Alsazia fra Strasburgo e Colmar

Cantine, Mercatini di Natale e paesaggi meravigliosi
Scritto da: Tuttintuta
alsazia fra strasburgo e colmar
Partenza il: 04/12/2010
Ritorno il: 07/12/2010
Viaggiatori: 25
Spesa: 500 €
Stefania Sheriff, Chiara Opporinaaaa, Francesca The interpreter, Eliana Blondie, Carlo Ing., Maria Grazia Pharma, Deni Mani di Fata, Marziano Marz, Daniela Dany, Roberto Pistolet, Lorella Lory la moglie del Dutur, Mattia Matty il figlio del Dutur, Marino 12/09, Elisabetta Bettina, Giada Jaden, Jonathan I Cetti, Cristina CriCri, Martina Il controllore di bordo, Aurora Guznag, Cristian Un-uomo-e-il-suo-Uccello (poi capirete perché!), Giuseppina Giusy, Paola Senza-tacchi-mai, Samanta Tesssoro, Ilaria Pizzicorino, Andres Driver Eccoci tutti pronti per iniziare una nuova ed emozionante avventura della Tuttintuta!!!!!! L’avventura, in realtà, comincia il giorno prima della partenza, quando una nostra nuova amica, in compagnia di una ns vecchia, ma vecchia vecchia amica soprannominata “Opporinaaaa”, ci raggiunge da quel di Firenze. Ilaria “Pizzicorino” infatti ci ha conosciute tramite Turisti per Caso ed ha deciso di aggregarsi a noi per questa, per lei, nuova esperienza. Le ns amiche arrivano alla stazione di Bressana Bottarone la mattina del venerdì e trascorrono tutta la giornata a casa di Sherifff. Nel tardo pomeriggio Tesssoro le raggiunge; dopo le presentazioni del caso, decidiamo di mangiare una pizza tutte insieme. C’è un solo problema… Tutti hanno mangiato la pizza, tranne Tesssoro che se l’è vista letteralmente portare via da sotto il naso da Smilla (il cane di Sherifff) che con un balzo fulmineo l’ha agguantata e portata sul suo tappetino. No problem…. Gli amici sono venuti in soccorso dividendo una pizza davvero….terribile! Al termine della cena, dopo il dolce e un buon limoncino, Tesssoro accompagna Pizzicorino presso l’agriturismo dove trascorrerà la notte e si danno appuntamento la mattina dopo per la partenza. Sono appena le 7.00 del mattino quando parte del gruppo si è incontrato nel parcheggio della stazione di Bressana Bottarone. Come sempre, a dirigere le operazioni, vi sono il nostro Sherifff e Tesssoro in compagnia di Opporrrinaaaaa e “Pizzicorino” che per la prima volta sta per toccare con mano il suo acquisto internet unendosi a questa banda di pazzi. Dopo qualche minuto di attesa, vediamo spuntare il nostro pullman più pazzo del mondo già carico di una bella compagnia di “Castellettodibranduzzesi” che sono saliti al capolinea. Una volta sistemati i bagagli, preso posto sul pullman e svolti i soliti ed inevitabili convenevoli di rito con il resto del gruppo, partiamo. Il viaggio è lungo e per strada carichiamo gli ultimi partecipanti; la famiglia March del famoso romanzo Piccole Donne (I Cetti) e la “Oniomaniaca” del gruppo: la bella Paola-non-esco-da-casa-senza-tacchi. Lungo il cammino decidiamo di fare qualche sosta per rifocillarci con brioches e cappuccini e, per i più affamati, addirittura un pasto completo. Nonostante la sosta, gli animi di parte della compagnia sembrano spenti: c’è chi dorme, chi legge e chi chiacchiera. Ma le risateee?? Qualcuno ha insistito per ascoltare una divertentissima canzone dei Gem Boy, che sarebbe servita a rianimare anche gli animi più spenti ma, vista la presenza di qualche pia donna e dei bambini, si è deciso di bypassare e di procedere con l’attivazione del servizio di catering a bordo pullman. Qui, le nostre hostess preferite, Tesssoro e Sheriff, hanno servito deliziosi tramezzini (preparati il pomeriggio precedente prendendo le misure delle fette di mortadella e di prosciutto per fare dei tramezzini con lo stesso contenuto di salumi…per non far torto a nessuno! Opporiiinaaaa può testimoniare!) dolcetti preparati da Un-uomo-e-il-suo-Uccello a base di cioccolato e riso soffiato e tavolette di cioccolato fondente-al latte-nocciolato-bianco e, per la gioia dei più golosi, un bis del famosissimo limoncello e agrumello della nostra Lory (la moglie del Dutur!)