Alpi Retiche in tour

In montagna tra Valtellina e alta Engadina
Scritto da: modestino86
alpi retiche in tour
Partenza il: 03/11/2010
Ritorno il: 04/11/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Da molto tempo Claudia, la mia fidanzata, ed io pianificavamo un’esperienza di montagna e, grazie ai consigli di altri turisti per caso decidemmo che la nostra esperienza di montagna, la prima, sarebbe stata in Valtellina. L’obiettivo era quello di raggiungere Tirano (SO) per salire sul Trenino rosso del Bernina, che da lì, con un percorso della durata di circa due ore e trenta ci avrebbe portati in alta Engadina, a St Moritz, attraversando, o per meglio dire, scalado le Alpi Retiche. Partenza da Reggio Emilia fissata per le 5.30 del mattino. Ma la mattina della partenza…. Claudia:”Luca sveglia dobbiamo partire” io:” che ora è?” Claudia:” …ehmmmmmmmm le 7.30!!” Era tardissimoooo. In fretta e furia ci prepariamo alla partenza. Fortunatamente avevamo preparato tutto la sera prima, prima che venissero a trovarci i nostri amici Antonio e Morena che ci hanno fatto fare le 2.00…..sgrunt! Siamo in auto. C’è traffico sul ponte di Calatrava, sbagliamo strada. Si accumula ritardo su ritardo. Ma questo è anche il bello di viaggiare con la propria auto!! Arrivati alla tangenziale di Brescia la cartellonistica stradale ci suggerisce una sosta improvvisa: una capatina al lago d’Iseo. Ed eccoci, a due ore dalla partenza (abbiamo guidato con prudenza), un cartellone ci dà il benvenuto nel Comune di Iseo , dove un mercato dell’antiquariato si tiene la terza domenica di ogni mese!….. Il lago è incantevole, una cornice magica per passeggiate romantiche. Ne vengono foto eccezionali. Prima di ripartire facciamo una pausa pranzo su una panchina vista lago. Riposati e desiderosi di arrivare, ci rimettiamo in viaggio. La statale costeggia il lago e ci consente di godere di una vista completa del lago. Il panorama cambia. Sullo sfondo le vette cominciano ad avvicinarsi al cielo, modificandosi nel colore, dal verde autunnale degli alberi al bianco invernale delle cime. Il navigatore ha smarrito la strada. Proseguiamo a naso, seguendo la linea tracciata dalla statale. Arrivati al comune di Edolo degli imprevisti ci spingono a inveire contro il navigatore: una deviazione e un corteo ci portano a perdere la statale….. Proseguire su una strada fatta di soli tornanti, ripidi, e in salita ( e che salita) è un evento più che funesto per una persona che , come me, ha guidato solo su strade di città!! Non mi perdo d’animo alla guida, anche perchè se l’avessi fatto non so dove saremmo adesso.. Finalmente dopo svariati tornanti arriviamo in un centro abitato (Doverio) che, seppur minuscolo, costituiva per noi una valida speranza di ritrovare la statale!Chiediamo indicazione ad un simpatico vecchietto impegnato in alcune faccende dietro un cancello che ci suggerisce di prendere la strada dietro la chiesa e di star tranquilli che è asfaltata. Quest’ultima raccomandazione: “è asfaltata”, mi è sembrata da subito strana ma non le dò peso (ah che grave errore fu). Inizialmente si trattava di una strada normale, un pò stretta ma in fondo che posso pretendere da una strada di montagna a non so che quota??!( sono troppo abituato agli agiti della città)… Tralasciando il particolare minore del gregge di pecore sulla strada, che nel frattempo riusciva giusto ad accogliere la mole della mia macchina, una fiat brava, ovviamente senza nessuna protezione verso l’esterno, davanti ai nostri occhi si presenta lo spettacolo più spaventoso della mia vita: dall’alto una cascata crea un simpatico ruscello che taglia la strada, in discesa e in curva. Bèh mi ci è voluto un momento per realizzare la situazione. L’idea di tornare indietro è stata subito abbandonata: impossibile un inversione a U e ancor di più una retro fin su. Non mi resta che affrontare il ruscello…..Forse ho chiuso gli occhi, forse…non so….il mio cervello ha deciso di rimuovere quei momenti. Il ruscello è superato. Ahahahaha(risata sadica) che stolti a pensare che il peggio fosse passato: ne abbiamo affrontati altri due di ruscelli…… Finalmente ritroviamo la statale…..benedetta fu la statale 39!!! Quando un simpatico arco in legno ci indica l’ingresso nel Comune