantato, raccogliamo erbe e fiori edibili che Simone utilizzerà per cucinare più tardi insieme ad una nonna del luogo. Un’esperienza bellissima fatti di sorrisi e condivisione di tradizioni antichissime, durante la quale ci sentiamo come se fossimo i nipoti di questa signora che ci insegna a fare una buonissima torta di banane cotta tra le foglie di palma. Tanti sorrisi e tante emozioni che in questo luogo abitato da persone dagli occhi sinceri e veri ci ricordano che a volte la felicità è più semplice di quello che pensiamo. Dopo aver mangiato anche altri piatti preparati dalla “nostra nonna thai”, prendiamo un barchino e facciamo un giro lungo i canali fino a riportarci al nostro van. Ritorniamo a Bangkok, destinazione Iconsiam.

Raggiungiamo questo nuovissimo centro commerciale e veniamo catapultati nella modernità più assoluta dopo aver trascorso una mattina nella più completa ruralità. Iconsiam sorge sulle rive del Chao Praya ed è uno tra i più nuovi centri commerciali presenti a Bangkok, che ne era già stracolma. Vale la pena farci una visita ancor prima che per lo shopping proprio per ammirare la struttura: la terrazza che si affaccia sul fiume all’ultimo piano o la cascata artificiale sulla quale vengono disegnati annunci pubblicitari. Molto carino è poi il primo piano dove è riprodotto fedelmente un tipico villaggio thai attraversato da un canale lungo il quale trovano spazio tantissimi negozietti di food e di oggetti tipici. Ho visitato molti centri commerciali in giro per il modo e devo dire che l’Iconsiam è veramente molto particolare e avveniristico.

Dopo aver trascorso qualche ora all’interno del mall, facciamo ritorno al nostro albergo per riprenderci dal caldo umido di Bangkok e ripartire per la cena. Proseguiamo il nostro percorso con un altro ristorante stellato, il Saneh Jaan. Arrivavamo esaltati dall’esperienza del Le Du del giorno prima e pieni di aspettative, che però non vengono ripagate e anzi al contrario delude enormemente sia per il cibo che per l’ambiente e il servizio. Torniamo in albergo dato che il fuso comincia a farsi sentire e domani ci aspetta una levataccia.

3° Giorno – Suan Sampran

Anche oggi si parte presto per raggiungere Suan Sampran un’oasi verde poco fuori Bangkok. Questo luogo nasce dalla visione dei proprietari che nel corso del tempo lo hanno trasformato in un luogo tutto proiettato alla sostenibilità ambientale. C’è una struttura ricettiva e un ristorante, ma soprattutto all’interno trova spazio una fattoria organica dove vengono coltivate tantissime varietà di piante da frutto e di ortaggi. Un vero e proprio supermercato a cielo aperto come lo definisce Simone, dove poter assaggiare qualunque cosa, staccandola direttamente dalla pianta e senza pensare troppo a cosa possa essere. Tantissimi sapori sconosciuti che ci stupiscono e altri che ci piacciono un po’ meno come il coriandolo o il lemongrass ampiamente utilizzati nella cucina thai, ma è tutto terribilmente autentico, vero e reso bellissimo dai sorrisi di chi lavora in questo fantastico posto. Sorrisi che comunicano passione in un progetto che parte da lontano e che vuole espandersi anche agli agricoltori vicini, ma con uno spirito di collaborazione e non di sfruttamento. Mangiamo nel ristorante di questo paradiso dopo che Simone ha cucinato con lo chef che gli ha insegnato alcune ricette locali. Un momento di condivisione attraverso la cucina che sarà il leitmotiv di questo viaggio. Il ristorante sulle rive del fiume è meraviglioso, si respira un’aria di benessere e di relax, vorrei rimanere più a lungo, ma ci manca da visitare tutta la parte esperienziale di Suan Sampram. C’è un’area all’interno della quale trovano spazi tantissime postazioni con dei laboratori per imparare a fare delle attività: tintura delle stoffe, creazione di saponi organici, imparare come si fa la seta direttamente dai bachi e tantissime altre. Proviamo con piacere alcuni di questi laboratori tra le risate generali di tutti.