…. Una vera squisitezza!!! Anche Matty, il figlio del Dutur, dimostra apprezzamento per i liquori prodotti da sua madre e ne beve un paio di bicchierini.. Mentre Giusy decide di non bere, non si fanno pregare Deni “Mani di Fata”, Pharma, e direi praticante tutto il gruppo. Gli animi di tutti si sono finalmente accesi e iniziano le risate contagiose tipiche della Tuttintuta, anche grazie “a les bamben piccinin” (Jaden e il Guznag) e ai loro famigerati “odeurs nauséabonde” che terranno in compagnia le nostre narici per i prossimi 4 giorni soprattutto per coloro che hanno preso posto nella parte posteriore del pullman cercando un po’ di pace e relax… La prima tappa del viaggio è Riquewihr, un grazioso paesino poco distante da Strasburgo in cui le viuzze, le mura e le vecchie case conservano ancora il loro splendore di un tempo. Ad attenderci vi erano i marche de Noel nonché la festa del paese con tanto di banda… che accoglienza!!!! Le case, che per la maggior parte dell’anno sono ornate di fiori, si presentavano graziosamente decorate di luci e addobbi natalizi…. Insomma un vero e proprio paese dei balocchi!!! Di abitanti neanche l’ombra, in compenso vi era una fiumana di turisti che assaltavano le bancarelle e che, per l’occasione, indossavano dei buffi copricapo. Anche nel nostro gruppo c’è chi non ha perso tempo ed è subito entrato nello spirito goliardico dei “tuttitutiani” e volendo fare del suo meglio, dopo una ricerca spasmodica del cappello più adatto alla situazione, ha scelto una cicogna appollaiata sulla sua testa con le zampe lunghe lunghe da potersi legare sotto il mento all’occorrenza… lascio ogni commento all’immaginazione dei lettori ma, per chi non arriva a tanto mettiamo una foto….. Dopo una breve passeggiata lungo le viuzze del paesino, il tempo di fare qualche acquisto e scattare qualche fotografia e… viaaaaaaa!!!!! La prossima destinazione è una graziosa cantina poco distante. Qui, per la gioia dei “vinologi” più esperti (anche noi del gruppo ne avevamo uno: Pistolet o, in questo caso, “Gustavo gusta se il vino è guasto” ), abbiamo degustato alcuni vini tipici come il buonissimo Gewürztraminer. Fortuno che The Interpreter parla francese perché la spiegazione è completamente in francese e scopriamo che non lo parla praticamente nessuno… Grazie! Una volta fatto il pieno, soprattutto di bottiglie che abbiamo caricato nel portapacchi del pullman, decidiamo di dirigersi verso il ristorante per riempirci le “gnole” cioè le pance Raggiungiamo Auberge Saint Martin: il menu è tipicamente tradizionale. Le Tarte flambée, cotte nel forno a legna, che ci hanno servito, erano veramente deliziose, se non fosse stato per quella montagna di cipolle che le guarnivano. Ci hanno portato 2/3 tipi diversi di Tarte, ma sempre con molta cipolla….. La cena è accompagnata dalla presentazione a Marz delle ns fanciulle ancora single: Blondie, The Interpreter, Pizzicorino e Senza-Tacchi_mai che, avendo molti dipendenti di sesso maschile, cerca di capire se ci sia una qualche possibilità… Il servizio è stato buono. La cameriera era così cordiale e disponibile che sembrava decisa a darci da mangiare finché non fossimo scoppiati! Al termine della cena l’unico posto dove tutti avevamo il desiderio di andare era l’hotel. Dopo un viaggio così lungo, avevamo solo voglia di far riposare le nostre povere ossa. Arriviamo in tarda serata, ma ognuno ha già le chiavi della propria stanza ed in autonomia ci sistemiamo. L’Hotel è il Roi Soleil. E a Holtzheim, un paesino nel cuore dell’Alsazia, a circa 30 minuti da Strasburgo, che ci ospiterà per 3 notti. Buonanotte a tutti!! Il secondo giorno è dedicato alla città di Colmar. Colazione di buon mattino e partenza per questa antica città libera del Sacro Romano Impero, che visiteremo in compagnia della nostra guida italiana. Abbiamo appuntamento con Rina davanti all’ufficio del turismo