Alsazia la route des vins

L'Alsazia è la regione francese situata al confine con la Germania. A fasi alterne nei secoli passati è stata a lungo territorio tedesco per poi tornare ad essere definitivamente francese alla fine della seconda guerra mondiale. Fu' una delle ultime zone ad essere liberata dal giogo nazista e ancora oggi il nazionalismo e la difesa delle...
Scritto da: det
alsazia la route des vins
Partenza il: 06/04/2009
Ritorno il: 17/04/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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L’Alsazia è la regione francese situata al confine con la Germania. A fasi alterne nei secoli passati è stata a lungo territorio tedesco per poi tornare ad essere definitivamente francese alla fine della seconda guerra mondiale. Fu’ una delle ultime zone ad essere liberata dal giogo nazista e ancora oggi il nazionalismo e la difesa delle tradizioni sono forti e radicati. Nonostante ciò la forza dell’Alsazia sta proprio nell’intreccio indissolubile di Francia e Germania che nel tempo si è formato: lo troviamo nella toponomastica, nel dialetto e chiaramente nella gastronomia. E’ quel pizzico di unicità che caratterizza quasi sempre le zone di confine dove, quando la stupidità umana non ha il sopravvento, le culture si fondono in armonia e creano qualcosa di peculiare ed irripetibile.

Un viaggio in Alsazia è un inno al bello, ala cura dei particolari,al rispetto della natura, al gusto per la buona cucina. Un’esplosione di colori e sapori che evidenziano le differenze e ricordano ad ogni passo di trovarsi lì e in nessun altro luogo.

Le località consigliate vanno da Colmar a Strasburgo con un’unica regola: quella di spostarsi in lungo e in largo seguendo l’istinto e il gusto personali. Ogni piccolo centro, ce ne sono a decine, può incantarti e obbligarti alla sosta.

Colmar si presenta come una graziosa cittadina francese ma è solo penetrando il centro storico che, come per magia, si fa ingresso in un luogo fatato, fermo nel tempo: Rue des Tanneurs, Rue des Pecheurs, l’antica dogana rievocano secoli andati permeati dai colori accesi delle case a graticcio…Azzurro, ocra, rosa pesca, rosso fragola. E poi ancora edifici perfettamente conservati come la Maison des Tetes, la Maison Pfister e quelli che si affacciano sui canali della Petite Venise. Quest’ultimi si possono navigare su piroghe in legno facendosi comodamente trasportare godendo del panorama delle case, dei piccoli café e romantiche terrazze sull’acqua. A rendere ancor più appetibile l’idea è il prezzo esiguo, solo circa 6 euro per un’esperienza unica nel suo genere.

Suggerisco come sempre di prendersela con molta calma: gli alsaziani amano rilassarsi ed è facile farci amicizia e scambiare due chiacchere sorseggiando un Cremant (una sorta di prosecco) seduti ai tavolini di un café. Ho passato delle ore uniche con un gruppo di gente del luogo intento a litigare sulla distanza di una “boule”, boccia, durante una partita di petanque tra un aperitivo e l’altro. La Petanque è un gioco più provenzale ma la “joie de vivre” francese è rintracciabile in qualsiasi parte del paese.

Quando ho soggiornato a Colmar era Pasqua e sembrava davvero Estate. I bambini al parco sguazzavano nelle fontane. Altri poi erano impegnatissimi nella caccia alle uova nascoste dal coniglio pasquale: una tradizione che pensavo fosse retaggio di tempi andati e libri dalle pagine ingiallite. Lì tutto invece era più che mai vivo e inneggiante alla Pasqua: uova, conigli e galline ovunque, un piccolo mercatino a tema e tanto tanto cioccolato.

Da non perdere la cucina alsaziana. Le winstube, i ristoranti tipici, caratterizzano il territorio e offrono un’ampia scelta di pietanze. Bisognerebbe provarle tutte durante il viaggio a cominciare dai dolci: oltre ai classici macarons, croissants e pains au chocolat, provate il Kougelhof, una sorta di piccolo pandoro con le mandorle…Squisito. Si sfornano poi una quantità infinita di Bretzel salati e dolci dalla caratteristica forma di cuore intrecciato.