Ripariamo per tornare a Bangkok, andiamo a visitare il primo ristorante di street food stellato del mondo. Si tratta di J Fai, energica signora che ormai da alcuni anni è stata premiata con una stella Michelin per la sua eccezionale omelette al granchio. E’ diventata una vera e propria celebrità ed è molto difficile trovare posto nel suo ristorante. Sono disponibili ogni giorno al massimo 60 coperti, finiti quelli chiude tutto e la sola alternativa è riprovare il giorno dopo. L’unica cosa che siamo riusciti a fare è stata quella di vederla all’opera tra i fornelli in mezzo alla strada con la sua caratteristica maschera da sci. Sembra quasi un robot, tanto sono automatici i gesti che compie per cucinare la sua famosa omelette. Tutto ruota intorno a lei. Non cucina nessun altro. Mi chiedo se è felice, io non lo sarei a fare tutti i giorni la stessa cosa. Dato che è impossibile mangiare la sua omelette, ci accontentiamo di assaggiare dei buonissimi Pad Thai poco più avanti. Finalmente abbiamo il primo assaggio di vero street food. Per me non è la prima esperienza nel sud-est asiatico e mi è familiare la sensazione di mangiare seduto su un banchetto in mezzo alla strada, mi fa sentire un locale. I pad thai avvolti nell’omelette sono buonissimi e non possono non essere accompagnati dall’immancabile birra thailandese Singha. Questa tipica cena thai chiude il nostro terzo giorno. Torniamo finalmente in albergo per riprendere le forze per il giorno seguente.

4° Giorno – Coconut farm

 

Direzione sud: piantagione di Cocco Suan Lung Dang. In questa grandissima piantagione di alberi da cocco assaggiamo il vero sapore di questo frutto, ma soprattutto capiamo la dura vita degli scalatori di palme da cocco. Ogni giorno si arrampicano per due volte sugli alberi con un abilità incredibile, rischiando ogni volta la propria vita. Dalla piantagione di cocco ci spostiamo al mercato galleggiate di Talaad Ban Mai. Un mercato galleggiante fuori da ogni circuito turistico dove troviamo solamente persone locali che vengono qui a mangiare e a passare qualche ora di relax sul fiume. Siamo accolti come delle star dalla responsabile del mercato, che ci offre subito i crispy noodles, coloratissimi e dolcissimi noodles da dessert, che ci invita a preparare insieme. Ci vestono quindi con grembiule, cuffie e mascherina e ci cimentiamo in questa operazione. L’esperienza è tutta da ridere con Simone che prende in mano la scena come fosse in una puntata di Masterchef. Ridono e si divertono tutti. Nam a volte ci guarda stupita, credo che due così non li abbia mai avuti nei suoi gruppi. Si diverte e ci fa un sacco di foto. Cominciamo ad affezionarci a lei e forse lei a noi. Terminato lo show cooking, testiamo un po’ di cibo locale, quello più strano. Frutti di mare dalle dimensioni esagerate, interiora di maiale e di pollo e frutti esotici molto strani come il durian. Quest’ultimo però non ci lascia un bel ricordo a dire il vero… L’esperienza come al solito è vera, qualcosa di diverso dai soliti giri turistici. Da provare certamente se si vuole entrare in contatto con i locali e la vita di un vero thai.