alle 9,30. Fra le piccole cittadine alsaziane Colmar merita sicuramente di essere visitata. Il clima è davvero rigido, ma questo non ci fa demordere e partiamo entusiasti alla scoperta della capitale dell’Alto Reno. La magia di Colmar ci colpisce a pochi passi dal centro, gli addobbi sulle finestre incuriosiscono noi italiani che ormai abbiamo dimenticato il Natale tra pacchi regalo e negozi super affollati. L’addobbo da noi ormai si limita a tantissimi Babbi Natale che scalano delle finestre, tutti tristemente uguali. A Colmar, invece, ogni finestra è un mondo da scoprire, ci sono ghirlande, peluches, palline di vetro, gnomi, torte giganti e tutto quello che la fantasia suggerisce agli abitanti… La città è decorata proprio come in una fiaba, non sono però soltanto le illuminazioni e le decorazioni a rendere magica la città, crediamo sia proprio la sua struttura che rende piacevole passeggiare per le strade piene di colori e di profumi. Il centro di Colmar non è molto grande ed è possibile visitarlo interamente a piedi, ammirando i suoi mercatini ma soprattutto i suoi edifici, le sue Chiese e le sue insegne di ferro battuto. La cittadina si trova nell’Haut Rhin a meno di 100 Km dal confine svizzero e dalla città di Lucerna. Una visita a Colmar presuppone sicuramente la scoperta della città vecchia con le strade medioevali e le caratteristiche case in legno e muratura dai vivaci colori. Tra i diversi edifici meritano sicuramente di essere nominati la Maison Pfister e la Maison des Tetes. La prima si trova in rue des Marchands ed è notevole per le decorazioni esterne e per il bellissimo balcone in legno scolpito. La Maison des Tetes è un edificio risalente al 1600 e sulla facciata sono scolpiti 106 fra volti e teste di animali. Ora al suo interno è aperto un lussuoso hotel ed un ristorante tipico alsaziano. Il fiore all’occhiello della cittadina sono però i piccoli quartieri (alcuni composti da una unica strada) che conservano l’atmosfera di quando erano sede delle corporazioni lavorative cittadine come Rue des Tanneurs, la via dei conciatori o Quai de la Poissonerie, il quartiere dei Pescatori. Splendido è il quartiere della Petite Venise con le coloratissime case che si affacciano lungo il canale. E’ possibile ammirare lo splendore di questo quartiere passeggiando lungo il ponte Turenne oppure con una gita in barca della durata di circa un’ora. Ma Colmar non è solo case in muratura. Infatti, nella cittadina ha sede il Musée d’Unterlinden, definito da molti come il Louvre alsaziano. Il museo aperto ogni giorno in estate vanta al suo interno oltre alla celeberrima Pala d’altare d’Issenheim, anche la ricostruzione di una cantina alsaziana, delle armature medioevali e alcuni cimeli della rivoluzione francese. Infine un’ultima particolarità della cittadina è che nei fine settimana e in occasione delle festività natalizie tutti gli edifici storici vengono sapientemente illuminati da proiettori azionati da computer per metterne in risalto la bellezza. Terminata la visita, magistralmente guidata da “Rina Sestito Arce”, abbiamo qualche ora libera e ognuno fa ciò che più gradisce. C’è chi assedia i negozi di souvenirs, chi cerca il ristorantino che si era segnato dall’Italia per un piatto tipico e c’è chi non riesce a non perdersi nel marche de Noel, presente in ogni piazza, in ogni paesino ed in ogni vicolo di questa regione. Ci diamo appuntamento per le 15,00. Abbiamo in programma la visita del “La Città del treno” a Mulhouse… Abbiamo tutti una immensa voglia di vedere cosa ci riserva quello che definiscono un vero spettacolo…. Appena entrati nel museo ci si trova in una sala buia dove viene proiettato un video che ripercorre la storia dei più celebri e importanti locomotori e delle tratte ferroviarie più spettacolari, con filmati d’epoca che ripropongono anche la laboriosa costruzione di ponti e tunnel necessari al completamento delle strade ferrate. La visita prosegue in uno spazio di 7 mila metri quadrati dove sono sistemati una trentina di treni e locomotori, con tanto di binari, che rappresentano le tappe della storia ferroviaria: sui marciapiedi ci sono pannelli esplicativi per ogni veicolo, che può essere poi visitato anche all’interno. Si torna al passato, quando i treni viaggiavano a carbone, fino a giorni nostri in cui la velocità raggiunta sulle rotaie arriva a toccare i seicento chilometri orari. Ma questo è un record tutto francese. Molti ci avevano detto che era “da vedere!!!”