A Colmar segnalo due locali: uno alla Petite Venise, Le Comptoir de Georges. E’ una macelleria di giorno e un ristorante la sera. Ottime ovviamente le carni, buona la selezione di formaggi, caratteristica unica: offre una piccola sala all’aperto sul canale principale dove si cena a lume di candela.

L’altro locale, il Koifuss, si trova sull’antica piazza della dogana, Koifuss appunto. Buona la Beackeoffe, lo stufato di carne. Provate anche la variante di tarte flambée (la tipica pizza alsaziana con crème fraiche e pancetta sottile e croccante) accompagnata da cinque piccoli assaggi di vini della zona. E’ un buon sistema per approcciarsi ai vini alsaziani: i bianchi sono fruttati, aromatici come il Gewurtztraminer, il Pinot Gris e i Muscat. Più secchi il Tokai e il Pinot Blanc.

Ogni paesino del percorso proposto, la route des vins appunto,ha un suo cru, un vitigno che dà vita ad un vino unico e speciale.

Il paesaggio è caratterizzato da borghi circondati dal mare morbido e vellutato delle vigne. All’orizzonte i campanili delle chiese e in cima i nidi delle cicogne.

Le cicogne sono animali splendidi che rischiavano di scomparire definitivamente dall’Alsazia. Grazie al centro di riproduzione di Hunawhir, oggi vivono in questo territorio a centinaia e sono visibili ovunque: grandi, eleganti e altere, si preannunciano emettendo un particolarissimo suono col becco.

Il centro di Hunawhir, al di là dell’aspetto ludico che ne caratterizza le zone destinate ai bambini (stagni con lontre e altri roditori,una piscina dove si esibiscono pinguini e foche) permette di ammirare le cicogne in totale libertà e da vicino. Mi ha commosso vedere i nidi accuditi da giovani coppie, gli esemplari più piccoli e quelli più maturi.

Lasciando Colmar mi sono diretta a Kaiserberg. Bello il centro, da vedere la piazza attraversata da un ponte antico sotto cui scorre il fiume. Il turismo qui la fa da padrone ma la sensazione di entrare in una favola dei Fratelli Grimm è autentica e ancor più forte nel paese vicino, Riquewhir. Se avete dei bimbi – e se non li avete, ridiventate piccoli voi – fate un salto in due negozi. Il primo è La Féerie de Noel dove è natale tutto l’anno; l’altro si chiama La legende des Sorcierès: babbani, streghe, maghetti vi trasporteranno in un mondo fatato che non ha nulla da invidiare a un libro di Harry Potter..

Se potete, restate a dormire a Riquewhir. Svegliarsi lì e passeggiare lungo le stradine al mattino ancor deserte rende l’atmosfera speciale. Io ho scelto l’albergo La Couronne, un po’ vetusto ma di atmosfera e comunque c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Insisto invece sulla scelta dei ristoranti: la winstube Au Tire – bouchon che propone un delizioso gratin al Munster con patate. Il Munster è un saporito formaggio della zona; e l’altra, La Grappe D’Or, curata nei particolari, con un’accoglienza impeccabile. Suggerisco l’aperitivo che viene accompagnato da mini Bretzel e salumi e qualsiasi altra specialità per concludere la cena. I piatti qui si fanno mangiare con gli occhi e poi con la bocca.

Hunawhir è molto piccolo ma ha delle ottime cantine vinicole. Le sale degustazioni sono ovunque e ogni paese della route des vins propone le sue specialità. A Hunawhir, oltre al centro di riproduzione delle cicogne, c’è una serra dove è possibile ammirare svariati tipi di farfalle dai colori sgargianti tra orchidee e piante tropicali.