Ci spostiamo nell’antico mercato di Ban Mai. Un mercato anche in questo caso completamente locale, dove credo siamo gli unici turisti in circolazione. Girovaghiamo tra i negozietti che propongono ogni tipo di cibo e di prodotto. Il mercato è un composto dalle case degli abitanti di questo villaggio che aprono e trasformano in ristoranti o piccoli negozietti. E’ molto caratteristico, colorato e divertente da scoprire. Facciamo tantissime fotografie. Il viaggio di ritorno a Bangkok dura circa due ore durante le quali riusciamo a recuperare un po’ di energie in vista della cena. Questa sera il ristorante scelto è l’Hajime Robot Restaurant. La particolarità di questo ristorante è rappresentata dal fatto che i camerieri sono dei robot che servono i piatti ordinati direttamente al tavolo. Siamo molto curiosi di vedere questo posto, che dalle recensioni sembra qualcosa di estremamente moderno e futuristico, ma già dall’entrata capiamo che non è proprio quello che avevamo immaginato. Al centro dei tavoli ci sono dei binari nei quali si muovono due robot con le sembianze di un samurai giapponese che in maniera piuttosto macchinosa prendono i vassoi dalla cucina e li portano al tavolo. Abbastanza deludente così come il tipo di cibo servito. Ci sentiamo decisamente di sconsigliare questa esperienza tanto più che il ristorante si trova in una zona molto periferica della città.

La serata però non è finita e non si può concludere con questa piccola delusione. Nam infatti decide di portarci allo SkyBar Sirocco, il bar situato sul rooftop del Lebua Hotel, quello dove è stato girato una Notte da Leoni 2. E’ veramente fantastico vedere lo skyline illuminato di Bangkok da questa terrazza e trascorrerci qualche ora è un must sia per una cena o per un semplice, ma costosissimo, cocktail. Vorrei rimanere di più ma la nostra serata ha ancora da offrirci un’altra fantastica esperienza e dopo lo Sirocco ci dirigiamo al Vertigo, altro skybar molto famoso della città. Qui l’atmosfera è meno formale rispetto allo Sirocco, dove bisognava rispettare anche un preciso dress code. I cocktail costano esattamente la metà, ma la vista e l’atmosfera sono ugualmente da urlo. Ci prendiamo il nostro tempo e trascorriamo le ultime ore di questa bellissima giornata bevendo un cocktail con Bangkok ai nostri piedi. Torniamo in albergo felici e carichi per il 5° Giorno.

5° Giorno – Chatuchak Market

 

Oggi si visita il Chatuchak Market, aperto solamente durante il weekend. Prima però andiamo al Or Tor Kor Market, mercato completamente dedicato al cibo. E’ uno spettacolo per gli occhi vedere i banchi pieni di pesci stranissimi e grandissimi così diversi da quelli dei nostri mari oppure passeggiare nella zona della frutta. Tantissimi frutti dalle forme e dai colori così particolari. Vogliamo assaggiarli tutti, dragon fruit, mangostano, ananas, mango, papaya. Hanno dei sapori così diversi da quelli che troviamo nei nostri supermercati. Mangerei solo frutta tutto il giorno!

Ci spostiamo al Chatuchak Market, un’area di 24 ettari dove è possibile trovare qualsiasi tipo di oggetto. Il mercato apre solamente nei giorni del fine settimana ed è molto affollato di locali ma anche di turisti. Mentre girovaghiamo per i negozietti del mercato ci imbattiamo in quello che Simone stava ricercando dall’inizio del viaggio: un banchetto di vendita di insetti. Per quanto possa suonare strano, non è così comune trovare gli insetti fritti da mangiare a Bangkok, quindi ne approfittiamo per assaggiare un po’ di cose: vermi, grilli e piccoli scarafaggi. Ci facciamo coraggio e assaggiamo un po’ tutto. Il sapore prevalente è quello di fritto, sembra quasi di mangiare dei gamberetti. Simone però rimane un po’ deluso, non ha trovato scorpioni e cavallette…

Lasciamo il mercato per dirigerci alla Mahanakhon Tower, nuovissimo grattacielo di Bangkok dall’architettura molto particolare. Saliamo all’ultimo piano dove c’è un meraviglioso SkyWalk in vetro dal quale sembra di camminare nel vuoto. L’emozione iniziale è forte, ma una volta sopra non vorrei più scendere. Ci prendo talmente gusto che mi sdraio a pancia in giù direttamente con il viso rivolto verso il vuoto. La sensazione di camminare su questa lastra di vetro a 314 mt dal vuoto è indescrivibile. Wow!