… Noi non ne siamo usciti molto entusiasti, tant’è che l’ultima parte l’abbiamo percorsa volando e abbiamo deciso di fare rientro in hotel un po’ prima di recarci al “Faller Emmebuckel” a Itterswiller per la cena. Giriamo giriamo circondati da vigneti a perdita d’occhio ma comincia a nevischiare ed è un buoi peso… solo campagne… non si riesce a trovare questo ristorante… il ns Driver ad un certo punto non ne può più… Ma non demorde e ad un certo punto… ecco che troviamo il paesello tanto cercato. Anche questo sembra davvero carino ma… dov’è il ristorante??? Ad un certo punto, come un miraggio, eccolo che ci appare in lontananza: adesso si che siamo più tranquilli! Entriamo e subito ci appare davvero carino: molto curato nei dettagli, una bella e grande tavola imbandita solo per noi. Ci sediamo e ordiniamo un po’ di Gewurtztraminer tanto per scaldarci un po’… è un attimo e comincia la solita trafila di brindisi… comincia a girare la testa di qualcuno… Iniziano a portarci l’antipasto e poi il main course: un salmone davvero ottimo… Secondo giro di vino e via di brindisi! Alla fine ci portano il dolce e, stanchi ma felici, facciamo ritorno in hotel velocemente perché Driver è un po’ fuori con le ore di viaggio e questo farà sì che la mattina dopo l’orario di partenza verrà posticipato di una mezzoretta… Non importa, tanto abbiamo appuntamento al PORT AUTONOME DE STRASBOURG – BATORAMA per le 11,00. Arriviamo in hotel e tutti a letto! Il giorno successivo, colazione e partenza. La giornata è interamente dedicata alla visita città di Strasburgo. Navigazione sull’Ill alla mattina e visita della città nel pomeriggio. Il tempo non è dei migliori, acqua mista neve che infastidisce non poco a causa degli ombrelli sempre aperti; nel corso della giornata, anche questi due fiocchi di neve ci saluteranno per lasciare spazio alla solo acqua. Il primo appuntamento della giornata è presso il Porto dove abbiamo prenotato la navigazione sull’Ill. Il pullman ci lascia un po’ lontani perché non può spingersi oltre e noi, con cartina alla mano e “antenna” ben in vista, in men che non si dica, raggiungiamo agilmente la nostra destinazione. Non dobbiamo fare file per i biglietti, ma solo quella per salire sul battello. Un buffo San Nicola ci saluta da lontano. La navigazione dura circa 1 h e 15 min, durante la quale si possono ammirare dall’acqua, le case, i ponti, le vie e gli sbarramenti (per superare i salti del fiume), un punto di osservazione unico e delizioso. Il battello, arrivato al barrage, esce dal centro storico di Strasburgo e costeggia un lungo fiume meno tipico ma ugualmente panoramico e si spinge fino al parlamento Europeo permettendoci di vedere la facciata della chiesa di St Paul, l’ Università e il quartiere delle Ambasciate con i suoi ricchi palazzi. Terminato il giro in bateaux, abbiamo tempo libero per pranzare e fare un giretto tra i mercatini, fino alle 14,30, quando abbiamo appuntamento nella piazza della cattedrale con la nostra guida italiana. Strasburgo è una città incantevole. Esistono comodi tram e altrettanto convenienti tessere, ma optiamo per muoverci a piedi: sarà più faticoso, però ti consente di conoscere e vivere appieno la città, scoprendo angolini meno turistici e di grande fascino. In lontananza le guglie della Cattedrale e lì davanti agli occhi le strette e tortuose viuzze fiancheggiate dalle case a graticcio dai colori sgargianti, tipicamente