Alpe Veglia, i pascoli del cielo
Il titolo non è mio ma calza a pennello al posto in cui vi voglio portare con questo breve racconto.
Cominciamo dall’ubicazione: autostrada verso Gravellona Toce, direzione SS Sempione – uscita Varzi, direzione San Domenico e poi ci si arrampica con l’automobile verso questo paesino che di speciale non ha nulla.
Si lascia la macchina, si calzano scarpe comode e ci si incammina verso l’Alpe veglia su una comoda mulattiera per niente pericolosa.
La strada è in salita ma non è necessario affrontarla di corsa per arrivare primi: la montagna si assapora piano piano, respiro dopo respiro, quando il cuore e le gambe sono arrivano ad essere in accordo perfetto e si può cominciare a guardarsi in giro: la gola dove si arrampica la mulattiera è severa ed incute un po’ di timore: ma la strada è bella larga e non c’è da avere paura.
Finalmente si arriva ad una sbarra di legno che segnala l’ingresso all’Alpe e la strada si fa piana: siamo arrivati: alla nostra sinistra l’inconfondibile sagoma del Monte Leone, il guardiano dei pascoli del cielo. Tutt’intorno una corona di montagne quasi curiose racchiudono questo gioiello e in un certo senso lo proteggono: qualche baita qua e là in questo tappeto verde dove il vento non fa rumore pur essendo una presenza costante.
Si può fare tutto il giro della piana, tranquillamente; si può salire ancora più su per vedere laghetti alpini, per arrivare al ghiacciaio del Monte Leone, ma si può anche mangiare un bel piatto di polenta con un formaggio “divino” che servono nel rifugio che si raggiunge con una piccola salita a destra della piana.
E poi si rimane lì, seduti, ad ascoltare il silenzio a volte interrotto da qualche muggito: dimenticavo sono le mucche degli angeli che pascolano tranquillamente in questi “pascoli del cielo”