Dopo il caos frenetico dei market e le emozioni dello Skywalk, quello che ci vuole è un bel massaggio Thai. Lo facciamo all’Healthland and Spa, una delle catene più popolari e importanti di Bangkok, che ha vari centri sparsi per la città. Il massaggio thai è un’esperienza tutta da vivere e nelle due ore seguenti sento Simone urlare più di qualche volta, ma ci voleva proprio per rimettersi in sesto dalle fatiche dei giorni passati ed essere pronti per il resto del viaggio.

6° Giorno – Ayutthaya

Questa mattina si parte per Ayutthaya, antica capitale della Thailandia che si trova a un paio d’ore di macchina da Bangkok. L’impressione che si ha appena arrivati, è quella di essere ad Angkor Wat, il più famoso tempio cambogiano. Lo stile infatti è lo stesso e mi è familiare, avendolo visitato qualche anno prima. La temperatura è torrida e fare la visita dei tempi è faticoso, ma si respira un’aria di armonia e pace assoluta che ci spinge a visitare tutto il sito archeologico di Ayutthaya, scattando tantissime foto a ricordo della bellezza di questo meraviglioso luogo.

Per pranzo chiediamo a Nam di portarci in un ristorante da veri local e lei ci accontenta trovando uno dei posti che al termine di questo viaggio apprezzeremo di più in assoluto. Arriviamo infatti in un mercato di pesce, crostacei e frutti di mare composto da tanti banchetti posti l’uno accanto all’altro. All’apparenza sembrerebbe un mercato normalissimo come tanti altri già visitati, in realtà ogni negozio ha alle spalle un ristorante dove viene cucinato il pesce che il cliente sceglie all’esterno. Simone è irrefrenabile e sceglie tantissime cose diverse e particolarissime granchi, gamberi, frutti di mare e altri pesci. Viene fuori un pranzo che ci ricorderemo per sempre. Uno dei ricordi più belli di questa vacanza.

Satolli e soddisfatti da un pranzo eccezionale, riprendiamo il nostro van per tornare a Bangkok, apprezzando tantissimo il fatto di avere un driver che guidi per noi e poter riposare tranquilli. La nostra giornata non è però ancora finita. Prima di tornare in albergo facciamo una sosta al Papaya Village & Studio. Questo è veramente un posto molto particolare, si tratta infatti di un enorme capannone nel quale sono stipati oggetti di qualsiasi tipo e quando parlo di qualsiasi tipo intendo proprio qualunque cosa anche le più impensabili: biciclette, valige, giocattoli, macchine da scrivere, mobili, vespe e tantissimo altro. E’ possibile acquistare qualsiasi cosa, anche se la cosa più bella è semplicemente passeggiare e ammirare la quantità di cose che sono stipate all’interno, tutte con estrema cura e ordine e soprattutto pulizia. Incredibilmente non c’è un filo di polvere, non vorrei essere nei panni di chi pulisce tutti i giorni.

7° Giorno – Palazzo Reale, Wat Arun, Wat PHO

Il programma di oggi prevede di rimanere a Bangkok e andare alla scoperta del palazzo reale e dei templi più importanti della città. Iniziamo dalla Golden Mountain sopra alla quale c’è il Wat Saket. 344 gradini per raggiungere la sommità di questa altura al centro di Bangkok sulla quale è situato il tempio e dalla quale si può ammirare una vista sulla città a 360°. E’ domenica ed è particolarmente affollato di turisti, ma è uno scotto da dover pagare per poter visitare la parte più turistica della città, che non può certamente mancare se si visita Bangkok. Scendiamo e ci addentriamo nel palazzo reale. Per essere ammessi nel palazzo, bisogna indossare pantaloni lunghi e non strappati, questo particolare non da poco rende la visita faticosa per il caldo, ma quando si è all’interno si è ripagati dalla vista dei meravigliosi tempi presenti all’interno. Decorazioni sfarzose e architetture bellissime fanno del palazzo reale la principale attrazione turistica della città.