alsaziane e poi ancora più vicine le quattro torri ognuna posizionata su uno stretto triangolo di terra che si sporge sull’acqua del fiume Ill che abbraccia la città vecchia, circondandola e attraversandola, creando due isolette collegate da tanti e ben infiorati ponti. Ci immergiamo nelle stradine, soffermandoci ad ogni angolo ad ammirare le case, gli scorci romantici, le strette vie, le bandierine colorate con i diversi stemmi delle corporazioni che sventolano ovunque appese sopra le teste dei turisti ed infine curiosando golosi tra menu di ristorantini (un po’ troppo turistici) che ad ogni angolo offrono Choucroute , (piatto tipico di queste zone a base di cavolo-crauti e diversi tagli di maiale) e Tarte Flambé che, a prima vista, ci sembrano più affrontabili. Passeggiando lentamente e fotografando ogni scorcio che catturi la nostra attenzione (praticamente tutto) arriviamo fino alla Cattedrale in stile gotico e marmo rosa (niente a che vedere con il Duomo di Milano, ma ugualmente splendida e imponente, la guglia arriva all’altezza di 120 metri!). La Cattedrale ci colpisce, più che per il suo aspetto, perchè è letteralmente chiusa, con tutta la sua imponenza, in una deliziosa piazza completamente ingombra di stand di Natale… Dopo un bellissimo giro della città, siamo veramente stanchi e chiediamo alla guida di interrompere il tour per permetterci di rifocillarci in qualche locale tradizionale gustando una deliziosa cioccolata ben calda o un bicchiere di vin chaud…. A chi piace… Arriva l’ora della cena. Abbiamo prenotato presso Gruber, uno dei ristoranti più famosi nel centro di Strasburgo. Costruito nel XV secolo, Gruber , situato nei pressi della cattedrale, partecipa al suggestivo centro storico di Strasburgo. Figure e oggetti di qualsiasi tipo sono il fascino di questa struttura. Per fortuna avevamo prenotato, altrimenti sarebbe stato impossibile ottenere un tavolo. Il servizio è stato abbastanza efficiente e cordiale. I camerieri corrono avanti e indietro dalle cucine per portarci la famosa (o forse è meglio dire famigerata!) choucroute: una mattonata pazzesca! Ancora la vediamo nei ns incubi! Salsicce giganti che ci inseguiranno per tutta la notte accerchiate da crouti giganti…aiutooooo!!! In ogni caso la cena si svolge sempre all’insegna del buon vino: ormai il gewurtztraminer non ce lo facciamo scappare mai, sia a pranzo che a cena. Ad un certo punto della cena, si avvicina una sorta di “Madame Chanteur” che, adocchia immediatamente il ns driver posizionato in pole position di fronte al luogo da lei scelto per allietarci con i suoi gorgoglii. Inizia subito con una canzona della quale non riusciamo a liberarci: Un Italiano Vero di Toto Cutugno. Si avvicina al Driver nonostante Tessssoroo la fulmini con lo sguardo ma … niente, non demorde. Gli canta nell’orecchio col microfono con fare “struggevole” e un po’ “strofinatorio”. Tessoroo comincia a far uscire sbuffi di vapore dalle orecchie tanto che Marz, da lontano, percepisce e cerca pensa di alzarsi per distrarre la ns cantante tutta lustrini verdi e ciglia sbattenti. Non sarà mica geloso e pensa di sostituirsi al bel Driver? In ogni caso, al momento Marz resta seduto, e la Cantante inizia a duettare con Driver… Mamma mia aiuto! Lei canticchia, lui stona da morire e Tessssoro la fulmina con lo sguardo e lancia frecce avvelenate senza risultato… non c’è niente da fare: non lo lascia mangiare.. Ad un certo punto dopo che le abbiamo dato soddisfazione cantando tutti questa canzone finalmente finisce il suo turno e saluta… Driver, ancora rosso per l’imbarazzo, ci saluta senza aver terminato la cena (era impegnato a fare il cantante… e se si canta non si riesce a mangiare!) per andare a prendere il pullman e avvicinarsi il più possibile a noi.

Terminiamo il nostro ennesimo bicchiere di Gewurtztraminer e, ripetendo la medesima strada del mattino, raggiungiamo il nostro 6 ruote che ci riporterà in hotel.