A Ribeauvillé, la figura del menestrello vi accompagnerà per vicoli e stradine: se è primavera fatevi portare al Chez Thierry, per assaggiare gli asparagi al gratin o al prosciutto…Indimenticabili! A stomaco pieno occorre una passeggiata tra i filari delle viti. I percorsi sono diversi in ogni paesino, ora lungo le rovine di un castello, ora con soste in chiesette e conventi nascosti dal verde e dai grappoli. Gli uffici turistici vi daranno ogni tipo di informazione con la possibilità di un picnic o di un bus colorato per i più pigri.

Dopo Ribeauvillé anche Bergheim merita un visita. Lungo il tragitto ci sono deviazioni per la visita del castello di Haut Koenigsbourg e per la Montagne des Singes, dove vi accoglierà una colonia di macachi marocchini in libertà e golosissimi dei popcorn che vi daranno all’entrata. Attenzione: le scimmiette si avvicinano e si fanno avvicinare ma non amano farsi toccare o accarezzare…Sono decisamente irritabili.

Man mano che i singoli borghi vengono lasciati alle spalle, Dambach la Ville, Mittlebergheim, la cosmopolita Strasburgo si avvicina e già l’atmosfera ad Obernai, simpatico e frizzante, è diversa. E’ dura lasciare gli spazi aperti dove la natura fa da padrona ma Strasburgo ti conquista subito: dinamica, estroversa, brillante grazie ai tanti studenti universitari che la abitano. Se si arriva in serata,quando c’è meno confusione e si ha una visuale migliore, un’idea potrebbe essere un giro in battello, una sorta di bateaumouche che parte dall’imbarcadero del Palais Rohan a 150m dalla cattedrale, passa per la Petite France con le sue case a graticcio superando chiuse e anse del Reno, raggiunge il Quai des Bateliers fino al moderno e tecnologico Parlamento europeo. Se si è in pochi il personale di bordo omaggia i i viaggiatori di un piccolo souvenir…Nel mio caso un ovetto di cioccolata davvero buono.

La cattedrale di Strasburgo lascia senza parole per la maestosità,il rigore ma anche la delicatezza dei ricami di pietra rosa sulla facciata esterna. I colori e le sfumature cambiano durante le ore della giornata fino al calar della sera quando tutto diventa molto suggestivo. Le stradine attorno, curate e piene di piccole boutiques e negozi offrono qualsiasi prodotto o servizio. Tanti i giovani lungo le sponde del fiume, vestiti nei modi più disparati e alternativi. Leggono, chiaccherano, fanno uno spuntino, prendono il sole.

Io ho scelto Quai des Bateliers dove sono ormeggiati dei barconi colorati dove ho spiluccato una bruschetta e un aperitivo in sedia a sdraio, godendomi il sole e il viavai della gente. Il posto si chiama Plage des Strasbourg.

Se non andate a Strasburgo in estate, vi consiglio il Kleber hotel nell’omonima piazza. Ogni stanza è a tema come tutto il piano che occupa: ortaggi, frutta, spezie…Io ho soggiornato nella Cappuccino dai toni caldi del caffè e del latte. Unico difetto del posto è la mancanza di aria condizionata e tanta moquette ovunque. Evitate i cafés e i bistrots turistici nelle vicinanze di siti di interesse turistico. Se non volete sbagliare chiedete ai ragazzi che studiano a Strasburgo. Esistono delle pizzerie piene di giovani dove la tarte flambée è servita in mille modi. Se si vuole si può scegliere di pagare solo 10 euro e mangiarne a volontà, fin quando non si scoppia! Winstube Koifuss – Place de l’Ancienne Douane, Colmar Le Comptoir de Georges – Place des six Montagnes, Colmar Au Tire-Bouchon – Rue du Général de Gaulle, Riquewhir La Grappe d’Or – Rue des Ecuries Seigneuriales, Riquewhir Chez Thierry – Rue des Juifs, Ribeauvillé La Couronne Hotel – Rue de la Couronne, Riquewhir Le Kleber Hotel – Place Kleber, Strasbourg La Corde à Linge Café Restaurant– Place Benjamin Zix, Strasbourg La Legende des Sorcières – Rue du Général du Gaulle, Riquewhir



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