Usciti dal palazzo reale e finalmente di nuovo con dei pantaloni corti ci dirigiamo verso l’altro tempio molto famoso della città, il Wat Pho, all’interno del quale c’è il Buddha sdraiato dorato più grande di Bangkok. E’ una gioia per la vista vedere quest’imponente Buddha di oltre 13 metri di altezza e 40 di lunghezza. Lo avevo già visto ma è emozionante come se fosse la prima rivederlo e vedere la faccia stupita di Simone che lo ammira con stupore. Usciti dal Wat Pho, viene facile raggiungere il punto di imbarco per andare dall’altra parte del fiume a visitare il Wat Arun, altro famosissimo tempio di Bangkok. E’ un tempio in stile cambogiano che si affaccia direttamente sulle rive del Chao Praya. Una volta era possibile arrampicarsi fino al terzo piano, ma a causa dei gradini molto ripidi e dei numerosi incidenti occorsi è stato chiuso ed è possibile solamente visitarlo dalla base. Un altro must da fare a BKK. Stremati dalla giornata di caldo afoso torniamo in albergo. Dobbiamo fare le prove per l’evento al quale parteciperà Simone domani.

8° Giorno – Evento al The Well Hotel

 

Oggi è il giorno dell’evento organizzato dal The Well Hotel in collaborazione con l’Ente del Turismo Thailandese di Roma. Simone cucinerà insieme allo chef Kan, executive chef del ristorante dell’albergo. Per l’occasione Simone ha ideato un piatto che rappresenta una fusione tra la cucina italiana e quella thai: un raviolo ripieno di un tuorlo liquido cucinato con spezie thai. Un esplosione di gusto, qualcosa di veramente molto particolare per chi come me ha avuto la fortuna di assaggiarlo. Questo piatto rimarrà per 3 mesi nel menù del ristorante. I preparativi pre evento in cucina sono bellissimi, la comunicazione tra Simone e lo chef Kan non ha bisogno di parole e traduzioni, così come successo in altre occasioni di questo lungo viaggio, avviene tutto attraverso la cucina. Tutta la brigata di cucina e noi che assistiamo ricorderemo questi momenti con tanto piacere, nazionalità e culture diverse unite dalla cucina. Dopo 4 ore passate in cucina, finisce con una cacio e pepe espressa preparata da Simone a cui risponde lo chef Kan con un pad thai memorabile.

L’evento del pomeriggio è un vero successo, intervengono giornalisti e blogger di settore che rimangono favorevolmente impressionati dal piatto presentato da Simone. Intervengono anche i proprietari dell’hotel che si congratulano con Simone e tutto si conclude con interviste e foto tantissime foto.

9° Giorno – Fly back home

 

Il nostro viaggio finisce purtroppo qui. Il nostro volo Lufthansa ci attende all’aeroporto internazionale di Bangkok per riportarci a casa al termine di un viaggio pieno di bellissimi ricordi, di incontri con persone indimenticabili appartenenti ad una cultura così diversa dalla nostra. Emozioni, sensazioni e profumi che non dimenticheremo tanto facilmente, tanto che il nostro non è un saluto ma un arrivederci a prestissimo.

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Simone finetti e la verdura thailandese

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Simone a ayutthaya

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Ayutthaya

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Simone con lo chef kan del the well hotel

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Street food thailandese per simone

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Il piatto ideato da simone finetti per l'evento al the well hotel

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Giulio e simone con nam

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Chatuchak market

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Mahanakhon tower, sky walk

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Mercato del pesce

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Roof top dello sky bar sirocco

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Simone in partenza

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Simone finetti e la frutta thailandese

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Con lo chef del ristorante le du

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Al ristorante suan sampram

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Simone con lo chef del ristorante suan sampram

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Gelato al cocco

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Simone e giulio

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Nonna thailandese

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Iconsiam

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Navigando sul fiume

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Il traffico di bangkok



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