La mattina dopo ce la prendiamo comoda. E’ il giorno della partenza, ma prima del rientro abbiamo ancora qualche appuntamento: Obernai, Gertwiller per la visita del Museo del Pan d’épices alle ore 11,00 per una visita e la degustazione. Il tempo non è bellissimo, piove, e la visita di Obernai, altro tipico paesino è un po’ veloce: certamente anche qui riusciamo a fare acquisti. Sheriff acquista un angelo di terracotta e Tessoroo una lanterna musicale illuminata da appendere alla finestra. Oppoorinaaa aveva già in precedenza acquistato un paio di cappelli insieme a Sheriff, mentre l’Ing, Pharma e il 12/09 con la Bettina si sono fatti prendere dall’acquisto selvaggio del pate d’oie che ha un costo parificato ai lingotti d’oro, oltre a Pistolet che dovunque va torna indietro con una cassa di bottiglie di vino (con sua moglie Dany che borbotta ogni volta!). Gertwiller è poco distante e la Maison du Pan d’épices ospita il negozio di Lips. Le sue facciate sono dipinte in trompe l’oeil decorate con pampepato e con i volti dei vari personaggi del racconto di Hansel e Gretel. Il museo del pampepato e arte popolare alsaziano si trova nella dependance, è un ex granaio datato 1756 che produce il pampepato secondo il metodo e i mestieri tradizionali da oltre 200 anni. Delizioso, veramente delizioso… Ci facciamo ingolosire tutti, tant’è che ci affrettiamo ad entrare nel negozio per fare acquisti e portare a casa un assaggio del famoso pan d’épises alsaziano. Anche qui, al termine del giro di acquisti, risaliamo sul pullman per dirigerci ad Eguisheim. Poco distante e sulla via del ritorno verso casa, vogliamo pranzare in questo paese che forse, fra tutti i visitati, è il più particolare. Sembra di passeggiare per le strade di un film di animazione: case a graticcio gialle, azzurre, rosa, verdi, di ogni colore… tutte perfettamente tenute e addobbate: un sogno. Ci dividiamo per andare a visitare qualche cantina (dove naturalmente acquistiamo vini a volontà) e per trovare un ristorante dove pranzare prima del rientro. Ce ne sono alcuni, tutti molto belli e caratteristici. Ci attirano da lontano con i loro addobbi e il profumo dei loro piatti ma… aiuto! Sono praticamente tutti al completo! Ci muoviamo in gruppetti di 5-6 persone e alla fine, tutti troviamo un tavolo dove poterci mettere sotto le gambe. Ora, ci siamo dilungati sulla bellezza e la straordinarietà di questo paese ma… la nota di demerito va alla incredibile, allucinante, interminabile attesa per essere serviti! Ci inviamo sms per comunicarci a che punto del pranzo siamo, e ci rendiamo conto che non si tratta di un ristorante invece che di un altro: tutti, ma dico tutti, necessita di almeno una buona mezz’ora dal momento che ti siedi al momento in cui la cameriera ti chiede che cosa vuoi ordinare e poi di ancora un’ora per avere il piatto sotto gli occhi. Opporina e Un-uomo-e-il-suo-uccello cominciano a guardare le gambe del tavolo e facciamo fatica ad impedirgli di rosicchiarle. Quando vediamo arrivare i piatti da lontano non ci sembra vero: sono enormi! Ogni porzione basta per tre persone ma… non ci facciamo pregare e mangiamo a quattro palmenti.. Al termine del pranzo, raggiungiamo il pullman che ci aspetta nel parcheggio stabilito e… risaliamo per fare rientro a casa. La strada è lunga, ma ci mettiamo comodi nelle nostre poltroncine e…dopo quella mangiata schiacciamo un pisolino praticamente tutti. Le soste ci danno la possibilità di sgranchire le gambe e di prendere un caffè, nonché di far riposare il ns Driver che è stato davvero messo a dura prova in questo viaggio. Cricri cerca di arginare il Guznag che fa di tutto per anestetizzare l’intera comitiva con i suoi “bisognini” da cavallo, mentre Jaden viene intrattenuta da un paio di partecipanti che mimano una fiaba… una vera catastrofe! Fortuna che la nipote Martina è una vera delizia e si dimostra attiva nel lavoro di controllore delle tessere di tutti i partecipanti, tanto da diventare davvero più temuta di un controllore ferroviario. In tarda serata arriviamo…stanchi ma felici.. Anche questa volta vogliamo ringraziare tutti per aver condiviso con noi l’emozione di scoprire luoghi magici, forse fuori dalle comuni mete, ma affascinanti. Di aver condiviso con noi l’entusiasmo e la curiosità dimostrando spirito di adattamento e simpatia. Non potremmo pensare di trovare migliori compagni di viaggio di voi! Grazie ancora, di cuore.

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