di Aprica ci sentiamo al sicuro…. Finalmente. Quindi un consiglio per altri viaggiatori per caso: se per caso doveste trovarvi a Doverio e guidare sulle strade di montagna non è il vostro forte, NON prendete la strada dietro la chiesa!! Finalmente alle 16.00 siamo a Sondrio. Abbiamo prenotato una matrimoniale al B&B “panemiele”. Ottimo sotto tutti i punti di vista. La camera castagno è costata 70 euro per una notte(pernottamento e colazione). Chiara, la proprietaria, assolutamente cordiale, una persona squisita. La camera pulitissima, dal design moderno, ci dà subito un’ottima impressione, che la mattina dopo viene riconfermata: abbiamo dormito benissimo!!!La colazione abbondante, a km 0 e in favore del commercio equosolidale, fa cominciare bene la giornata. Sondrio non ha fatto una buona impressione, nè a me nè a claudia. È capoluogo di provincia ma non è una città. È molto piccola. Una passeggiata per il centro ci ha fatto apprezzare la piazza Garibaldi e la centralissima piazza Campello, visita poi alla contrada Scarpatetti. Molto caratteristica, ma troppo silenziosa. Suggestivo il palazzo abbandonato sul quale erano state posizionate delle statue di fantasmi. In un paio d’ore abbiamo fatto tre giri del centro. Decidiamo di comprare un pacco di pizzoccheri valtellinesi che avremmo poi preparato l’indomani, una volta tornati a Reggio. L’unico ristorante aperto che abbiamo trovato espone prezzi un pò alti per le nostre tasche, optiamo quindi per un poco sostanzioso mc donald’s in località Castione ( per arrivarci serve l’auto poichè vi si accede solo dalla tangenziale di Sondrio). La città è troppo silenziosa, certamente vivibile e sicura ma non è certo il posto in cui desidereremmo andare a vivere!! Rientro al Panemiele, il giorno dopo ci aspetta il Bernina. Anche oggi ci svegliamo tardi e perdiamo quindi il treno delle 8.50! Colpiti dallo spettacolo del sole che di primo mattino si fa spazio tra le vette dei monti valtellinesi riflettendo i suoi raggi sulla neve rinfrescata dalle fredde temperature notturne, ci dirigiamo verso Tirano. Il paese è molto carino, i parcheggi sono tutti a pagamento tranne quello nascosto dietro la stazione. Posteggiata l’auto ci avviamo alla stazione della ferrovia retica. Biglietto giornaliero Tirano-St moritz 40 euro (ma dipende dal valore dell’euro rispetto al franco svizzero). Il treno parte con una puntualità tipicamente svizzera. Attraversiamo Tirano, pochi centimetri separano le mie mani poggiate sui finestrini, abbassati per godere meglio lo spettacolo, dalle case. L’arrivo alla stazione di Campocologno ci suggerisce il passaggio in terra svizzera. Da qui è un susseguirsi di spettacoli unici. Architettonicamente è il viadotto elicoidale di Brusio a primeggiare, ma sullo sfondo si erge già il monumentale gruppo del Bernina. Il lago di Miralago riflette i colori delle montagne tra le quali si fa spazio. Il sole contribuisce ad amplificare la suggestività del paesaggio. Il trenino rosso prima lo costeggia poi ne consente una vista dall’alto superando i 1500 metri s.l.m. I vagoni si fanno spazio tra altissimi abeti, noi speriamo di vedere qualche animale tipicamente montano , ma restiamo a bocca asciutta. Nel frattempo arriviamo a quota neve. La fermata di Alps grum ci dice che stiamo sopra i 2000 metri. Ormai è solo bianco. Meraviglioso. La successia stazione di Ospizio bernina è sicuramente la piu suggestiva. Il complesso del bernina è il lago grigio sono quanto di più bello visto in vita nostra, naturalisticamente parlando. Siamo a bocca aperta. Da qui ricomincia la discesa. Dopo due ore e venti arriviamo a St moritz. Il centro più grande e suggestivo in una cornice incantevole. Non cè tempo per visitarla: il treno subito riparte. Ovviamente non eravamo obbligati a ripartire ma i nostri tempi erano ristretti. Giusto il tempo di comprare dell’ottima cioccolata alla pasticceria storica Hanselmann. A ritorno decidiamo di prendere la statale 38 dello stelvio in direzione lecco: le strade di montagna non fanno per noi!! Abbiamo allungato ma meglio l’autostrada!!! Con meno di 100 euro abbiamo avuto una delle migliori esperienze di viaggio! Assolutamente cosigliato: DA FARE!!!!! Luca


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